All’epoca dell’ingresso, l’1 maggio 2004, tutti i Paesi coinvolti (ma anche altri, come il Belgio, la Francia, la Germania ed il Portogallo) emisero francobolli celebrativi, per quello che fu un evento epocale: il più ampio ingresso mai registrato nell’Unione Europea.
Vi entrarono, infatti, ben dieci Paesi, quasi tutti provenienti da quello che fu il blocco orientale: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia ed Ungheria. Nove di loro definirono anche un progetto postale congiunto: solo Varsavia preferì procedere per la propria strada.
All’alba dell’1 maggio 2014, le cose appaiono diverse, e solo quattro dei protagonisti hanno deciso di sottolineare la ricorrenza attraverso cartevalori simboliche, comunque sempre diverse.
La Lituania è arrivata il 26 aprile coinvolgendo Rūta Kajackaitė per il bozzetto, poi trasformato in dentello da 2,15 litas.
Il turno di Malta è giunto ieri, firmando un 59 centesimi su cui hanno lavorato gli uffici dell’operatore.
Oggi è toccato alla Polonia, che ha definito un 5,20 zloty con il nome di Magdalena Błażków.
Infine, la Slovacchia, che per domani ha messo a punto un annullo. A dirla tutta, però, occorre aggiungere due cartoline postali, varate, sempre da Bratislava, con congruo anticipo. Hanno la stessa impronta di affrancatura dovuta a Vladislav Rostoka (da notare l’anomala indicazione tariffaria: l’intero vale per un invio di seconda classe domestico, pesante fino ai cinquanta grammi!), ma la prima -emessa il 14 febbraio- sul lato di sinistra è bianca e costa 48 centesimi; l’altra -del 31 marzo- offre un ulteriore disegno, di Adrian Ferda, e costa 55 cent. La differenza di costo viene spiegata con la sovrastampa a computer per la più recente.