Sarà anche gradevole, ma resta la domanda: a che serve, ora, recuperare l’emissione della “Democratica”? E non c’è nemmeno un anniversario… Ad ogni modo, i collezionisti d’Italia dovranno mettere nell’album anche questo foglietto, contenente sei francobolli autoadesivi “B” (utili per gli invii nazionali ordinari di primo porto) spendendo -in nome della “Giornata della filatelia”- 6,60 euro. È disponibile da oggi, perlomeno nelle sedi in cui è arrivato. La tiratura conta su quattrocentomila blocchi, ai quali ha lavorato Angelo Merenda. Le immagini riprendono alcuni dei bozzetti impiegati nell’immediato dopoguerra ed assunti a simbolo del periodo. Le bande a colori “ricordano le diverse versioni cromatiche” utilizzate per le cartevalori.
L’annullo fdc è basato sul Milano Palazzo della Regione, così da renderlo disponibile ai visitatori di “Milanofil”. Quanto al bollettino illustrativo, di fatto è nato in seno alla Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali, essendo firmato dal presidente Angelo di Stasi e dal componente Stefano Morandi. La loro testimonianza porta a quel difficile periodo, quando anche con i dentelli si cercava di voltare pagina. Per individuare i soggetti venne organizzato un concorso: “registrò la presenza di ben 67 disegni preparatori realizzati dai più noti artisti dell’epoca e in soli tre giorni la commissione composta da: Mario Cervone, ministro delle Poste, Mario Fano, sottosegretario, Paolo Novi, capo del servizio IV dell’Amministrazione postale, Massimo Rosso, presidente della Federazione commercianti, Alberto Diena, per i collezionisti, Vittorio Grassi, in rappresentanza degli artisti, e Luigi Ricci, concluse i lavori di esame e verifica. Dopo una accurata selezione furono scelti ventuno elaborati da proporre al pubblico giudizio mediante un’apposita e davvero inconsueta mostra”. Allora si faceva così…