La restituzione da parte del Paul Getty museum (Usa) è attesa per il 2011, e si prefigura -spiegano dalla Sicilia- come l’evento culturale dell’anno. Per questo la Provincia di Enna chiede un francobollo celebrativo.
Protagonista è la “Venere di Morgantina” (forse però è Cerere o Demetra), una statua alta 220 centimetri e risalente al 425-400 avanti Cristo, trovata dove sorse l’antica città, nei pressi dell’attuale Aidone. È scavata illegalmente nel 1979 -scrive Fabio Isman in “I predatori dell’arte perduta”- e lascia l’isola dietro il pagamento di 400mila dollari. Solo il 15 dicembre 1987 finisce all’istituzione culturale statunitense, che la compera a 18 milioni di dollari, “la massima cifra sborsata per un’antichità”. È un acrolito: testi e arti sono in marmo, il corpo è in calcare, “ma alcuni dubitano che la testa le appartenga”.
“Sono sicuro -commenta il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco- che la nostra proposta verrà accolta favorevolmente”, e ricorda l’annullo impiegato da Poste italiane il 6 agosto 2005 per il mezzo secolo trascorso dalla scoperta del sito archeologico.
La consegna del reperto si inserisce nell’ambito di un accordo firmato tre anni fa dall’allora ministro per i Beni e le attività culturali, Francesco Rutelli, e dall’ex direttore del Pgm Michael Brand. Accordo che ha fissato il ritorno di quaranta oggetti e il via alla collaborazione fra le parti per ulteriori attività, come prestiti, mostre, ricerche e progetti di conservazione.
Lo scorso ottobre a Morgantina sono stati restituiti alcuni acroliti, che costituiscono il più antico e raffinato esempio di questa tecnica. Poi, in marzo, è toccato alla collezione di vasellame in argento, sedici pezzi del III secolo avanti Cristo conosciuti come il tesoro di Eupolemo, esposti per anni al Metropolitan museum di New York ed ora, fino al 23 maggio, visibili a Roma, presso palazzo Massimo.