C’è l’emissione “Democratica”, seguita poi dall’“Italia al lavoro”, dalla mitica “Siracusana” e via via da tutte le altre. Fino ai francobolli “Posta prioritaria”, che pochi giorni fa la giornalista e storica Lucetta Scaraffia, dalle colonne del “Corriere della sera”, ha definito “anonimi, con brutti colori, ma soprattutto senza un segno, un simbolo, cioè senza una identità. Potrebbero essere di qualsiasi Paese”.
È il prontuario “Le serie ordinarie della Repubblica”, firmato da Sergio Giorni (160 pagine a colori, 20,00 euro). “Nella mia lunga esperienza di semplice collezionista -scrive l’autore nella premessa- non ho mai trovato, quanto meno riunite in un unico volume, le informazioni, sia pure elementari ma complete, concernenti tutte le serie così dette «ordinarie»”. Da qui la scelta di crearsi un riferimento: non si tratta di “un catalogo, e men che meno di un trattato, ma più semplicemente di un vademecum e di un aiuto per chi comincia la raccolta”.
Accanto ai francobolli tipo -affrontati nei vari dettagli, prima di tutto le filigrane- vengono considerati i prodotti collaterali, come le emissioni per i servizi (dalla aerea ai pacchi in concessione), le bobine, i libretti e gli interi postali. Un capitolo è dedicato ai sovrastampati Amg-Vg e Amg-Ftt.
Ampia la bibliografia; viene citato pure “Vaccari news”, “da cui è possibile attingere tante notizie utili, anche relativamente alle serie ordinarie”.