Nacque formalmente il 30 giugno 1989 l’attività editoriale di Silvia e Valeria Vaccari. Prima come azienda autonoma che affiancava lo studio del babbo Paolo, dal 1977 impegnato nella vendita di francobolli e materiale storico-postale, e poi nel 1998 come una società unica in grado di trattare, contemporaneamente, i due aspetti.
“Nostro padre -ricorda ora la responsabile editoriale, Valeria- aveva cominciato già nel 1984 attraverso la ristampa de «I francobolli del Ducato di Modena e delle Provincie modenesi», di Emilio Diena. Accogliendo un’esigenza espressa dai collezionisti che desideravano approfondire, andare oltre il semplice incasellamento dei francobolli. Poi, un giorno ci ha detto: «e se aprissimo una casa editrice?». Così abbiamo cominciato, e ad oggi sono stati firmati centoquattordici tra libri e cataloghi. Si tratta di riedizioni di testi antichi ed introvabili e principalmente di nuovi saggi, capaci di affrontare i tanti aspetti della filatelia, argomenti storici poco conosciuti e naturalmente la cultura e le tradizioni modenesi. Tutto si intreccia a formare un unico approccio dalle mille sfaccettature”.
Accanto alle opere nate all’interno, quelle prodotte da altri, provenienti da ogni angolo del mondo e commercializzate attraverso i numerosi cataloghi regolarmente aggiornati sul sito o vendute nelle periodiche aste. “Certo, ormai rappresentiamo un punto di riferimento per gli appassionati, non solo italiani. Perché il settore merita di essere sviluppato e fatto conoscere: non è un caso se, fino al 7 luglio, offriamo migliaia di volumi a prezzi scontati. Cerchiamo di avere un approccio diverso, se vogliamo più completo, di maggior profilo, perché la cultura filatelica è alla base del collezionismo”.
Senza dimenticare i periodici che, al tempo stesso, sfidano e sfruttano la tecnologia. “Del nostro semestrale cartaceo, «Vaccari magazine», è uscito il numero 51, puntuale come al solito e rivolto soprattutto agli appassionati del periodo classico. Poi c’è «Vaccari news», il quotidiano on-line gratuito che da undici anni fa cronaca, allargando l’analisi all’intero mondo postale: per quanto abbiamo fatto ricerche, non conosciamo un prodotto paragonabile. Ma l’attenzione prosegue ancora: negli ultimi tempi abbiamo messo a disposizione l’«app» della testata e siamo entrati in Facebook e Twitter. Anche con tali strumenti, cerchiamo di veicolare un messaggio preciso: approfondire”.