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editor Fabio Bonacina

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Domani Tarquinia (Viterbo) intitolerà una strada al primo portalettere locale, Giuseppe Volpini

La strada che gli sarà intitolata
La strada che gli sarà intitolata

Tarquinia (Viterbo): da domani alle ore 17 la strada che congiunge la circonvallazione Vincenzo Cardarelli alla barriera San Giusto avrà un nome: quello di Giuseppe Volpini, primo portalettere della città che tutti ricordano come “Peppe il postino”.

In questo modo -si legge nella delibera comunale del 17 maggio 2011- “l’Amministrazione riconosce l’importanza sociale del lavoro indefessamente svolto come portalettere dal sig. Giuseppe Volpini e tenuto conto dell’impegno profuso dallo stesso finalizzato alla promozione delle bellezze artistiche e storiche della città di Tarquinia”.

Alla cerimonia parteciperanno il sindaco Mauro Mazzola, l’assessore ai servizi sociali Enrico Leoni, il presidente del Circolo filatelico numismatico tarquiniense Edmondo Barcaroli, il promotore dell’iniziativa Franco Fattori ed il referente provinciale per la filatelia di Poste italiane Lucio Magro. Ospite d’onore sarà la figlia del commemorato, Maria Novella, che scoprirà la targa dedicata al padre.

Nato il 6 novembre 1883, fu professionalmente attivo tra il 1909 e la pensione, raggiunta nel 1953 (morirà il 26 settembre 1971). In quegli anni -ricordano da Poste italiane, attingendo allo stesso provvedimento varato dall’Ente locale- il lavoro del fattorino era molto simile a quello di una staffetta porta-ordini: nessun orario, tanta fatica, freddo, caldo, intemperie, difficoltà nelle vie di comunicazione e scarse gratificazioni da parte del ministero competente. Nonostante questo, a Giuseppe Volpini furono sufficienti la passione e la voglia di rappresentare un valido sostegno per il prossimo nel guidarlo all’attività, affidandosi unicamente alla sua fida mantella ed al suo borsone sempre carico, gli unici compagni nella consegna di lettere e pacchi.

Nel caso specifico la parola “servizio” può dirsi riduttiva, giacché “col passare del tempo diventò lettore e scrittore di lettere, confessore e dispensatore di consigli per tutta la povera gente bisognosa del suo paese. Non mancò di rendere servigi preziosi agli abitanti di Tarquinia spingendosi ben oltre i suoi doveri di postino, che gli valsero una grande popolarità e benevolenza da parte di tutti”. Fu proprio la profonda conoscenza della città e degli abitanti a far sì che una volta in pensione, forte del suo amore per la storia etrusca e medioevale, ma anche per i racconti, gli aneddoti e le curiosità riguardanti il contado, si trasformò in una guida assai competente, originale, richiesta e stimata, consigliata persino dalle riviste straniere specializzate, ed insignita della medaglia d’oro come “benemerito del turismo”.

Giuseppe Volpini dimostra “come lo svolgimento dell’attività di portalettere in un antico centro dal consolidato tessuto sociale sia stato un valido sostegno per tutta la comunità, ed esempio di passione ed abnegazione; nonché l’origine della piena realizzazione nella sua successiva ed apprezzata attività di guida”. Nel 1967 venne nominato cavaliere dell’ordine “Al merito della Repubblica italiana”. “E lì a ringraziarlo -scrisse «Il carroccio di Tarquinia» il 7 maggio di quell’anno- c’erano tutti: anche le chiese, i palazzetti, le torri della Corneto antica e tutti i personaggi di un tempo che lui, con passione, sa additare a tutti, anche ai distratti e ai superficiali, nella speranza se non di un immediato interesse, almeno di un futuro ripensamento”.

L’iniziativa verrà sottolineata, e non poteva essere altrimenti, da un annullo, disponibile in piazza Cavour 22 fra le ore 16 e le 20, e da una cartolina realizzata dal sodalizio di collezionisti.

La… doppia vita di Giuseppe Volpini, “Peppe il postino”: in servizio come portalettere (nelle prime due foto) e come guida turistica (sotto)
La… doppia vita di Giuseppe Volpini, “Peppe il postino”: in servizio come portalettere (nelle prime due foto) e come guida turistica (sotto)



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