“Non sappiamo cosa si siano detti, ma possiamo intuirne il tono, il tenore del linguaggio a giudicare da quelli che sono i risultati riportati... Tornò con una terza via per la missione, dopo la prima rappresentata dalle crociate e la seconda dall’isolamento, che percorreva l’incontro e il dialogo: andare verso l’altro. Ma allora, di che parlarono? Di Dio, appunto. Del Dio onnipotente, ch’è Allah clemente e misericordioso. Del Dio comune di ebrei, di cristiani e di musulmani”. È quanto ipotizza padre Enzo Fortunato per l’editoriale della rivista “San Francesco”, testo leggibile nel bollettino illustrativo riguardante il francobollo emesso oggi, quello dedicato al faccia a faccia tra il “Poverello” e Malek al-Kamel. Secondo le fonti, la visita si sarebbe svolta il 24 giugno 1219 a Damietta, in Egitto.
La carta valore, presentata al dicastero allo Sviluppo economico partecipi fra l’altro il ministro, Luigi Di Maio, e la presidente di Poste italiane, Maria Bianca Farina, riprende l’affresco esistente nella Basilica di Assisi (Perugia) intitolato “La prova del fuoco davanti al sultano”. “Giotto illustra magistralmente questo incontro nell’undicesima scena del ciclo pittorico -eseguito intorno al 1296- che racconta la vita del santo. Francesco al centro che indica sia il fuoco che se stesso, mentre a sinistra i sacerdoti musulmani si dileguano e, a destra, il sultano, rifiutando l’offerta di Francesco di entrare nel fuoco solo, a sua volta gli offre «molti doni preziosi… per distribuirli ai cristiani poveri e alle chiese, a salvezza dell’anima sua»”. L’interlocutore, “poiché voleva restare libero dal peso del denaro”, non accettò.
Dalle scritte pesantissime, il dentello è stato prodotto in due milioni e cinquecentomila esemplari, mentre i fogli sono da quarantacinque. È autoadesivo, in vendita a 1,10 euro (si tratta di un “B”, impiegabile per gli invii di primo porto diretti in Italia). L’annullo fdc, in due esemplari, è appoggiato allo spazio filatelia di Roma (si trova in piazza San Silvestro 20) e all’ufficio postale della cittadina umbra (largo Properzio 4).