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editor Fabio Bonacina

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Partiti oggi i preparativi per ristrutturare le Poste centrali cittadine, un edificio progettato nel 1923

Lavori di ristrutturazione per le Poste centrali di Rovigo
Lavori di ristrutturazione per le Poste centrali di Rovigo

Pure Rovigo Popolo, lo storico ufficio postale della città veneta situato in corso del Popolo 192, cambia pelle. Da oggi si lavora per permettere il restyling, che dirà addio ai vecchi arredi e alle vecchie protezioni. L’intervento permetterà, fra l’altro, di cambiare le attrezzature tecnologiche e impiantistiche, ma anche di restaurare decorazioni, affreschi e mosaici presenti. Inoltre, scompariranno i vetri antiproiettili, misura introdotta dopo gli anni Settanta con la recrudescenza delle rapine, ma oggi resa inutile da una più sofisticata rete di sistemi deterrenti, fra i quali le telecamere. Il valore dell’appalto è di 400mila euro.

Con i cantieri aperti (probabilmente fino a luglio), il punto di riferimento si sposterà in via Sacro Cuore 3, sede di Rovigo 2, così da garantire comunque un servizio adeguato senza ricorrere a supporti mobili o a container. Oggi e domani quest’ultima filiale resta chiusa per prepararsi a tornare provvisoriamente in via Maneo 2, dove sarà operativa a partire da venerdì 12 dicembre con i consueti orari (lunedì-venerdì 8.30-14; sabato fino alle 13).

Il Rovigo Popolo rimarrà inagibile nei giorni 17, 18 e 19 dicembre per agevolare il conseguente spostamento. Poi, da sabato 20, accoglierà la clientela in via Sacro Cuore (apertura: dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 18.30).

Da mercoledì 17, e per tutta la durata dei lavori, verrà prolungato al pomeriggio l’orario del vicino Rovigo 1, ubicato in corso del Popolo 407; funzionerà dal lunedì al sabato fra le 8.30 e le 18.30 (sabato chiusura alle 13).

Il progetto per l’edificio risale al 1923, ma oggi c’è controversia sul suo autore. “La voce del mattino”, in un servizio dell’epoca, lo attribuisce a Roberto Narducci, l’architetto che ha curato anche il palazzo delle Poste di Bari. Una relazione del Genio civile di Verona, invece, lo assegna ad un collega, Alfredo Berardi. Allora, il terreno era all’angolo tra il naviglio Adigetto, che scorreva nell’attuale corso del Popolo, ed il vicolo degli Orfani. I motivi architettonici -scriveva il giornale- sono tratti da edifici cittadini, come palazzo Roncali. La pianta era stata disegnata per “far seguire alla corrispondenza un logico e continuo passaggio, dal pubblico agli impiegati fino ai furgoni che devono trasportarla alla stazione”.

L'edificio offre all'interno degli arredi significativi; sullo sfondo, la pagina proposta all'epoca dalla “Voce del mattino”
L'edificio offre all'interno degli arredi significativi; sullo sfondo, la pagina proposta all'epoca dalla “Voce del mattino”



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