Conto alla rovescia per gli aumenti tariffari fissati al 10 gennaio, riguardanti soprattutto raccomandate ed assicurate. E c’è chi protesta, Federconsumatori. “Dopo i postamat chiusi preventivamente per paura delle rapine, dopo il piano che disponeva la chiusura di numerosi uffici postali compromettendo l’accesso a molti servizi soprattutto da parte degli anziani, dopo i ritardi ed i mancati recapiti con cui quotidianamente i cittadini si scontrano, pensavamo che Poste italiane avrebbe fatto di tutto per riacquistare fiducia e credibilità presso i propri utenti”, commentano dalla sede. “Evidentemente ci sbagliavamo, dal momento che Poste ha pensato bene di aumentare le proprie tariffe lasciando invariato il servizio”. Se i rincari -viene aggiunto- “fossero destinati ad investimenti per incrementare l’efficienza e la qualità del servizio forse (e ripetiamo forse) i cittadini potrebbero anche capacitarsi di un aumento simile, con la consapevolezza che pagando di più la propria raccomandata arriverà prima a destinazione. Non è questo il caso, pertanto non vediamo perché i cittadini debbano farsi carico di tali incrementi. Non dimentichiamo, infatti, che la raccomandata è uno strumento fondamentale, quello con cui i cittadini inviano reclami e comunicazioni importanti. Quello con cui i cittadini fanno valere ogni giorno i propri diritti”. Il sodalizio -fra le realtà che contano su rapporti diretti con l’azienda diretta da Francesco Caio- ha chiesto un incontro. Il fine è ottenere “una precisa e circostanziata motivazione” per tali scelte, “che continuano a comportare inaccettabili disagi ai cittadini”.
“Aumenti? Vogliamo sapere il perché”
29 Dic 2016 19:01 - NEWS FROM ITALY
È quanto chiede Federconsumatori a Poste italiane. La revisione del tariffario, riguardante soprattutto raccomandate ed assicurate, sarà operativa dal 10 gennaio