Il pesce d’aprile gioca d’anticipo (una volta tanto, le Poste hanno preso gli autori in contropiede) e lo scherzo si svela qualche ora prima del necessario. Dietro, però, vi sono argomenti seri e attuali: il futuro dell’acqua e delle fonti energetiche. A… firmare l’iniziativa è stato il Comitato referendario reggiano “2 Sì per l’acqua bene comune”; ha inoltrato, in particolare alle redazioni giornalistiche, una missiva per attirare l’attenzione sul proprio operato. Missiva che si distingue per uno dei due “francobolli” da 65 centesimi (chi segue le tariffe noterà un eccesso di 5 centesimi…) creati alla bisogna. “Se state leggendo questa lettera -spiega il messaggio contenuto- significa che il nostro pesce d’aprile ha avuto successo. Per protestare contro il silenzio mediatico calato sui referendum e il mancato accorpamento degli stessi con le elezioni amministrative ci siamo dovuti inventare questo stratagemma. Abbiamo «emesso» due francobolli… per pubblicizzare il «sì» ai referendum sull’acqua e sul nucleare. Uno lo troverete incollato sulla busta ed è servito per farvi pervenire questa protesta”. “Ci dispiace -prosegue lo scritto- aver utilizzato le Poste italiane come mezzo per veicolare la nostra missiva, ma crediamo che anche loro abbiano accettato con garbo il nostro pesce d’aprile. Convinti di avervi strappato un sorriso, siamo certi che premierete la nostra caparbietà e creatività dandone notizia sui vostri organi d’informazione, ribadendo due concetti: 1. il popolo italiano ha il diritto di ricevere una corretta e completa informazione sui quesiti referendari, diffidando di coloro che ancora una volta invitano ad «andare al mare»; 2. non abbiamo ancora perso la speranza che vi sia l’accorpamento tra referendum e amministrative, non soltanto per una maggiore partecipazione democratica al voto, ma soprattutto per un risparmio economico per tutti i cittadini italiani”. La comunicazione si completa con un suggerimento: conservare la busta affrancata, perché non si sa mai, potrebbe avere un futuro! I “francobolli” prodotti sono in totale 170, 88 dedicati all’acqua e 82 al nucleare. Tutti imbucati nelle province di Reggio Emilia, Modena e Parma e probabilmente annullati tra il 28 ed il 30 marzo.
“Francobolli” da referendum
31 Mar 2011 22:15 - NEWS FROM ITALY
A Reggio Emilia il pesce d’aprile postale gioca d’anticipo. E dietro allo scherzo, l’auspicio…