Si chiama “Posta dall’inferno”, una scelta giustificata dai contenuti, come li spiega il sottotitolo: “Testimonianze della deportazione e della Shoah nella collezione filatelica di Egidio Errani”. Il novantunenne (è nato il 31 dicembre 1921) ex partigiano, fra i pionieri dell’industria cinematografica in Italia, fondatore, già presidente ed ora presidente onorario del Centro italiano filatelia resistenza ancora una volta ha stupito. Realizzando, insieme all’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia, l’iniziativa editoriale (82 pagine in quadricromia, 12,00 euro).
L’approccio non è tecnicamente storico-postale o tematico, perché l’intento è divulgativo: spiegare al lettore le angherie ed i crimini perpetrati dal regime nazista, utilizzando principalmente i documenti affidati ai portalettere. Documenti dell’epoca, oppure successivi, selezionando i francobolli e gli annulli che numerosi Paesi hanno firmato nel dopoguerra. I reperti coevi -precisa il filatelista- sono assai rari, provengono dai ghetti ebraici, dai campi di internamento per civili e militari e, soprattutto, dai tristemente celebri lager. “Nonostante avessi raggiunto un buon livello di documentazione, mi mancava qualcosa che potesse mettere in evidenza il percorso tragico della deportazione nelle sue specifiche peculiarità. Così, dai materiali raccolti ho cercato di comporre una collezione che illustrasse l’organizzazione dei campi nei suoi vari aspetti”. Un modo, anche questo, per commemorare il “Giorno della Memoria”.