Sotto controllo da parte delle Brigate rosse. È una delle notizie svelate da Saverio Imperato nell’intervista rilasciata a Stefano Lorenzetto del “Giornale” per la rubrica “Tipi italiani”. “Dopo quelli di Moro, Andreotti, Berlinguer e Agnelli –si legge nell’articolo- il suo nome figurava in cima alla lista dei nemici del popolo da abbattere, trovata nel covo milanese di via Monte Nevoso 8. Era il 1990. «Discusso oncologo», avevano annotato a margine i terroristi. «Come vede, sono ancora vivo», strizza l’occhio. È il suo modo per dire che alla fine l’hanno assolto anche le Br”. L’attenzione di allora dei terroristi non è certo dovuta alla sua attività di filatelista e espositore di primissimo livello. Imperato, già titolare di immunologia in due facoltà, medicina e scienze, all’Università di Genova, ha scoperto una cura contro i tumori -ma anche contro la sars- che applica da trent’anni, chiamata “sinterapia”, cioè sinergia fra terapie, che “ha il pregio di costare quasi nulla”. Nonostante questo e le altre ricerche scientifiche, le citazioni d’archivio riguardano soprattutto il campo collezionistico. “Sono anche -ammette il diretto interessato- il più premiato filatelico di tutti i tempi. Al World philatelic exhibition di Washington, in maggio, il pezzo più raro era mio, guardato a vista da agenti armati: una lettera che tale Isaac Valentin spedì da Roma al Wisconsin nel 1856, con bollo da 38 baiocchi dello Stato pontificio più sovrattassa americana di 3 centesimi anziché 5”.
“Il giornale” intervista Saverio Imperato
24 Ott 2006 11:58 - NEWS FROM ITALY