Attendendo i dati ufficiali e completi della semifinale riguardante il Campionato cadetti di Codroipo (Udine), che -viene spiegato- “sono stati ufficializzati durante la premiazione sabato sera e saranno resi disponibili dalla Federazione fra le società filateliche italiane per la messa on-line nella serata di lunedì”, il dubbio. Attanaglia diversi collezionisti che ancora stanno esaminando gli esiti dell’esposizione nazionale e di qualificazione svoltasi a Roma due settimane fa. Cosa si intende, per esempio, indicando la classe “storia postale classica e diacronica”?
“La risposta è semplice,” esordisce il delegato Fsfi a manifestazioni e giurie Paolo Guglielminetti. Le collezioni di storia postale, filatelia tradizionale ed aerofilatelia sono articolate in sottoclassi su tre periodi storici. Le prime due si dividono in prima del 1900, tra 1900 e 1945, dopo il 1945. Per la terza, invece, le ripartizioni sono fino al 1925, dal 1926 al 1949, dal 1950 in poi. “Lo scopo dell’articolazione è valorizzare tutti gli intervalli, evitando di confrontare direttamente lavori classici con altri più moderni. Per le stesse ragioni, l’approccio è applicato (con qualche differenza sulle date limite dei periodi) anche a livello internazionale”.
Come classificare, però, uno studio che attraversa più di una fase, per dire: “La ricevuta di ritorno dal 1861 ad oggi”? “In alcuni Paesi ed internazionalmente si usa il criterio del periodo prevalente; però non è sempre agevole capire come «pesarlo». Da noi, le collezioni che riguardano più di un periodo sono considerate diacroniche. Quindi, la storia postale diacronica raccoglie le collezioni storico-postali non limitate ad un solo periodo dei tre considerati. Naturalmente, lo stesso criterio vale per le altre specializzazioni”.