Si avvicina la Pasqua, ed a sottolinearla postalmente non vi è soltanto il Vaticano, che ha operato con congruo anticipo (l’1 febbraio ha emesso due tagli, da 0,95 ed 1,00 euro). Ieri, ad esempio, è stato il turno dell’ortodossa Serbia; ha firmato due esemplari, da 23,00 e 74,00 dinari, organizzati in confezioni da venticinque e con soggetto religioso. Anamari Banjac, la specialista coinvolta nel lavoro, ha impiegato altrettante icone dedicate alla resurrezione di Cristo: una realizzata lungo il Settecento nella scuola attiva alle bocche di Cattaro; l’altra, di un secolo successivo, forse proveniente dalla Voivodina. Entrambe ora si trovano al Museo nazionale di Belgrado. Laiche, invece, le proposte odierne, sottoscritte da Finlandia e Slovacchia. Helsinki ha scelto un coniglio con un fiocco giallo, uova colorate e foglioline di betulla. L’insieme è stato fotografato da Anna-Mari West ed utilizzato per un francobollo di prima classe (1,20 euro), predisposto in raccolte da dieci unità. Quanto a Bratislava, ha coinvolto Vladislav Rostoka. Ne è emerso un dentello da 45 centesimi, disponibile in fogli da cinquanta ed in libretti da dieci; rappresenta il profilo di un pulcino prodotto a merletto, a testimoniare l’attuale riscoperta di un’antica tradizione.
È Pasqua, tra sacro e profano
26 Feb 2016 18:30 - FROM ABROAD
Ieri l’emissione della Serbia, che ha puntato alla figura di Cristo; oggi quelle di Finlandia e Slovacchia, rappresentanti degli animali