Dunque, anche il francobollo del Vaticano per don Giuseppe Diana, al pari di quello italiano, uscirà il 19 marzo, giorno in cui cadrà il venticinquesimo anniversario dalla sua uccisione. Uscirà almeno virtualmente, dato che in piazza San Pietro sarà tutto chiuso per la festa di san Giuseppe. Non si tratta di una congiunta. Per la commessa dell’Ufficio filatelico e numismatico è tornato in “pista” Marco Ventura. Sua è l’immagine impiegata nel francobollo da 1,10 euro, stampato in un massimo di centoventimila esemplari. Il sacerdote nacque a Casal di Principe (Caserta) il 4 luglio del 1958; nel 1989 fu nominato parroco presso la locale chiesa intitolata a san Nicola di Bari. Una zona non facile. “Con grande forza di volontà -viene spiegato- iniziò subito a lavorare per realizzare un centro di accoglienza per i primi immigrati africani, cercando così di impedire che diventassero manovalanza della malavita. Nell’intento di porre fine al dominio della camorra sul territorio scrisse un documento dal titolo: «Per amore del mio popolo, non tacerò»” (la frase compare sul bordo del minifoglio da sei e verrà citata nel dentello approntato dal Bel Paese). Le parole e le azioni del prete divennero poi bersaglio dei clan, che non potevano accettare questo smacco. Così, la mattina del 19 marzo 1994, mentre si preparava a celebrare la messa, due sicari lo assassinarono. Aggiornamento del 10 dicembre 2020: il Vaticano ha corretto la tiratura massima: centottantamila unità.
“Per amore del mio popolo, non tacerò”
14 Mar 2019 00:43 - VATICAN
La frase di don Giuseppe Diana compare sul bordo del minifoglio vaticano. È la stessa che verrà ripresa nel francobollo d’Italia