Un mondo, anzi un pianeta differente. È quello di “Planète timbre”, la manifestazione filatelica organizzata a Parigi da La poste. Differente, se ad esempio paragonata a “Milanofil” e “Romafil”. Sia -secondo un’indagine svolta da “Vaccari news”- in senso negativo, sia positivo.
Il difetto base, innanzi tutto: dietro, un numero incredibile di francobolli (ed interi), senza contare il comparto dei pre personalizzati. È un problema, tuttavia, che gravita lungo l’intero anno; giusto per dare un riferimento, il sito Phil-Ouest conta 265 dentelli emessi dalla Francia lungo il 2011, 244 nel 2012 e 287 nel 2013, mentre per il 2014 si è “solo” a quota 101.
La manifestazione è stata ospitata in periferia, al parc Floral di Vincennes, però facilmente raggiungibile con la metropolitana. Fuori da essa, è stata questione di un attimo individuare cosa fare: un ragazzo con un cartello esplicativo indicava dove si trovava la navetta gratuita (un trenino turistico adattato al frangente) per raggiungere la sede.
Il dubbio: ma quanto costava accedervi? Secondo l’operatore, che però non ha evidenziato l’informazione, era gratuito; a farsi pagare risultava, in parte della settimana, la struttura che gestisce l’area a verde. Tanto è vero che i più introdotti avevano biglietti gratuiti. Ad ogni modo, il controllo risultava piuttosto casuale. Alla fine, la soluzione, letta su una vetrata: biglietto pieno a 5,50 euro il mercoledì, il sabato e la domenica (gratis gli altri giorni).
Fondamentale, ai fini promozionali ed organizzativi, il sito dedicato e denso di materiali. Comunque, all’entrata venivano consegnati il programma del momento e la mappa con le notizie più importanti (compresa la lista dei commercianti presenti, arricchita da specialità e indirizzi).
La durata: dal 14 al 22 giugno, praticamente due fine settimana, sempre dalle ore 10 alle 18: scelta interessante, dal punto di vista dei visitatori. Non da quella della settantina di commercianti: anche il vitto e l’alloggio per una sola persona, se si abita lontano, incidono pesantemente sul budget, senza contare i costi dello stand e quelli di viaggio, per presidiare un tavolo che durante il periodo lavorativo è sovente senza interlocutori. A farne le spese, la varietà dei presenti: pochissime aziende straniere, nessuna italiana. Tra le altre partecipazioni, quelle di vari sodalizi (simpatico il piccolo allestimento dell’Académie de philatélie: pochi quadri espositivi su argomenti curiosi) e di una signora che utilizza i francobolli per caratterizzare orecchini, anelli e bigiotteria in genere. Ampia la disponibilità di sedie riservate al pubblico impegnato nel scartabellare scatole e classificatori.
A stimolare i bambini, ma anche ad accogliere con visite guidate ed ulteriori supporti gli adulti, una schiera di volontari, facilmente riconoscibili dalla sgargiante maglietta arancione.