La fase sperimentale, che l’anno scorso aveva interessato pochi impianti, è stata superata. In questi giorni si assiste infatti alla piena operatività in diverse altre aree del Paese. È il progetto “postino telematico”, che dalla società viene presentato come “la rivoluzione del sistema di recapito della corrispondenza perché offre ai clienti l’opportunità di ricevere a domicilio un nutrito menù di servizi postali e finanziari”.
Gli utenti, in sostanza, hanno la possibilità di pagare, a casa o in ufficio direttamente al portalettere, ormai dotato di palmare, stampante e lettore pos, le spedizioni in contrassegno e le bollette delle principali utenze (quelle con moduli premarcati e un codice a barre bidimensionale). Per il saldo vengono accettate le carte dell’azienda (“Postepay” e “Postamat”) o le carte bancomat dei circuiti internazionali Maestro e Visa electron.
Il passo successivo sarà offrire ai cittadini prestazioni “a forte valenza sociale” come il saldo per i ticket sanitari e le pratiche amministrative.
E non basta, perché già ora l’interessato può concordare con il dipendente della società l’impostazione occasionale o periodica di quantitativi definiti di posta ordinaria o registrata, utilizzando le offerte disponibili. Il giorno successivo, l’addetto consegnerà al mittente la ricevuta di quanto spedito.
Per utilizzare i supporti, in questa fase di lancio senza costi aggiuntivi, basta chiamare il numero gratuito 803.160. Lo stesso -ed è notizia recentissima- da contattare per richiedere i plichi “posta free”: evidentemente, la sequenza di recapiti locali diffusa un mese fa non si è rivelata funzionale, perciò è stata avviata una procedura centralizzata.
Tra le altre conseguenze del progetto “postino telematico”, il pensionamento della tradizionale cartolina gialla lasciata in cassetta che avvisa il destinatario del tentato recapito di un invio a firma. Sostituita con lo scontrino stampato direttamente dall’addetto.