Francobollo da 1,39 euro stampato in foglio che ne contiene quindici o nel “souvenir philatélique” da uno (4,50). È in questo modo che la Francia ricorda Juliette Gréco. Il tributo, basato su foto di Erwin Blumenfeld dell’agenzia Roger-Viollet, è stato lavorato coinvolgendo Tanguy Besset e Sylvie Patte; debutterà oggi in prevendita, concludendo la distribuzione l’11 febbraio. Fu cantante, interprete dei più grandi autori, attrice, donna di convinzioni. Per settant’anni -annota la nipote, Julie-Amour Rossini- ha contribuito all’influenza della cultura nazionale nel mondo e, per questo motivo, ha ricevuto tutte le onorificenze della Repubblica. Nata il 7 febbraio 1927, Marie-Juliette è la figlia minore, silenziosa e poco amata, di una famiglia borghese. Nel 1949, i suoi amici Robert Doisneau, Joseph Kosma, François Mauriac, Jacques Prévert, Raymond Queneau, Jean-Paul Sartre e Boris Vian le offrono parole e musica e la fotografano. Diventa famosa come Gréco. L’audacia e l’unicità la rendono una pioniera. Attraverso le canzoni, spesso censurate, difende le proprie idee: ai suoi occhi il colore della pelle, il genere e la classe sociale non esistono. Femminista, personaggio popolare ed eterna innamorata: non predilige gli uomini o le donne, ma le anime. La sessualità passa in secondo piano. È moglie, amica, amante, idolo con la stessa intensità per tutta la vita. Nel 2016, durante il tour “Merci”, è colpita da un ictus che pone fine alla carriera. Nonostante tutto, resiste fino al 23 settembre 2020. Cinque anni fa.

