“Sorgi, Poste italiane!” È l’esortazione trasmessa questa sera da “Mi manda Raitre”, nell’inchiesta condotta da Andrea Vianello e dedicata ai disservizi postali. Ad esprimere l’auspicio è stato Agnello Petrone, ex portalettere in pensione innamorato del suo lavoro, che ancora si presta ad aiutare con informazioni i nuovi colleghi venuti da fuori e che, quindi, non conoscono il paese dove devono operare.
Da Concorezzo a Lecce, da Ischia a Sassari, da Roma a Milano è tutto un susseguirsi di lamentele. Le medesime che periodicamente vengono riprese dai quotidiani. Tanto che parlare del cattivo lavoro assicurato dalla società è come... sparare sulla Croce rossa.
Gli stessi addetti, coperti da anonimato, davanti alle telecamere entrate in un’area di smistamento hanno spiegato come vedono il problema: il carico di lavoro è aumentato ma, contemporaneamente, il personale è diminuito.
Risposte minime da parte dei rappresentanti di Poste italiane intervenuti (ai quali, comunque, è stato dato poco tempo per spiegarsi). Nel momento in cui il responsabile marketing, Rosario Fazio, ha precisato che tutti i casi sollevati sono stati risolti ed è stata data una risposta, il cameraman ha ripreso i latori delle proteste mentre scuotevano il capo.
Al servizio, terminato pochi minuti fa, ha partecipato Anna Bartolini, storica rappresentante del movimento consumatori. La quale ha sottolineato il fatto che l’Italia non è certo avanti rispetto agli altri Paesi europei. Ed ha ricordato lo strumento della conciliazione, sottoscritto da Poste e da diciotto associazioni dei consumatori. Poco noto, è vero, anche se Rosario Fazio ha detto che il 98% dei contenziosi -l’esatto numero non l’ha precisato- si è concluso a favore della clientela. Sarebbe però corretto aggiungere che la procedura prevede rimborsi e indennizzi solo per gli invii tracciati, quindi raccomandate, assicurate, pacchi... Non certo per gli auguri di fine anno, le lettere amorose o le bollette dell’Enel, di cui si è principalmente parlato.