L’intervento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni “ha permesso in primis un rafforzamento del mercato postale italiano in termini di tutela crescente del consumatore finale, in continuità con quanto richiesto dall’Unione Europea”. Inoltre, a differenza del passato, ha fissato “una rivisitazione delle dinamiche intrinseche del mercato medesimo introducendo, per la prima volta, il concetto di differenziazione tra operatori postali in base alla tipologia di servizio offerto ed alla clientela di riferimento”. Ammettendo inoltre la coesistenza di cassette per imbucare appartenenti a Poste italiane o ad altre realtà.
È il punto centrale sostenuto da Globe postal service a proposito della recente delibera (è la 621/15/Cons) firmata dall’Agcom ed intitolata “Condizioni giuridiche ed economiche di restituzione degli invii affidati ad altri operatori e rinvenuti nella rete di Poste italiane”.
Sapendo che la posizione assunta da Gps nei riguardi dell’ex monopolista “ha posto le basi” per arrivare al testo, ovvero richiedere la revisione delle condizioni generali di servizio, prevedere diverse metodologie per restituire la corrispondenza di proprietà di concorrenti rinvenuta nella propria rete, due sistemi tariffari di pagamento. Aspetto, quest’ultimo, ripreso dal codice postale vigente nel Regno Unito.
Una maggiore possibilità di scelta offerta alle aziende terze, “in linea con quanto accade in uno dei Paesi più liberalizzati d’Europa, significa da un lato legittimare ancora oggi, a ragion veduta, il ruolo centrale di Poste italiane nel mercato nazionale di riferimento, ma dall’altro si fa in modo che tale centralità non sia d’ostacolo allo sviluppo di una sana liberalizzazione, agevolando quindi la collaborazione e la comunicazione” tra la società guidata da Francesco Caio e le restanti ditte.
“Non è possibile negare -è la conclusione- l’evoluzione ed il cambiamento che il mercato postale nazionale sta vivendo”, con il Garante chiamato a svolgere un ruolo di arbitro sempre più significativo, affinché sia lasciata al consumatore finale la possibilità di scelta del servizio da utilizzare, secondo parametri di innovazione, affidabilità, qualità e prezzo.