“Nella busta forse non ci sta una cotoletta, ma di certo ci può stare un invito a donare”. La battuta è stata espressa in tarda mattinata dal responsabile commerciale di Poste italiane filatelia, Enrico Menegazzo, alla presentazione, presso palazzo Marino a Milano, dell’intero dedicato ai trent’anni della Fondazione banco alimentare. Ricordando inoltre che l’azienda in cui lavora collabora da tempo con la onlus festeggiata. Una festa capace idealmente di coinvolgere, con oltre 90mila tonnellate di cibo raccolte nel 2018, un milione e mezzo di persone che ogni giorno vengono servite da 1.878 volontari attraverso 7.569 strutture convenzionate. Una festa che rappresenta uno degli appuntamenti previsti da qui a luglio.
“Sono stati trent’anni intensi, con una passione per fare del bene ma bene”, ha commentato la vicesindaca, Anna Scavuzzo.
“Vogliamo essere vostri compagni di banco”: è l’invito espresso dal presidente del sodalizio, Andrea Giussani (suo è l’intervento del bollettino illustrativo, dove ha spiegato la nascita dell’idea, sviluppata tra il proprietario della Star Danilo Fossati e il sacerdote nonché fondatore di Comunione e liberazione Luigi Giussani). “Siamo un fiume in piena”, tanto che “banco alimentare” è diventato un nome comune, una realtà davanti alla quale vi sono cinque milioni di indigenti che necessitano aiuto. A rammentarlo c’è da oggi la busta di formato “americano”, ottenuta “attraverso un percorso piuttosto lungo di un anno e mezzo”.
Inserita nella serie “Il senso civico”, porta il logo “B” e serve per gli invii di primo porto ordinari e domestici; costa quindi 1,10 euro. Tirata in cinquantamila esemplari, a dirla tutta si presenta un po’ spoglia. Secondo il bozzetto indicato dai diretti interessati, ha una sola immagine, collocata nell’impronta di affrancatura: offre il passaggio di alcuni oggetti “per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà”, annotano dal ministero allo Sviluppo economico. Si aggiunge il logo ideato per la ricorrenza. L’annullo del primo giorno è appoggiato all’ufficio postale Milano 49, quello di piazzale Nigra 1; una copia era disponibile stamani presso la sede della presentazione.