Era il 18 giugno 1974 quando il Vaticano ricordò il settimo centenario trascorso dalla morte di san Tommaso d’Aquino con una serie a trittico, tagli da 50, 90 e 220 lire. Oggi l’ha rammentato per il settecentocinquantesimo anniversario.
È un francobollo da 1,30 euro che riproduce il particolare di un polittico realizzato attorno al 1335 dal Maestro della Croce di Piani di Invrea, dipinto custodito nella Galerie Brimo de Laroussilhe a Parigi. Il dentello risulta stampato in quarantaquattromila unità raccolte in fogli da dieci.
Filosofo, santo e dottore della Chiesa, “è tra le personalità che hanno maggiormente segnato il pensiero cristiano”, annotano da oltre il fiume Tevere. Nato nel 1224 (o 1225) in una nobile famiglia, intraprese gli studi filosofici a Napoli, durante i quali ebbe i primi contatti con l’Ordine domenicano, dove poi decise di entrare superando l’opposizione dei familiari. La sua vastissima opera, fedele al principio “Contemplata aliis tradere” (“Partecipare agli altri i frutti della propria riflessione”) “esalta il ruolo della ragione, supporto necessario della stessa fede nella ricerca della verità”.