“Dobbiamo creare una specie di Stati Uniti d’Europa”, disse Winston Churchill in un discorso a Zurigo il 19 settembre 1946. Il 5 maggio 1949, settantacinque anni fa, l’avvio era deciso: nasceva il Consiglio d’Europa.
L’esito -spiegano da Parigi- è il frutto del dialogo e della cooperazione. Le misure intraprese per proteggere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto hanno avuto un impatto considerevole sulla vita quotidiana dei 700 milioni di persone che vivono nei quarantasei Paesi membri. La Corte europea dei diritti dell’uomo, il suo braccio giudiziario, è il principale garante in materia.
Con oltre 220 trattati, sono stati compiuti molti progressi per far avanzare i diritti sociali, proteggere gli individui in situazioni vulnerabili, combattere il razzismo e la discriminazione, promuovere la libertà di espressione. La struttura, inoltre, è in prima linea nel prevenire e nel contrastare la violenza contro le donne. I risultati ottenuti non si limitano al Vecchio continente, ma ispirano modelli in tutto il mondo, in particolare nella lotta alla criminalità, anche su internet.
Per sottolineare il giro di boa, la Francia ha emesso un francobollo di servizio da 1,96 euro, a dirla tutta piuttosto banalotto: si limita al logo. In prevendita dal 6 settembre, ha concluso la distribuzione tra il 9 e il 10.