Ottantaquattro lettere e cartoline spedite da Sandro Locatelli, classe 1898, ai familiari durante l’ultima fase della Prima guerra mondiale, per la precisione dal 28 marzo 1917 al 26 giugno 1918. Trascritte e edite al fine di ricostruire il vissuto personale di un soldato al fronte, sbattuto -scrive il figlio Giorgio nella premessa- “come una foglia dal vento”.
Ed è proprio “Una foglia sbattuta dal vento” il titolo dell’epistolario, firmato dal Centro studi valle Imagna (248 pagine, contributo di 15,00 euro). Sulla copertina compare uno dei messaggi spediti in franchigia attraverso la posta militare, mentre l’interno offre parecchie foto d’epoca e la riproduzione, in bianco e nero, di numerosi documenti.
Non è -annota all’apertura Antonio Carminati- “un libro di storia, ma costituisce una delle tante fonti che introducono alla storia, quella ufficiale, quale documento di umanità e di verità. Attraverso l’esperienza di Sandro, si ripropone, con tutto il suo carico storico ed emotivo nella memoria popolare, un evento della prima metà del Novecento che ha coinvolto e condizionato la vita anche delle comunità più periferiche e quindi lontane dai campi di battaglia”.
Al contenuto proprio delle missive si aggiungono alcuni ricordi di quelle vicende, trasmessi dal mittente alla prole, che trovano di volta in volta riscontro nei fatti accertati dalla cronaca ufficiale.