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editor Fabio Bonacina

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Nonostante la guerra, Ukrposhta investe sulla propria rete. Nel 2023 ha aumentato il numero di spedizioni del 40%

A Kiev è giunto di recente il primo treno carico di pacchi provenienti dall’estero; non accadeva dal 2002, quando al ferro venne preferita la gomma. È entrato dall’Estonia utilizzando la compagnia ferroviaria Ukrzaliznytsia. La prova ha coinvolto tre vagoni con quasi 80mila colli.

Grazie a un finanziamento di 4,5 milioni di euro firmato dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, nel 2023 Ukrposhta ha realizzato “punti indistruttibili” acquistando 1.716 generatori di corrente di varie capacità e 1.552 terminali internet satellitari Starlink con abbonamento annuale. Questo assicura il funzionamento ininterrotto degli uffici postali, soprattutto nelle regioni remote e colpite dalla guerra.

Intanto ha completato l’installazione delle linee di smistamento automatizzato presso il terminal logistico Kiev-Pravy. Consentono di elaborare circa 18mila pacchi internazionali all’ora e 400mila al giorno. Nella prima metà del 2024 la società intende intervenire, abbandonando la separazione manuale, anche negli impianti di Charkiv, Chmel’nyc’kyj, Dnipro, Kiev-Livy, Leopoli e Odessa. “Nel 2023 Ukrposhta ha aumentato il numero di spedizioni del 40%. Ciò significa che i clienti hanno fiducia nell’azienda e noi, a nostra volta, ci impegniamo a essere migliori per loro”, ha affermato il direttore generale, Igor Smilyansky.

Al tempo stesso intende aprire uffici per sole merci in tutto il Paese; 13 sono operativi già; lungo l’anno se ne aggiungeranno 41. Sono riservati ai colli, con invii dal peso fino ai trenta chili e un lato massimo di due metri.

In cronaca pure Šepetivka (oblast di Chmel’nyc’kyj) dove, grazie alla fondazione della Kyiv school of economics, è stato possibile ristrutturare il rifugio scolastico per 700 bambini. È il sesto intervento di questo tipo che l’azienda postale effettua, il primo del 2024.

L’impianto di smistamento automatico introdotto presso la sede Kiev-Pravy, uno degli uffici merci, il riparo allestito presso la scuola di Šepetivka nell’oblast di Chmel’nyc’kyj
L’impianto di smistamento automatico introdotto presso la sede Kiev-Pravy, uno degli uffici merci, il riparo allestito presso la scuola di Šepetivka nell’oblast di Chmel’nyc’kyj

Emissione bellica
27 Feb 2024 19:48 - FROM ABROAD
Risale al periodo compreso tra il 1917 e il 1919 ed è stata ricordata adesso dall’Austria. Si tratta di quattro alti valori

Ulteriore tappa per la serie che l’Austria dedica alle emissioni classiche. L’abituale foglietto (comprende due esemplari da 0,95 e 2,50 euro) è stato posto in prevendita il 2 febbraio, arrivando nel resto degli sportelli il giorno 21. Ancora una volta, l’artefice si chiama Anita Kern.

L’iniziativa riguarda gli alti valori posti in circolazione a cavallo della Prima guerra mondiale; sono quattro, tagli da 2,00, 3,00, 4,00 e 10,00 corone. Più grandi degli altri esemplari distribuiti in quel periodo, propongono lo stemma nazionale coronato e incorniciato da foglie e viti. La cifra con il valore divide al centro la parola “corone”.

Furono progettati da Rudolf Junk, con l’incisione di Ferdinand Schirnböck. Esistono diverse tirature, tutte valide fino al 31 ottobre 1920. Il 28 settembre 1916 arrivarono francobolli in colori scuri e dal luglio 1917 in tinte più chiare. Dalla fine del 1917 al 1919, come si vede nella proposta attuale, vennero stampati su carta con fili di seta.

Il foglietto con due degli alti valori emessi dall’Austria tra il 1917 e il 1919
Il foglietto con due degli alti valori emessi dall’Austria tra il 1917 e il 1919

Dopo le sedi di Berlino e Norimberga, le prossime emissioni tedesche saranno valorizzate presso il Museo della comunicazione presente nell’Assia

L’annullo previsto per l’1 marzo
L’annullo previsto per l’1 marzo

Berlino, Norimberga e l’1 marzo Francoforte. Perché toccherà al locale Museo della comunicazione tenere a battesimo i francobolli programmati dalla Germania per venerdì. Un modo attraverso il quale valorizzare la struttura e quello che conserva.

Qui -precisano dalla sede, situata al numero 53 della Schaumainkai- “il pubblico riceve una visione completa… Nella mostra permanente «La storia dei media raccontata!» i visitatori possono sperimentare lo sviluppo della comunicazione. Basandosi su invenzioni rivoluzionarie, strane esperienze e destini insoliti, si copre di tutto, dalle tavolette cuneiformi agli occhiali intelligenti”. Al primo piano è collocata l’area per gli allestimenti temporanei più piccoli, al secondo vengono presentate le grandi esposizioni. Particolarità sono il reparto incentrato sull’arte e le vivaci proposte del laboratorio rivolto ai bambini.

Come si presenta la sede di Francoforte (foto: Stefanie Kösling)
Come si presenta la sede di Francoforte (foto: Stefanie Kösling)

Il francobollo verrà messo in prevendita da Parigi pensando al “Giorno dei pokémon” (celebra quando tali personaggi apparvero in Giappone il 27 febbraio 1996). Non è l’unica confezione…

Pikachu
Pikachu

Da questa mattina disponibile, la distribuzione si completerà domani: è l’omaggio che la Francia dedica al mondo dei pokémon. Si compone di un francobollo (nominale da 1,29 euro) in fogli da quindici con Pikachu. Si aggiunge una confezione di pre personalizzati (costo: 10,00) con quattro tagli autoadesivi per la lettera internazionale; vi compaiono anche Squirtle, Bulbasaur, Charmander. Tutti portano, in fatto di impaginazione, il nome di Étienne Théry.

Da sapere inoltre che, per la manifestazione “Paris-Philex 2024”, il 30 maggio in prevendita e il 3 giugno ai restanti sportelli previsti, si sommerà un libretto con ulteriori dodici esemplari.

Il fenomeno -ricordano dalla Poste- è nato in Giappone il 27 febbraio 1996 (non a caso, oggi è considerato il “Giorno dei pokémon”) con i primi videogiochi destinati alla console “Game boy”. Per poi svilupparsi, fino a diventare collezionismo di carte, serie televisive, applicazioni e prodotti derivati. Ora è uno dei passatempi più apprezzati da piccini e grandi di tutto il mondo. Con oltre 480 milioni di videogiochi venduti e carte prodotte in 14 lingue distribuite in più di 80 Paesi e regioni, costituisce un articolo che continua a evolversi con nuove esperienze, forme di intrattenimento e articoli. Ah, i personaggi ormai superano quota 1.000!

Lo stesso personaggio associato a Squirtle, Bulbasaur, Charmander: i francobolli saranno in prevendita da oggi
Lo stesso personaggio associato a Squirtle, Bulbasaur, Charmander: i francobolli saranno in prevendita da oggi

L’ha celebrata Israele il 13 febbraio con un francobollo in vendita a 7,60 shekel. Simbolica, l’immagine porta il nome di Meir Eshel

Il simbolico francobollo
Il simbolico francobollo

Una semplice combinazione? Chissà. Mentre nell’area, dopo l’attacco del 7 ottobre scorso, si continua a sparare, Israele ha emesso un simbolico francobollo dedicato alla propria Agenzia per la sicurezza. Realizzato da Meir Eshel, costa 7,60 shekel e data 13 febbraio.

L’istituzione è stata fondata il 18 febbraio 1949. Un mese dopo la creazione delle Forze di difesa israeliane, nel mezzo della Guerra d’indipendenza, l’Haganah information service fu smantellato il 30 giugno 1948, costituendo i servizi segreti. Essi includevamo il riferimento per il settore militare e il dipartimento politico del ministero degli Esteri, che gestiva tali attività all’estero (il futuro Mossad). Per l’interno, ecco invece la commemorata.

Nei suoi primi anni aveva il compito di sventare i tentativi di spionaggio da parte di potenze straniere e la sovversione politica; era responsabile della sicurezza delle istituzioni, delle strutture vitali e delle rappresentanze all’estero. Ora, fra l’altro, deve garantire la sicurezza del Paese, salvaguardare l’ordine democratico e le istituzioni da minacce terroristiche, spionaggio, sovversione, distruzione e divulgazione di segreti di stato.


Marco Polo con svarione
26 Feb 2024 13:14 - FROM ABROAD
Il francobollo della Bosnia ed Erzegovina Croata propone il viaggiatore e scrittore con, alle spalle, un veliero che non può certo risalire al Duecento

Marco Polo e un… veliero più moderno
Marco Polo e un… veliero più moderno

Il viaggiatore e scrittore Marco Polo, nato attorno al 1254, morì sette secoli fa; verrà ricordato dall’Italia postale in una data ora non precisata di maggio. Il Bel Paese è stato anticipato dall’analogo francobollo di Bosnia ed Erzegovina Croata. Datato 8 febbraio, ha coinvolto per l’immagine Vijeko Lučić. Immagine che si fa notare, come ha segnalato il lettore di “Vaccari news” Mitja Jančar: il veliero alle spalle del personaggio non può risalire certo al Duecento.

La famiglia, secondo un documento del XV secolo, era originaria della Dalmazia, dicono da Mostar. Il padre e lo zio, mercanti, raggiunsero la Cina, da dove tornarono come emissari del sovrano mongolo Kublai khan, la cui capitale era a Khanbaliq (Pechino). L’imperatore fece chiedere al papa di mandargli uomini dotti affinché insegnassero nel suo impero. Partirono per il loro secondo viaggio nel 1271, accompagnando due domenicani; Marco si unì a loro. Divenne il confidente del khan, viaggiò molto e conobbe le diverse lingue e i costumi dell’Estremo Oriente.

Nel 1295 tornò a Venezia. In seguito prese parte al conflitto contro Genova e, pare vicino a Curzola, fu catturato. Durante la prigionia raccontò le esperienze fatte all’amico Rustichello da Pisa, che le registrò nell’opera conosciuta ora come “Il milione”.



La nuova offerta, firmata dalla società del gruppo La posta svizzera, è sviluppata attraverso sito e applicazione, quindi raggiungibile in ogni momento

Al pari delle Poste di Croazia, pure quelle della Svizzera ora trattano le criptovalute. Il servizio è iniziato settimana scorsa coinvolgendo Postfinance. La società affiliata al “gigante giallo” mette a disposizione degli interessati “un ambiente sicuro per negoziare criptovalute in completa autonomia”, cioè utilizzando il sito o l’applicazione collegata.

Offre commercio indipendente 24 ore su 24, 7 giorni su 7; prezzi “interessanti e trasparenti”; accesso protetto al mercato di settore; custodia dei valori patrimoniali nel Paese “secondo i più elevati standard di sicurezza”; investimenti regolari di piccole somme di denaro attraverso un piano di risparmio; importo minimo di 50,00 dollari statunitensi.

Fino al 30 aprile, chi ne colloca almeno 100,00 può vincere uno dei tre bitcoin in palio.

La proposta è firmata da Postfinance, azienda del gruppo La posta svizzera
La proposta è firmata da Postfinance, azienda del gruppo La posta svizzera

A dieci anni dall’avvio della guerra e a due dall’invasione su larga scala, Kiev propone un foglietto con quattro fotografie particolari

Oggi, pensando al decennale della guerra (scoccata il 20 febbraio 2014) e al secondo anniversario dell’invasione su vasta scala (24 febbraio 2022), l’Ucraina ha emesso la serie “Sarà primavera”.

“Dal 2014, il nostro Stato conduce un conflitto per preservare l’indipendenza, la propria identità, il diritto alla libera scelta e l’integrità territoriale. Nel febbraio 2014, il nemico ha occupato la Crimea e alcune zone delle regioni di Doneck e Lugansk”, ricordano da Ukrposhta. Allora “le ostilità si svolgevano nella parte orientale del nostro Paese”; dal 24 febbraio 2022 la Russia si è posta l’obiettivo di occupare e conquistare l’intera Ucraina. “Nonostante la superiorità dell’avversario in termini di uomini e armi, gli ucraini stanno combattendo per la loro vittoria a caro prezzo”.

Agli sportelli è giunto un foglietto, dovuto a Volodymyr Taran, contenente quattro francobolli con altrettante foto tra le più famose, iconiche e premiate; attraverso di esse si onora la resistenza contro l’aggressore. Citano la cattura dell’aeroporto di Belbek nella Crimea del 2014 (lo scatto è dell’artista polacco Kuba Kaminski); il matrimonio tra volontari medici nel cortile di una casa distrutta dai missili russi a Charkiv durante la primavera del 2022 (Serhiy Bobka); un soldato sotto ai raggi del sole nella fabbrica Azovstal quando si difendeva Mariupol, nel maggio del 2022 (autoritratto di “Orest” Dmytro Kozatsky); le mani del fante “Snizhok” appartenente alla 28ª Brigata, scena ripresa a poche centinaia di metri dalle trincee nemiche alla periferia di Bachmut nel marzo 2023 (Maksim Dondyuk). I primi due esemplari sono tagli “U” (ora pari a 15,00 grivnia), i restanti degli “F” (30,00).

Il foglietto odierno contenente quattro francobolli; propongono note foto riguardanti la guerra
Il foglietto odierno contenente quattro francobolli; propongono note foto riguardanti la guerra

Postino e cane
23 Feb 2024 00:52 - FROM ABROAD
Sono i protagonisti della striscia di Srećko Puntarić, trasformata dalla Croazia in foglietto contenente quattro francobolli da 1,32 euro

“Sta arrivando la posta”; “Attenzione al cane pericoloso”; “Ho qualcosa anche per il mio amico”; “Il postino è mio amico”. Sono i testi dei quattro francobolli a foglietto da 1,32 euro che la Croazia ha emesso il 21 febbraio dedicandoli al fumettista Srećko Puntarić (l’impaginazione è di Alenka Lalić).

È nato nel 1952 a Zagabria. Dopo la laurea presso la facoltà di Ingegneria meccanica e architettura navale, ha lavorato per diversi anni come designer. Ha cominciato a dedicarsi alle caricature nel 1975, collaborando con la rivista umoristica “Kerempuh”. La forma artistica è stata influenzata principalmente dal collega francese Jean-Marc Reiser e nel tempo non è cambiata in modo significativo. Il personaggio più noto, Felix, mantiene le stesse caratteristiche fisiche (quindi riconoscibili), mentre l’ambientazione è ridotta al minimo. Molto spesso tutto è contenuto in un unico disegno.

Ha ottenuto un notevole riconoscimento attraverso la pubblicazione quotidiana di Felix in “Večernji list” (dal 1995 ad oggi); aggiungendo poi collaborazioni con “Glas koncila”, “Lovački vjesnik”, “Zavarivanje”. Non vanno trascurate le presenze in altre testate anche europee, le mostre, i trentatré libri, i premi.

Le sue tavole -annota lo storico dell’arte Frano Dulibić- “ci divertono ogni giorno mettendo in luce la stupidità e l’ingenuità umana, sottolineando le idee sbagliate e l’avidità, evidenziando le piccole debolezze degli individui e gli errori significativi nei sistemi sociali e nella politica”. Tali opere “creano l’impressione che, con un po’ di buona volontà, domani il mondo potrebbe essere un posto migliore di oggi”.

Una storia in quattro vignette raccolte nel foglietto dedicato al caricaturista Srećko Puntarić
Una storia in quattro vignette raccolte nel foglietto dedicato al caricaturista Srećko Puntarić


Il mezzosoprano francese Freda Betti e il tenore italiano Giovanni Martinelli rappresentati negli ultimi francobolli di Monaco

Un ambito, se si escludono i grandissimi nomi, poco affrontato dai francobolli. Fa eccezione Monaco: periodicamente cita gli artisti che si sono esibiti anche nel Principato. È la serie dedicata ai cantanti d’opera, integrata da ulteriori due tagli il 20 febbraio.

Attraverso un 3,00 euro disegnato da Cyril De La Patellière e inciso coinvolgendo Claude Jumelet, ecco il tributo al mezzosoprano francese Freda Betti (1924-1979). Studia musica e più in particolare canto con Édouard Rouard al Conservatorio di Nizza, dove vince il primo premio nel 1943. Debutta all’Opera di Montecarlo nel 1947 grazie al “Faust” di Charles Gounod. Negli anni Cinquanta e Sessanta si esibisce sui maggiori palcoscenici nazionali ed europei, in numerosi festival lirici e spesso per la radio. Nel suo repertorio figurano “Don Chisciotte”, “La valchiria”, “Madama Butterfly”, “Tristano e Isotta” e soprattutto “Carmen”, che interpreta più di centocinquanta volte. Successivamente si dedica all’insegnamento presso il Conservatorio di Monaco.

Si aggiunge un secondo dentello, questo da 4,15 su cui è intervenuto Martin Mörck. Riguarda il tenore italiano Giovanni Martinelli (1885-1969). È considerato l’erede di Enrico Caruso, nonostante la tecnica di canto e il timbro siano diversi. Debutta a Milano nel 1910 con l’“Ernani” di Giuseppe Verdi. Tre anni dopo, all’Opera di Montecarlo, lavora ne “La fanciulla del West” e, per la prima volta, si esibisce al Metropolitan opera di New York. Stabilitosi in questa città, collabora, insieme a Rosa Ponselle, a fare del Metropolitan il principale teatro dedicato al “cigno di Busseto” fra le due guerre. Dopo aver interpretato più di cinquanta ruoli italiani diversi, affronta quello dell’“Otello”: fu uno dei suoi grandi trionfi.

Il mezzosoprano francese Freda Betti e il tenore italiano Giovanni Martinelli
Il mezzosoprano francese Freda Betti e il tenore italiano Giovanni Martinelli




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