Se la mail non viene visualizzata correttamente cliccare qui
quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
  • i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
home archivio presentazione segnala ad un amico


In mostra il terremoto di Messina
09 Gen 2009 00:14 - APPUNTAMENTI
L’allestimento rientra tra le iniziative per il secolo dalla tragedia. E non mancano i richiami postali...
Una delle vignette benefiche citate dalla stampa come “francobolli”
Una delle vignette benefiche citate dalla stampa come “francobolli”

Pensare che, dopo cent’anni, le fotografie scattate in Sicilia e in Calabria e trasformate in cartoline rimangono una delle fonti iconografiche per documentare il disastro. Nella loro crudezza, propongono le macerie provocate dal sisma del 28 dicembre 1908, i ricoveri di emergenza fra cui la baracca con l’ufficio postale, ma anche la difficile vita dei sopravvissuti e di quanti (a cominciare dai marinai russi, citati nel 6 copechi sovietico del 20 settembre 1978) accorsero per aiutare.

Dramma attestato dai giornali dell’epoca, che per buona parte del mese di gennaio informarono su eventi, reazioni, bilanci. Le testimonianze base degli articoli arrivavano –quando funzionava- attraverso il telegrafo e si scrisse addirittura di “francobolli pro Sicilia e Calabria” (in realtà chiudilettera dentellati dall’inconsueta forma triangolare) “da vendersi a beneficio dei danneggiati”, mentre in cronaca si pubblicavano gli elenchi degli “impiegati postelegrafici superstiti”.

La mostra a Messina rappresenta la nuova tappa, e forse la più intensa, del progetto “Terremoti d’Italia”, promosso dal Dipartimento della protezione civile e fino all’8 febbraio ospitato al teatro Vittorio Emanuele, in via Garibaldi. Con il titolo “Centenario del terremoto dello Stretto - per non dimenticare” e tre aree riguardanti la memoria, la conoscenza e la difesa, cita alcuni dei sismi degli ultimi decenni, “ospitando prestigiose opere provenienti da tutta Italia, grazie alla collaborazione di musei, archivi, biblioteche, gallerie pubbliche e private”.

Non mancano gli aspetti dimostrativi, come una simulazione di casa sottoposta alle scosse e la riproduzione di un abitato con ponti e fabbricati protetti in modo differente. Tra gli oggetti, accanto a strumenti scientifici ed espressioni artistiche, le lettere di solidarietà inviate ai malcapitati nonché un telegramma di Giovanni Pascoli in cui è riportato l’inizio di un discorso sul terremoto calabro-siculo. Le cartoline, circa 160, provengono dall’archivio di Enrico Sturani.

“L’esposizione -è la sottolineatura dei promotori- rappresenta anche una provocazione sulla questione nazionale della prevenzione sismica, rispetto alla quale resta ancora moltissimo da fare, per accelerare il processo di messa in sicurezza degli edifici sull’intero territorio”.

Ad ingresso libero, è aperta dal martedì alla domenica negli orari 9.30-13 e 16-19.

Nelle fotografie cartolinizzate dell’epoca, la cruda realtà (archivio Enrico Sturani)
Nelle fotografie cartolinizzate dell’epoca, la cruda realtà (archivio Enrico Sturani)
Per saperne di più sul progetto “Terremoti d’Italia”
La carta valore italiana uscita l’anno scorso
           


Arte italiana ancora protagonista
08 Gen 2009 14:02 - DALL'ESTERO
Il Sassoferrato e Melozzo da Forlì citati nel programma 2009 statunitense. Appartengono alle produzioni per gli auguri di fine anno

Ancora una volta, parlerà italiano il saluto natalizio statunitense. Il nuovo protagonista sarà Giovanni Battista Salvi (1609-1685), più noto come Sassoferrato. Sua è la “Madonna con il Bambino addormentato” che verso la fine dell’anno formulerà gli auguri contro un esborso di 42 centesimi. Il dipinto, conservato in California presso l’Hearst castle, rappresenta il contributo di Washington per i quattro secoli trascorsi dalla nascita dell’artista. Appuntamento con la storia che da noi, a meno di ripescaggi, risulta trascurato, anche se l’Italia ha citato l’artista il 22 novembre 1976 con un 170 lire e il 15 giugno 1985 con un 350 lire.

E c’è pure il bis: un ulteriore esemplare dell’articolata serie per le feste invernali cita Melozzo da Forlì (Melozzo degli Ambrosi, 1438-1494), del quale propone “Un angelo che suona il liuto”. Databile attorno al 1480 ed esposto alla Pinacoteca vaticana, è un dettaglio di un affresco sull’ascensione di Cristo. Anche in questo caso, il nominale previsto per il francobollo è pari a 42 centesimi.

Il resto dell’elenco formulato da Usps celebra ad esempio gli attori Gary Cooper e Bob Hope, il politico Abraham Lincoln, gli scrittori Edgar Allan Poe e Richard Wright. Tra le voci, gli omaggi ad Alaska, Hawaii ed Oregon, ai pionieri dei diritti civili, ai vecchi programmi televisivi (come “Lassie”, “Alfred Hitchcock presents”, “I love Lucy” e “Perry Mason”), alla parata per il “Giorno del ringraziamento”.

Altre emissioni riguardano le nuove tappe con le bandiere degli Stati federati e i fari.

Ndr: in seguito il francobollo con l’opera di Melozzo da Forlì è stato rinviato al 2010.

I due francobolli natalizi 2009 dedicati ai maestri italiani (© 2008 Usps, uso autorizzato, tutti i diritti riservati)
I due francobolli natalizi 2009 dedicati ai maestri italiani (© 2008 Usps, uso autorizzato, tutti i diritti riservati)
Il dipinto del Sassoferrato (scheda in inglese)
Il lavoro di Melozzo alla Pinacoteca vaticana
Auguri a stelle e strisce: i precedenti
           


Una congiunta benefica per la Palestina
08 Gen 2009 02:13 - DALL'ESTERO
È la proposta della Commissione araba permanente delle poste per il 30 marzo, “Giornata della terra”. Intanto, si fanno i bilanci del progetto (poco) condiviso sviluppatosi nel 2008
L'autore delle immagini scelte per il 2008, il direttore del servizio filatelico del Qatar Khalid Fikri
L'autore delle immagini scelte per il 2008, il direttore del servizio filatelico del Qatar Khalid Fikri

Non solo le attività diplomatiche causate dall’operazione israeliana “Piombo fuso”, in corso in questi giorni a Gaza. Un’altra carta, non semplicemente simbolica, potrebbe essere giocata tra pacchi e raccomandate. Il punto di riferimento è il 30 marzo in occasione della “Giornata della terra”, iniziativa annuale di protesta contro l’occupazione dei territori palestinesi. La proposta riguarda un’emissione congiunta mirata a sostenere la causa e ad aiutare nei fatti l’Amministrazione postale palestinese, devolvendole i ricavati della vendita dei francobolli.

È il suggerimento che viene dalla Commissione araba permanente delle poste (Capp), la struttura che ha sostituito l’Unione postale araba ed ha come riferimento la Lega araba.

Intanto, si fanno i bilanci del progetto 2008, primo episodio di un percorso che guarda all’esperienza accumulata dall’Unione postale di Americhe, Spagna e Portogallo (Upaep) e soprattutto da quella ottenuta nel Vecchio continente, prima con la Conferenza europea delle amministrazioni delle poste e delle telecomunicazioni (Cept) ed ora con PostEurop.

Un’idea, per tornare a sud del Mediterraneo, certo non nuova, che si potrebbe caratterizzare con un’emissione congiunta almeno ogni tre anni per sensibilizzare il pubblico sul patrimonio culturale e sul destino comuni. Ma -spiega l’esperto algerino Med Achour Ali Ahmed- i tentativi di passare dall’ipotesi ai fatti “si sono sempre scontrati con la complessità dei rapporti fra questi Paesi e con la mancanza di professionalità” che affligge la maggior parte dei servizi filatelici.

Così, nel 2008 non è andata benissimo. L’obiettivo era promuovere la “Giornata della posta araba”, che si celebra ogni 3 agosto per ricordare la prima riunione della Commissione postale della Lega, svoltasi in Libano quel giorno del 1946. Due i piani presentati, provenienti da Egitto e Qatar; la Capp ha scelto il secondo, dovuto al direttore della struttura filatelica nazionale Khalid Fikri. Consiste in una coppia di francobolli se-tenant in foglietto con l’emblema della Lega, il piccione su una mappa geografica e una carovana di dromedari. Animali emblematici, utilizzati per ricordare il trasporto di posta, merci e persone nel passato.

Dei ventidue Paesi membri, quindici dei quali presenti alla riunione di avvio, solo nove (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Libano, Marocco, Qatar, Siria, Sudan e Tunisia) sono noti per avere aderito, e neanche tutti sono arrivati agli sportelli con le cartevalori nel giorno concordato. Pure il soggetto non è stato esattamente condiviso. Sia per dettagli grafici (il logo della serie di Sudan, ad esempio, è giallo anziché nero) e organizzativi (Siria e Sudan non hanno emesso francobolli accoppiati), sia di contenuto (i cammellieri sulla vignetta tunisina sono abbigliati secondo l’uso locale).

Alcune delle emissioni uscite, provenienti da Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Qatar, Sudan e Tunisia
Alcune delle emissioni uscite, provenienti da Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Qatar, Sudan e Tunisia
Lega araba, la missione di Roma
           


Maquillage per il sito di Poste
07 Gen 2009 17:14 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il rinnovamento è in corso questo pomeriggio

Un attimo in ritardo (colpa della neve, che sta imperversando su buona parte dell’Italia?), ma anche quest’anno la Befana è arrivata, portando i propri doni. E a Poste italiane ha lasciato una nuova impostazione del sito aziendale. Ad un paio di anni dal precedente restyling (il cambio è avvenuto il 12 aprile 2007), ecco la sorpresa della “home page”: diversa grafica ed impostazione dei pulsanti, richiamo delle voci più richieste posizionato in basso a sinistra, possibilità di... sfogliare inserti pubblicitari (nel caso specifico riguardanti Poste mobile) in alto a destra.

È probabile che anche gli interni debbano cambiare, e che proprio ora i tecnici vi stiano lavorando.

La parte dedicata alla filatelia, ospitata su un sito specifico anche se collegato, appare quella abituale. E ancora manca il programma per il 2009, programma che la stessa società ha diffuso ai media il 16 dicembre.

Come si presenta ora l’“home page”
Come si presenta ora l’“home page”
Per raggiungere il sito
Il precedente restyling
Il programma delle emissioni 2009
           


Protocollo di Kyoto, si cambia
07 Gen 2009 16:28 - DALL'ESTERO
Il nuovo accordo globale sul clima dovrebbe essere formulato a fine anno in Danimarca. E già oggi Copenaghen ha cominciato a promuovere l’incontro

Non capita tutti i giorni che la piccola Danimarca ospiti un appuntamento di portata mondiale. Nel momento in cui succede, tuttavia, si prepara con congruo anticipo.

È disponibile da oggi la serie dedicata a “Cop15”, la quindicesima Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici. Un tema difficile e articolato, anche se negli ultimi tempi, con il progressivo sviluppo dei ghiacci artici (ritornati ai livelli di trent’anni fa), sembra che gli allarmi molto spesso lanciati siano da ripensare.

Due i francobolli, da 5,50 e 9,00 corone, dedicati rispettivamente alla bioenergia nei trasporti e alle costruzioni a basso consumo. Argomento di estrema attualità: proprio questa mattina l’Eni ha segnalato il blocco delle forniture di gas provenienti dalla Russia.

L’esperienza postale avrà un’altra tappa il 9 settembre. Quando due ulteriori cartevalori richiameranno le cellule combustibili (taglio da 5,50 corone) e l’energia eolica (8,00). L’appuntamento che intendono promuovere, ed al quale sono attese oltre diecimila persone, si svolgerà ancora più avanti, dal 7 al 18 dicembre.

L’obiettivo principale dell’incontro -precisano da Copenaghen- è concludere un nuovo accordo globale sul clima e sostituire quello esistente, il Protocollo di Kyoto, che si esaurirà nel 2012. I Paesi contraenti si dovranno impegnare a limitare le emissioni che, con l’effetto serra, potrebbero danneggiare le generazioni future.

Notizia aggiornata il 7 dicembre.

I quattro francobolli: i primi due usciti oggi, gli altri annunciati per il 9 settembre
I quattro francobolli: i primi due usciti oggi, gli altri annunciati per il 9 settembre
L'appuntamento (sito in varie lingue)
Il Protocollo di Kyoto spiegato dal Wwf
Il rispetto dell'ambiente agli sportelli
           




Addio a Giuseppe Fonseca
07 Gen 2009 10:36 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Presidente del Peloritano, è stato un punto di riferimento per la filatelia siciliana e per il settore tematico. Domani i funerali
Pippo Fonseca: domani i funerali
Pippo Fonseca: domani i funerali

All’ultima manifestazione del Circolo filatelico peloritano, la “Messina com’era” svoltasi dal 18 al 21 dicembre, non aveva voluto mancare, limitandosi a poche e fugaci presenze. Anche perché Giuseppe Fonseca (ma tutti lo chiamavano Pippo) già stava male, e da mesi. E ieri non ce l’ha fatta.

Nato il 14 maggio 1931, collezionista di area italiana, aveva sviluppato la sua passione soprattutto nel settore tematico, di cui era giurato nazionale. Dal 1981 era consigliere del Centro italiano filatelia tematica e in certi periodi ha guidato gli specialisti di vite e vino, poi quelli interessati a flora e fauna. Per lungo tempo è stato coordinatore dei diversi gruppi attivi all’interno del sodalizio. Si è occupato pure di altri argomenti, ottenendo l’oro nazionale con “Montagne di fuoco” e il vermeil grande con “Alla scoperta di un popolo: i lusitani”.

“Ha dedicato -così lo ricorda il presidente del Cift, Luciano Calenda- la sua intera vita collezionistica a lavorare per la più forte passione che aveva dopo la famiglia: la filatelia. Pippo ed il Cift costituivano un binomio indissolubile che durava da decenni; la sua vitalità, la sua inventiva, le sue intuizioni lo hanno portato a realizzare cose che nessun altro circolo ha mai fatto in Italia, e riusciva sempre, ma dico sempre, ad infilare il Cift nelle iniziative”.

Lo stesso Peloritano, da lui presieduto, era una sua creatura: l’aveva fondato nel 1979 e già nel 1986 aveva conquistato il titolo di campione d’Italia. Da pochi anni la società era stata inserita nell’albo d’oro federale, soprattutto per l’attività espositiva, svolta con le “Peloro” (l’edizione del 1983 accolse la nazionale tematica) e altri appuntamenti, come la “Tema 48” per mini collezioni e le “Intercift”, riguardanti i gruppi tematici.

Pippo Fonseca lascia la moglie Lina, la figlia Cettina (sposata con Cesare Giorgianni), la nipote Urania. Gli ultimi tre, a loro volta, collezionisti.

Le esequie sono programmate per domani alle ore 15, presso la chiesa del Carmine di Messina.

L’ultima mostra di Messina
           




Antonio Piga concede il bis
07 Gen 2009 01:35 - LIBRI E CATALOGHI
Nuova tappa per lo studio sugli annulli di emergenza impiegati durante la Rsi. Ora la lente si è posata su Piemonte e Liguria
La copertina della seconda parte
La copertina della seconda parte

Antonio Piga lo aveva promesso: il lavoro “Rsi 1943-1945 - Catalogo degli annulli «Rp pagato» e «Rr poste ts» usati come sostituiti di affrancatura” avrebbe avuto un seguito. Così, al primo volume dedicato a Lombardia ed Emilia-Romagna ora si è aggiunto il secondo, intitolato allo stesso modo e riguardante Piemonte e Liguria (296 pagine, illustrate a colori nella parte introduttiva e in bianco e nero nel resto, 40,00 euro).

L’impianto è il medesimo: per ogni provincia vengono analizzati i bolli noti suddivisi per comune. Del territorio di Cuneo, ad esempio, sono considerate le sedi postali presenti ad Alba, Andonno, Bagnasco, Bagnolo Piemonte e così via nell’ordine alfabetico, fino a Tenda, Trinità, Villanova Mondovì e Villanova Solaro. Per ognuna offre le indicazioni generiche (dal numero del frazionario a quello degli abitanti) e poi illustra le impronte individuate, dando, quando possibile, indicazioni sulla prima e sull’ultima data d’impiego conosciute. Ogni manuale è valutato secondo una scala a sei livelli, equivalente ad un minimo di 10 e ad un massimo di 350 euro.

La scheda
Il primo volume e i dettagli del progetto
           




L’improvvisa scomparsa di Jean Fissore
06 Gen 2009 17:25 - DALL'ESTERO
Tra gli organizzatori di “Monacophil” e presidente del Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie, dal 2007 era ambasciatore del Principato in Spagna
Jean Fissore, morto domenica
Jean Fissore, morto domenica

A “Monacophil”, in qualità di commissario generale, era facile vederlo, tra una cerimonia e un incontro, accogliere gli ospiti o dare le indicazioni operative per affrontare i piccoli inconvenienti. Un ruolo che probabilmente sarebbe stato svolto in modo diverso al prossimo appuntamento con il salone, in calendario dal 4 al 6 dicembre 2009. Perché il 6 settembre 2007 era stato nominato ambasciatore straordinario e plenipotenziario del Principato in Spagna. Pur mantenendo la guida del Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie, di cui era membro fondatore e presidente dalla scomparsa di Alexander D.Kroo, aveva abbandonato la carica di direttore dell’Office des émissions de timbres-poste.

Jean Fissore è scomparso il 4 gennaio, dopo una breve malattia. Malattia che non gli aveva impedito, ancora in novembre, di partecipare ai due incontri organizzati dalla stessa associazione negli Stati Uniti, al The collectors club di New York e al Museo postale nazionale della Smithsonian di Washington. E di pensare, comunque, all’appuntamento di fine 2009: “Le manifestazioni «Monacophil» continuano”, spiegava, ancora poche settimane fa, a “Vaccari news”, “secondo la volontà comune delle autorità monegasche, dei negozianti partecipanti e dei membri del Club... Vogliamo mantenere lo spirito generale dell’evento ed il livello”.

Nato il 28 febbraio 1956, era sposato con Véronique Roynette e ha avuto due figli, Joseph e Vincent.

Oltre ad essere membro della Commissione consultiva delle collezioni filateliche e numismatiche del principe di Monaco e del Comitato di gestione del Musée des timbres et des monnaies, era componente dell’Ordre de Saint Charles, dell’Ordre des arts et lettres français, del Sovrano militare ordine di Malta e dell’Ordine costantiniano di San Giorgio.

I funerali si terranno giovedì 8 gennaio alle ore 10.30, presso la cattedrale di Montecarlo.

L'ultima edizione di “Monacophil”, dall'1 al 3 dicembre 2006. Jean Fissore l'ha seguita in qualità di commissario generale
L'ultima edizione di “Monacophil”, dall'1 al 3 dicembre 2006. Jean Fissore l'ha seguita in qualità di commissario generale
Nel 2007 la nomina ad ambasciatore
La prossima “Monacophil”
           




Il van Gogh sulla carta da lettere
06 Gen 2009 13:48 - APPUNTAMENTI
Un’occasione forse irripetibile. Così, quella volta sul battello, il pittore anziché usarla per scrivere vi disegnò sopra. È uno dei lavori proposti a Brescia fino all’8 febbraio
La mostra è ospitata al Museo di Santa Giulia
La mostra è ospitata al Museo di Santa Giulia

Il ritrarre? Quasi un raptus, un bisogno estremo di esprimersi, anche nelle situazioni e con gli strumenti più diversi. È una delle chiavi di lettura per “Van Gogh - disegni e dipinti - capolavori del Kröller-Müller museum”, visitabile a Brescia, presso il Museo di Santa Giulia, fino all’8 febbraio.

Uno dei casi più evidenti è postale. Secondo la ricostruzione data dagli organizzatori, l’artista si trovava probabilmente su un battello, in viaggio da Hoogeveen al villaggio di Nieuw Amsterdam. Vede una donna espressiva, sembra in lutto, e per “rubarle” l’immagine utilizza l’unico supporto adatto che ha a disposizione. È carta da lettere, ma va bene lo stesso. Nasce così “Testa di donna”, lavoro realizzato con penna e inchiostro su velina nell’ottobre del 1883. Si caratterizza per aver ripreso il soggetto da molto vicino, come se l’artista fosse seduto accanto alla viaggiatrice. Un’occasione da prendere al volo, anche perché faceva fatica a reperire modelli che posassero per lui.

Ipotesi o realtà, resta il fatto che l’intero percorso espositivo si sorregge sulle lettere, soprattutto su quelle scambiate con il fratello Theo. Raccontano le aspirazioni (ad un certo punto della vita pensa di diventare predicatore, cioè -scrive- “seminatore della parola”), la vita quotidiana (“Una ragione di lavorare è che le tele valgono denaro”), l’impegno nell’arte (“Non potrò mai dirti quanto, nonostante il fatto che ogni giorno si presentino e si presenteranno nuove difficoltà, non potrò mai dirti quanto sia felice di aver ripreso il disegno”, oppure “Preferisco dipingere occhi umani piuttosto che cattedrali”), le esigenze (“Dovresti essere in possesso di «Les traveaux des champs» di Millet. Avresti la bontà di prestarmelo per qualche tempo e di mandarmelo per posta?”). Persino quando sta per uccidersi, il 27 luglio 1890, Vincent si accomiata con una missiva, che gli troveranno addosso. In essa, si legge: “E comunque è vero, possiamo soltanto far parlare i nostri quadri”.

Solo uno dei testi è presentato in originale: la lettera in cinque fogli (manca la busta) di Helene Kröller-Müller, la collezionista che ha raccolto il materiale. La scrive il 26 marzo 1909 all’amico Sam van Deventer, per esprimere le sue opinioni sulla modernità dell’autore.

Rispetto alla mostra che la città lombarda ha ospitato tre anni fa, questa intende “far scoprire il van Gogh più segreto, intimo, quello impegnato nell’appuntare le proprie emozioni, gli scorci, i volti, tutto ciò che poi sarà espresso con la pittura. Opere su carta. Ovvero disegni e acquerelli che rappresentano in alcuni casi il seme più forte dei capolavori pittorici più noti... ma che, in molti altri casi, sono opere del tutto autonome, capolavori assoluti, pensati e realizzati attraverso la forte materia del carboncino o della matita o con le possibilità offerte dall’acquerello. Pagine bellissime della grande storia del maestro, certo non meno importanti dei suoi dipinti”.

Ottantacinque i disegni proposti, cui vengono associati venti dipinti.

Il disegno intitolato “Testa di donna”. Secondo gli esperti, per farlo mentre era sul battello, Vincent van Gogh impiegò carta da lettere
Il disegno intitolato “Testa di donna”. Secondo gli esperti, per farlo mentre era sul battello, Vincent van Gogh impiegò carta da lettere
I dettagli sull’allestimento
Van Gogh e Brescia: l’iniziativa di tre anni fa
La recente esposizione a Vienna
           




“Ptbusiness”: su 1.000, 600 spariranno
06 Gen 2009 01:19 - NOTIZIE DALL'ITALIA
La manovra prenderà avvio in febbraio e dovrebbe concludersi in luglio

La parola d’ordine, ancora una volta, è “ottimizzare”. Dopo aver deciso di abolire venticinque filiali, ora l’attenzione si è concentrata sui “Ptbusiness”, gli speciali ambiti (uffici autonomi, aree all’interno di uffici normali o semplici sportelli) dedicati al mondo produttivo. Ambiti tuttofare, rivolti principalmente ad aziende e professionisti e per questo subordinati al possesso di una particolare carta.

La conferma è in una recentissima nota. “Al fine -si legge- di ottimizzare il presidio territoriale della rete e di offrire alla clientela standard qualitativi di servizio coerenti, l’azienda procederà -a partire dal mese di febbraio 2009- a realizzare un piano di progressiva riconversione degli sportelli poste business presenti negli uffici postali tradizionali in sportelli postali tradizionali (finanziari e postali)”.

La revisione, subordinata comunque ad “eventuali specificità locali rispetto al piano previsto”, dovrebbe completarsi entro luglio, quando 600 sportelli chiuderanno definitivamente. E sul migliaio attualmente esistente è davvero una bella fetta.

Il personale verrà recuperato con “mansioni in front-end all’interno dei medesimi uffici di assegnazione”.

Annunciata la scure sui “Ptbusiness”
Annunciata la scure sui “Ptbusiness”
Il taglio delle filiali
Quando si puntava sulle piccole e medie imprese
Il “Ptbusiness”
           




Preparativi di... Capodanno
05 Gen 2009 18:41 - DALL'ESTERO
Anche in posta si celebra il nuovo ciclo, quello della tradizione orientale. Ora dedicato al bue
La proposta firmata dalla Cina Popolare, disponibile da oggi
La proposta firmata dalla Cina Popolare, disponibile da oggi

Manca ancora un po’ di tempo, è vero, perché l’“Anno del bue” si aprirà soltanto il 26 gennaio. Ma la macchina organizzativa già si è messa in moto per porre a disposizione del pubblico cartevalori adatte a festeggiare la nuova stagione del calendario orientale.

Oggi, ad esempio, è toccato alla Cina Popolare, che ha sfornato un taglio da 1,20 yuan, disponibile in fogli da sei o venti pezzi e in libretto da dieci, senza contare gli altri oggetti collezionistici. Pechino è stata preceduta, l’1 dicembre, da Corea del Sud (un francobollo da 250 won in minifogli da due o fogli da venti unità) e Formosa (3,50 e 13,00 dollari, un foglietto da 12,00 e cinque cartoline in vendita complessiva a 20,00).

Dopodomani toccherà alla Nuova Zelanda (0,50, 1,00 e 2,00 dollari, anche in foglietto), il giorno successivo a Canada (taglio di posta interna e foglietto in due versioni da 1,65 dollari), Christmas (55 e 165 centesimi in foglietto, foglio con la stessa serie e l’intero zodiaco in dodici esemplari nei nominali da 10, 20 e 25 centesimi, personalizzato da nove cartevalori a 15,95 dollari, libretto di prestigio da 12,95 e cartolina da 1,50), Macao (quattro pezzi da 1,50 e uno da 5,00 patacas, un blocco da 10,00) e Stati Uniti (42 centesimi). Il 9 sarà la volta di Singapore (tre francobolli per tariffa interna, 0,65 e 1,10 dollari in fogli, nonché 5,00 e 10,00 dollari in foglietto), il 10 della Francia (lettera prioritaria per l’interno fino a 20 grammi, raccolto a cinque) e dell’Indonesia.

Ricca pure la proposta di Hong Kong, annunciata per il 17 gennaio; comprende quattro dentelli, per un valore complessivo di 11,80 dollari, confezionati separati in fogli da venticinque o insieme nel foglietto, un secondo blocco comprendente un solo taglio a 5,00 dollari, quattro cartoline (20,00 dollari). In più, un ulteriore foglietto che sottolinea il passaggio dall’“Anno del topo”, ormai verso la chiusura (due francobolli da 50,00 dollari l’uno).

Altri Paesi, molto probabilmente, seguiranno.

L'argomento si presta ad essere veicolato in piccole confezioni speciali. Qui gli esempi di Canada, Macao, Francia, Singapore e Corea del Sud
L'argomento si presta ad essere veicolato in piccole confezioni speciali. Qui gli esempi di Canada, Macao, Francia, Singapore e Corea del Sud
Un anno fa, protagonista il topo
           




Anno intenso per l’Aicam
05 Gen 2009 01:08 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Tre gli appuntamenti già in calendario: Sasso Marconi a marzo, Melegnano a maggio ed Alessandria a settembre. Cui si aggiunge l’attività editoriale

Praticamente alle spalle le festività, si ritorna alla routine quotidiana. Che, per l’Associazione italiana collezionisti di affrancature meccaniche, vuol dire soprattutto attività espositiva e editoriale. E il 2009 non sarà diverso.

“Da mesi -spiega il presidente, Paolo Padova- stiamo organizzandoci per la terza edizione della «Expomec 12», in calendario per il 21-22 marzo a Sasso Marconi (Bologna), grazie al supporto del Circolo filatelico dedicato a Guglielmo Marconi e oggi guidato da Giuliano Nanni. Il nostro obiettivo è presentare altre cento nuove collezioni da dodici fogli l’una: un obiettivo, naturalmente, minimo”. Mancano alcuni mesi “e c’è dunque tutto il tempo per migliorare i precedenti record”.

Più tranquilla dovrebbe essere la nazionale, in calendario a Melegnano (Milano), in maggio. “Sergio Vicardi e Gianantonio Gloder lavorano in sintonia con l’organizzazione scout locale, della quale conosciamo l’efficienza e la disponibilità; tutto sembra procedere regolarmente”.

“A settembre avremo ad Alessandria una ulteriore e piacevolissima occasione di incontro, promossa in accordo con il Circolo filatelico numismatico cittadino”. I dettagli sono ancora da mettere a fuoco, ma il punto di riferimento principale dovrebbe essere una mostra riguardante flora e fauna, organizzata in minicollezioni da dodici fogli. Visto il supporto del gruppo specializzato del Cift, saranno accettati lavori meccanofili o tematici in senso tradizionale.

Attivissima pure la parte editoriale. In sei mesi, tra “Aicam news”, “Tp label news” (cioè il supplemento dedicato alle macchine da sportello) e numeri unici, dovrebbero uscire circa 250 pagine.

L’Aicam è il sodalizio che dal 1982 unisce gli appassionati del settore; per numero di iscritti è oggi il primo al mondo. Tre, fondamentalmente, i modi con cui avviare una raccolta: per tema (ossia in base ai testi e alle illustrazioni presenti sull’impronta), tariffa (privilegiando quindi gli usi postali), tipo di macchina (approfondendo gli aspetti tecnici). Un anno di associazione costa 27,00 euro.

Affrancature meccaniche e tp label sono i punti di interesse dell'Aicam
Affrancature meccaniche e tp label sono i punti di interesse dell'Aicam
           




Finita l’Europa Occidentale
04 Gen 2009 01:21 - LIBRI E CATALOGHI
Con la terza parte, la storica azienda francese Yvert & Tellier chiude l’area riguardante l’Ovest del continente
La copertina del catalogo
La copertina del catalogo

Una leggera ridistribuzione dei Paesi, che rimangono comunque in ordine alfabetico e suddivisi secondo gli ormai vecchi criteri da “Cortina di ferro”: è la risposta della francese Yvert & Tellier al periodico lievitare del volume al fine di accogliere le novità. Se l’edizione 2004 (cioè la precedente) del tomo 3 parte 3 accoglieva la sezione da Portogallo a Yougoslavie, la nuova, targata 2009, comincia dalla Macedonia e ha una paginazione decisamente superiore: da 928 è passata a 1.440 pagine.

All’interno trovano spazio, fra l’altro, San Marino, Trieste “A” e “B”, Vaticano ma anche Cipro Turca (si trova dopo la Turchia), Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Svezia, Svizzera ed appunto Turchia.

Il volume, organizzato su due colonne, è illustrato a colori. Costa 46,50 euro.

La scheda
La parte 2 del tomo 3
Le edizioni Yvert & Tellier
           




Francese addio. Anche nelle etichette aeree
03 Gen 2009 15:34 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Individuata una nuova versione, più piccola e con il testo in italiano ed inglese

Il... glorioso “modello 24-R” nell’edizione adesiva, con il testo in italiano e francese
Il... glorioso “modello 24-R” nell’edizione adesiva, con il testo in italiano e francese

Era noto, praticamente da sempre, come “modello 24-R”. Quello che per generazioni ha caratterizzato gli invii inoltrati attraverso l’aereo. Con il testo -così come prevedeva la tradizione postale- in italiano e replicato in francese. Persino nelle versioni più recenti, adesive, sagomate con i bordi arrotondati e senza dentellatura, il richiamo alla lingua di Victor Hugo era stato mantenuto.

Ma ora si cambia. Negli stessi giorni in cui Poste italiane abbandona i termini in inglese per ritornare a quelli più comprensibili dell’italiano, agli sportelli compare un nuovo tipo di etichetta. Più piccola, confezionata in fogli da 64, adesiva e dentellata, piuttosto simile a quella fino a poco tempo fa impiegata per la posta prioritaria. E con l’inglese al posto del francese.

A segnalare il ritrovamento è l’associazione Collezionisti italiani di francobolli ordinari, che ha individuato il rinnovato talloncino in provincia di Bergamo e a Milano.

La posta aerea, dopo la “rivoluzione” prioritaria, è stata ridotta a categorie particolari, come i pacchi.



La nuova etichetta in italiano ed inglese, confrontata con quella per la posta prioritaria
La nuova etichetta in italiano ed inglese, confrontata con quella per la posta prioritaria
I dettagli sull’associazione Cifo
           


Gli ultimi giorni del Bellini
03 Gen 2009 01:34 - APPUNTAMENTI
La mostra dà la possibilità di vedere i soggetti originali di alcuni francobolli, fra cui il 36 centesimi che nel 2008 San Marino ha dedicato all’opera “Crocifisso con cimitero ebraico”
Il francobollo emesso dall’Italia nel 1974
Il francobollo emesso dall’Italia nel 1974

Dipinto superstar quello realizzato dal Giambellino nei primi anni del Cinquecento, posseduto dalla Cassa di risparmio di Prato e conosciuto come “Crocifisso con cimitero ebraico”. Negli ultimi mesi ha collezionato un francobollo (il 36 centesimi sammarinese uscito il 26 febbraio 2008) e due allestimenti a Roma. Il primo, quello che ha originato l’iniziativa postale e che si chiamava “Capolavori che ritornano” come la serie, a palazzo Ruspoli. Ora, fino all’11 gennaio, il secondo, intitolato semplicemente “Giovanni Bellini” ed ospitato alle Scuderie del Quirinale.

Secondo i più recenti studi, l’artista è nato intorno al 1438 ed è morto nel 1516. Per circa un sessantennio -precisano i curatori della mostra, Mauro Lucco e Giovanni Carlo Federico Villa- rappresenta “il fulcro di quell’originale rinnovamento, basato su un linguaggio autonomo e una nuova poetica che, facendo proprio e rielaborando il primo Rinascimento fiorentino e l’esperienza lombarda, li traduce in un idioma compitamente «italiano»”.

Pensare che l’autore non è stato poi così apprezzato nel mondo dei dentelli. Almeno, a casa nostra, visto che numerosi altri Paesi, peraltro particolarmente “generosi” con le proprie produzioni, lo hanno citato.

L’Italia lo ha salutato il 25 maggio 1974 con un francobollo da 50 lire che propone il suo ritratto, dovuto però ad un discepolo, Vittore Belliniano. San Marino, oltre al recente esemplare, lo ha ricordato il 19 febbraio 2001, nell’ambito della serie per le celebrazioni malatestiane, con un taglio da 1.200 lire o 0,62 euro riproducente il “Cristo morto con quattro angeli”, opera conservata a Rimini e proposta nell’attuale percorso. Occorre aggiungere lo Smom che, prima del riconoscimento da parte dell’Italia postale, ha impiegato sue opere il 24 giugno 1978 per commemorare Giovanni Battista patrono dell’Ordine (dipinto “Il battesimo di Gesù”, organizzato su tre valori da 25 grani, 6 tarì e 2 scudi) e il 3 dicembre 1990 per gli auguri natalizi (la “Madonna degli alberetti”, 10 scudi in foglio e foglietto). Anche quest’ultimo lavoro è presente nell’itinerario del Quirinale.

Il “Cristo morto con quattro angeli” e l’interpretazione data da San Marino nel 2001
Il “Cristo morto con quattro angeli” e l’interpretazione data da San Marino nel 2001
L’allestimento alle Scuderie del Quirinale
La precedente mostra a palazzo Ruspoli
La serie sammarinese del 2008
           


Nuove emissioni, si comincia
02 Gen 2009 13:22 - DALL'ESTERO
Tra gli Stati già al lavoro vi sono Slovacchia, Paesi Bassi e Germania...
Paesi Bassi: uno dei nuovi esemplari con nominale aggiornato
Paesi Bassi: uno dei nuovi esemplari con nominale aggiornato

La lunga vacanza postale (perché in genere le emissioni si completano agli inizi di dicembre per agevolare i lavori organizzativi e amministrativi) è ormai alle spalle, e agli uffici filatelici già fanno capolino le prime emissioni targate 2009.

Come in Slovacchia, dove ieri è arrivato il minifoglio celebrativo per la moneta comune ed oggi è giunta la conseguente ordinaria.

Definitiva aggiornata pure nei Paesi Bassi. Niente soggetti nuovi, ma quelli vecchi (in particolare il viso della regina Beatrice e i due esemplari prioritari a tema ambientale) rivisti a causa di un aggiustamento ai tariffari. I tagli, da 74, 77 e 95 centesimi, sono disponibili da oggi. Contemporaneamente, è stata riproposta la serie dell’anno scorso “Pensa verde, agisci verde”.

Sempre oggi, in Germania sono giunti otto francobolli. Quattro, a soggetto meteorologico, riguardano la tradizionale serie destinata a raccogliere fondi da devolvere in beneficenza e valgono 45+20, 55+25 (due immagini diverse) e 145+55 eurocent. In più, occorre aggiungere i commemorativi per il millennio della cittadina di Tangermünde (facciale da 0,90 euro), i cinque secoli del municipio di Frankenberg (0,45), i 125 anni trascorsi dalla nascita dell’ex presidente federale Theodor Heuss (1,45) e il mezzo secolo dell’associazione di solidarietà “Misereor- Brot für die welt” (0,55).

Germania: la serie benefica
Germania: la serie benefica
Il rinnovamento della Slovacchia
Le produzioni ambientali proposte da Amsterdam l’anno scorso
           



Se ricevete questa mail è perché vi siete iscritti a Vaccari news
Per ISCRIVERSI, CANCELLARSI o MODIFICARE l'indirizzo email basta collegarsi qui https://www.vaccarinews.it/_ISCRIVITIVNEWS
Copyright © 2024 - 2003 Vaccari srl - tutti i diritti riservati
registrazione Tribunale di Modena n. 1854 del 4 dicembre 2007
direttore responsabile Fabio Bonacina
Tutto il contenuto di questa newsletter, incluse le pagine html e le immagini, è protetto da copyright.
In caso di pubblicazione e/o riferimenti si prega di citare sempre la fonte e di avvisare la redazione: info@vaccari.it
Vaccari srl non si ritiene responsabile di eventuali errori di collegamento nei link proposti, che vengono verificati solo all'atto dell'inserimento. Sarà gradita la comunicazione di eventuali cambiamenti per poter aggiornare i dati. Redazione: info@vaccari.it
VACCARI srl - Via M. Buonarroti, 46 - 41058 Vignola (MO) - Italy
Tel. (+39) 059.77.12.51 - (+39) 059.76.41.06 - Fax (+39) 059.760157