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Anche in Italia è “Avatar”
15 Gen 2010 01:01 - DALL'ESTERO
Da oggi nelle sale cinematografiche, il film di James Cameron ha già una sottolineatura postale: un semi personalizzato francese

Al solito, le opinioni sono diverse: chi lo ritiene -soprattutto per i costi e gli effetti speciali- un passo miliare nella cinematografia internazionale e chi, invece, un bluff, una storia da vietare ai giovanissimi (ma il Bel Paese ha deciso altrimenti) o peggio. Nel bene o nel male resta, però, uno dei momenti più attesi della stagione: è il debutto nelle sale italiane, dopo un lavoro durato quattro anni, del kolossal fantascientifico a 3D “Avatar”, diretto da James Cameron, che ha al suo attivo pellicole come “Titanic”.

È la storia ambientata nel 2154 dell’ex marine, ora paraplegico, Jake Sully (l’australiano Sam Worthington), mandato in missione sul pianeta Pandora attraverso un “avatar”, e della donna na’vi Neytiri (la statunitense di genitori centroamericani Zoe Saldana).

Intanto, si conta già la prima sottolineatura postale. L’iniziativa viene dalla Francia, che il 16 dicembre, in occasione del lancio oltralpe, ha posto in vendita un semi personalizzato, caratterizzato da uno speciale effetto metallico. La confezione, dal costo di 9,90 euro, comprende dieci francobolli autoadesivi di primo porto a validità permanente per l’interno, raffiguranti la coppia protagonista.

La confezione francese
La confezione francese
Della stessa categoria: l’omaggio francese a Zinédine Zidane
           


Poste rinnova ancora il sito
14 Gen 2010 15:18 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dopo appena un anno si ricambia, puntando subito a separare le tre tipologie di utenze: privati; piccole e medie imprese nonché professionisti; grandi aziende e Pa
La pubblicità di “Italia 2009” resiste, ma al futuro!
La pubblicità di “Italia 2009” resiste, ma al futuro!

È durata poco più di un anno l’“home page” di Poste italiane: introdotta il 7 gennaio 2009, è stata sostanzialmente reimpostata ed i risultati sono visibili oggi.

Oltre agli aspetti grafici, a virare è l’impostazione di fondo: finora i diversi percorsi interni chiedevano innanzi tutto cosa il navigatore intendesse fare, veicolandolo quindi sui servizi postali, finanziari o verso le restanti prestazioni. Adesso, invece, la discriminate è la categoria di appartenenza dell’interlocutore, evidenziando sin da subito i tre tipi di utenza: privati; piccole e medie imprese nonché professionisti; grandi aziende e Pa. Lo stesso approccio impiegato all’estero da numerosi operatori, come quelli ufficiali di Francia, Regno Unito e Svizzera (ma non di Germania o Usa).

Più evidente, inoltre, è lo spazio dedicato ai servizi on-line, accessibili però soltanto a chi è registrato. Una scelta -quella di premiare la fidelizzazione- parallela a quanto si sta registrando negli uffici fisici, dove i clienti del Bancoposta hanno spesso una corsia privilegiata rispetto alla clientela occasionale.

Il lavoro sembra ancora in corso, e non mancano le cose da sistemare. Come i tre grossi tasti per ricercare uffici, postamat e ptbusiness: selezionandoli, aprono la schermata con il medesimo testo intitolato “ricerca ufficio postale - inserisci dati”, anche se attingono al database in modo differente, in funzione cioè della scelta adottata dal cliente.

All’interno del sito, almeno per il momento, risultano due impostazioni: la vecchia e la nuova. Immutata è l’area dedicata alla filatelia (accessibile, in particolare, dall’area privati, cliccando poi su “prodotti postali”), dove non è ancora stata creata la categoria per le emissioni 2010 e, addirittura, figura al futuro l’annuncio per “Italia 2009”, la manifestazione svoltasi tra il 21 ed il 25 ottobre. Dell’anno scorso.

Intanto, fonti specializzate preannunciano movimenti pure a livello organizzativo. Sembra prossima l’ulteriore crescita del gruppo nel settore assicurativo, aprendo un ramo danni.

Come si presentano ora l'“home page” e l'ingresso dell'area bancoposta per i privati
Come si presentano ora l'“home page” e l'ingresso dell'area bancoposta per i privati
Il rinnovamento di un anno fa
Il 2010 dentellato è già iniziato; eppure, il sito di Poste non è ancora aggiornato
L’attacco al sito del 10 ottobre
           


La tigre comincia a... ruggire
14 Gen 2010 13:50 - DALL'ESTERO
Si infittiscono gli omaggi volti a celebrare il nuovo anno della tradizione orientale
Il francobollo sudcoreano, uscito due giorni fa
Il francobollo sudcoreano, uscito due giorni fa

La tigre, cui è dedicato il nuovo anno della tradizione orientale (comincerà il 14 febbraio per finire, nel 2011, il 2 febbraio), ha davvero cominciato a... ruggire. A Formosa, scesa in campo già l’1 dicembre, si stanno aggiungendo diversi altri Paesi, che spesso propongono un ventaglio di prodotti piuttosto articolato.

Il turno di Macao è giunto il 2 gennaio, proponendo quattro francobolli da 1,50 patacas e uno da 5,00, raccolti in minifogli con cinque serie, oltre al foglietto da 10,00 unità.

Il giorno 5 ha debuttato la Cina Popolare, il cui esemplare da 1,20 yuan è organizzato in confezioni da venti o sei pezzi e in carnet da dieci.

Ventiquattro ore dopo è giunta la Nuova Zelanda con quattro tagli da 0,50, 1,00, 1,80 e 2,30 dollari, disponibili in fogli da venticinque e, insieme, in foglietto.

Il Canada si è accodato l’8, partecipe con due dentelli. Uno, in fogli da venticinque, è a validità permanente (costo attuale: 57 centesimi) mentre l’altro richiede 1,70 dollari ed è in foglietto; in più vanno aggiunte due cartoline da 1,79 dollari cadauna. Contemporaneamente ha debuttato Singapore con tre esemplari: prima classe locale (0,26), 0,65 e 1,10 dollari. I primi due soggetti sono stati recuperati in un blocco, che riserva una sorpresa ottica basata sull’ologramma, elevando il nominale in 5,00 e 10,00 unità.

Il 12 è toccato a Christmas e Corea del Sud. Nel primo caso, alle due pezzature da 0,55 e 1,65 dollari si aggiunge il blocco che le riprende entrambe. Il catalogo delle disponibilità contempla, inoltre, il foglietto con tutti i dodici simboli dello zodiaco (4,40 dollari), il libretto di prestigio (13,95), la cartolina (1,50) e due buste (0,65 e 2,35). Anche il servizio dei personalizzati permette di riprendere i festeggiamenti; nella versione da nove pezzi più altrettante immagini generiche costa 15,95 dollari. Più sobria è stata Seoul, uscita con un semplice 250 won, in fogli da venti o da due.

Oggi tocca agli Stati Uniti, partecipi con un 44 centesimi in confezioni da dodici.

Il 18 arriverà la Francia: il 56 centesimi è stato predisposto in minifoglio da cinque o in foglietto che, presentato in una versione ricordo, viene a costare 3,00 euro contro un nominale da 0,56.

Il minifoglio della Cina Popolare, disponibile dal 5 gennaio
Il minifoglio della Cina Popolare, disponibile dal 5 gennaio
L'intervento di Formosa
           




All’ombra del “Cupolone” le congiunte piacciono
14 Gen 2010 01:32 - VATICANO
Nel 2010 l’emissione natalizia dovrebbe essere firmata insieme alla Romania. E poi, chissà...
L’ultima congiunta vaticana è del 21 ottobre scorso, organizzata con Italia e San Marino
L’ultima congiunta vaticana è del 21 ottobre scorso, organizzata con Italia e San Marino

Con Malta il 20 novembre 2007 (francobolli da 60, 65 ed 85 centesimi), con la Germania il 13 novembre 2008 (60, anche autoadesivo da libretto, e 65) e con la Romania il 2010? Dovrebbe essere questo il progetto cui sta lavorando il Vaticano per la tradizionale serie natalizia.

Confermando, ancora una volta, la scelta di sviluppare le emissioni congiunte coinvolgendo partner diversi. Un’iniziativa per sottolineare qualche evento di ampia portata, rafforzare i rapporti con i “colleghi” ed entrare in mercati differenti.

La lista dei progetti condivisi negli ultimi anni, ormai, è piuttosto corposa, e va oltre le celebrazioni per le festività. Solo restando al Pontificato di Benedetto XVI, la minicollezione comprende ancora:

- con la Germania il 62 centesimi del 2 giugno 2005 per la “Giornata mondiale della gioventù”;

- con l’Italia lo 0,45 e il 2,80 euro del 9 giugno 2005 per i vent’anni dalla ratifica dell’aggiornamento al Concordato;

- con la Francia lo 0,62 e l’1,00 euro, più il foglietto contenente due tagli da 1,40, del 10 novembre 2005 per i grandi musei;

- con la Svizzera il 62 e l’80 cent del 22 novembre 2005 per la Guardia pontificia;

- con Singapore lo 0,85 e il 2,00 euro del 12 ottobre 2006 per i venticinque anni di relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Paese asiatico;

- con lo Smom il 2,50 euro del 13 novembre 2008 per la convenzione postale;

- con Gibilterra il minifoglio di quattro pezzature da 85 eurocent del 10 febbraio 2009 per i sette secoli di Nostra Signora d’Europa

- con Italia e San Marino il 60 cent del 21 ottobre scorso dedicato al progetto per Dante e la lingua italiana.

Pure il 2010 dovrebbe riservare, su questo fronte, più di un’iniziativa. Un’altra ipotesi -per ora auspicata soltanto da Israele- potrebbe essere il coordinamento nell’ambito della tradizionale serie “I viaggi di Benedetto XVI nel mondo” per ricordare la tappa mediorientale compiuta da Joseph Ratzinger nel 2009.

A scorrere la lista delle emissioni, altre voci si presterebbero ad un lavoro in tandem. Come il mezzo secolo trascorso dalla visita dei reali di Thailandia o addirittura l’omaggio al missionario e scienziato Matteo Ricci. Se quest’ultima fosse davvero concretizzata con la Cina Popolare, avrebbe un importante rilievo diplomatico.

La proposta di Israele
Nel 2008 il Natale condiviso con la Germania
           


Tariffario postale, e non solo
13 Gen 2010 20:20 - LIBRI E CATALOGHI
Accanto alle produzioni editoriali standard, la casa tedesca Michel propone cataloghi sintetici ed altri specializzati, così da toccare fasce di mercato diverse

C’è persino un tariffario postale tascabile tra le ultime proposte della Michel: organizzato in 160 pagine di solo testo, elenca in maniera semplificata i listini con le principali categorie (lettere, cartoline, stampe, servizi addizionali per l’interno e per l’estero) dell’intera Germania (Baviera, Württemberg, Reich e poi fino ad oggi) ma allo stesso tempo di Austria, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera, così da facilitare le verifiche anche presso convegni commerciali e mostre. In vendita a 25,00 euro, è intitolato “Internationales taschenbuch der postgebühren”.

Si accompagna ad altri titoli, come lo “Junior”. Anche questo di piccolo formato, sintetizza tutta la produzione dentellata dell’area tedesca fino al novembre scorso. Le illustrazioni, oltre 7.700, sono a colori, articolate su 580 pagine; il prezzo di copertina è 9,95 euro.

Decisamente più specializzati risultano i due mercuriali dedicati a Cept e PostEurop da una parte, Onu specializzato dall’altro. Il primo costituisce un dettagliato riferimento per tutta la tematica europeistica, che nel tempo ha conosciuto fortune decisamente migliori. Considera le produzioni annuali dei Paesi Ceca, confluite poi nel giro Cept ed infine sostituito da quello firmato PostEurop. Al tempo stesso, comprende le altre emissioni sull’argomento, come Consiglio d’Europa, Csce, Efta, Nato. Organizzato in 512 pagine, conta 4.600 immagini a colori e costa 49,00 euro.

Il secondo, invece, offre 672 pagine e 2.700 riproduzioni sempre a colori. Commercializzato a 55,00 euro, si concentra sulla Società delle Nazioni, sui tre uffici Onu di New York, Ginevra e Vienna, sulle agenzie, dalla Corte internazionale di giustizia all’Unione postale universale. Tra i capitoli minori, quelli per le Amministrazioni ad interim in Nuova Guinea Occidentale, Timor Orientale, Kosovo. Oltre ai francobolli, vaglia, fra l’altro, gli interi e le cartoline delle esposizioni.

I testi sono sempre in tedesco, tranne l’ultimo che comprende pure l’inglese.

La Michel differenzia i propri cataloghi in base alle esigenze del pubblico
La Michel differenzia i propri cataloghi in base alle esigenze del pubblico
Tra gli ultimi titoli, quelli dedicati a parte dell'Asia
Le altre produzioni Michel
           




Datini: bando di concorso per la cartolina
13 Gen 2010 11:57 - EMISSIONI ITALIA
A firmarlo è l’Istituto di studi storici postali di Prato; l’iniziativa, destinata a individuare le idee migliori per realizzare l’intero postale, è rivolta agli studenti delle scuole e degli istituti d’arte di ogni ordine e grado. Termine per le consegne: il 10 marzo

La cartolina per Francesco di Marco Datini? Potrebbe essere ispirata alla proposta di uno studente. È l’auspicio dell’Istituto di studi storici postali di Prato. Prima, il sodalizio ha guidato il gruppo di enti locali che hanno suggerito l’omaggio postale al ministero allo Sviluppo economico; ora firma il bando di concorso rivolto agli allievi delle scuole e degli istituti d’arte di ogni ordine e grado.

L’iniziativa vuole ricordare, a sei secoli dalla morte, il mercante e filantropo trecentesco, rimasto famoso anche per essere il titolare del più importante archivio postale esistente al mondo per la storia economica del Medioevo, composto da 150mila lettere, 10mila “titoli” specializzati (lettere di cambio, di vettura, fatture, valute di mercanzie, carichi di nave...) e 400 contratti di assicurazione. Ordinati nel 1560 dallo studioso Alessandro Guardini, i documenti furono successivamente accantonati e dimenticati, fino a quando vennero riscoperti alla fine dell’Ottocento. Oggi sono custoditi all’Archivio di stato di Prato.

L’intero uscirà probabilmente in agosto. Per questo le idee finalizzate alla sua realizzazione, che dovranno comprendere l’impronta di affrancatura ed eventualmente il retro della carta valore, potranno essere presentate all’Issp entro il 10 marzo.

La giuria esaminerà il materiale arrivato in base a coerenza con l’evento, originalità, valenza cromatica dell’opera e significatività della riduzione formato francobollo.

I trenta lavori migliori saranno esposti in una mostra quando la cartolina verrà ufficialmente presentata. I primi tre classificati avranno il “gigliato”, riproduzione in argento dell’antica moneta medievale battuta dal libero Comune di Prato; ai successivi sette sarà assegnato un attestato di merito mentre i restanti venti riceveranno un attestato di partecipazione.

La statua in marmo bianco di Carrara, realizzata dallo scultore Antonio Garella nel 1896 per ricordare Francesco di Marco Datini, ritratto mentre porge ai poveri il proprio testamento; alla base, rilievi in bronzo citano episodi della sua vita. Si trova a Prato, in piazza del Comune
La statua in marmo bianco di Carrara, realizzata dallo scultore Antonio Garella nel 1896 per ricordare Francesco di Marco Datini, ritratto mentre porge ai poveri il proprio testamento; alla base, rilievi in bronzo citano episodi della sua vita. Si trova a Prato, in piazza del Comune
L'Istituto di studi storici postali
Le emissioni 2010 italiane
Il bando completo e la figura del mercante (file pdf)
           


Anche sul Titano si slitta
13 Gen 2010 00:01 - SAN MARINO
Da gennaio al 9 febbraio, ma si tratta di una... valanga. Come previsto, arriveranno quattro serie di francobolli e una cartolina

L’unica sorpresa, esattamente come è avvenuto con l’Italia, è il rinvio di qualche giorno per l’apertura formale: a San Marino il debutto del 2010 non avverrà questo mese, ma il 9 febbraio.

Per il resto si conferma un’infornata corposa, con un francobollo per l’Associazione volontari sammarinesi del sangue e degli organi (taglio da 1,80 euro), due foglietti per le Olimpiadi “Vancouver 2010” (0,65, 0,85, 1,00) e l’Expo “Shanghai 2010” (0,65, 1,00, 1,50, 1,80), un blocco mosaico dedicato ai fiori (0,10, 0,85, 1,00, 1,50) e la cartolina per don Luigi Sturzo (60 cent).

Nel gruppo, dunque, arriva l’omaggio per l’Avsso, l’istituzione locale che compie il mezzo secolo di attività, già citata il 18 marzo 1985 (allora non si parlava di organi, quindi la sigla era Avss) con una cartolina da 400 lire per il quarto di secolo. Il nuovo omaggio era già previsto per il 2009, poi lo stesso sodalizio protagonista aveva chiesto di rinviare l’uscita, così da farla rientrare nei festeggiamenti per il giro di boa. Scelta premiante, visto che l’annunciato intero si è trasformato, strada facendo, in un francobollo. Francobollo -a dirla tutta- dall’inconsueto valore, pari ad un secondo porto ordinario per l’Oceania.

La vignetta propone un nastro rosso a forma di cuore che racchiude due mani aperte mentre ricevono una goccia di sangue e si chiude con una farfalla. Sullo sfondo figurano il monte Titano con le tre torri. Il logo del sodalizio, lo stesso impiegato nel 1985, compare sul bordo del foglio; stando all’immagine diffusa, è presente una sola volta in corrispondenza del primo dei venti esemplari contenuti. Settantamila gli esemplari prodotti.

Il foglio da venti con, di fianco al primo valore, il logo del sodalizio commemorato
Il foglio da venti con, di fianco al primo valore, il logo del sodalizio commemorato
Tre settimane fa il rinvio dell'Italia
Il programma sammarinese del 2010
Il sito dell'Avsso
           




Conto alla rovescia per “Vancouver 2010”
12 Gen 2010 20:46 - DALL'ESTERO
Ad un mese dall’apertura, sul filo del percorso tra cielo e mare una nuova emissione del Paese ospite, il Canada

Manca esattamente un mese alla cerimonia che darà il via alle Olimpiadi bianche “Vancouver 2010”, ospitate in Canada fino al 28 febbraio.

Ed oggi è arrivata una nuova sottolineatura postale firmata dal Paese organizzatore: si tratta di due francobolli da 57 centesimi con immagini fotografiche, una delle montagne innevate visibili dalla stazione sciistica di Whistler Village, non lontano dal Garibaldi provincial park; l’altra della città sull’oceano che ha dato il nome all’evento. Da una parte, dunque, il cielo (e la natura), dall’altra il mare (e la città).

“La squadra dei disegnatori -spiegano agli sportelli- ha cercato di creare un ricordo particolare per la gente che verrà ai Giochi. Ha voluto privilegiare i luoghi, mettendo l’accento sulla loro incredibile bellezza”.

I tagli sono raccolti in carnet da dieci esemplari (cinque per tipo) e altrettanti chiudilettera che con i loro soggetti -dall’orso al totem- valorizzano la Columbia Britannica e la manifestazione, oppure in foglietti comprendenti una serie e due etichette.

Le medesime istantanee sono state riproposte in cartolina e vendute a 1,79 dollari al pezzo.

Un’altra emissione è già in calendario per il 22 febbraio, mentre gli annulli che documenteranno le varie giornate saranno una trentina.

Le due foto sono state impiegate per i francobolli da carnet e foglietto (nell'immagine) nonché per gli interi
Le due foto sono state impiegate per i francobolli da carnet e foglietto (nell'immagine) nonché per gli interi
Un anno fa
Tra gli omaggi già usciti, quello elvetico
           


Invito a Pécs
12 Gen 2010 17:13 - DALL'ESTERO
La città ungherese, capitale europea della cultura per il 2010, si presenta attraverso... venticinque francobolli. Dopo la Germania con la Ruhr, anche la Turchia propaganda Istanbul

C’è pure san Francesco d’Assisi tra i... testimonial scelti per promuovere Pécs, una delle località diventate quest’anno capitali europee della cultura. La statua del "Poverello", creata da György Bársony, è uno dei monumenti o punti caratteristici individuati ed inseriti nella maxi emissione ordinaria lanciata l’altro ieri per presentare la città ungherese.

I venticinque francobolli valgono per spedire una lettera all’interno (tariffa equivalente ad 80 fiorini, anche se il prezzo non è esplicitato) e propongono ventiquattro soggetti differenti. Accanto alla cattedrale cattolica (l’unica sviluppata su due esemplari), figurano, ad esempio, la moschea di Jakovali Hassan, la chiesa del Calvario, il barbacane, la sinagoga, il teatro Nazionale, le Poste centrali, l’ingresso dell’Università, le necropoli cristiane, la biblioteca Klimó, le chiese riformata ed evangelica, a testimoniare un ricco passato, da valorizzare e conoscere.

Altre due aree del Vecchio continente hanno ottenuto nel 2010 lo stesso titolo: sono la Ruhr (protagonista di un simbolico francobollo tedesco uscito il 2 gennaio) e Istanbul. Il 7 gennaio la Turchia ha promosso quest’ultimo progetto con due foglietti per complessivi sedici esemplari tutti fotografici (nominali, equamente suddivisi, da 75 e 90 kurus) e sette cartoline (ancora facciali da 90).

La nuova serie ungherese e uno dei due foglietti turchi
La nuova serie ungherese e uno dei due foglietti turchi
L'omaggio dentellato dedicato alla Ruhr
Le versioni in inglese dei siti per Pécs…
…ed Istanbul
           




Anche case dal risparmio postale
12 Gen 2010 13:09 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Disco verde per le nuove attività, svolte dalla Cassa depositi e prestiti attraverso la controllata Cdpi sgr
Una nuova fonte per il “piano casa”
Una nuova fonte per il “piano casa”

Il via libera dalla Banca d’Italia è stato ottenuto; così, Cassa depositi e prestiti investimenti società di gestione del risparmio (Cdpi sgr) è ora iscritta all’Albo delle società di gestione

La realtà è stata costituita nel febbraio 2009 dalla stessa Cassa (che la controlla per il 70%) insieme ad Associazione bancaria italiana ed Associazione di fondazioni e di casse di risparmio (15% ciascuna), per dare impulso anche in Italia al settore dell’edilizia sociale.

L’avvio dell’operatività di Cdpi sgr -viene precisato- “risponde pienamente agli obiettivi del piano industriale 2009-2011 di Cassa, che prevede di destinare nel triennio un miliardo di euro al settore del social housing. Risorse che provengono da risparmio postale e che verranno trasferite in un fondo di fondi gestito dalla sgr”. Aperto ad altri investitori istituzionali, interverrà su progetti immobiliari a rilevanza locale. La stessa Cdpi sgr parteciperà alla procedura ad evidenza pubblica per la sottoscrizione di una quota del fondo da parte del ministero delle Infrastrutture.

L’iniziativa “potrà dare un contributo sostanziale al piano nazionale di edilizia abitativa del Governo” (il cosiddetto “piano casa”) che -al fine di valorizzare e incrementare l’offerta di alloggi sociali sul territorio- prevede l’utilizzo di fondi immobiliari chiusi e la partecipazione di soggetti pubblici e privati.

Il piano industriale della Cassa depositi e prestiti
           


Dopo i boy, le girl
12 Gen 2010 01:43 - DALL'ESTERO
Nato nel 1910, il movimento che riunisce le giovani esploratrici sarà protagonista di diverse emissioni; oggi tocca a Jersey. Le anticipazioni dall’Associazione italiana scoutfilatelia

Quattro anni fa l’abbuffata -anche postale- per il centenario del movimento dei boy scout, ed ora tocca alle girl guide. Ossia la risposta di Robert Baden-Powell alle ragazze che, sin dal 1909, desideravano vivere esperienze analoghe a quelle ideate per i coetanei maschi. Nacque così la seconda organizzazione, una realtà che adesso coinvolge complessivamente dieci milioni di iscritte.

Anche se il numero delle emissioni non sarà probabilmente lo stesso, le sottolineature non mancheranno. Già oggi tocca a Jersey, pronta con cinque francobolli allegorici da 37, 42, 45, 61 e 80 pence che mettono in evidenza le diverse attività promosse: uno stile di vita salutare, la presa di coscienza sul mondo, la crescita personale in competenze e relazioni, la valorizzazione delle diversità, la scoperta.

Sullo stesso argomento, Londra arriverà il 2 febbraio con un foglietto.

Accanto alle produzioni dentellate, le iniziative. Due gli appuntamenti già individuati dall’Associazione italiana di scout filatelia. Saremo -anticipa il presidente del sodalizio, Maurizio Cavalli- dal 14 al 16 maggio nel Regno Unito per “Euroscout”, la mostra internazionale che dal 1996 riunisce ogni due anni le migliori collezioni europee; poi in novembre è previsto l’incontro Aisf a Viareggio, dove si celebrerà il secolo dal primo esperimento scoutistico in Italia.

La nuova serie di Jersey
La nuova serie di Jersey
Il centenario dello Scoutismo, era il 2007
           




Causa collettiva contro Poste vita
11 Gen 2010 21:16 - NOTIZIE DALL'ITALIA
La procedura, che riguarda le polizze “dormienti”, sarà avviata in luogo della “class action”
Nel mirino di tre associazioni dei consumatori le polizze “dormienti” di Poste vita
Nel mirino di tre associazioni dei consumatori le polizze “dormienti” di Poste vita

Non sono mancate le perplessità sulla nuova versione della “class action”, alla fine -dopo tanti rinvii- diventata operativa l’1 gennaio. “Anche in Italia -ha detto, dal canto suo, il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola- diventa finalmente operativo uno strumento di civiltà, essenziale per la tutela dei consumatori, già attivo in altri Paesi sviluppati”, aggiungendo che “da ora è più semplice, concreto ed effettivo l’esercizio dell’azione collettiva, poiché questa può essere avviata anche da singoli consumatori o utenti, anziché solo dalle loro associazioni, e viene semplificato il meccanismo di liquidazione del danno”.

Diversa è l’opinione di Adiconsum, Adoc e Lega consumatori, che allo stato attuale ritengono migliore la causa collettiva, già disciplinata dal Codice di procedura civile e considerata più agevole, senza costi di pubblicità e in grado di raggiungere lo stesso risultato giuridico. I tre sodalizi hanno preannunciato l’azione nei confronti di Poste vita e Ina, in merito alle polizze “dormienti”.

Il punto di partenza è il discorde trattamento registrato tra i conti e le polizze. Nel primo caso la normativa li considera “dormienti” se per dieci anni non hanno subìto movimentazioni; nel secondo la durata è molto più breve: trascorsi due anni, il ministero all’Economia può recuperare il denaro giacente. “Due tutele -sottolineano le organizzazioni- notevolmente diverse”.

Nel contratto di Poste vita, ad esempio, si legge che la società “rinuncia a tale diritto (prescrizione di due anni) e corrisponde il capitale in caso di morte, purché la richiesta sia inoltrata entro il termine di 10 anni”, scadenza di cui all’articolo 2946 del Codice civile. Secondo i ricorrenti, esistono i presupposti per aprire il contenzioso. Ecco perché propongono a tutte le famiglie coinvolte (oltre diecimila quelle stimate) di aderire all’iniziativa per recuperare gli importi, che oscillano mediamente dai 5 ai 15mila euro. I moduli saranno disponibili “a breve” sui rispettivi siti.

Intanto, proseguono i tentativi per parificare le due situazioni; l’occasione potrebbe essere emendare la disposizione durante il dibattito parlamentare per la conversione in legge del decreto “milleproroghe”.

I continui rinvii per la “class action”
Poste vita, la soluzione sulle polizze del 2001-2002
I conti “dormienti” di Poste italiane
           


Auguri da Trieste
11 Gen 2010 14:26 - APPUNTAMENTI
Quale mostra proporre all’inizio dell’anno? Semplice, i calendari d’antan, naturalmente postali. Il percorso sarà visitabile dal 14 gennaio al 27 febbraio

Sotto teca, a Trieste presso il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, uno dei protagonisti di ogni inizio d’anno: il lunario.

Si inaugura mercoledì 13 gennaio, alle 11.30, la nuova mostra “Il calendario postale….. un augurio antico!”, con la quale verranno aperte le esposizioni 2010 accolte nella sede di piazza Vittorio Veneto 1. La rassegna è curata dal collezionista Antonio Paladini, con il coordinamento del curatore Chiara Simon e in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Trieste.

Ad ingresso libero, offre un centinaio di calendari d’epoca, tutti originali, editi tra il 1893 e il 1919. Si tratta di piccoli stampati ricchi di notizie, curiosità e indicazioni che venivano distribuiti dai portalettere, allora ancora sostanzialmente asburgici.

I primi esemplari appaiono intorno al 1875: erano destinati ai cittadini che corrispondevano una piccola mancia a beneficio del fondo pensioni e vedove dei postini. Dapprima pubblicati in monocromia, successivamente vennero realizzati a quattro colori. Sulla pagina di copertina campeggia un’immagine allegorica; all’interno, accanto alle inserzioni pubblicitarie, si trovano la poesia per il nuovo anno, l’elenco dei mesi, alcune vignette umoristiche e infine le tariffe postali vigenti all’epoca. La tradizione, ormai dimenticata in Italia, sussiste ancora in Austria, e i denari vengono impiegati come allora.

La mostra sarà visitabile dal 14 gennaio al 27 febbraio compresi, tra le ore 9 e le 13; la domenica è chiusa.

Trieste: protagonisti, i calendari postali d'epoca
Trieste: protagonisti, i calendari postali d'epoca
Sullo stesso argomento: il volume di Poste italiane
           




La rimonta del “Sin”
11 Gen 2010 01:42 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’approccio chiavi in mano, impiegato con notifiche e comunicazioni amministrative, ora è rivolto non solo alla Pa, ma anche -con le modifiche del caso- ai grandi utenti
Il “Sin” è rivolto alla Pa e anche ai grandi utenti
Il “Sin” è rivolto alla Pa e anche ai grandi utenti

Una nuova vita per il servizio integrato notifiche, più sbrigativamente definito “Sin”. Se da una parte Poste italiane ha guadagnato alcuni dei lotti messi all’incanto da Equitalia per consegnare, da gennaio, i documenti esattoriali, dall’altra si interfaccia direttamente con la Pubblica amministrazione.

Lo dimostrano gli sviluppi degli ultimi mesi e la pubblicità che sta caratterizzando il supporto. Innanzi tutto c’è la piattaforma rivolta ai comuni, i quali possono affidare a Poste l’intero processo di notifica degli atti amministrativi e giudiziari (come infrazioni al Codice della strada, ordinanze, tasse e tributi) o di semplici comunicazioni, utilizzando la raccomandata -definita “Sin”- con ricevuta di ritorno e la rendicontazione degli esiti. Se l’atto prevede il pagamento tramite bollettino, è possibile ricevere la listata elettronica degli incassi.

La società si candida per seguire l’intero ciclo (stampa e imbustamento, recapito, archiviazione e rendicontazione degli esiti in formato cartaceo e/o elettronico, gestione e rendicontazione dei pagamenti, archiviazione elettronica e fisica delle copie delle ricevute) o solo alcuni moduli, secondo le scelte dell’interlocutore. E prevede addirittura una versione definita “light”, rivolta a piccoli enti e camere di commercio che devono notificare pochi atti giudiziari, spediti in originale e/o firmati manualmente.

Il passo successivo è stato rivolgersi alla grande utenza privata che ha l’esigenza di spedire importanti volumi di corrispondenza registrata. Ecco, quindi, la raccomandata “Sin” nella versione “smart”. Quest’ultimo termine richiama la modifica organizzativa e tariffaria introdotta sei mesi fa, intendendo così la categoria che il ministero definisce “non retail”.

Anche in tale caso, il rapporto è via web attraverso un protocollo di scambio sicuro e l’interlocutore può richiedere la procedura completa o una porzione di essa. “Consente -spiegano dalla società- di realizzare un notevole risparmio sui costi interni di gestione, offrendo inoltre prezzi differenziati in base al servizio scelto, ai volumi spediti ed alla destinazione”.

L’esito del bando di Equitalia
Servizio integrato notifiche, per saperne di più
Il concetto di spedizione “smart”
           


I “francobolli” di Cabinda
10 Gen 2010 14:27 - DALL'ESTERO
Dietro l’attacco alla squadra di calcio togolese, la storia di una regione autoproclamatasi indipendente
Uno dei “francobolli” locali
Uno dei “francobolli” locali

C’è voluto l’attacco di venerdì alla nazionale di calcio del Togo (costato già almeno tre morti, l’autista del pullman e due componenti non giocatori della squadra) per riscoprire Cabinda e la sua provincia. Il team avrebbe dovuto raggiungere gli impianti sportivi destinati ad accogliere alcune delle partite di “Angola 2010”, la Coppa d’Africa delle nazioni.

L’enclave situata sull’Atlantico a poche decine di chilometri dal resto dell’Angola si trova schiacciata in mezzo ai due Congo, Repubblica e Repubblica Democratica. Tra le attività economiche primeggiano l’agricoltura con cacao e caffè, la pesca, le risorse forestali e soprattutto il petrolio.

Già controllata da Lisbona, che nel 1894 introdusse francobolli coloniali targati Congo Portoghese, solo nel 1920 l’area venne postalmente accorpata all’Angola. Nel 1975, all’indipendenza di quest’ultimo, rimase sottoposta a Luanda e formalmente le cose non sono cambiate.

Di fatto, nel territorio la situazione è difficile, ed esisterebbe una autoproclamatasi “Repubblica di Cabinda” che propone propri “francobolli”, produzioni angolane sovrastampate -pare nel Regno Unito- ma non riconosciute, così come la stessa realtà emittente, dalla comunità internazionale. Non manca il sito di riferimento, dietro al quale sicuramente c’è qualche collezionista, visto che la cartina impiegata per illustrare la zona proviene dal libro di Stuart Rossiter e John Flower “The stamp atlas”.

Intanto, questa sera, con Angola-Mali, si apre la manifestazione sportiva, che dovrebbe introdurre “South Africa 2010”, il primo Campionato del mondo a disputarsi nel Continente nero. Assente l’équipe assalita, preoccupate le altre.

La cartina impiegata nella pagina web che presenta la presunta “Repubblica di Cabinda”, tratta da “The stamp atlas”
La cartina impiegata nella pagina web che presenta la presunta “Repubblica di Cabinda”, tratta da “The stamp atlas”
Il sito (in portoghese e inglese)
Il “National philatelic bureau” (in inglese)
“Angola 2010” (in portoghese, francese e inglese)
           




Alla scoperta dell’Argentina dentellata
10 Gen 2010 01:10 - LIBRI E CATALOGHI
Il nuovo catalogo di Daniel Hugo Mello Teggia repertoria tutta la produzione nazionale, offrendo -oltre ai dati e alle valutazioni- immagini decisamente più grandi del consueto

Il lavoro è dedicato all’Argentina
Il lavoro è dedicato all’Argentina

Una produzione postale negli ultimi anni migliorata in qualità ma che resta poco conosciuta in Italia. È quella argentina, protagonista, grazie a Daniel Hugo Mello Teggia, del catalogo “Sellos postales argentinos 1856-2010” (536 pagine con testi in spagnolo e valutazioni in pesos locali, 50,00 euro), che in questa prima edizione analizza tutto il materiale emesso, dalle realtà ottocentesche preunitarie al maggio 2009.

Diversi i vantaggi rispetto ad altri mercuriali, uno dei quali abbastanza raro da ottenere: le immagini, oltre ad essere a colori, sono di un formato più grande dello standard, così da non affaticare la vista ed apprezzare meglio i dettagli, persino in foglietti e minifogli.

Le altre caratteristiche sono tipiche delle edizioni locali, innanzi tutto maggiori dettagli tecnici, fra cui data di emissione, descrizioni più puntuali, tirature. E poi le categorie complementari, a cominciare dagli interi postali (un settore sviluppato solo recentemente), anch’essi ben riprodotti. Comprendendo, inoltre, automatici, corriere espresso, grandi utenti, agenzie, coupon-réponse...

Il repertorio considera persino il mitico francobollo creato nel 1891 da Julio Popper per le sue aziende minerarie nella Terra del Fuoco che -per l’esotica localizzazione- ha fatto sognare generazioni di bambini.

Non affronta, invece, un altro capitolo interessante, quello delle poste private, attive nel Paese sudamericano e che da una dozzina d’anni hanno costretto l’azienda nazionale, per non indurre in errori, a caratterizzare i propri dentelli con il testo “correo oficial”. Una scelta editoriale di fatto obbligata, perché, come l’autore del lavoro ha spiegato a “Vaccari news”, dal 1980 ad oggi sono state autorizzate all’incirca 800 aziende (adesso sono poco più di un centinaio) e in teoria tutte avrebbero potuto produrre proprie vignette. Per contro, solo poche lo hanno fatto, e quelle che hanno firmato prodotti tecnicamente di buona qualità -come Andreani ed Oca- risultano ancora meno.

La scheda
           


“In pochi elementi, il dramma della Shoah”
09 Gen 2010 16:40 - EMISSIONI ITALIA
L’intervista di “Vaccari news” al figlio di Giorgio Perlasca, Franco, attuale presidente della Fondazione intitolata al “giusto fra le nazioni”
Franco Perlasca, intervistato da “Vaccari news”
Franco Perlasca, intervistato da “Vaccari news”

Che effetto fa essere il figlio di un “giusto fra le nazioni”? “Bello, direi. Non mi pesa assolutamente”, spiega in questa intervista a “Vaccari news” il cinquantaseienne Franco. Suo padre, Giorgio Perlasca, il 31 gennaio sarà protagonista del francobollo italiano da 60 centesimi.

“So benissimo -prosegue- che vengo chiamato non perché mi chiamo Franco Perlasca ma in quanto figlio di..., però non mi provoca problemi. Mio padre, purtroppo, l’ho riscoperto tardi, in pieno solo dopo la sua morte. Ho pensato che dovessi recuperare il tempo perso...”.

Come mai la nuova carta valore riprende la stessa istantanea impiegata da Tel Aviv dodici anni fa? “L’immagine risale al periodo ungherese (1943-1944); la data precisa non la conosco. Mentre per l’iniziativa israeliana non venni coinvolto, questa volta ho fornito una decina di foto, da cui ne hanno scelta una, per combinazione la stessa. Il francobollo mi piace, debbo dire che chi ha fatto il bozzetto, Maria Carmela Perrini, ha avuto la capacità di interpretare con pochi elementi l’infinito dramma della Shoah. Ha saputo, al tempo stesso, porre in risalto come una persona sola possa sempre fare qualcosa, se sceglie di non voltarsi dall’altra parte e non restare indifferente al dolore altrui. È la storia di Giorgio Perlasca, e pure quella degli altri «giusti»”.

“Anche basandomi sui colloqui avuti con l’Istituto poligrafico e zecca dello stato, avevo immaginato il francobollo con la foto in primo piano e nello sfondo la stilizzazione dell’albero piantato al Museo dell’Olocausto Yad Vashem. Debbo dire che la versione finale rende di più, rende più comprensibile al grande pubblico la drammaticità dell’intera vicenda”.

Perché la Fondazione che presiede? “L’esperienza è nata nel 1996 ed è stata rinnovata su basi giuridiche diverse sette anni dopo. Ha il compito di ricordare la figura ma soprattutto l’esempio di Giorgio Perlasca; poi volutamente si è «allargata» e ha puntato a ricordare -specie alle giovani generazioni, nelle scuole in maniera particolare- non solo Giorgio Perlasca ma insieme a lui le figure dei «giusti» che in qualsiasi periodo della storia sono esistite e si sono opposte al male, a rischio della propria vita. Per la Shoah, lo Yad Vashem ha riconosciuto come «giusti» oltre quattrocento nostri concittadini. Storie molte volte dimenticate, ma che partendo dalla più conosciuta, quella di Giorgio Perlasca stante la straordinarietà della vicenda in cui si finse console spagnolo salvando così almeno 5.200 ungheresi di religione ebraica, debbono essere riprese. Nella convinzione che ciascuno di noi, nella propria vita, deve essere un «giusto»”.

“Lo considero un po’ il testamento spirituale che mio padre ha lasciato a tutti noi e specie ai ragazzi”. “Vorrei -disse Giorgio Perlasca nel 1990 in un’intervista per «Mixer» a Giovanni Minoli- che i giovani si interessassero a questa mia storia unicamente per pensare, oltre a quello che è successo, a quello che potrebbe accadere e sapere opporsi, eventualmente, a violenze del genere”.

C’è chi -ed anche la nostra testata ha ripreso l’osservazione- ha espresso perplessità sulla scelta del 31 gennaio per emettere il francobollo, anche se è il centenario. Bastava anticipare l’uscita di quattro giorni per renderlo disponibile a quanti celebrano il “Giorno della Memoria”... “Prima -conclude Franco Perlasca- volevano farlo uscire il 29, venerdì. A Padova con il Comune organizziamo il 31 una serie di manifestazioni a ricordo, per questo abbiamo chiesto di posporlo a tale data. Anche il 27 era una circostanza buona; forse, però, si sarebbe un po’ persa nelle centinaia di iniziative già programmate da mesi, ed inserirla diventava molto difficile”.

I dettagli sulla carta valore
           




E-commerce, la scommessa di Tnt
09 Gen 2010 01:23 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Nonostante la crisi, le stime che provengono dal Politecnico di Milano dicono che nel 2009 in Italia le vendite tramite internet sono aumentate dell’1% rispetto all’anno precedente
Pure con l'e-commerce, la difficoltà è nell'“ultimo miglio”
Pure con l'e-commerce, la difficoltà è nell'“ultimo miglio”

Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste italiane, lo aveva ribadito in Vaticano il 7 novembre: se l’avvento della comunicazione elettronica ha portato il calo della corrispondenza cartacea, al tempo stesso ha fatto girare più pacchi, che mantengono tutta la loro fisicità.

L’e-commerce, quindi, alternativa per controbilanciare il tramonto di lettere e cartoline? La chiave di lettura trova sostenitori anche presso la concorrenza. Come a Tnt express Italy, che sull’argomento snocciola qualche informazione.

L’analisi parte da un dato di fondo: anche nel Bel Paese il settore sta rivelando le sue potenzialità, in leggero rialzo nonostante la crisi: nel 2009 è cresciuto dell’1% sul 2008, con un valore di mercato -la stima viene dal Politecnico di Milano- pari a 5,803 miliardi di euro.

Occorreva, tuttavia, migliorare la fase più delicata, ossia la consegna. “L’Italia -aggiunge dalla stessa Tnt il responsabile dei prodotti da azienda a consumatore, Mauro Corrente- non è paragonabile agli Usa, e nemmeno al Nord Europa, dove le consegne a domicilio dei prodotti sono la norma e la cui gestione è estremamente più semplice: a certe latitudini lasciare la merce sull’uscio di casa se non si trova il destinatario è consuetudine e, soprattutto, è consuetudine per il destinatario ritrovarla ancora lì al suo ritorno a casa”. Impensabile fare, da noi, altrettanto: ecco dunque che la società ha sviluppato una piattaforma di soluzioni, in grado di coprire tutti gli aspetti legati al commercio on-line, dalla fase logistica all’assistenza post vendita, di comprimere i costi gestionali e di offrire ai consumatori finali un’esperienza d’acquisto positiva. La consegna, ad esempio, si sviluppa su tre alternative: a domicilio su appuntamento, presso uno dei 1.500 Tnt point oppure una delle 134 filiali presenti sul territorio nazionale. Il tutto con possibilità di pagamento in contrassegno, “sms alert” e assicurazione. In più, la società è in grado di organizzare la riconsegna programmata, anche ad un indirizzo differente rispetto a quello indicato in prima battuta dal cliente.

La spiegazione di Massimo Sarmi
           


Per Giorgio Perlasca un francobollo che “parla”
08 Gen 2010 18:32 - EMISSIONI ITALIA
Rivelato oggi il 60 centesimi che, il 31 gennaio, aprirà il 2010 tricolore. L’omaggio al “giusto fra le nazioni” si aggiunge a quello uscito dodici anni fa in Israele
Giorgio Perlasca; la foto è stata impiegata per i due francobolli a lui dedicati
Giorgio Perlasca; la foto è stata impiegata per i due francobolli a lui dedicati

Un francobollo in grado di spiegarsi da solo: il busto del personaggio con l’anno di nascita e di morte in primo piano, il filo spinato a sottolineare la situazione di prigionia, il gruppo di persone che richiama le vittime. È la carta valore per il centenario del comasco -ma quasi subito trasferitosi a Padova con la famiglia- Giorgio Perlasca (1910-1992).

Rimasto sconosciuto, se non fosse stato per quello che di lui si sarebbe scoperto soltanto negli anni Ottanta. Grazie -ammettono dalla Fondazione che porta il suo nome- ad alcune donne ebree ungheresi. Ragazzine all’epoca delle persecuzioni, attraverso il giornale della loro comunità di Budapest cercarono notizie del diplomatico spagnolo che durante la Seconda guerra mondiale le aveva salvate. Così, “la vicenda di Giorgio Perlasca esce dal silenzio. Le testimonianze dei salvati sono numerose, arrivano i giornali, le televisioni, i libri, e lo stesso Perlasca si reca nelle scuole per raccontare quel che aveva compiuto”.

A Budapest negli ultimi mesi del conflitto, riesce a presentarsi come diplomatico spagnolo “organizzando l’incredibile «impostura» che lo porta a proteggere, salvare e sfamare giorno dopo giorno migliaia di ungheresi di religione ebraica ammassati in «case protette» lungo il Danubio”. Li tutela dalle incursioni delle Croci frecciate, cioè dai corpi filonazisti locali, si reca con Raoul Wallenberg, l’incaricato personale del re di Svezia, alla stazione per cercare di recuperare i protetti, tratta ogni giorno con il Governo ungherese e le autorità tedesche di occupazione, rilascia salvacondotti utilizzando una legge promossa nel 1924 da Miguel Primo de Rivera che riconosceva la cittadinanza spagnola a tutti gli ebrei di ascendenza sefardita sparsi nel mondo. Le persone salvate saranno complessivamente 5.218.

Per questa sua attività è stato nominato “giusto fra le nazioni” da Israele, che il 27 aprile 1998 lo ha ricordato anche in un francobollo da 6,00 nuovi schekel, dove compare con altri quattro eroi (il portoghese Aristides de Sousa Mendes, lo svizzero Charles Lutz, il giapponese Sempo Sugihara, il turco Selahattin Ulkuman).

La carta valore italiana, dal costo di 60 centesimi, utilizza la stessa foto scelta dodici anni fa da Tel Aviv ed apre la produzione tricolore 2010. È stampata in quattro milioni di esemplari, confermando la tiratura standard introdotta nella seconda parte del 2009. Il bollettino illustrativo è firmato da Franco Perlasca, figlio di Giorgio e presidente della Fondazione. L’iniziativa dentellata verrà tenuta a battesimo il 31 gennaio, giorno esatto dell’anniversario, a Padova, ma con annullo fdc anche a Como. Alla cerimonia saranno presenti, oltre alle autorità locali, rappresentanti diplomatici dei Paesi coinvolti e uno dei salvati, Giorgio Pressburger.

L'omaggio israeliano del 1998 (l'italiano è il primo a sinistra) e la nuova carta valore
L'omaggio israeliano del 1998 (l'italiano è il primo a sinistra) e la nuova carta valore
La Fondazione intitolata a Giorgio Perlasca
I dubbi sulla scelta della data di emissione
La tiratura introdotta nella seconda parte del 2009
           




Amore sì, e anche economia
08 Gen 2010 15:11 - DALL'ESTERO
La nuova tappa del percorso francese cita la più antica casa di alta moda nazionale, creata nel 1889 da Jeanne Lanvin
Il francobollo da 90 centesimi
Il francobollo da 90 centesimi

La Francia pensa già al mese degli innamorati, varando la nuova tappa dell’ormai denso percorso “Love”. Che non ripropone soltanto il trito ammiccamento generico attingendo al repertorio di circostanza e creando cartevalori a forma di cuore, ma al tempo stesso promuove singole aziende nazionali.

La scelta 2010 è caduta sulla più antica casa di alta moda, voluta da Jeanne Lanvin nel 1889 ed ora presentata attraverso due sgargianti cartevalori, disponibili su carta normale o autoadesiva. Una, nella tonalità del rossetto classico, è in vendita a 56 centesimi anche nella versione a minifoglio da cinque esemplari; l’altra, nel riscoperto viola, ha un costo di 90.

L’emissione è in distribuzione anticipata solo a Parigi tra oggi e domani; arriverà in tutti gli altri sportelli lunedì 11.

È la prima a comprendere nella vignetta la “φ”, cioè la ventunesima lettera dell’alfabeto greco, che rappresenta -dicono da Parigi- il segno dell’oro, della bellezza. Intanto però, si viene a sapere che la tiratura dei francobolli portanti questo simbolo diminuirà leggermente rispetto al passato. Una scelta da applicarsi con le prossime uscite, visto che tra questa e l’analoga del 2009 dedicata allo stilista Emanuel Ungaro non vi sono differenze: 4,5 milioni per il valore più basso, 3,75 per il restante e 2,5 per il minifoglio.

Il minifoglio contenente cinque tagli del 56. Come l’altro esemplare, è caratterizzato dalle lettere “φ”
Il minifoglio contenente cinque tagli del 56. Come l’altro esemplare, è caratterizzato dalle lettere “φ”
Lanvin oggi (sito in francese e inglese)
L'omaggio 2009 e le tappe precedenti
           



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