quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
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Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
- i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
- l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
- i comunicati diramati alla stampa;
- l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
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Modena - Dal 23 al 24 marzo il festival della piccola e media editoria. Al Foro Boario (ingresso libero)
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Dal 23 al 24 marzo |
Una selezione di titoli su Modena, la sua cultura, il dialetto locale, la storia, i francobolli ed il collezionismo in genere. Spaziando dal “Ciliegiario” a “Modena 1852-2002 - 150° Anniversario dei francobolli estensi”, da “Poste estensi”, a “Il dialettario modenese 2 - Dizionario di proverbi, modi di dire e curiosità in dialetto modenese”. E senza dimenticare “Caproni nella Prima guerra mondiale”, “Dai moti carbonari a Ciro Menotti 1820-1831” o “Giovanni Paolo II - Viaggi di speranza”. È solo un assaggio di quanto proporrà l’azienda Vaccari nel suo stand (è il n°97) di “Buk”, il festival della piccola e media editoria che si terrà a Modena sabato 23 e domenica 24 marzo. Ad ingresso libero, verrà ospitato al Foro Boario dalle ore 9.30 alle 20.30 di entrambe le giornate. “Porteremo un certo numero di titoli, quelli che riteniamo più vicini al tipo di pubblico che ci aspettiamo”, dice dagli uffici la responsabile editoriale, Valeria Vaccari. Anticipando anche un altro elemento: i prezzi saranno promozionali. “In ogni caso, avremo anche il catalogo con le pubblicazioni degli altri editori da noi distribuiti, migliaia di volumi da tutto il mondo sul collezionismo nella «Libreria filatelica» e sulla storia contemporanea, civile e militare, l’esercito, la marina, l’aviazione, nella «Libreria storica». Catalogo che distribuiamo gratuitamente”. Per avere a disposizione un titolo specifico è sufficiente richiederlo entro il 20 marzo alla mail info@vaccari.it.
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“Buk” è il festival della piccola e media editoria |
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Quattro francobolli dedicati ad altrettanti campioni viventi di hockey su ghiaccio, ed una replica…
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Il 6,00 corone recuperato dal passato |
Gli eroi? Per la Svezia del 2013 sono i grandi campioni dell’hockey su ghiaccio. Meritevoli di una serie interamente dedicata loro. Quattro i francobolli, autoadesivi e raccolti in libretti da dieci pezzi, questi venduti a 60,00 corone. Hanno debuttato oggi, in quanto il Paese, insieme alla Finlandia, sta per ospitare il relativo Campionato del mondo, in calendario dal 3 al 19 maggio. La lista delle stelle nazionali è lunga, spiegano da Stoccolma. Però, alla fine, la decisione è stata presa; ora si possono affrancare le lettere per l’interno con cartevalori disegnate da Eva Wilsson e dedicate ad Henrik Lundqvist (classe 1982), Jörgen Jönsson (1972), Börje Salming (1951) e Nicklas Lidström (1970). Si aggiunge un taglio con nominale esplicitato da 6,00 corone, raccolto in minifogli da nove. Ritrae due giocatore presi dall’alto, ma si tratta di un’immagine storica, già citata il 17 marzo 1995, allora in un esemplare da 3,70 unità. Il dentello venne emesso per i Mondiali del 1995; riprende la partita contro il Canada svoltasi durante le Olimpiadi dell’anno precedente, che videro protagonista un altro connazionale. È l’attuale quarantenne Peter ”Foppa” Forsberg (la cui firma compare sui bordi del nuovo blocco, dovuto ad Eva Wilsson, che presenta come sfondo un campo da gioco). Figura mentre sta per effettuare il suo decisivo gol ai danni del nordamericano Corey Hirsch (1972). Un buon auspicio per le prossime gare…
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I quattro esemplari con giocatori ancora viventi. La serie intende annunciare il Campionato del mondo, previsto per maggio
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Da ieri sera (ma la comunicazione è di poco fa) l’annullo generico; da domani quello con il nome del nuovo pontefice
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Il bollo per Benedetto XVI… |
Se questa mattina dal Vaticano hanno rivelato l’immagine dell’annullo (dal soggetto neutro) per il nuovo pontefice, Poste italiane ha fatto di più. Realizzando un manuale che cita espressamente Francesco, disponibile da domani. Ma le iniziative sono più articolate, e contano anche su una cartolina in vendita a 60 centesimi, affrancatura esclusa. Il 12 ed il 13 marzo lo spazio filatelia di Roma e l’ufficio mobile parcheggiato, sempre nella Città Eterna, in piazza del Risorgimento hanno messo in uso un’obliterazione per il papa emerito Benedetto XVI. Peccato che lo abbiano detto a cose fatte, pochi minuti fa! Eppure, basta davvero poco per comunicare… Ieri sera, ed oggi fino alle ore 18, nella medesima sede su ruote (stamattina al negozio) è stata impiegata una bollatura generica di omaggio al nuovo vescovo della capitale. Infine, ecco l’impronta con il nome scelto da Jorge Mario Bergoglio. Sarà disponibile dal 15 al 19 marzo in entrambi i punti di riferimento. Nel negozio tra le 8.20 e le 13.35 (sabato fino alle 12.35 e domenica chiuso); nella sede mobile dalle 11 alle 18 (domenica dalle 9 alle 14). Naturalmente, i manuali possono essere richiesti pure a distanza; in questo caso, occorre scrivere a Poste italiane, filatelia, commerciale, vendite dirette (2°piano ala “D”, stanza 254), viale Europa 190, 00144 Roma. Tempo: sessanta giorni dall’ultima data di impiego, festivi esclusi.
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…quelli per il nuovo pontefice |
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Sarà presentato domani a Trieste il libro, rivolto ai giovanissimi, di Manuela Acquafresca
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Le avventure di Francobollo e Letterina |
Dopo la fiaba “Il primo Natale di..... Francobollo”, la scrittrice Manuela Acquafresca torna con i suoi personaggi postali. Questa volta dal contenuto più corposo, visto che si tratta addirittura di un libro. È “Francobollo, Letterina e il viaggio… nello spazio!”, edito da Il ciliegio (60 pagine, 11,00 euro). Si rivolge ai bambini, ed è propedeutico alla fase scolare o integrativo all’apprendimento didattico. Verrà presentato domani alle 10.30 a Trieste, presso il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, che si trova in piazza Vittorio Veneto 1; l’ingresso è libero. Vede protagonisti Francobollo e Letterina, due super eroi di carta. Sono dotati di una particolare inventiva; con qualche vecchia scatoletta, un barattolo di latta, un ombrello bucato, un cellulare dimenticato, un chiodo qua e una molla là, costruiscono addirittura un’astronave. Così da partire ed esplorare mondi lontani. Galassie, pianeti, lune e stelle fanno da sfondo allo spericolato tragitto dei due ingegnosi ragazzini. Attraverso la dimensione della favola, il genitore o l’insegnante potranno approfondire, con il figlio o l’alunno, nuove terminologie che lo condurranno a scoprire l’evoluzione del “pianeta postale”. Proponendo il piacere di scrivere una lettera di carta, affrancarla e poi spedirla, come in questo caso, ad uno sconosciuto amico extraterrestre. Naturalmente, per corriere galattico!
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Il bollo, annunciato questa mattina, porta la data di ieri e potrà essere ottenuto sino al 13 aprile
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Il bollo con la data di ieri |
Se il sito ufficiale è stato aggiornato con gli accadimenti praticamente in tempo reale, Poste vaticane è giunta con la notizia questa mattina. Comunicando la disponibilità dell’annullo commemorativo per l’elezione di Jorge Mario Bergoglio. Il ricordo marcofilo porta la data di ieri e potrà essere richiesto all’ufficio obliterazioni fino al 13 aprile. Il bollo -viene specificato dagli sportelli- “è liberamente ispirato al momento in cui il santo padre saluta i fedeli, subito dopo la sua proclamazione”; è completato dal richiamo al tradizionale messaggio espresso in lingua latina: “Habemus papam”. Cioè l’annuncio del nome, Francesco, del nuovo pontefice da parte del cardinale protodiacono. Predisposto a 10,00 euro (contributo per le spese postali via raccomandata: 3,00) anche un folder, disponibile in tutte le sedi dell’operatore. Contiene due buste: una per l’apertura del confronto fra i cardinali ed una per la sua chiusura, suggellata dalla nomina del capo della Chiesa. La prima timbrata con il manuale “Apertura conclave”, l’altra con quello rivelato ora.
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Da oggi i quattro francobolli rappresentano solo un oggetto da collezione o un ricordo
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Fuori corso ma ancora in vendita |
Ha perso validità postale ieri la serie “Sede vacante”, uscita l’1 marzo. In altre parole, non è più possibile impiegarla per inoltrare, ad esempio, lettere e cartoline. Il destino ideale per questi francobolli volti a soddisfare il primo porto del tariffario, cioè entro i venti grammi, di una corrispondenza ordinaria spedita in Italia (equivalente al 70 centesimi della serie), Europa e Mediterraneo (85), Africa, America ed Asia (2,00 euro), Oceania (2,50). Essendo uscita l’1 marzo, è rimasta in corso per tredici giorni, considerando anche il primo e l’ultimo. Come quella del 1939. Nella graduatoria della longevità seguono -sempre conteggiando entrambi gli estremi- le produzioni di interregno del 1958 e del 2005 (otto), del 1963 (sette), la seconda del 1978 (cinque) e la prima dello stesso anno (quattro). Il fatto che non sia più utilizzabile per spedire, non vuol significare che sia stata tolta dalla vendita. Basta rivolgersi agli sportelli dell’Ufficio filatelico e numismatico o alle Poste vaticane per ottenere la serie nella versione completa ed al costo nominale (6,05 euro). Quale oggetto da collezione o ricordo di un particolare momento della storia.
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Tra la corrispondenza, anche le lettere delle associazioni umanitarie. Sulle quali si è soffermato Vincenzo Di Mattia
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“Tutti chiedono 1 euro” |
“Nella cassetta ci sono buste di ogni tipo, con l’indirizzo stampato, e so che portano tasse, bollette, scadenze o richieste varie di danaro, lettere burocratiche e disanimate dove sei solo un nome e un indirizzo”. Lo spiegava qualche giorno fa Raffaele La Capria sul “Corriere della sera”. Chissà se lo scrittore ha letto “Tutti ci chiedono 1 euro” (130 pagine, 10,00 euro). “Non c’è giorno -confermano dalla casa editrice del titolo, Dissensi- che le nostre cassette della posta non siano invase da nugoli di dépliants, brochures, bollettini”. Nel caso specifico, l’autore, Vincenzo Di Mattia, ha fermato l’attenzione sulle organizzazioni umanitarie che, con appelli disperati e immagini devastanti, chiedono contributi con toni a volte moralmente ricattatori. “C’è chi strappa senza scrupoli e chi invia qualche euro tanto per sentirsi con la coscienza tranquilla”. Ma c’è una larga fascia di società che da questo “grido” viene turbata con veri e propri complessi di colpa e tenta di farsi carico del disagio sociale di una grande fetta d’umanità, pur con tanti interrogativi: dare? Perché dare? Quanto è giusto dare? Perché questi Paesi sono poveri rispetto a un Occidente “brutto, sporco e cattivo”? Perché la nostra storia e la loro sono così diverse? Dunque, “non cestini il conto corrente e corri allo sportello postale e ti chiedi: perché mille famiglie detengono un reddito sufficiente a sfamare un miliardo di persone?”. È il dramma, la domanda, la confessione. Ed il percorso di coloro che, superato un senso di fastidio, stendono poi la mano verso chi domanda.
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Senza più segreti i soggetti e le tirature delle tre cartevalori, attese, nell’ordine, il 5, il 6 aprile ed il 7 maggio
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Rivelata, questa mattina, l’immagine del francobollo per l’Aeronautica militare in uscita il 28 marzo, l’attenzione volge alle emissioni successive. Di alcune delle quali è adesso possibile pubblicare i dettagli tecnici. Riguardano i ricordi i per i diciassette secoli dell’Editto di Costantino, il centenario della società Ernesto Marini, il centocinquantesimo del Politecnico di Milano. Attesi, rispettivamente, per il 5, il 6 aprile (quindi nei giorni di “Milanofil”) ed il 7 maggio. La prima voce è in congiunta con il Vaticano, anche se quest’ultimo -forse per il necessario ripensamento al calendario dovuto all’elezione del nuovo papa- non ha ancora rivelato la data di uscita. Come la precedente dedicata alla battaglia di ponte Milvio, giunta il 13 settembre scorso e di cui costituisce l’ideale prosecuzione, è organizzata in un foglietto (nominale: 1,90 euro) ed offre il particolare di un affresco. Venne realizzato nel 1248 all’interno della sala dell’oratorio di san Silvestro nella basilica dei santi Quattro coronati a Roma; raffigura lo stesso Silvestro mentre mostra un’icona con i volti di Pietro e Paolo all’imperatore Costantino I. La scena si estende al bordo. La grafica è stata curata dall’Ufficio filatelico e numismatico vaticano, con il supporto conclusivo dell’Istituto poligrafico e zecca dello stato. Conta su un milione e cinquecentomila esemplari. L’omaggio alla ditta nota per i prodotti rivolti al collezionismo consiste in una cartolina postale da 70 centesimi, inserita nella serie “Made in Italy”. Vi ha lavorato Cristina Bruscaglia e prevede tre immagini: nell’impronta di affrancatura alcuni album filatelici editi dall’azienda; come sfondo alla zona lasciata per l’indirizzo del destinatario un postiglione a cavallo; nella parte di sinistra dell’intero il ritratto del fondatore, Ernesto Marini, e, ancora in secondo piano, altri due album. Le macchine da stampa si fermeranno a quota duecentocinquantamila unità. Autoadesivo, infine, è il terzo titolo. Offre la facciata principale della sede universitaria. In vendita a 0,70 euro, conta su un quantitativo pari a due milioni e settecentomila pezzi; i fogli sono da quarantacinque.
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Due delle tre emissioni debutteranno a “Milanofil”, fra pochissime settimane |
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Buenos Aires ha ricordato, ad esempio, i pontefici alla morte, o alla loro venuta nel Paese sudamericano. Ma, ora, le cose sono diverse…
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Naturalmente, è ancora presto per dare una risposta, però è un dato che “Vaccari news” può confermare: Correo argentino, l’operatore ufficiale della Nazione da cui proviene Jorge Mario Bergoglio, un paio d’ore fa eletto papa con il nome di Francesco, ci sta pensando. E, certo, è del tutto prematuro indicare tempi ed articolazione dell’emissione che potrebbe rendere omaggio al nuovo pontefice. D’altro canto, il Paese “quasi -per usare le parole del papa- alla fine del mondo” ha sottoscritto già diversi precedenti. Per esempio, il 20 giugno 1959, con un esemplare da 1,00 peso, ha celebrato Pio XII; il 27 giugno 1964, attraverso un 4 pesos, Giovanni XXIII; il 27 ottobre 1979, per mezzo di due pezzature da 500, ha ricordato sia Paolo VI che Giovanni Paolo I; il 23 aprile 2005, grazie a tre francobolli da 0,75 pesos, due dei quali in un blocco (cui, sei giorni dopo, si aggiunse una cartolina di uguale nominale e nota in due tirature differenti), ha detto addio a Giovanni Paolo II. È vero, sono tutte cartevalori uscite alla scomparsa del vescovo di Roma. Però vanno aggiunti, il 12 giugno 1982, un 5.000 pesos ed il 4 aprile 1987 uno 0,20, uno 0,80 e un 1,00 austral fogliettato ancora per Karol Wojtyla, prodotti in occasione delle sue visite nello Stato sudamericano. Senza dimenticare le cartoline del 3 dicembre 1998 da 0,75 pesos, dove lo stesso figura accanto a Maria Teresa di Calcutta, e del 29 aprile 2003, il facciale è il medesimo, per Angelo Giuseppe Roncalli. In ogni caso, per il primo capo nazionale della Chiesa cattolica è probabile che Buenos Aires compia un’eccezione. Si vedrà…
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Uno degli omaggi argentini dedicati a Giovanni Paolo II ancora in vita. Risale al 4 aprile 1987 |
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Il settantaseienne argentino Jorge Mario Bergoglio è il 266° papa, eletto al quinto scrutinio. Ed ora si attende la serie di francobolli che aprirà il Pontificato
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L’incoronazione di Pio XII |
È il settantaseienne arcivescovo di Buenos Aires, gesuita argentino di origini piemontesi Jorge Mario Bergoglio, ed ha scelto come nome Francesco. È il 266° papa della Chiesa cattolica, eletto al secondo giorno di conclave, nel corso del quinto scrutinio. Si apre così un nuovo Pontificato, che per i filatelisti ha un significato particolare: è il momento più opportuno per cominciare una collezione, o magari per smettere quella in atto avendo raggiunto una completezza logica. Quanto alle prossime emissioni, ci sarà quella -di cui ora non si sa nulla- per presentare il pontefice. Almeno secondo una prassi consolidata, avviata il 2 giugno 1939 con Pio XII, quando uscirono quattro tagli. I nominali sono da 25, 75, 80 centesimi ed 1,25 lire, unico il soggetto, dovuto a Corrado Mezzana: l’atto dell’incoronazione di Eugenio Pacelli. Sempre lo stesso numero i francobolli riguardanti Giovanni XXIII. In questo caso, però, i bozzetti risultano due, firmati da Andreina Grassellini: Angelo Giuseppe Roncalli con piviale e triregno mentre benedice (figura nel 25 e nel 60 lire); il suo stemma con triregno e chiavi decussate sorretto da due angeli in un cielo azzurro (35 e 100). Arrivarono il 2 aprile 1959. Variazioni sul tema, interpretate da Casimira Dabrowska e bulinate da Mario Colombati e Vittorio Nicastro, per Paolo VI. La serie debuttò il 16 ottobre 1963: nel 15 e nel 115 lire campeggia Giovanni Battista Montini con tiara ed abiti pontificali in atto di benedire; nel 40 e nel 200 è presente l’emblema. Più articolato il tributo riguardante Giovanni Paolo I. Cominciò il suo corso l’11 dicembre 1978, quando già egli era scomparso: Albino Luciani morì infatti il 28 settembre precedente. Le vignette utilizzano delle istantanee, dove lo sfortunato vescovo di Roma è ritratto seduto in trono (70 lire), sorridente (120), nei giardini vaticani (250) ed alla benedizione (350). Con il successore, Giovanni Paolo II, si ritornò ai disegni. Era il 22 marzo 1979: Alceo Quieti richiamò l’emblema nel 170 lire e Karol Wojtyla benedicente con lo stemma nel 250 (quest’ultima immagine figura pure sulle cartoline, firmate Giorgio Toffoletti, da 150 e 200 lire del 22 giugno 1981). Il blasone venne ripreso anche da Francesco Tulli per il 400 lire, associandolo ad un rilievo marmoreo di Ambrogio Buonvicino. Infine, l’omaggio, fotografico, a Benedetto XVI, pervenuto il 2 giugno 2005. Tre gli scatti con Joseph Ratzinger, associati ad altrettante frasi: “Habemus papam” nel 45 centesimi di euro, “Tu es Petrus” nel 62, “Episcopus Romæ” nell’80. Testo aggiornato alle ore 20.18 del 13 marzo 2013.
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L’ufficio postale di piazza San Pietro, anche ieri sotto la pioggia (foto: Pasquale Polo) |
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Gli effetti della dematerializzazione sulle spese postali: gli ultimi anni a confronto
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Dematerializzazione vuol dire anche tagli alle spese postali |
Dopo quella di Cuneo, pure la Provincia di Pescara sottolinea il proprio impegno nel contenere i costi gestionali, puntando soprattutto all’informatizzazione e -di conseguenza- anche al taglio delle spese per le affrancature postali. Nella città abruzzese si è addirittura organizzato un convegno, titolo: “Dematerializzazione nella Pubblica amministrazione: la sfida della Provincia di Pescara e il nuovo rapporto con le imprese e i cittadini”. L’approccio -viene spiegato- è stato introdotto sperimentalmente il 22 marzo 2012. Dal 2 ottobre -aggiunge il presidente dell’Ente, Guerino Testa- “è stata implementata la nuova procedura di protocollazione che consente la dematerializzazione dell’intero flusso documentale”. Così, lungo il 2012 sono stati spesi 23.271,35 euro, con un risparmio pari ad 8.938,83 (-28%), rispetto all’anno precedente. Dati alla mano, le spedizioni mediante raccomandata sono diminuite del 38% e quelle ordinarie del 21%. Nel solo gennaio 2013, inoltre, l’onere è sceso del 41% rispetto a dodici mesi prima. Confrontando tali esiti con quanto figura a bilancio nel 2010, l’economia è di 16.429,59 euro, con un calo del 41%. Le raccomandate sono calate del 28%, le ordinarie del 51%. “Questo non interessa soltanto i processi interni alle amministrazioni, ma anche la relazione con cittadini e imprese, ai quali si possono inviare per posta elettronica pratiche firmate digitalmente, dematerializzando i documenti, facendo risparmiare tempo prezioso allo sportello e azzerando i costi di spedizione”, conclude Guerino Testa.
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Quattro uffici tutti al femminile: due si trovano nella stessa località, Casalecchio di Reno; gli altri a Forlimpopoli e Serramazzoni
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Il solito bilancio che Poste italiane divulga per l’8 marzo, questa volta simpaticamente intitolato “quando la parità è applicata alla lettera”, conferma che la componente femminile dell’azienda conta il 53% dell’intera forza lavoro. Ma ci sono sedi interamente in rosa, come dimostra una ricerca effettuata in Emilia-Romagna. Da dove si segnalano, in particolare, quattro uffici postali, due operativi a Casalecchio di Reno (Bologna), gli altri a Forlimpopoli (Forlì-Cesena) e Serramazzoni (Modena). Uno sguardo al Casalecchio 1 (si trova in via Calari 16) ed al Casalecchio 2 (via Bassi 29). A dirigerli risultano, nell’ordine, Catia Cabras, che coordina l’attività di quattro operatrici ed una specialista, e Roberta Puccetti, con uno staff costituito da otto colleghe. Elementi che sottolineano la fortissima presenza femminile nell’area metropolitana. Infatti, su un totale di 60 direzioni appartenenti alla filiale di Bologna 1, l’80% è ricoperto da una donna, ed è femminile anche il 73% del personale amministrativo e di sportello. La struttura della località romagnola, quella in piazzale Paolucci Ginnasi De’ Calboli 5, è diretta da Antonella Maltoni e comprende altre tredici addette. A livello provinciale, su 73 realtà, l’85% è guidato da una signora, mentre considerando il complesso dei dipendenti si arriva all’82%. Infine, il presidio del Modenese. Si trova in piazza della Repubblica 23/26, composto da sette persone, fra cui la responsabile Lucilla Ruggeri. I punti presenti sul territorio sono 108 e l’83% contempla al vertice una donna. Come donna è il 79% di coloro che vi operano.
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Nell’ordine, le dipendenti degli uffici postali Casalecchio 1 e 2, Forlimpopoli e Serramazzoni
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Il nuovo esemplare ricorda i novant’anni dalla creazione dell’“Arma azzurra”. Era il 28 marzo 1923…
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Simbolico ma efficace |
Nonostante le diverse proposte avanzate da più parti -dalla ricostituzione di un commissariato essenzialmente tecnico alla più assoluta autonomia secondo le teorie del generale Giulio Douhet, “l’Esercito e la Marina continuavano a non vedere di buon occhio il sorgere di una terza Forza armata destinata ad esercitare la sua competenza su quella componente aerea che esse avevano sempre impiegato in proprio”. Così, ora, si ricorda il dibattito avvenuto dopo la Prima guerra mondiale che avrebbe condotto alla nascita di una realtà specializzata. Il percorso si concluse nel 1923 con la creazione, il 24 gennaio, di un commissariato specifico, al quale seguì, il 28 marzo, la Regia aeronautica come struttura a se stante. Non è un caso, dunque, se il prossimo 28 marzo uscirà il francobollo autoadesivo da 70 centesimi volto a ricordare il novantesimo anniversario dell’Aeronautica militare. È inserito nella serie “Le istituzioni” e si aggiunge ai non pochi dentelli proposti nel passato. La vignetta offre il logo, una volta tanto capace di raccontare qualcosa: vi sono il nome, i riferimenti temporali, il velivolo e la striscia tricolore, mentre il colore di fondo ricorda il cielo e, nel medesimo tempo, l’“Arma azzurra”. È stato realizzato dagli stessi protagonisti, poi adattato dal centro filatelico attivo al polo artistico dell’Istituto poligrafico e zecca dello stato. La tiratura conta su due milioni ed ottocentomila esemplari, predisposti in fogli da settanta. Il bollettino illustrativo è dovuto al capo di Stato maggiore dell’Am, il generale di squadra aerea Pasquale Preziosa. L’annullo del primo giorno verrà impiegato allo spazio filatelia di Napoli, ubicato in via Monteoliveto 46. Notizia aggiornata il 14 marzo 2013.
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L’immagine, in realtà, è stata costruita dall’artista austriaca Valie Export per creare il proprio logo
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L’immagine può indurre in errore… |
Francobollo non “politically correct” da Vienna, ma è solo apparenza. Il 70 centesimi in vendita da oggi non propaganda un articolo adesso considerato sconveniente prima ancora che nocivo, ma rende merito a Valie Export, fra le più importanti artiste nazionali. Così da continuare la serie “Arte fotografica in Austria”. L’esemplare, infatti, riprende il suo nome d’arte (in realtà, nacque come Waltraud Lehner nel 1940), presentato come se fosse un pacchetto di sigarette. Gioca sugli elementi tradizionali della confezione per creare il proprio marchio. La donna ha trascorso la sua infanzia con due sorelle, figlia di una vedova di guerra, entrando nella Scuola d’arti applicate della città natale, Linz. E passando, poi, all’Alto istituto federale di insegnamento e sperimentazione per l’industria tessile, attivo nella capitale. Nel 1967 ha adottato lo pseudonimo, considerato come esempio d’arte concettuale e logo, sempre scritto in lettere maiuscole. Nel 1980 e nel 2007 ha rappresento il suo Paese alla Biennale di Venezia. Per vari anni ha insegnato negli Stati Uniti e in Germania, occupandosi anche di video ambientali, fotografia digitale e concettuale, installazioni, scultura e molto altro. “L’arte può essere un medium per l’autodeterminazione, la quale dà nuovo valore all’arte”: è così che lei vede il lavoro.
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Le iniziative segnalate da “Vaccari news” per questi giorni prevedono attività in grado di accogliere più esigenze
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Anche l’Assp in campo |
Da Torino ad Este (Padova), per una settimana davvero ricca di idee rivolte principalmente ai filatelisti. Tutte a partecipazione libera. Lo spazio filatelia di Poste italiane attivo nel capoluogo piemontese (via Alfieri 10, lunedì-venerdì 8.20-13.35, sabato 8.20-12.35) ha aperto il piccolo allestimento dedicato al papa emerito e raggiungibile sino al 6 aprile. Si intitola “Omaggio a Benedetto XVI” e si basa su una selezione di materiale raccolto da Roberto Gottardi. Dietro, c’è l’Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani. Per il 15 marzo tornerà in cattedra Paolo Zavattoni, questa volta a Pecetto Torinese (Torino). Presso la sede della Collezionisti italiani francobolli ordinari, in piazza Rimembranza 1, si svolgerà l’iniziativa “Cifo incontra”, ora dedicata alla storia ed al servizio postale nell’Africa Orientale Tedesca. L’inizio è alle 21. Cecina (Livorno) si è prenotata per il 16. Al Dopolavoro ferroviario, ubicato in piazza della Stazione 1, il Circolo filatelico numismatico firmerà il proprio convegno commerciale, giunto a quota 46. Le porte resteranno aperte nelle fasce 8.30-12.30 e 14.30-19.30. Lo stesso giorno, ma dalle 10 alle 16, l’Associazione per lo studio della storia postale proporrà “Grandi percorsi postali”. L’appuntamento, il sedicesimo, è a Padova, nelle sale dell’albergo Grand’Italia, in piazzale Stazione. Previste quattro relazioni: quella di saluto del presidente Assp Paolo Fabrizio, e poi “L’itinerario postale Francia-Italia, la linea del corriere di Roma” (di Michael Amplatz), “Itinerari postali tra Costantinopoli e l’Europa alla fine del Settecento” (Massimiliano Pezzi), “Reti epistolari veneziane nel Levante” (Bruno Crevato-Selvaggi). Il turno di Parma sarà tra il 16 ed il 17, quando il Circolo filatelico numismatico e collezionistico cittadino aprirà la “42ª Mostra convegno filatelico numismatico e cartolina d’epoca”. Punto di riferimento è la palestra Ipsia, in via Abruzzi 1. L’ingresso al pubblico è consentito tra le 8.30 e 18 (domenica chiusura alle 13). Negli stessi due giorni, va ricordata Este. Dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20 l’ex chiesa intitolata a san Rocco, che si trova in via Matteotti, ospiterà la XVI mostra sociale del Circolo filatelico numismatico atestino. Il filo conduttore sarà la medicina in francobolli, monete, cartoline, fotografie e miniassegni.
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Tre le bollature riferite alle manifestazioni di questi giorni |
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Il Lussemburgo ricorda, con un francobollo, l’iniziativa continentale. Il debutto dell’applicazione Smartsy
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L’“Anno europeo dei cittadini” |
“Siate coscienti dei vostri diritti in quanto europei! Ogni cittadino di uno dei ventisette Paesi membri dell’Ue possiede allo stesso tempo la cittadinanza dell’Unione Europea. I cittadini europei hanno il diritto di stabilirsi in qualsiasi luogo dell’Ue. Chiunque si sposta in un altro Paese dell’Ue si pone delle domande sul riconoscimento delle qualifiche professionali, l’accesso all’educazione, le cure mediche o i diritti in materia di sicurezza sociale. In ciascuno di questi settori, i cittadini hanno diritti in tutta l’Europa. Come li hanno gli studenti ed i turisti che soggiornano nell’Ue”. Ad esprimersi in questo modo è la vicepresidente della Commissione Europea Viviane Reding. Chiamata dal suo Paese, il Lussemburgo, ad introdurre il francobollo uscito oggi. Vale 60 centesimi ed è dedicato all’“Anno europeo dei cittadini”. Francobollo ancora più significativo dopo il recentissimo annuncio di Austria, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, che vorrebbero ripensare l’assistenza a certe tipologie di emigrati continentali. L’immagine, sottoscritta Binsfeld, è di tipo allegorico, e la frase “schwätz mat” significa “discutere, prendere parte al discorso”. La vignetta è associata ad una nuova applicazione informatica. Si chiama Smartsy ed è gratuita: occorre scaricarla da Apple store o da Play store. Una volta installata, si fotografa il dentello e si viene condotti a scoprire l’incontro di approfondimento, fissato per il 30 giugno al Rockhal di Esch/Alzette.
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La serie, di cui sono stati resi noti i soggetti, non uscirà per “Milanofil”. Tra le altre modifiche, lo spostamento dell’emissione già annunciata per il 2 agosto
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Niente alcool a “Milanofil” |
A meno di tre settimane dal precedente aggiornamento italiano, un altro. Con significative sorprese. Per esempio, la serie dei vini a denominazione di origine controllata e garantita non arriverà per “Milanofil”, poiché rinviata al 21 settembre. Allo scopo di offrire comunque qualcosa ai visitatori del salone, ecco che la “Parchi, giardini ed orti botanici” scivola dal 29 marzo al 5 aprile. Decisamente sensato il ripensamento sulla voce “Il patrimonio artistico e culturale italiano”: i tributi per il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento, l’area archeologica di Alba Fucens (L’Aquila), le mura rinascimentali di Lucca, la cattedrale di Nardò (Lecce), la mole Antonelliana di Torino non debutteranno più il 2 agosto ma in un’altra data, ancora ignota. Variata pure la congiunta con San Marino. Se prima si parlava di un non meglio precisato foglietto da 2,10 euro, ora si scopre che il blocco è composto da quattro esemplari, ciascuno con nominale pari a 0,70. Resta il punto di domanda sulla sua uscita. Stando alla revisione odierna, la serie per gli uccelli delle Alpi non sarà più in foglietto. Non ancora recepito, inoltre, l’aggiornamento per la “Posta italiana” nei tagli da 0,85, 1,90 e 3,60. Tornando all’emissione vitivinicola, sono stati resi noti i soggetti. Si pensava che il bis fosse destinato a ricordare anche prodotti delle regioni ignorate durante la prima tornata, ossia Calabria, Liguria, Molise, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. Ma così non è. Verranno citati, infatti: Aglianico del Taburno (Campania), Colli bolognesi classico Pignoletto (Emilia-Romagna), Ramandolo (Friuli-Venezia Giulia), Cesanese del Piglio (Lazio), Oltrepò pavese metodo classico (Lombardia), Sforzato di Valtellina (ancora Lombardia), Castelli di Jesi Verdicchio riserva (Marche), Alta Langa (Piemonte), Barbera d’Asti (Piemonte), Castel del Monte Bombino nero (Puglia), Morellino di Scansano (Toscana), Vino nobile di Montepulciano (Toscana), Torgiano rosso riserva (Umbria), Amarone della Valpolicella (Veneto) e Bardolino superiore (Veneto).
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L’esito del referendum con cui gli abitanti hanno deciso il loro futuro ha premiato per il 98,8% l’attuale situazione
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Un esemplare del 22 aprile 1982 |
Proclami come “Las Malvinas son argentinas” e simili, lanciati dal Sudamerica per decenni, dovranno essere ripensati. Almeno se Buenos Aires rispetterà l’esito del referendum con cui le Falkland hanno determinato il proprio futuro. Il 98,8% dei suffragi è risultato favorevole a proseguire nell’attuale rapporto con Londra, continuando ad inquadrare le isole come Territorio d’oltremare del Regno Unito La lotta per il loro controllo è costata, fra l’altro, una guerra, svoltasi nel 1982, ma anche una lunga serie di scaramucce giocate a livello postale, in particolare -ma non solo- con i francobolli. Pure di recente: come la serie del 31 marzo 2012, attraverso la quale l’Argentina ha ritratto, nei colori nazionali, l’arcipelago che vede come capitale Stanley, senza dimenticare Georgia del Sud e Sandwich Australi, prive di popolazione permanente e le cui sovranità sono anch’esse contestate. La consultazione chiusasi ieri è stata protagonista, il 15 febbraio, di ben quattro francobolli ed un foglietto, che suggerivano ai concittadini di non perdere l’occasione e recarsi ai seggi.
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I tre francobolli con cui l’Argentina ribadisce, ancora una volta, la propria competenza su Falkland, Georgia del Sud e Sandwich Australi. Sono usciti il 31 marzo 2012 |
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Cinque i soggetti diversi che citano, direttamente o meno, il “Vate”. Ad essi si interessò lo storico dell’arte
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Uno dei quattordici esemplari disegnati da Guido Marussig |
Accanto alle vecchie emissioni italiane che richiamano Gabriele D’Annunzio (news precedente), quelle di Fiume. Ancora più significative, dal punto di vista numerico e, soprattutto, grafico. La sua effigie con il motto “Hic manebimus optime” (“Qui staremo benissimo”) compare nella serie del 12 settembre 1920, sviluppata in ben quattordici nominali: 5, 10, 15, 20, 25, 30, 45, 50, 55 centesimi, 1, 2, 3, 5 e 10 lire. Disegnata da Guido Marussig (poi attivo al Vittoriale), rappresenta -scrisse Federico Zeri- “quasi una sigla di non comune potenza semantica, dell’autoritarismo e del mito del superuomo - comunque perfetto simbolo di quella confusa, contraddittoria vicenda che fu l’impresa fiumana”. Quando il contesto politico mutò, venne sovrastampata aggiungendovi l’indicazione “Governo provvisorio”; era il 2 febbraio 1921 (i tagli diventano quindici poiché c’è anche l’1 lira su 30 centesimi). I cataloghi aggiungono altri tre esemplari, usciti il 18 (10 centesimi) ed il 26 agosto (5 e 10) che si differenziano per la sovrastampa. Va citata, inoltre, la serie di quattro dentelli per l’anniversario dell’ingresso dei legionari nella città, uscita lo stesso 12 settembre 1920 e considerata dallo storico dell’arte “uno dei capolavori del genere”. È dovuta ad Adolfo De Carolis. Non lo citano direttamente, ma i soggetti “furono certamente inventati e suggeriti dal poeta-legionario (che nello stesso tempo si serviva dell’artista per fregi e intestazioni della sua carta da lettere)”. Facciali da 5, 10, 20 e 25 centesimi, offrono la spada che recide il nodo gordiano, l’urna sorretta dalla fronda di quercia che versa acqua “indeficienter” (“senza fine”), la rappresentazione della comunità urbana intesa come “martire” e coronata da spine, i pugnali dei congiurati. Sarebbe stata valida solo il giorno dell’emissione. Anche in questo frangente, gli invenduti vennero recuperati, nel caso specifico per la posta militare. Prima -era il 20 novembre 1920- applicandovi il testo “Reggenza italiana del Carnaro” e se necessario cambiandovi il prezzo (1, 2, 5, 10, 15 su 10, 15 su 20, 15 su 25, 20, 25 con sovrastampa rossa, 25 su 10, 50, 55, 1 lira su 10 e su 25 centesimi, 2, 5 e 10 lire, espressi da 30 e 50 centesimi), cui si associò, il 28 novembre, un 25 caratterizzato dalla sovrascritta nera. Sempre il giorno 28, venne ripresa con la specifica “Arbe - Reggenza italiana del Carnaro” o “Veglia - Reggenza italiana del Carnaro”. Entrambe le versioni contano su dodici dentelli: 5, 10, 20 e 25 centesimi con la parola “Arbe” (o “Veglia”) in alto e più grande; 5, 10, 20, 25, 50 e 55 con le stesse più piccole, nonché gli espressi da 30 e 50.
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I quattro soggetti dovuti ad Adolfo De Carolis. Entrambe le serie furono in seguito sovrastampate con vari testi |
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Omaggio più unico che raro: è il 50 centesimi uscito il 12 marzo 1934 per celebrare il decennale dall’annessione di Fiume
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La minigalleria dentellata che l’Italia ha dedicato a Gabriele D’Annunzio si è accresciuta oggi di un ulteriore francobollo, emesso a 70 centesimi per ricordarne il secolo e mezzo dalla nascita. E l’attenzione si volge al passato, dove sotto al nome del “Vate” figurano non poche voci. Una delle quali è il francobollo che l’Italia gli dedicò ancora in vita: la morte sarebbe sopraggiunta l’1 marzo 1938. Onore più unico che raro, se si accantonano capi di Stato e pontefici. È il 50 centesimi uscito il 12 marzo 1934 nel decennale passato dall’annessione della città di Fiume. Si tratta di una serie di sedici valori tra posta ordinaria (gli altri sono: 10, 20 centesimi, 1,25, 1,75+1,00, 2,55+2,00 e 2,75+2,50 lire), aerea (25, 50, 75 centesimi, 1,00+0,50, 2,00+1,50, 3,00+2,00 lire) ed aeroespressa (2,00+1,25, 2,25+1,25 e 4,50+2,00). Tutti hanno soggetto simbolico; l’unico, fra l’altro nel taglio più impiegato, a riprodurre una persona riconoscibile è proprio quello per l’artista. Per aver un ulteriore omaggio occorrerà attendere il 12 marzo 1963, mezzo secolo fa esatto. È il 30 lire con il ritratto, ideato per celebrarlo a cent’anni dalla nascita utilizzando una xilografia di Luigi Giovanni Barbieri. Meno appariscenti i successivi tributi, fra cui l’850 lire del 26 febbraio 1996 per il Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia). Nella vignetta, ecco pennino, porta inchiostro e suoi manoscritti. Fa parte di una serie di quattro esemplari (i restanti: due sono da 750, uno 850) inserita nel percorso “I tesori dei musei e degli archivi nazionali”. Il 12 settembre 2003, in ultimo, finì addirittura sul bordo, ritratto mentre legge. È il foglietto per il centenario del primo volo a motore. I quattro francobolli da 52 centesimi propongono altrettanti pionieri dell’aviazione nazionale, nell’ordine: Mario Calderara, Mario Cobianchi, Gianni Caproni ed Alessandro Marchetti.
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I precedenti francobolli italiani dedicati al “Vate” |
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Pescara e Gardone Riviera (Brescia) accoglieranno il francobollo per il “Vate” con obliterazioni speciali
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Pescara e Gardone Riviera (Brescia), i luoghi natale e della morte, protagonisti nel centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Gabriele D’Annunzio. L’annullo fdc verrà impiegato allo sportello filatelico del Pescara Centro -si trova in corso Vittorio Emanuele II 106- per l’intera giornata lavorativa (quindi, dalle 8.20 alle 19.05) ed allo spazio allestito in piazza della Rinascita (dalle 9 alle 21). Una seconda obliterazione, questa domandata dal Comune, verrà utilizzata nella stessa sede provvisoria e nella stessa fascia oraria. Ovviamente, il giro di boa non sarà perso di vista nella località lombarda, dove ha sede la Fondazione “Il Vittoriale degli italiani”. Qui, peraltro, alla chetichella è stata effettuata già una cerimonia di lancio del 70 centesimi: era l’1 marzo, giorno in cui è caduto il settantacinquesimo anniversario trascorso dalla scomparsa del “Vate”. Ad ogni modo, la medesima Fondazione ha richiesto una bollatura di circostanza, in uso nella propria sede oggi tra le 10 e le 16: per la particolare ricorrenza, la struttura sarà ad ingresso libero. Festa marcofila anche sabato 16, visto che la Confederazione pasticceri italiani ha commissionato un’ulteriore impronta. Verrà impiegata dalle 14 alle 20 sempre in piazza della Rinascita presso la città abruzzese. Lo scopo: dedicare al protagonista il più grande “parrozzo”, ossia il dolce locale, al mondo. Predisposti, oltre al bollettino illustrativo (1,00 euro), cartolina (0,60, affrancatura a parte), tessera (1,10) e folder (18,00).
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Gli annulli per il poeta-soldato impiegati in questi giorni a Pescara ed a Gardone Riviera (Brescia) |
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La sua apertura sarà formalizzata con un annullo speciale. Prosegue la vendita della serie “Sede vacante”
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La bollatura che verrà messa in uso domani |
Accantonata l’idea degli annulli per sottolineare il periodo transitorio, le Poste vaticane varano, invece, il manuale inteso ad annunciare l’apertura del conclave che dovrà individuare il successore di Benedetto XVI. Verrà impiegato domani, giorno in cui il collegio dei cardinali terrà la prima riunione. Nel bozzetto è rappresentato un dettaglio del “Giudizio universale”, l’affresco realizzato tra il 1536 ed il 1541 da Michelangelo Buonarroti per caratterizzare la parete dietro l’altare della cappella Sistina. Proprio l’ambiente che ospiterà le sedute. Per ottenere l’impronta occorre rivolgersi all’ufficio obliterazioni entro il 13 aprile. Dalle Poste all’Ufficio filatelico e numismatico, che sta gestendo la distribuzione della serie “Sede vacante”. Secondo questo, “le vendite stanno andando molto bene”. Difficile, almeno stando ai flussi attuali, ipotizzarne un esaurimento. La tiratura non è stata resa nota, ma evidentemente si è fatto tesoro di quanto accadde nel 2005, quando le provviste -allora ammontanti a 700mila serie- finirono in sei giorni. In ogni caso, il loro valore, dopo otto anni, è rimasto molto relativo. Stando ai cataloghi, si passa dai 6,00 euro per il Bolaffi ai 5,00 del Sassone, mentre l’Unificato differenzia il nuovo dall’usato: 4,50 o 4,00. Il nominale, dettaglio significativo, ammonta a 2,02 euro, contro i 6,05 dell’emissione 2013, a dimostrare la crescita delle tariffe intervenuta nel frattempo.
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Francobolli della serie provvisoria utilizzati per affrancare la corrispondenza |
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Francobolli utili per le carte augurali da Helsinki e Zagabria. I soggetti attingono alla tradizione
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Anche Finlandia e Croazia augurano la buona Pasqua attraverso lo strumento postale per eccellenza, ossia il francobollo. Il contributo di Helsinki è giunto l’8 marzo; si tratta di un dentello di prima classe (0,80 euro), dovuto a Katja Saario e raccolto in libretti da dieci. Offre un gallo che nel becco ha un rametto di salice (equivalente locale della palma), mentre davanti alle zampe vi è un uovo. Secondo la tradizione finnica, è questo animale che depone le uova di cioccolata e le nasconde ai bambini sino alla festa. Esso, inoltre, simbolizza vigilanza e resistenza; non a caso campeggia sul campanile di parecchie chiese. Zagabria, invece, ha firmato un 3,10 kune disponibile con oggi. Propone una fronda di palma, rappresentata secondo il folclore sviluppato soprattutto nella zona di Ragusa. Quelle giovani sono tagliate in diverse parti e le foglie separate in due ed usate, con pazienza ed abilità, per fare trecce dal significato simbolico. Il soggetto è stato interpretato da Alenka Lalić ed è raccolto in fogli da venti.
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Dalla Finlandia e dalla Croazia cartevalori augurali |
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Cresce l’attesa per l’edizione 26 di Milanofil: un’occasione da non perdere che offrirà un panorama completo del settore con lo scopo di diffondere e sviluppare il collezionismo filatelico
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Il conto alla rovescia per l’apertura di Milanofil è già iniziato. Mancano poco più di tre settimane all’edizione 26 della manifestazione filatelica che, dal 5 al 7aprile, si svolgerà nella città meneghina. Il Salone Internazionale del Francobollo rappresenta un appuntamento importante per tutti gli operatori commerciali del settore, le amministrazioni postali estere, i collezionisti filatelici e offrirà agli appassionati, ma anche ai semplici curiosi, una vetrina estremamente ricca e rappresentativa della produzione filatelica: un’occasione per ammirare le collezioni esposte e acquistare prodotti. Per tutta la durata di Milanofil, nell’ufficio postale temporaneo allestito dalla Filatelia di Poste Italiane, saranno a disposizione dei visitatori i francobolli emessi negli anni 2011 e 2012, e prodotti filatelici, come il Libro, il Quaderno dei Francobolli, cartoline e folder. Milanofil sarà ospitato presso Milano Congressi (MiCo), in via Gattamelata 5. L’apertura è prevista nei giorni di venerdì e sabato dalle ore 9,30 alle 18,30, la domenica dalle ore 9,30 alle 14. L’ingresso è gratuito.
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Milanofil 2013 |
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L’anniversario è scoccato l’8 marzo. Lo stesso giorno è stato emesso il francobollo da 25 sterline. Almeno formalmente…
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La carta valore: ha visto i natali tre giorni fa |
Mentre i ribelli continuano a lottare contro il regime (ed a produrre “francobolli” in grado di documentare, con la loro durezza, la tragedia), la Siria ufficiale, l’8 marzo, ha ricordato la rivoluzione avvenuta in quel giorno del 1963, quando gli ufficiali dell’Esercito riuscirono a prendere il potere, spianando la strada al partito Ba’th. Il dentello, da 25 sterline locali, è il primo ad uscire in questo 2013, ulteriore conferma -qualora ve ne fosse bisogno- della reale, difficile, situazione. Anche il 2012 -fa notare l’esperto arabo Med Achour Ali Ahmed- ha registrato pochissime emissioni. Il nuovo soggetto attinge al repertorio iconografico di circostanza, dove il richiamo al mezzo secolo campeggia al centro della vignetta, ed in secondo piano si vedono impianti industriali ed una diga, a significare lo sviluppo economico registrato nel tempo. Osservatori locali dicono che, a causa del contesto, la carta valore potrebbe essere in vendita solo in alcuni quartieri di Damasco, quelli ritenuti più sicuri. Secondo il quotidiano governativo “Techrine”, le perdite subite da Syrian post nel 2012 hanno raggiunto quota 1,4 miliardi di sterline. Trecento milioni sono dovuti agli atti di sabotaggio ed a ruberie, ma le entrate risultano inferiori del 57% rispetto agli obiettivi. E questo -viene fatto notare- anche per la concorrenza sleale di alcune aziende private, l’assenza di un quadro regolamentare, le carenze di preparazione tecnica, la politica governativa di assunzione, il disavanzo registrato da quasi tutti gli uffici presenti nelle zone rurali. Insomma, una “normalità” che, a leggere le cronache, non pare troppo veritiera. O, perlomeno, così importante.
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Anche la città umbra ricorderà il poeta-soldato. Domani conferenza e mostra; quest’ultima resterà aperta sino al 4 maggio
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Le missive del “Vate”, tratte dal fondo di Elia Rossi Passavanti, protagoniste a Terni |
Anche Terni nella partita celebrativa in onore di Gabriele D’Annunzio, di cui domani scoccherà il centocinquantesimo anniversario dalla nascita ed arriverà il francobollo da 70 centesimi. Non è un caso se l’iniziativa, intitolata “Le lettere di «Frate Gabriel»” e firmata dall’Archivio di stato cittadino, aprirà proprio il 12 marzo, prolungandosi sino al 4 maggio. Nelle teche, le lettere autografe del “Vate”, ma anche telegrammi, biglietti autografi, fotografie e giornali. Appartengono al fondo di Elia Rossi Passavanti, depositato presso l’istituzione umbra. Testimoniano -spiegano dagli uffici- “il profondo e singolare rapporto tra il poeta, Passavanti e sua moglie Margherita d’Incisa di Camerana”. Al tempo stesso, “raccontano la storia di un’amicizia nata sul campo di battaglia, cementata dall’esperienza fiumana e mitizzata nell’esilio del Vittoriale”. La corrispondenza, in particolare, rispecchia le due fasi del rapporto fra D’Annunzio e Rossi Passavanti: la prima si sviluppa dal novembre 1919 al maggio 1920 a Fiume; la seconda comincia nel luglio 1922, quando la consorte cerca, con successo, di riannodare i rapporti tra il marito, in Africa, e lo scrittore, ritiratosi a Gardone, ed arriva al settembre 1930. La mostra, curata da Elisabetta David, sarà raggiungibile a palazzo Mazzancolli, ubicato in via Cavour 28. Verrà inaugurata proprio martedì alle ore 16.30 con la conferenza di Fausto Dominici “Gabriele D’Annunzio ovvero il vivere inimitabile”, presente il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici, Francesco Scoppola. L’allestimento rimarrà aperto il lunedì ed il sabato tra le 9 e le 13; il martedì, il mercoledì, il giovedì ed il venerdì anche al pomeriggio, per la precisione dalle 16 alle 18.30. L’ingresso è libero.
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La Spagna rende omaggio al pittore e scultore Antonio López Garcia, noto per le sue interpretazioni al confine con la fotografia
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Il lavabo (con tanto di specchio, spazzolino, dentifricio, pennello da barba ed altri oggetti) oppure il frigorifero pieno possono essere considerati espressioni d’arte contemporanea? Dipende e, in ogni caso, Marcel Duchamp avrebbe risposto positivamente. Il sanitario e l’elettrodomestico, ma anche una strada cittadina e l’appartamento, figurano nella serie da quattro francobolli in foglietto che, al costo di 52 centesimi al pezzo, la Spagna oggi dedica al pittore e scultore Antonio López Garcia. Nato il 6 gennaio 1936 ed ancora vivente, è noto per il suo stile realistico. Influenzato dallo zio Antonio López Torres, si avvicinò sin da bambino al mondo dei pennelli, per poi frequentare l’Escuela de bellas artes de San Fernando (Madrid), partecipando alla Scuola madrilena. Esponendo anche in mostre personali ed insegnando nella stessa istituzione. La sua opera riflette la realtà che lo circonda e plasma dettagli al confine con la fotografia. Per i soggetti pesca di preferenza tra le stampe della capitale, i ritratti di famiglia e le cose di uso quotidiano. Dipinge con una forma lenta e meditata, impiegando vari anni prima di completare un lavoro. “Gran vía”, realizzato fra il 1974 e il 1981, è uno dei suoi quadri più noti e campeggia nel primo esemplare. Per farlo -racconta- si alzava all’alba e si installava con cavalletto e colori nell’isola pedonale, così da riprendere l’incrocio alle prime luci del mattino e senza traffico. Si aggiungono “Lavabo y espejo”, del 1967, la “Nevera nueva”, del 1991-1994. La quadreria è completata da “Casa de Antonio López Torres”, compiuto fra il 1972 ed il 1980; riproduce l’appartamento dello zio, con tutti i dettagli: il pavimento in ceramica, il comò, la lampada e lo scorcio di un’altra stanza.
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Omaggio ad Antonio López Garcia |
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Diversi i lavori preparatori realizzati dal maestro ed oggi conservati al Museo storico della comunicazione
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Mai nati: un’Italia turrita… |
Quanto proposto in questi giorni a Torre Pellice (Torino), e di proprietà degli eredi, non esaurisce il materiale a carattere postale riguardante l’opera di Paolo Paschetto. Parte dei documenti è conservata al Museo storico della comunicazione di Roma. Per la serie “Imperiale”, ad esempio, vi figurano tre bozzetti, di cui uno non completo, della Lupa capitolina; due, uno non adottato e uno non definitivo, dell’Italia turrita; due -furono entrambi utilizzati, sia pure in tempi diversi- riguardanti il ritratto, con e senza fasci, di Vittorio Emanuele III. Della “Democratica” vi sono quattro lavori, tutti poi avviati alla produzione. Quanto al capitolo “Decimo anniversario della Repubblica”, si trovano due proposte, entrambe scartate. Infine, i servizi, in particolare gli espressi ipotizzati come integrativi dell’“Imperiale”. Negli archivi esistono due ipotesi con la Lupa ed una con il sovrano, mai impiegate.
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…e Vittorio Emanuele III in versione espresso, entrambi lavori di Paolo Paschetto. Oggi sono conservati al Museo storico della comunicazione |
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Tre i concorsi per francobolli che vinse. Nei classificatori vi sono la prua della nave romana impiegata per la Libia, alcuni valori dell’“Imperiale” e della “Democratica”
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Il francobollo della Libia |
La produzione di cartevalori postali vede Paolo Paschetto (1885-1963) impegnato fra il 1921 ed il 1955; partecipa a più concorsi, risultando vincitore di tre. Suo è il francobollo con la prua di una nave rostrata romana che salpa dal porto di Tripoli, emesso a partire dal luglio 1921 per la “Pittorica” destinata alla Libia. Gara -ricorda ora il nipote, Daniele Jalla- che egli vince con altri artisti del tempo, tutti più anziani di lui e già affermati: Duilio Cambellotti (1876-1960), Giovanni Costantini (1872-1946), Vittorio Grassi (1878-1958) ed Aleardo Terzi (1870-1943). Alla selezione, indetta nel 1922 per una serie di francobolli “artistici”, propone nove disegni. Tre di essi -l’Italia turrita, la Lupa capitolina ed il ritratto di Vittorio Emanuele III- premiati nel 1923, sono i soli ad essere utilizzati, sia pure con alcune modifiche (volte soprattutto ad alleggerire le immagini, togliendo ornamenti ed ombre) ed integrazioni (tra cui l’inserimento dei fasci laterali). È l’emissione comunemente nota come “Imperiale”, agli sportelli dal 21 aprile 1929 ed oggetto di diverse rivisitazioni fino alla conclusione della guerra. Dopo una lunga assenza dall’attività pubblica, torna a competere, nel 1945, alla prova per la “Libertà e rinascita”, vinta con quattro degli undici bozzetti sottoscritti: l’uomo che pianta un ulivo, simbolo della rinascita, la fiaccola della Libertà, il calzare alato per l’espresso e la rondine che annuncia il ritorno della primavera per la posta aerea. Come sfondo a quest’ultimo soggetto sceglie la corona delle montagne che chiude la val Pellice. È la “Democratica”, anch’essa ripresa in più tagli a partire dall’1 ottobre 1945. Mai impiegati altri soggetti, come quelli ipotizzati per il decennio della Repubblica, uno dei quali citato nel 70 centesimi lanciato ieri. La mostra in essere a Torre Pellice (Torino) fino all’1 aprile offre una selezione dei suoi lavori, sia concretizzati, sia rimasti allo stato di idea; fra essi, gli omaggi a Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, previsti per la stessa “Democratica”. A sorpresa, vi sono anche due progetti riguardanti l’Amministrazione postale delle Nazioni Unite. Gli organizzatori li valutano come risalenti a dopo il 1958; confrontando i nominali e quanto effettivamente uscito, è probabile che siano del 1961: riguardano la Commissione economica per l’Africa e l’Unicef.
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Uno scorcio della mostra aperta a Torre Pellice sino all’1 aprile |
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Da giugno previste altre manifestazioni celebrative; si terranno a Torre Pellice, Roma e Torino
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L’autore nel 1930 |
Conosciuto soprattutto come pittore ed incisore, noto anche per aver realizzato l’emblema della Repubblica, Paolo Paschetto è stato -spiegano da Torre Pellice (Torino), dove ieri si è aperta la mostra sui suoi lavori postali- un artista versatile e poliedrico. Nasce proprio nel paese piemontese, che ora lo ricorda avendogli intitolato persino una strada. Il padre Enrico, originario di Prarostino, è pastore della locale chiesa battista. La madre, Luigia Oggioni, proviene da una famiglia milanese della Chiesa libera. La famiglia si trasferisce a Roma nel 1887, dove il genitore è chiamato ad insegnare ebraico ed esegesi biblica presso la facoltà di Teologia metodista e poi presso quella battista. Avviato agli studi classici, Paolo li lascia nel 1903 per iscriversi all’Istituto di belle arti: si diploma nel 1909 e, cinque anni dopo, è chiamato alla cattedra di Ornato, incarico che mantiene sino al 1949. La vita ed il lavoro nella capitale non interrompono l’intenso legame con le valli valdesi e con Torre Pellice in particolare, dove si ritira nel 1962, pochi mesi prima della morte, avvenuta il 9 marzo 1963. Nel campo della decorazione d’interni realizza affreschi e vetrate; in quello della grafica, copertine, testate, marchi, illustrazioni per le numerose case editrici e riviste cui collabora. È autore, oltre che di francobolli, anche di manifesti ed opuscoli pubblicitari, cartoline illustrate, ex libris, banconote. In un ambito soprattutto privato, con la moglie Italia, si dedica all’arte applicata, disegnando mobili ed arazzi, misurandosi con la ceramica, il ferro battuto, il legno ed il cuoio a sbalzo. Partecipa all’ideazione di edifici privati e di culto, di musei e monumenti. “Tutto per lui è arte e l’arte è anche il modo attraverso cui egli dà testimonianza di una fede profonda ed esprime una religiosità «sentita ed espressa con forme non tradizionali», come egli stesso ebbe a scrivere in una sua nota autobiografica”. La sua ultima opera pubblica è costituita dallo stemma del Comune di Torre Pellice, realizzato nel 1958. A partire dal prossimo mese di giugno, sono previste iniziative che si terranno fra Torre Pellice, Torino e Roma.
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Bozzetto per vetrata, risalente al 1911 ed ora in una collezione privata (entrambe le immagini: “Paolo Paschetto 1885-1963”) |
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I dettagli riguardanti il 70 centesimi che da ieri ricorda il pittore a mezzo secolo dalla scomparsa
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Il francobollo, ieri, venduto a Torre Pellice (Torino)
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Per vedere una selezione dei cartoni riguardanti le sue vetrate occorre andare a Roma presso la casina delle Civette di villa Torlonia. Quanto ai dipinti, una buona scelta (purtroppo presentata al pubblico a rate) è alla Fondazione centro culturale valdese presente a Torre Pellice (Torino), luogo in cui è nato. Lo stesso paese conserva una parte dei bozzetti da lui realizzati per dei francobolli. È Paolo Paschetto, nato il 12 febbraio 1885 e di cui ieri si è ricordato il mezzo secolo dalla scomparsa. Celebrato con un 70 centesimi nel quale compare una piccola scelta del suo lavoro postale, mentre uno degli annulli per le fdc reca il caratteristico tondo attraverso il quale l’artista firmava le opere. In merito ai temi citati nel nuovo dentello, il primo ed il quarto sono del 1945, destinati alla serie “Democratica”, ma non impiegati; si intitolano “Libertà di culto” e “Libertà di stampa”. Essi -precisano dal Museo valdese- “avevano anche un titolo comune per tutta la serie presentata: «è bello dopo il morir vivere ancora»”. Il secondo soggetto è un’ipotesi, di cui si conserva appena una fotografia, per una carta valore di posta aerea, eseguito probabilmente intorno alla metà degli anni Trenta. Il terzo, ed anche per esso è rimasta solo un’istantanea, riguarda il decennale della Repubblica, quindi è del 1956: pure in questo caso, la proposta rimase lettera morta. Il materiale (bozzetti, immagini e fotografie) appartiene agli eredi dell’artista, che hanno prestato il tutto per allestire la mostra, aperta ieri nella sede della medesima Fondazione, ad essere precisi nella sala intitolatagli, e raggiungibile sino all’1 aprile. Nelle teche, anche alcune cartoline e la copertina del n°6 della rivista “Italia filatelica”, a rappresentare la vasta collaborazione svolta con le case editrici, soprattutto evangeliche, per cui ha realizzato copertine, illustrazioni, fregi e capilettera.
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I quattro soggetti postali ripresi nella nuova carta valore: “Liberà di culto” e “Libertà di stampa”, previsti per la serie “Democratica”, il bozzetto per la posta aerea risalente agli anni Trenta, quello per il decimo anniversario della Repubblica. L’ultimo lavoro si riferisce agli studi preparatori per lo stemma (immagini: archivio Paolo Paschetto) |
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Oltre 1.300 pagine a colori dedicate alla filatelia nazionale, senza trascurare interi ed annulli
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La posta ordinaria… |
Tutta la Turchia in due volumi. È l’edizione 2013 del catalogo “Isfila”, scritto anche in inglese, con chiare immagini a colori ed articolato complessivamente in 1.165 pagine di formato “A5”. In Italia la coppia è venduta, insieme, a 35,00 euro. Il primo tomo si occupa del repertorio di base, andando dalle emissioni del 1862 a, praticamente, oggi: l’ultima voce documentata è di servizio e data 10 settembre 2012. Più articolato appare il secondo, che tratta il resto del settore, spaziando dalle produzioni locali ai libretti, dai pro beneficenza agli automatici, dagli interi ai voli Zeppelin sull’area, dagli annulli alle cartevalori per la parte occupata di Cipro. Svelando un quadro composito rispetto a quanto potrebbe apparire ad uno guardo più superficiale. Anche questa edizione offre un volumetto a parte, di altre 140 pagine e compreso nel prezzo. Si concentra, con uno sguardo specializzato frutto di confronti fra gli specialisti, sui francobolli usciti fra il 1901 ed il 1914. Le stime economiche sono espresse in lire nazionali.
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...gli altri aspetti e l’approfondimento |
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Alla chetichella, la stessa prestazione nata nel 1996 è stata reintrodotta l’anno scorso. Disponibile, per esempio, a Roma…
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Uno dei nuovi esemplari in uso nella capitale |
Dalla ricostruzione del passato (news precedente) all’attualità: il servizio voluto da La posta svizzera attraverso Swiss post è ritornato attivo, ora si chiama “Swiss sticker” e non riguarda soltanto l’Italia. “Attualmente -viene spiegato dall’operatore a «Vaccari news»- stiamo facendo dei test”. A Roma è operativo. Sui laghi di Como, di Garda e Maggiore, a Bibione (Venezia) e ad Arezzo funziona solo durante la stagione turistica (circa aprile-settembre). “Tra qualche settimana” sarà disponibile a Firenze e Venezia. Per Napoli e la Sicilia, pure in lista, “non c’è ancora nulla di concreto”. I “francobolli” realizzati coprono le spese di invio secondo tre categorie: l’Ue (l’Italia è esclusa dal servizio), il resto del mondo ad eccezione dell’Oceania, quest’ultima. Che costi hanno? “La Posta svizzera non ha un’influenza diretta sui prezzi di vendita, che possono variare”. Quali sono i soggetti? “Ci sono diversi motivi legati alla regione da dove vengono imbucate le cartoline”. Sono legati principalmente ai monumenti o ai paesaggi locali. Per esempio, a Roma si trovano tre vignette in fogli da cento, vendute a 0,85, 2,00 e 2,50 euro (presso un altro esercizio, lontano un centinaio di metri, a 1,00, 1,60 e 2,00) in funzione delle tre categorie geografiche. Le illustrazioni citano, rispettivamente, il Colosseo in una cornice bianca, la fontana di Trevi in una gialla e piazza San Pietro (che non è Italia!) in un riquadro nero. Sono completate dall’indicazione “Swiss post - P.P. - CH-8010 Zürich-Mulligen Spi Mil” (il riferimento è al centro lettere di Zurigo-Mulligen, mentre le abbreviazioni “Spi Mil” fanno riferimento a Swiss post international ed alla sede di Milano). Anche in questo caso, almeno ufficialmente non si può spedire nello Stivale e vengono trattate solo cartoline, da imbucare in cassette di cartone giallo con il logo della stessa Swiss post ed il suggerimento, esplicitato in inglese, tedesco e francese, “condividi i tuoi ricordi”. Come funziona il servizio? “Gli auto collanti per le cartoline possono essere acquistati presso diversi punti di vendita come negozi di souvenir, edicole, hotel o camping. Il cliente deposita la cartolina con l’adesivo della Posta svizzera nelle apposite cassette. Swiss post trasporta in seguito le cartoline per consegnarle alle Poste nazionali dei rispettivi Paesi dei destinatari”. Dunque, esattamente come l’esperienza precedente. L’iniziativa riguarda pure altri Stati? “Il servizio è offerto anche in Spagna”. Quando è stato avviato? “È partito a inizio 2012 in Italia” e in un non meglio precisato periodo dello stesso anno nella realtà iberica. Testo aggiornato il 12 marzo 2013.
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Al negozio di Roma: la cassetta dove imbucare le cartoline, la pubblicità del servizio (scritti a mano, sulla mappa, i costi per le destinazioni), la riproduzione delle tre etichette disponibili in città |
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Tornata di attualità l’iniziativa che l’operatore elvetico ha sperimentato tra il 1996 ed il 2000
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L’esemplare del 1996 |
Dopo una quindicina d’anni la Svizzera ci riprova. Varando, in un contesto diverso, i “francobolli” (pardon, gli “sticker” come li chiamano ora) destinati a pagare la spedizione dei saluti dall’Italia. E, questa volta, non solo. I prodromi sono costituiti dalle produzioni risalenti al periodo compreso tra il 1996 ed il 1998, che il catalogo elvetico Zumstein definisce “marche per turisti all’estero”. Attraverso la struttura Swiss post international, l’operatore nazionale offriva ai vacanzieri presenti nello Stivale la raccolta e la spedizione ai destinatari delle proprie missive, in particolare delle cartoline di saluto. Tempo: otto giorni circa, utilizzando la via più rapida disponibile, aerea compresa. Un centinaio gli alberghi coinvolti e presenti nelle località maggiormente gettonate; qui si potevano acquistare libretti da otto pezzi autoadesivi. Una volta affrancati, i plichi dovevano essere imbucati in apposite cassette, sulle quali si leggeva, in italiano, inglese, tedesco e francese, “Cartolina - Il modo veloce per spedire i vostri saluti internazionali”. Tre volte la settimana i contenitori venivano svuotati e quanto rinvenuto portato all’ufficio collettore più vicino, in genere quello operativo nel capoluogo lombardo. Le missive dirette in Svizzera venivano trattate subito a Bellinzona e recapitate il mattino seguente; per le altre destinazioni europee il viaggio si completava uno o due giorni dopo. Complessivamente, il mercuriale elenca cinque etichette, divise in due serie. La prima, composta da un esemplare, risale al 2 novembre 1996 e riporta -soggetto abbastanza bizzarro per il territorio cui era destinata- una palma, associata al testo “P.P. CH-6830 Chiasso 1”, dove la prima abbreviazione sta per “port payé”. Poi, la scelta nelle immagini si affina. I quattro tagli apparsi nel 1998 richiamano il Duomo per Milano, il golfo con il Vesuvio per Napoli, il Colosseo per Roma, un gondoliere ed il panorama per Venezia. La scritta diventa “P.P. CH-Swiss post” e si aggiunge un tassello con la lettera “A”, nel Paese d’oltralpe indicante gli invii prioritari, come d’altronde è specificato in inglese e francese. Le copertine dei carnet propongono gli stessi soggetti, mentre le relative indicazioni, sviluppate in inglese, tedesco, francese ed italiano, chiariscono che si tratta di “affrancatura per cartoline” nella versione del 1996. Concetto poi chiarito nella tiratura successiva, in inglese, tedesco, francese e giapponese, come “vignette per cartoline”. L’equivalente in lire era pari a 1.250; rimasero in vigore sino al 31 ottobre 2000.
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Le copertine dei libretti usciti due anni dopo: le immagini sono le stesse impiegate per le rispettive etichette (archivio Fabio Vaccarezza) |
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Pronta ad uscire (arriverà il giorno 14) l’interpretazione di Stoccolma al giro PostEurop 2013
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Il furgone del portalettere? La Svezia lo snobba. O, se non altro, interpreta il tema PostEurop 2013 puntando ai mezzi compatibili dal punto di vista ambientale. I due francobolli raccolti in foglietto e aventi nominale pari a 12,00 corone ciascuno, infatti, richiamano altrettanti mezzi che non producono scarichi inquinanti. Almeno dove vengono usati, in quanto l’elettricità che eventualmente consumano in qualche modo, più o meno “pulito”, deve essere prodotta. “L’obiettivo -commentano da Stoccolma- è rappresentare la scelta ambientale per i nostri clienti; l’approccio ecologico si basa sulla convinzione che ogni litro di carburante ed ogni kilowattora che risparmiamo contribuisce a salvaguardare le risorse della Terra”. Nella prima carta valore è citata la bicicletta, magari nella versione a pedalata assistita. Il secondo esempio è il piccolo quattro ruote elettrico, che potrebbe essere paragonato al “free duck” impiegato in Italia. Il blocco fa parte del gruppo di emissioni annunciato per il 14 marzo.
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Il foglietto con cui la Svezia parteciperà al giro del 2013 |
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Complessivamente, sono previste quattordici serie. Fra esse, Editto di Milano, Giuseppe Verdi, Richard Wagner, Mattia Preti
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A calendario già posizionato sul terzo mese dell’anno, ed a programma avviato il 9 febbraio con la serie per la bolla di Pasquale II (argomento sei giorni dopo ripreso da Malta), le Poste melitensi rivelano il programma tratteggiato per l’anno in corso. Sapendo che modifiche in corso d’opera ci potrebbero sempre essere. E che, in ogni caso, restano sconosciuti valori nominali e date di emissione. Ad un primo esame balzano agli occhi i temi di approccio internazionale, come i richiami all’Editto di Milano, ai compositori Giuseppe Verdi e Richard Wagner, al pittore Mattia Preti. Senza dimenticare un altro maestro del pennello, quel Pinturicchio morto cinque secoli fa ed il cui giro di boa pare essere stato trascurato dalle restanti Amministrazioni postali dell’area (il Bel Paese, però, l’ha celebrato il 14 marzo 2008). Elenco sul tavolo, si aggiungono le citazioni proprie, ad esempio la “Costumi e uniformi dello Smom” ed il tributo al patrono Giovanni Battista. E poi ben due congiunte, con San Marino (evidentemente, quella ipotizzata per l’anno scorso) e con la Croazia. La lista completa prevede in totale quattordici serie. Nessun richiamo alla convenzione postale sottoscritta con il Liechtenstein ed entrata in vigore a Capodanno: un tempo, l’Ordine avrebbe sottolineato il fatto.
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Il foglietto con cui Malta ha ricordato i nove secoli della bolla di Pasquale II |
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La passione filatelica di Bob si inserisce nella storia di fantascienza. È “Upside down”, in questi giorni al cinema
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Tra fantascienza e filatelia |
Persino nell’altro mondo si collezionano francobolli: ancora un film dove le cartevalori postali rappresentano una merce di scambio, ma questa volta tra due realtà planetarie diverse. Diverse e parallele: una, quella di sotto, in cui regnano povertà e sfruttamento; l’altra, quella di sopra, caratterizzata da ricchezza e prosperità (“Loro vincono sempre, noi perdiamo sempre”). Vietato, fra le due, comunicare ed interagire, e tanto meno è possibile ai due giovani protagonisti della storia, Adam (impersonato da Jim Sturgess) e Eden (Kirsten Dunst), amarsi. Pur avendo a che fare con le rispettive ed opposte forze di gravità, che creano non pochi problemi. È “Upside down”, pellicola diretta da Juan Solanas e attualmente sui grandi schermi italiani. Il punto di collegamento è rappresentato da Bob Boruchowicz (Timothy Spall), anomalo rappresentante del mondo di sopra; è un dipendente della ditta Trans world, azienda che impoverisce gli abitanti del mondo di sotto. Ad certo punto verrà licenziato. Egli si definisce un grande collezionista di francobolli, ma gli mancano i dentelli emessi dall’altro pianeta. Ecco perché li chiede ad Adam, il quale lo guarda un po’ stranito. Però, li trova e li porta, raccolti in una scatoletta. E “c’è anche quello con l’uomo senza testa”, dice il filatelista, citando un cortometraggio dello stesso regista. Comincia, così, un rapporto di confidenza che permetterà all’innamorato di fare ciò che gli sarebbe proibito: raggiungere la sua bella. Le cartevalori, però, faranno una fine diversa: serviranno a Bob per comprare un brevetto strepitoso…
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Inconsueto modo di festeggiare l’8 marzo: la Francia celebra il rally femminile “Aïcha des gazelles” e le sue partecipanti
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La serie è raccolta in libretto
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La Francia, troppo generosa per i canoni italiani, ogni tanto stupisce. Ed anche questa volta l’ha fatto. Niente mimose o loghini per la “Giornata internazionale della donna”, sarebbero troppo banali. Ma una serie raccolta in libretto, concepita da Il était une marque, in prevendita da oggi a Parigi contro 6,96 euro e in distribuzione generale con domani. Si tratta di dodici francobolli fotografici, validi per una lettera “verde” da venti grammi; sono dedicati al rally “Aïcha des gazelles”, al quale il gruppo La poste partecipa da dieci anni. Esso -viene spiegato- simbolizza l’impegno nella promozione femminile, perché promuove lo sviluppo personale e professionale. Coraggio, condivisione, spirito di gruppo, impegno, superamento di se stesse, mutualità, emozione, performance, entusiasmo, solidarietà, fiducia e rispetto: sono i valori e le qualità condivisi sia dalla manifestazione, sia dall’operatore. A ciascuno di questi aspetti è dedicato uno degli esemplari. Nel 2013, il confronto, giunto alla ventitreesima edizione, si svolgerà dal 16 al 30 marzo in Marocco. Un’occasione, dunque, anche per farlo conoscere, soprattutto per la sua caratteristica: è l’unico aperto esclusivamente alle signore tra i diciotto ed i sessantacinque anni di età, attese da una trentina di Paesi. La competizione non richiede velocità e non prevede strumentazioni di orientamento elettroniche: si naviga all’antica, tutto in fuori pista e valorizzando la guida ecologica. Durante questa prova di resistenza, alle postine partecipanti sono richiesti coraggio ed audacia. Auguri!
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Complessivamente, sono dodici i francobolli differenti, tutti fotografici e validi per una lettera “verde” pesante entro i venti grammi |
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