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quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
  • i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
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Cuccioli tedeschi
02 Gen 2015 00:43 - DALL'ESTERO
Due francobolli dedicati a giovani scoiattoli e gatti selvatici; fanno parte delle emissioni fissate per oggi dalla Germania
Uno dei manuali fdc
Uno dei manuali fdc

Se gli specialisti spiegano che le foto di cani e gatti su Facebook servono principalmente per attirare l’attenzione (e quindi i “mi piace” e le “amicizie”), che si può dire della Germania postale? Nell’infornata annunciata per oggi, vi sono anche due francobolli teneramente dedicati ai cuccioli di scoiattolo e gatto selvatico.

Le fotografie utilizzate si fanno notare grazie alla loro qualità; sono di Tanja Askani per Fotonatur e di Zindl per Tierfotoagentur. Al fine delle esigenze di servizio, le immagini (e le obliterazioni collegate) sono state lavorate da Nicole Elsenbach e Franc Fienbork. Il nominale delle cartevalori è di 62 centesimi per ciascuno soggetto.

Oltre agli abituali fogli da dieci su supporto gommato, sono state approntate pure confezioni da dieci serie, questa volta nella versione autoadesiva.

Tre gli annulli annunciati; uno verrà impiegato a Berlino e gli altri a Bonn.

Cuccioli: per attirare l’attenzione tra gli utenti postali?
Cuccioli: per attirare l’attenzione tra gli utenti postali?
           


Lituania e Lettonia europrotagoniste
01 Gen 2015 17:12 - DALL'ESTERO
La prima ha introdotto la moneta comune; la seconda riceve il testimone dall’Italia per dirigere il semestre al vertice del Consiglio Ue
Commemorativo…
Commemorativo…

Curioso avvicendamento tra Lituania e Lettonia. Un anno fa oggi, la prima completava il proprio turno alla Presidenza del Consiglio Ue e la seconda introduceva formalmente la moneta comune. Ora è avvenuto il contrario: la prima ha abbandonato definitivamente il litas e la seconda prende il testimone semestrale dall’Italia.

Entrambi i passaggi avranno sottolineatura postale. Per domani si è prenotata Vilnius; porterà agli sportelli un francobollo commemorativo, firmato da Tomas Dragūnas. Il taglio costa 75 centesimi; riproduce la moneta da 1,00 euro nella versione locale, mentre, sullo sfondo, campeggiano la bandiera ed il glifo.

Contemporaneamente giungerà la serie ordinaria, per la quale è stata coinvolta Irma Balakauskaitė. Visto il tema, si è scelto di citare spiccioli antichi, proprio come fece Roma il 2 gennaio 2002. Sono di varie epoche, ma hanno un elemento condiviso: la figura dell’eroe nazionale, il cavaliere bianco Vytis. I nominali risultano da 1 (riproduce uno spicciolo databile al 1388-1390), 3 (1440-1492), 10 (1562), 29 (1660), 39 (1754) e 62 cent (1925).

Per le cartevalori passate, confermate le regole già note: quelle nella sola vecchia valuta saranno valide sino al 31 dicembre 2016; per le altre, con il doppio facciale, almeno attualmente non sono previste sorprese.

Quanto a Riga, per la sua celebrazione ha dato appuntamento al 6 gennaio.

…ed ordinari: i bozzetti dei francobolli attesi per domani
…ed ordinari: i bozzetti dei francobolli attesi per domani
Lituania al vertice del Consiglio Ue: il francobollo del 15 giugno 2013
Lettonia - È di un anno fa l’abbandono della moneta nazionale
Vilnius, il doppio regime litas-euro
           


Anche dicembre è passato
01 Gen 2015 13:31 - LIBRI E CATALOGHI
Il romanzo è di Fulvio Abbate. Edito da Baldini & Castoldi, si fa notare sin dalla copertina, per via del “Gronchi rosa” citato
Tra i richiami, il francobollo
Tra i richiami, il francobollo

“Intanto anche dicembre è passato”. Un dato di fatto, ma anche il titolo del libro di Fulvio Abbate, edito da Baldini & Castoldi (176 pagine, 15,90 euro; come e-book 5,99). Libro che si fa notare sin dalla copertina, poiché raccoglie una serie di simboli dell’epoca, fra cui il “Gronchi rosa”.

La vicenda che racconta, infatti, è ambientata nel 1961 a Palermo. In una città dove i furori locali si propongono come una favola dantesca ed il miraggio è una Parigi immaginata come un manifesto a colori; uno strano personaggio, zio Hitler, si trasferisce in casa Abbate per imbiancare le pareti dell’appartamento dove al piccolo Fulvio dà ripetizioni di matematica un altro disperso del puzzle novecentesco, Ettore Majorana.

L’epopea della famiglia si articola tra storia e storie: papà Totò, avido lettore di “Quattroruote”, e Gemma, la madre, insegnante di francese e meravigliosa bugiarda, incorniciano una girandola di personaggi che si affaccia dal terrazzo della fantasia e del mondo reale. Nel frattempo, Charles de Gaulle ed Albert Camus, Tintin ed i “Compagni di Baal”, il trotskista Faraci ed un prete regista di film porno si rincorrono su un fondale a quinte, che da fort Apache va al golfo di Mondello, sino a raggiungere gli Champs-Élysées.

Tutto ruota intorno al bimbo, che inizia il suo apprendistato nel mondo. È il racconto di un universo infantile smaltato dalla tinta fosforescente della memoria: un romanzo sull’inizio e la scomparsa delle cose e delle persone, sulle mille sfumature dell’amore e sulla serenità della fine.

Citazioni dentellate in copertina: “Bonhoeffer. La vita del teologo che sfidò Hitler”…
…“Lettera ai lavoratori”…
…e “Lettere a un giovane scienziato”
           


Non più schiavi, ma fratelli
01 Gen 2015 09:50 - VATICANO
È l’esortazione di papa Francesco per la quarantottesima “Giornata mondiale della pace”; confermato l’annullo realizzato dalle Poste vaticane
Due mani e la colomba
Due mani e la colomba

“Fervidi auguri di pace, che accompagno con la mia preghiera affinché cessino le guerre, i conflitti e le tante sofferenze provocate sia dalla mano dell’uomo sia da vecchie e nuove epidemie e dagli effetti devastanti delle calamità naturali. Prego in modo particolare perché, rispondendo alla nostra comune vocazione di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo, sappiamo resistere alla tentazione di comportarci in modo non degno della nostra umanità”.

È uno dei concetti contenuti nel messaggio che papa Francesco dedica, oggi, alla “Giornata mondiale della pace”, arrivata alla sua quarantottesima edizione e dedicata al tema “Non più schiavi, ma fratelli”.

Una trasposizione grafica del soggetto è presente nell’annullo che le Poste vaticane hanno confezionato con la data odierna; raffigura due mani che liberano la simbolica colomba. Il manuale sarà disponibile presso il servizio obliterazioni, fino al 31 di questo mese.

Il messaggio del 2014
           




“Noi? Pensiamo in positivo”
31 Dic 2014 23:59 - NOTIZIE DA VACCARI
Visti dall’azienda, il 2014 si è rivelato un anno denso di impegno ed anche un altro, il prossimo, si presenta altrettanto ricco di attività

Momenti di festa, ma anche di programmazione. Almeno presso la Vaccari. “Ci stiamo organizzando -rivela il presidente della società, Paolo Vaccari- per la prossima asta, fissata al 18 aprile. Tratterà filatelia e storia postale, ma nella sezione di letteratura prevede la biblioteca dannunziana appartenuta a Vito Salierno, un appuntamento che va oltre i nostri abituali interlocutori. Quanto alle fiere, presenzieremo alle due «Veronafil», dove debutteranno i numeri del semestrale «Vaccari magazine». Naturalmente, contiamo di aderire a «Milanofil» ed a «Romafil», sempre ammesso che Poste italiane ne confermi l’organizzazione”.

Alle spalle, il 2014, un altro anno intenso… “Certo; abbiamo registrato due aste, il catalogo prestige «Italia», la partecipazione ai quattro saloni usuali, una serie di mostre a concorso che hanno riconosciuto il lavoro svolto ed una ad invito presso il Mart, cioè il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto… E poi -solo per citare gli eventi più significativi- due focus librari, riguardanti «Giovanni Paolo II - Viaggi di speranza» ed il «Ciliegiario», realizzati in occasione di altrettanti momenti speciali, e la presentazione, nella capitale, di «Campioni del mondo 2». Anche se il periodo è, dal punto di vista economico, non troppo entusiasmante, pensiamo in positivo e crediamo in un futuro capace di dare ancora soddisfazioni”.

E le novità non mancano nemmeno dal punto di vista editoriale… “Abbiamo in cantiere alcuni progetti interessanti”, conferma la responsabile del settore, Valeria Vaccari, senza anticipare di più. “Diciamo che suggelleranno il quarto di secolo trascorso, insieme a mia sorella Silvia, fra i libri, dedicati al collezionismo come alla storia. Un quarto di secolo che ci ha impegnate nella diffusione della cultura filatelica”.

Dopo i bilanci, gli auspici per il 2015
Dopo i bilanci, gli auspici per il 2015
Asta dannunziana: il modulo per richiedere il catalogo gratuito
“Vaccari magazine”, l’approfondimento
Il catalogo prestige “Italia”
L’articolo “Un quarto di secolo tra i libri”, di Silvia e Valeria Vaccari (file pdf)
           


Da domani consegnerà “Postino Pat”
31 Dic 2014 18:48 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dopo le serie televisive (in Italia trasmesse da Rai yoyo), le avventure del portalettere di Greendale arriveranno sul grande schermo
Da domani al cinema
Da domani al cinema

Dopo le serie televisive avviate nel 1981 dalla Bbc, ed i francobolli emessi perlomeno da Man e Regno Unito, ecco la pellicola destinata al grande schermo. Già uscita -dopo qualche rinvio- oltre la Manica, da domani debutterà nelle sale italiane, per la felicità soprattutto dei più piccoli: è “Postino Pat - Il film”. Il personaggio, peraltro, nel Bel Paese è noto non solo ai filatelisti: la saga è stata ripresa, infatti, da Rai yoyo.

Pat Clifton è un portalettere di Royal mail (perlomeno prima che l’operatore togliesse la concessione del marchio); vive, con la moglie Sara, il figlio Julian ed il gatto Jess, nel villaggio di Greendale. Gentile e pieno di premure, è divenuto famoso perché -oltre a recapitare lettere e pacchi con vari mezzi di trasporto- aiuta chiunque sia in difficoltà; da qui l’avvio delle sue avventure.

Per il lungometraggio di animazione, la storia è anche… canora: l’uomo viene scelto ad una selezione per giovani talenti, ma il cattivo di turno contribuirà a rendere la carriera movimentata. E tanti robot che gli assomigliano lo sostituiranno…

Alla regia c’è Mike Disa; per la versione tricolore, la voce del protagonista appartiene a Max Tortora.

Protagonista della storia è un portalettere
Protagonista della storia è un portalettere
I francobolli di Man e Regno Unito
Il trailer su Youtube
           




Un anno in cifre
31 Dic 2014 15:22 - DALL'ESTERO
Dall’Unione postale universale i dati 2013, dove si evidenzia il boom di pacchi e pacchetti dovuto al commercio elettronico. Però, il 3% della popolazione ancora non ha accesso ai servizi

Il 2014 volge oramai alla fine e dall’Unione postale universale giungono i dati del traffico planetario.

Naturalmente, riguardano il 2013, lungo il quale ha dominato il commercio elettronico e, dunque, la spedizione di pacchi: 6,7 miliardi, il 3,7% in più rispetto a dodici mesi prima. Il grosso del flusso (6,6 miliardi) si è rivelato domestico, lievitando del 3,7%. Ma anche i traffici extrafrontalieri si sono irrobustiti, per la precisione del 5,8%. L’aumento riguarda tutto il pianeta, salvo Africa ed Asia-Pacifico, che hanno registrato un calo. Calo, secondo gli esperti, causato da problemi infrastrutturali o da concorrenza accresciuta.

Quanto alle lettere, è proseguita la tendenza contraria, con 339,8 miliardi di plichi ed un taglio del 2,9%. Di questi, 336,3 non hanno varcato il confine. Curioso un fatto: è sceso il numero, ma il peso medio si è sviluppato. Nel 2010, un chilo di corrispondenza internazionale conteneva mediamente 12,21 oggetti, con l’ultimo rilievo 10,88: ad incidere sarebbero i pacchetti (240 milioni un anno fa), anch’essi generati dagli acquisti su internet.

Ad ogni modo, il settore della corrispondenza continua a rappresentare una fetta consistente, il 43,4% (59,6% nei Paesi sviluppati) degli introiti in capo al servizio pubblico; corrisponde a circa 361,5 miliardi di dollari statunitensi (+3% al confronto del 2012). Per il resto, il 19% proviene da colli e logistica, mentre le prestazioni finanziarie pesano per il 15,5%; la quota residua, ossia supporti non postali quali la vendita di carte telefoniche, conta un 23,5% (+21% rispetto al 2012).

Globalmente inteso, il servizio pubblico si appoggia su 663.200 uffici e 5,4 milioni di dipendenti; il 70% delle sedi impiega personale interno. Ancora oggi, rappresenta la maggiore rete di distribuzione fisica al mondo.

Statistiche alla mano, lungo il 2013 ogni persona abitante in aree industrializzate ha spedito 289,2 missive; un numero molto più basso riguarda l’Europa dell’Est, ex Urss compresa: 33,9. A seguire vi sono America Latina e Caraibi (18,9), Asia e Pacifico (10,2), mondo arabo ed Africa subsahariana (2). Quanto al recapito a domicilio, ne usufruisce l’89% delle persone (zone ricche 96%, territori arabi 63%, africani 43%). Il 3% non ha accesso ai supporti postali.

Il traffico mondiale delle lettere secondo i dati elaborati dall’Unione postale universale
Il traffico mondiale delle lettere secondo i dati elaborati dall’Unione postale universale
Upu e commercio elettronico
Il sostegno per l’America Latina
L’altra sfida: l’inclusione finanziaria
           


Ed il Mise lancia il polo culturale
31 Dic 2014 09:44 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Tre i cardini su cui si basa: il Museo storico della comunicazione, la struttura bibliotecaria ed il palazzo di via Veneto eretto da Marcello Piacentini

Si presenta sotto una nuova luce il ministero allo Sviluppo economico, che ha aperto un proprio polo culturale. Vi fanno parte il Museo storico della comunicazione, la biblioteca (che ora accoglie ben quattro vecchie strutture, fra cui quella appartenente all’ex dicastero a Poste e telecomunicazioni) e palazzo Piacentini. Ossia l’immobile di via Veneto realizzato dall’architetto Marcello Piacentini come palazzo delle Corporazioni ed attualmente sede Mise. Costituisce uno dei pochi esempi di edifici governativi progettati esclusivamente nella prospettiva dell’esercizio delle attività istituzionali. Insieme, disegnano un “importantissimo patrimonio strumentale, documentale, artistico e architettonico”, che adesso si vorrebbe valorizzare

Tale istituzione -ha detto la ministro Federica Guidi- “non è prassi comune per un ministero che non si occupa specificamente di tutele dei beni artistici. Auspico che l’iniziativa possa contribuire ai processi di crescita sociale e culturale e di comprensione dei fenomeni che hanno fatto la storia del nostro Paese. Sono convinta che la cultura rappresenti un bene comune di straordinaria ricchezza e complessità”.

Dal Mise maggiore attenzione al patrimonio
Dal Mise maggiore attenzione al patrimonio
L’approfondimento
Il Museo storico della comunicazione
Biblioteca, la visita di “Vaccari news”
           




L’Aifs ha carta bianca, e non solo
31 Dic 2014 00:35 - EMISSIONI ITALIA
Per alcuni francobolli recenti può essere anche giallina. La scoperta dovuta al presidente dell’Associazione italiana filatelia specializzata, Marcello Manelli
La notizia è sull’ultimo numero
La notizia è sull’ultimo numero

Carte simili fra loro, “ambedue senza particolari caratteristiche atte ad impedire la contraffazione dei nostri francobolli”. Così il presidente dell’Associazione italiana filatelia specializzata, Marcello Manelli, presenta sull’ultimo numero della rivista interna, “L’odontometro”, le forniture impiegate dall’Istituto poligrafico e zecca dello stato. Provengono dalla ditta Arconvert del gruppo Fedrigoni e dalla Cartiere di Foggia.

Secondo lo specialista, la prima è più giallina, la seconda è bianca candida; pare che vengano utilizzate indifferentemente. Per cui, la stessa emissione può presentarsi nelle due tipologie. È il caso dell’85 centesimi “Singapore 2010”, uscito il 12 febbraio 2010, ma la lista messa a punto dal periodico è piuttosto lunga (vi compaiono ad esempio i tipi dentellato e non dell’omaggio al teatro La fenice) e riguarda anche l’ordinaria “Posta italiana”.

Non è l’unica diversità notata. Altra caratteristica è il collante impiegato: in alcuni frangenti, crea problemi per il distacco, in particolare se presente su carta “Foggia”.

Naturalmente, la ricerca prosegue.

Il francobollo “Singapore 2010”; la differenza della carta si vede bene al retro
Il francobollo “Singapore 2010”; la differenza della carta si vede bene al retro
I dettagli sull’emissione sportiva
Dentellato e non; la doppia versione del tributo per il teatro La fenice
           


L’impegno di una vita
30 Dic 2014 21:02 - DALL'ESTERO
Il filatelista Gianfranco Moscati è nato il 30 dicembre 1924. Ceduta buona parte della sua collezione all’Imperial war museum, si interessa di bambini con problemi
Novant’anni tra ricordi e progetti
Novant’anni tra ricordi e progetti

La filatelia mantiene giovani? Pare di sì. Oggi Gianfranco Moscati ha compiuto novant’anni, ma la voglia di fare rimane. Lo spiega attraverso un libretto di 40 pagine a colori (“I 90 anni di Gianfranco Moscati”), in cui sintetizza la vita trascorsa ed i progetti che tuttora sta seguendo.

È “un traguardo davvero importante” -dice- e richiama alcuni fatti rilevanti del percorso esistenziale. Nacque quindi nel 1924, ultimo di cinque figli, in viale Certosa a Milano. “Il Partito fascista era da poco salito al potere e si preannunciava un’epoca di dittatura e disordini”. Saranno poi le leggi di discriminazione razziale, approvate nel 1938, a cambiare la realtà, a lui ed alla famiglia. Nel 1952 si trasferisce per lavorare a Napoli, seguendo il fratello Sandro.

Dal 1987, sempre “operativo” come collezionista (la parte più importante della sua raccolta sarebbe stata donata, nel 2007, all’Imperial war museum di Londra), comincia a pensare ai bambini sfortunati. Le iniziative che nel tempo architetta si concentrano dapprima sull’ospedale pediatrico Alyn di Gerusalemme, poi anche sulla comunità del quartier partenopeo di San Giovanni a Teduccio, attraverso l’associazione “Gioco, immagini e parole” nonché la scuola “Scialoja-Cortese”. Ed ancora, ritiratosi in Svizzera, prosegue: l’ultima idea è una bottiglia tipo champagne contenente 320 grammi di caramelle, per aiutare i più piccoli…

La collezione finita all’Imperial war museum
Il lavoro con Gustavo Ottolenghi sulla Guerra di Spagna
Il catalogo della mostra proposta a Montecitorio
           




Calendari: le proposte di Cifo e “Don Pietro Ceresa”
30 Dic 2014 17:31 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Uno è incentrato sul 100 lire della serie dedicata a santa Caterina; l’altro anticipa le celebrazioni inerenti don Giovanni Bosco

Anche per il 2015, non mancheranno i calendari a soggetto filatelico. Due quelli noti, originati da altrettante associazioni non nuove a tali iniziative.

La prima è la Collezionisti italiani di francobolli ordinari, che l’ha realizzato coinvolgendo Luciano Cipriani, Sergio Mendikovic, Stefano Proserpio ed Aniello Veneri, mentre le immagini sono state messe a disposizione da Giorgio Palumbo. È monotematico, nel senso che riguarda il 100 lire della serie, emessa l’1 marzo 1948, dedicata a santa Caterina. Il lavoro è destinato agli iscritti ed è scaricabile accedendo alla parte riservata del sito sociale.

La seconda proposta giunge dal Gruppo di filatelia religiosa “Don Pietro Ceresa” e vede il coinvolgimento soprattutto di Franco Nani nonché, per la grafica, di Sandro Manfrinati. Nel 2015 ricorre il bicentenario della nascita di Giovanni Bosco: da qui la scelta di incentrarlo sul personaggio e sul mondo dei salesiani. Lo spazio a disposizione non ha permesso un commento adeguato al materiale, per questo i promotori rinviano all’approfondimento situato su internet. Per i non soci il lunario costa 10,00 euro, spese postali comprese.

Combinazione: entrambi i lunari hanno soggetto religioso
Combinazione: entrambi i lunari hanno soggetto religioso
Il sito Cifo
Al “Don Pietro Ceresa” l’approfondimento sull’opera salesiana
           


Legge di stabilità, le conseguenze
30 Dic 2014 14:28 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Tra gli argomenti, contratto di programma, recapito a giorni alterni, reintroduzione dei corrieri lento e veloce, necessità di modificare i paletti qualitativi e rendere più flessibili le tariffe

Un articolo solo, ma con 735 commi, oltre alle note ed agli allegati. È la legge 190 del 23 dicembre, meglio nota come legge di stabilità 2015, pubblicata ieri sera dalla “Gazzetta ufficiale”. Contiene le “disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” ed entrerà in vigore l’1 gennaio.

Tra gli aspetti di settore citati, il contratto di programma con il ministero allo Sviluppo economico; intende -c’è scritto- “valorizzare la società Poste italiane spa, assicurando maggiore certezza e stabilità dei rapporti giuridici, nonché la sostenibilità dell’onere del servizio postale universale in relazione alle risorse pubbliche disponibili”. Il documento in essere, scaduto nel 2011, resterà in vigore fino a quando quello nuovo -la cui durata verrà portata a cinque anni- sarà disponibile (dovrà essere sottoscritto entro il prossimo 31 marzo). Fatti salvi gli effetti delle verifiche in capo all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, contempla, a decorrere dal 2015, un importo massimo di 262,4 milioni di euro che lo Stato darà all’azienda per ripianare il costo netto del servizio universale.

Il contratto col Mise “può prevedere l’introduzione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull’intero territorio nazionale”. Per ora si tratta di un’ipotesi futuribile (sia pure molto concreta), mentre certo è un altro aspetto. Il supporto a giorni alterni, già previsto dal decreto legislativo 261/1999, “in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica in ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti/kmq e comunque fino ad un massimo di un ottavo della popolazione nazionale”, non solo è stato confermato, ma viene esteso: la quota ammissibile passa da un ottavo ad un quarto.

Altra novità, peraltro già circolata nelle ultime settimane ed ora messa definitivamente nero su bianco, riguarda il ritorno al doppio regime: da una parte la posta ordinaria, dall’altra la prioritaria, naturalmente con tempistiche (quattro o un giorno successivi a quello di impostazione) e costi differenti. Entrambe saranno introdotte sia per l’interno che per l’estero. A questo punto, occorrerà rivedere anche i parametri qualitativi, adesso sviluppati nel “J+1” e nel “J+3”. Fissarli sarà compito dell’Agcom su domanda dell’operatore. Passaggio significativo, il Garante dovrà individuare soluzioni “che consentano la maggiore flessibilità nello stabilire le tariffe in correlazione all’andamento dei volumi di traffico”.

Poste, altro elemento noto, quest’anno riceverà dal Tesoro 535 milioni, attuando la sentenza del Tribunale Ue formulata il 13 settembre 2013: il contenzioso riguarda un assegno che la Commissione riteneva fosse aiuto di stato e perciò l’aveva bloccato, ma i giudici hanno assunto un parere diverso.

Novità pure per il Bancoposta: finora i relativi fondi potevano essere investiti in titoli governativi dell’area euro e, per una quota non superiore al cinque per cento, in altri assistiti dalla garanzia dello Stato italiano. Il limite è passato al cinquanta per cento.

Già allineati alla normativa: gli obiettivi del piano industriale firmato da Poste italiane
Già allineati alla normativa: gli obiettivi del piano industriale firmato da Poste italiane
Legge di stabilità - Le anticipazioni tratte dalla versione originale del testo
La qualità del servizio nel 2013
Quando scomparve il doppio regime: era il 20 maggio 2006
           




Quel giorno sul fronte occidentale
30 Dic 2014 10:09 - LIBRI E CATALOGHI
Un saggio, curato da Alberto Del Bono, raccoglie le lettere dei soldati che, il 24 dicembre 1914, si scambiarono un segno di pace nonostante fossero nemici
Accadde cento anni fa
Accadde cento anni fa

Fronte occidentale, 24 dicembre 1914: senza che nulla sia stato concordato, i soldati degli opposti schieramenti cessano il fuoco. Si accendono candele, si cantano inni dedicati alla ricorrenza. Comincia un botta e risposta di auguri gridati da parte a parte, fino a che qualcuno si spinge fuori dalla propria trincea per incontrare il nemico e stringergli la mano.

La “tregua di Natale” fu un atto straordinario e coraggioso che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza. Rileggere oggi, a distanza di cento anni, le missive spedite dal fronte che raccontano quel gesto di spontanea e generosa insubordinazione fa commuovere e porgere una domanda: è davvero impossibile costruire un mondo pacifico e solidale?

Il libro, curato da Alberto Del Bono (che ha tradotto pure i documenti), s’intitola “La tregua di Natale. Lettere dal fronte”. Edito da Lindau, conta 186 pagine e costa 14,00 euro.

Sull’argomento, non mancano i francobolli, emessi negli ultimi mesi per esempio da Man (1,41 sterline della serie per la Prima guerra mondiale, risalente al 19 febbraio), Bequia (due foglietti, uno con quattro francobolli da 3,25 dollari locali e l’altro con due da 5,00, tutti diversi, usciti il 23 aprile) e Regno Unito (foglio da dieci pre personalizzati per la prima classe, dell’11 novembre).

Uno dei foglietti di Bequia
Uno dei foglietti di Bequia
La serie di Man
Alcune missive dal sito (in inglese) dedicato
           


Epifania a Cornello
30 Dic 2014 00:07 - APPUNTAMENTI
La proposta del Museo dei Tasso e della storia postale: alle 15 del 6 gennaio, visita gratuita nelle sale della struttura ed al borgo

Il 6 gennaio ad osservare il “Penny black”, l’albero genealogico della famiglia che creò la rete europea, i libri, le cassette e gli altri reperti conservati al Museo dei Tasso e della storia postale. È il suggerimento proveniente dalla medesima struttura, ubicata nella frazione di Cornello, comune di Camerata Cornello (Bergamo).

La prossima visita sarà concretizzata appunto nel giorno dell’Epifania. L’appuntamento, gratuito, è per le ore 15; gli specialisti condurranno i partecipanti per le sale. Il programma completo prevede, inoltre, tappe nello stesso borgo ed alla chiesa.

Un modo diverso di vivere la neve (nella foto, l’ingresso della struttura)…
Un modo diverso di vivere la neve (nella foto, l’ingresso della struttura)…
L’ultimo libro realizzato, “Europa postale”
Il corso per i bambini (che in futuro verrà ripresentato)
Il sito del Museo
           




Non c’è solo lo sport…
29 Dic 2014 21:10 - DALL'ESTERO
Ad affermarlo è la Posta svizzera, rispondendo a chi ha chiesto un francobollo per la vittoria nazionale alla Coppa Davis
La replica della Posta svizzera
La replica della Posta svizzera

Mondo della racchetta in subbuglio, per il “no” che la Posta svizzera ha dato alla Federazione nazionale della specialità, Swiss tennis. Il cui presidente, René Stammbach, aveva chiesto un francobollo per festeggiare la vittoria di Roger Federer e Stanislas Wawrinka alla Coppa Davis. Vittoria registrata durante la finale del 23 novembre, la prima per il Paese alpino.

Contattato oggi da “Vaccari news”, l’operatore si smarca, spiegando le ragioni. “Non bisogna credere -viene spiegato- che La posta non voglia rendere omaggio alla vittoria dei tennisti svizzeri, al contrario!”. E dagli uffici ricordano l’1,00 franco che il 10 aprile 2007 venne riconosciuto a Federer. Originando un nuovo record: costituisce il primo personaggio vivente effigiato nei dentelli elvetici. Ma la cronaca che finisce su lettere e cartoline tocca pure ulteriori temi, come la traversata in mongolfiera di Bertrand Piccard e Brian Jones (il 24 marzo 1999 uscì un 90 centesimi di franco) o l’adesione all’Onu (il 10 settembre 2002, con un taglio dal medesimo nominale). “Attraverso i nostri francobolli, vogliamo raggiungere contesti diversi… Sulle cinque cartevalori consacrate ai grandi avvenimenti ed emesse dal 1999, tre salutano il settore dello sport, ed una proprio il tennis. Desideriamo coprire anche altri importanti momenti della nostra storia, non possiamo focalizzarci soltanto su di esso”.

La carta valore per Roger Federer, emessa nel 2007
L’omaggio austriaco, di due anni più recente
Vittoria e francobollo: il caso serbo del 2010
           


Nexive conquista la Regione Veneto
29 Dic 2014 17:54 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Incarico triennale per gestire servizi postali ed invii telematici. Solo le spedizioni ordinarie si aggireranno sui 50mila pezzi
Per tre anni, con Nexive
Per tre anni, con Nexive

Anche la Regione Veneto comunicherà attraverso Nexive, il più importante operatore privato attivo in Italia. L’azienda, infatti, ha ricevuto l’incarico triennale di gestirne le prestazioni postali e l’invio telematico, superando altre due candidature. L’importo massimo di spesa stimato è pari a 600mila euro.

Nel dettaglio, i supporti affidati comprendono attività multicanali: dall’acquisizione telematica di file contenenti documenti da spedire alla stampa ed all’imbustamento, dall’invio della corrispondenza attraverso la Pec istituzionale al recapito in formato cartaceo, dalla prelavorazione e consegna di atti giudiziari e multe al resoconto per la ricezione delle raccomandate.

In base ai dati 2013, i volumi previsti si aggirano intorno a 50mila pezzi ordinari, 25mila raccomandati e 75mila massivi annui.

Tale collaborazione -ha commentato il responsabile commerciale della società, Massimo Pasqual- “mette in evidenza due punti fondamentali: l’esistenza di realtà alternative a Poste italiane in grado di far risparmiare garantendo qualità ed efficienza del servizio e il bisogno, emerso nel mercato postale, di offerte multicanali in grado di garantire flessibilità e personalizzazione della comunicazione”.

In Veneto l’azienda serve già le Amministrazioni comunali di Padova, Venezia e Verona; l’anno scorso ha consegnato oltre 19 milioni di buste.

L’appalto, come Tnt post, per Verona…
…e per Venezia
Il punto di vista aziendale sul piano “Poste 2020”
           




Contro la riforma, anche le cartoline
29 Dic 2014 14:21 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Centomila quelle prodotte dal Sindacato autonomo di polizia: l’obiettivo è spedirle a Matteo Renzi per chiedergli un intervento diretto

Stretta finale per la riorganizzazione interna, e le proteste locali non si contano. Lo sguardo d’insieme, tuttavia, arriva dal Sindacato autonomo di polizia, che ha varato un’iniziativa epistolare. Sono state stampate centomila cartoline da spedire al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, per chiederli un intervento diretto sul tema.

L’obiettivo è protestare per quello che agli occhi dei promotori appare “un tentativo maldestro e inutile di spacciare per «riforma» della sicurezza un nuovo taglio a presidi e reparti, evitando invece di mettere le mani sulla reale, vera riforma del nostro sistema che deve passare per l’unificazione e la riduzione delle Forze di polizia”.

“Non si capisce -viene spiegato tra gli esempi- che la soppressione di decine e decine di posti di Polizia postale e delle comunicazioni porterà un serio nocumento alle attività di indagine in materia di reati pedo-pornografici on-line o truffe informatiche?”.

Le scelte adottate “non producono nulla in termini di risparmi economici, mentre certamente aggravano un quadro dell’apparato della sicurezza attuale già devastato da enormi problemi in termini di mezzi, strutture e organici”.

Rispetto ad una prima versione -precisano da Uil polizia- il progetto del Viminale “è stato sviluppato solo attraverso la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità: Stradale, Ferroviaria, Postale e Frontiera”.

La cartolina destinata a Matteo Renzi
La cartolina destinata a Matteo Renzi
Così nel marzo scorso
           


A Modena “D’Annunzio soldato”
29 Dic 2014 10:02 - APPUNTAMENTI
Sino al 4 febbraio, palazzo Ducale ospita una rassegna dedicata al “Vate”. Ultracinquantenne, nel 1915 decise di combattere per quella che considerava la Quarta guerra d’indipendenza

“D’Annunzio soldato”. S’intitola così la mostra che palazzo Ducale a Modena sta accogliendo sino al 4 febbraio. Organizzata a cento anni dal Primo conflitto mondiale, intende presentare il ruolo da lui assunto in quella che considerò la Quarta guerra d’indipendenza.

Organizzata dalla Fondazione “Il Vittoriale degli italiani” con il supporto dell’Accademia militare, propone autografi, divise, cimeli e molti oggetti del “Vate”.

Nel 1915, ultracinquantenne, è all’apice del successo letterario, ma decide di combattere e si trasforma in poeta-soldato. Per terra, per mare e per aria progetta e compie azioni destinate ad entrare nella mitografia nazionale; al tempo stesso, lo consacrano nei libri di storia, oltre che in quelli di letteratura. La rassegna -precisano i promotori- vuole restituire al pubblico la dimensione di un personaggio che più volte ha sfidato la morte “per dare il suo contributo al completamento dell’Unità nazionale”.

“Amante del passato, capace di godere pienamente il presente, D’Annunzio era anche uno straordinario anticipatore del futuro: sua è l’espressione «beni culturali», che creò applicandola nella difesa e nella valorizzazione dei nostri tesori artistici”, ricorda il presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guerri.

“Fu tra i pochissimi capaci di coniugare al meglio il «nobile sentire» ed il «forte agire», valori che ancora oggi, qui, trasmettiamo ai giovani allievi ufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei carabinieri che quotidianamente si preparano a diventare comandanti in grado di operare efficacemente nei moderni, complessi scenari operativi nazionali ed internazionali”, aggiunge il responsabile dell’Accademia, generale di divisione Salvatore Camporeale.

L’ingresso, gratuito, è da piazza Roma, negli orari 10-12 e 16.30-19 (feriali), 9-12 e 15-19 (sabato, domenica e festivi; chiuso l’1 gennaio), 10-12 (31 dicembre).

Tra i documenti esposti, “La corona del fante. Maggio 1918” e “Discorso alla mensa del capo - dopo l’impresa di Vienna, 11 agosto 1918”
Tra i documenti esposti, “La corona del fante. Maggio 1918” e “Discorso alla mensa del capo - dopo l’impresa di Vienna, 11 agosto 1918”
Gabriele D’Annunzio in volo
La casa natale di Pescara
I preparativi per l’asta dei libri riguardanti il “Vate”
           




Il mistero dei francobolli antiobesità
29 Dic 2014 00:20 - DALL'ESTERO
Stati Uniti - La serie sarebbe dovuta uscire nel 2013, ma dei dubbi su alcuni soggetti avrebbero indotto al suo accantonamento. Per ora…

Una serie… misteriosa, quella che gli Stati Uniti avevano programmato per il 2013 ma invano. Tanto che negli ultimi tempi si mormorava sia stata distrutta, anche se l’operatore postale, Usps, con “Vaccari news” ha negato. Sarebbe conservata in un deposito del Midwest.

S’intitola “Just move!” e consta di quindici francobolli “Forever” differenti, disegnati da Eli e Derry Noyes. Sono raccolti in un foglio unico e propongono altrettante attività sportive consigliate ai ragazzi, dal salto della corda all’altalena.

Secondo fonti giornalistiche, il problema sarebbe rappresentato da alcuni disegni che non rispetterebbero le norme di sicurezza, per cui appare sbagliato proporli quali modelli da seguire. Il veto sarebbe giunto dal President’s council on fitness, sports & nutrition, struttura coinvolta nel programma di Michelle Obama “Let’s move”, volto ad affrontare l’obesità giovanile. Riguarderebbe tre cartevalori richiamanti la verticale priva di casco, lo skateboard senza ginocchiere ed il tuffo a bomba, che non tutti gli impianti natatori consentono.

La serie si compone di quindici francobolli
La serie si compone di quindici francobolli
Il President’s council on fitness, sports & nutrition…
…ed il programma “Let’s move” (entrambi i siti sono in inglese)
           


Vittorio Amedeo II e le corrispondenze del tempo
28 Dic 2014 01:48 - LIBRI E CATALOGHI
Seconda tappa del lavoro con cui Italo Robetti ed Achille Vanara stanno affrontando la comunicazione epistolare riguardante Torino
Dal 1684 al 1730
Dal 1684 al 1730

Dal 1684 al 1730, più o meno la fase in cui Vittorio Amedeo II ha regnato. È l’arco temporale inerente la seconda parte del lavoro con cui Italo Robetti ed Achille Vanara stanno raccontando “La comunicazione epistolare da e per Torino” (263 pagine, 25,00 euro, Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani).

“Un periodo forse più interessante, quello legato ad una delle personalità che ha dato maggior lustro alla storia di casa Savoia”, anticipano gli autori riferendosi al sovrano. Il ruolo del personaggio è indiscusso, d’accordo, ma non bisogna dimenticare lo straordinario succedersi degli avvenimenti storici che si collocano tra i secoli XVII e XVIII, “particolarmente arricchito dai mutamenti nell’ambito della organizzazione e della amministrazione della «posta delle lettere negli Stati al di qua del mare»”. I documenti provano i fatti: come duca, nel 1698 introdusse i primi tariffari per le missive; come monarca di Sicilia, nel 1718 emanò il primo editto organico sulle Poste; come re di Sardegna, nel 1720 fece approvare il testo definitivo che rimase in vigore sino al 1772.

Il copioso materiale rappresentato (le illustrazioni, a colori, sono oltre 450) proviene principalmente dall’Archivio di stato della città subalpina; fra gli argomenti sollevati, gli interventi diffusi dal magistrato della Sanità in occasione di epidemie e pandemie per la loro ricaduta sulle corrispondenze, quali la profumazione esterna o interna, la “fumigazione” e l’esposizione al calore. Da segnalare le tabelle finali, soprattutto quelle dedicate alle tassazioni.

“La comunicazione epistolare da e per Torino” (acquista)
La scheda
Il primo volume
           




Tra i nuovi “fellow”, Bruno Crevato-Selvaggi ed Angelo Teruzzi
27 Dic 2014 13:40 - DALL'ESTERO
Londra - La storica Royal philatelic society ha individuato trentotto specialisti e due sono italiani

Sono trentotto gli specialisti che la Royal philatelic society di Londra ha nominato propri “fellow”, attingendo un po’ in tutto il pianeta. A ricevere il prestigioso riconoscimento vi sono anche due italiani: Bruno Crevato-Selvaggi ed Angelo Teruzzi.

Il primo, classe 1954 e laureato in Matematica, si è distinto soprattutto come divulgatore, scrivendo articoli e libri, ma anche come organizzatore, ad esempio delle mostre a Montecitorio. È vicepresidente della Federazione fra le società filateliche italiane e vicedirettore dell’Istituto di studio storici postali onlus.

Il secondo, nato tre anni più tardi e con la maturità classica, è Angelo Teruzzi. Negli ultimi tempi si è fatto notare come relatore da una parte, e come collezionista-espositore dall’altra, ottenendo diversi riconoscimenti di alto livello grazie ai suoi lavori sulla storia postale ottocentesca, il più recente dei quali è “The postal relationship between the Kingdom of Sardinia and the Austrian Empire”. Presiede il Club della filatelia d’oro italiana.

Bruno Crevato-Selvaggi ed Angelo Teruzzi
Bruno Crevato-Selvaggi ed Angelo Teruzzi
La precedente selezione
Il sito della Rps (in inglese)
           


La filatelia (e la numismatica) viste da Gaeta
27 Dic 2014 00:54 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
Un giornale on-line, il “Gazzettino del golfo”, uno spazio dedicato al mondo del collezionismo. Dietro, Alessandro Di Tucci e l’esperienza maturata con Tommaso Valente
Alessandro Di Tucci
Alessandro Di Tucci

L’ultimo articolo pubblicato, “ça va sans dire”, riguarda i francobolli natalizi. È presente nella rubrica di filatelia e numismatica sottoscritta da Alessandro Di Tucci sul “Gazzettino del golfo”. Ed il golfo è quello di Gaeta (Latina), centro che accolse l’esperienza editoriale guidata da Tommaso Valente, “La tribuna del collezionista”. Non a caso, Di Tucci “nasce” dalla scuola del comandante scomparso l’1 agosto 2006.

“Sono originario della piccola città in provincia di Latina e, sin da bambino, ho sempre avuto una grande passione per il calcio”. Così il diretto interessato si presenta ai lettori di “Vaccari news”. “Dopo un approccio iniziale al mondo filatelico, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Tommaso Valente, che mi ha trasmesso l’amore per i francobolli e, soprattutto, mi ha insegnato come collezionarli correttamente. In quella fase al suo fianco ho avuto la possibilità di diventare un collaboratore di redazione alla «Tribuna del collezionista», pubblicando svariati articoli che successivamente mi hanno permesso di iscrivermi all’Unione stampa filatelica italiana. Dal 2006 sono entrato a far parte dell’Unione italiana collezionisti olimpici e sportivi, dove ho avuto il piacere di conoscere tanti «malati di filatelia sportiva» che mi hanno consentito di migliorare ulteriormente il tema. Da circa tre anni sono entrato a far parte del direttivo della stessa Uicos, diventando consigliere; contemporaneamente, curo la veste grafica della sua rivista, «Phila-sport», pubblicata a cadenza trimestrale. Da un biennio, inoltre, seguo la rubrica sul sito internet”.

Come si è sviluppato l’interesse per i francobolli? “È nato quasi per caso”, risponde, “dopo aver visto su una busta il valore emesso nel 1996 in occasione del centenario della nascita del presidente Sandro Pertini. Diede inizio automaticamente alla mia avventura filatelica”.

Ora cosa colleziona? “Essendo un amante del calcio, la mia tematica non poteva essere differente. Dal 2004 circa mi sono specializzato sulle emissioni dei Paesi organizzatori e vincitori dei Mondiali, dal 1930 e sino agli ultimi giochi disputati in Brasile. Forse il soggetto è stato «ispirato» proprio dal francobollo del presidente Pertini che, nel 1982, festeggiò la vittoria della terza stella sugli spalti del «Santiago Bernabéu». Nell’ultimo periodo, dopo svariati ed approfonditi studi, ho puntato sul pallone da calcio, cercando di analizzarne tutti gli aspetti, partendo dai materiali utilizzati per la realizzazione alle aziende produttrici, sino ad arrivare alle possibili malattie che lo stesso può causare sul corpo umano (ad esempio, i ripetuti colpi di testa che i calciatori vi imprimono)”.

Com’è nata la rubrica? “Circa due anni fa, alcuni amici hanno realizzato il sito della mia città natale, chiedendomi di curare una rubrica di filatelia e numismatica. Naturalmente (sono appassionato anche di monete del Basso Lazio), ho deciso di accettare l’invito, cercando di pubblicare, quando mi è possibile, tre o quattro articoli al mese”.

Quali sono gli argomenti più trattati? “Sono vari. Cerco di pubblicizzare sempre qualcosa che sia direttamente o indirettamente collegato ad avvenimenti rientranti nella regione, non disdegnando di pubblicare altre notizie che ritengo interessanti. Il mio intento principale è aggiornare i tanti collezionisti o semplici appassionati che ogni giorno si riversano su internet o, in alternativa, far avvicinare qualche giovane al mondo della filatelia o della numismatica”.

Quali sono i riscontri ottenuti? “Da quello che mi è stato riferito e da quello che sento, la rubrica è abbastanza seguita sia direttamente dai visitatori del sito, sia da coloro che vedono e successivamente condividono i vari articoli sui social network, come ad esempio Facebook”.

La scomparsa di Tommaso Valente
Uno degli articoli che coniugano filatelia e calcio
La rubrica sul “Gazzettino del golfo”
           




Scarpe e vestiti: la via elvetica al riciclo
26 Dic 2014 18:12 - DALL'ESTERO
Posta svizzera - La raccolta di calzature da lavoro usate è già una realtà, ma da marzo si comincerà anche con gli abiti
Le divise usurate verranno riciclate (foto: © La posta svizzera)
Le divise usurate verranno riciclate (foto: © La posta svizzera)

Per le scarpe da lavoro, la Posta svizzera già ha compiuto la propria scelta, ed ha deciso di riproporla con il 2015. Fino a novembre -spiega la rivista interna dell’operatore, “La posta”- gli addetti al recapito di Postmail hanno avuto la possibilità di deporre le vecchie calzature in uno dei 675 punti di raccolta. Gli specialisti, poi, hanno preso, smistato e riciclato oltre tremila paia.

Ben più ampio è il progetto che, da marzo, riguarderà i vestiti usati. Regolamento alla mano -viene precisato- oggi non possono essere reimpiegati, perché non devono finire in mano a terzi. Ma la soluzione è stata trovata: basta staccare gli emblemi ufficiali.

Attraverso la campagna “Una seconda vita per gli abiti postali”, saranno interessate tutte le branche dell’operatore, quindi Autopostale, Postmail, Postlogistics, Rete postale e vendita. L’iniziativa, estesa all’intero territorio nazionale, prevede di coinvolgere ogni sede, dotandola di appositi contenitori. Le divise finiranno alla Croce rossa e verranno smistate dal personale di La Trouvaille. I loghi aziendali saranno scuciti, cercando di preservare al massimo l’integrità dei capi. L’obiettivo è rivenderli, utilizzando l’incasso a scopi benefici. Nel caso gli indumenti risultino sgualciti, saranno donati all’Aiuto svizzero alla montagna; se appaiono troppo rovinati o nel momento in cui sia stato necessario ritagliare i simboli, finiranno come materia prima per l’industria.

Italia - Due anni fa il problema della gara d’appalto
           


Venduta la sede postale di Sanquhar
26 Dic 2014 14:45 - DALL'ESTERO
Si trova in Scozia e pare sia la più antica al mondo; sarebbe attiva dal 1712. Ad acquistarla è stato un appassionato di filatelia e storia postale, Manzoor Alam
Manzoor Alam
Manzoor Alam

Quello che passa come il più antico ufficio postale esistente (sarebbe in servizio dal 1712), alla fine è stato venduto. È collocato a Sanquhar, nel Regno Unito, e la proprietaria, qualche mese fa, aveva deciso di cederlo.

Ad acquistarlo (la cifra è rimasta ignota) è stato Manzoor Alam, che con il nuovo anno diverrà il sedicesimo postmaster della sede. Con un elemento in più: è appassionato di francobolli e s’interessa di storia postale.

L’obiettivo specifico dell’azienda che segue la rete, Post office limited, è investire per migliorare quanto offerto al pubblico, intervenendo sulle prestazioni e sui prodotti proposti, ma anche aprendo il sabato pomeriggio.

C’è di più, e ad annunciarlo è il medesimo neo responsabile. “La mia ambizione -ha detto- è promuovere il ricco patrimonio del passato creando un museo postale, il solo esistente nella Scozia, e combinandolo con un moderno approccio commerciale. Al tempo stesso, preservando la stupenda struttura per le generazioni future”. Pensa, inoltre, di aprire in zona un circolo filatelico.

L’annuncio della disponibilità
           


Muore sceicco grande compratore. Ed ora rimangono i debiti
26 Dic 2014 10:23 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
È il qatarino Saud bin Mohammed bin Ali Al Thani, che l’estate scorsa si è fatto notare per aver acquistato quasi tutto il materiale di Guyana Britannica offerto da Feldman. Però…
Parte dell’articolo pubblicato da “Linn’s”
Parte dell’articolo pubblicato da “Linn’s”

Uno sceicco qatarino che ha fatto furore anche in aste filateliche, acquistando francobolli rari e chiedendo poi una dilazione (accordatagli) nei pagamenti. È la storia del quarantottenne Saud bin Mohammed bin Ali Al Thani, complicata da un imprevisto: il 9 novembre egli è morto e l’azienda che ha battuto i lotti, la Feldman, adesso cerca di recuperare il recuperabile.

L’uomo è stato il maggior acquirente, cioè si è aggiudicato quasi tutti i lotti, durante la vendita della collezione di Guyana Britannica messa insieme da John du Pont e ceduta dalla ditta elvetica qualche mese fa. Partecipò personalmente alla sessione e, per ottenere quanto desiderato, non si peritò di offrire molto alto, spesso decuplicando le stime di partenza. In seguito, si accaparrò altri reperti.

All’avvio della sessione -spiega Matthew Healey sulla rivista “Linn’s stamp news”- avrebbe concordato con la controparte un pagamento immediato del trentacinque percento, impegnandosi al saldo nel corso del tempo. Una successiva rinegoziazione aveva registrato un pagamento di 872mila dollari sui 7,5 milioni dovuti, lasciando il resto a rate mensili.

Ora il contenzioso è stato portato negli Stati Uniti, perché la concorrente Sotheby’s ha in gestione, quale garanzia di un prestito, parecchio materiale di proprietà del personaggio; secondo la controparte, potrebbe essere utile a ripianare il debito, poiché il suo valore sarebbe molto più alto della cifra dovuta.

Lo sceicco, in ogni caso, non sarebbe l’acquirente dell’1 centesimo magenta, appartenente al medesimo, storico, collezionista ma affidato al battitore nordamericano e ceduto qualche settimana prima a 9.480mila dollari.

Guyana Britannica: l’esito della vendita di Feldman…
…e l’1 centesimo magenta battuto da Sotheby’s
           



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