quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
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Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
- i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
- l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
- i comunicati diramati alla stampa;
- l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
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È il catalogo sfogliabile riguardante l’asta che l’azienda ha fissato al 14 novembre. Per scaricarlo basta un “click”
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Appuntamento al 14 novembre |
Sono 1.004 i lotti di filatelia e storia postale che il 14 novembre approderanno sul mercato partendo dalla sede aziendale di Vignola (Modena). È per quel giorno, infatti, che la società Vaccari ha fissato la propria vendita all’asta. Di cui ora è disponibile, tramite la piattaforma Issuu, il catalogo. “Il supporto -ricorda la responsabile editoriale, Valeria Vaccari- è gratuito. Basta collegarsi al sito dedicato e, con un «click», sfogliare o persino scaricare l’impaginato. In pochi minuti si potrà consultare con anticipo il dettaglio del materiale offerto. Nell’arco di pochi giorni ci sarà anche la versione on-line sul nostro sito. Quanto alla cartacea, che naturalmente risulterà identica, sarà disponibile in occasione di «Italiafil», il salone di Firenze del 23 e 24 ottobre: presso il nostro stand, si potranno vedere anche tutti i lotti (voluminosi esclusi, tranne i 941, 971 e 984). La pubblicazione arriverà comunque nelle case dei clienti e di coloro che l’hanno prenotata: per presentare le offerte c’è tempo fino alle ore 15 di venerdì 13 novembre. Poi, occorrerà recarsi in sala e seguire personalmente il battitore, tenendo ben presente che nelle nostre aste non vengono applicate commissioni per chi acquista”. All’incanto finiranno francobolli sciolti o sul loro documento originale, soprattutto di area italiana classica. Come l’articolo 59, un giornale di Lipsia, l’“Illustrirte zeitung” del 3 dicembre 1864, con lo specifico segnatasse di Lombardo-Veneto da 1 kreuzer nero annullato dall’Imperial regia dogana principale di Verona. La cifra di partenza è 6.500 euro. Oppure il 311, una striscia di quattro del ½ grano di Sicilia appartenente alla prima tavola, carta di Napoli e colore arancio scuro. Si trova su una corrispondenza viaggiata da Messina a Napoli del 24 maggio 1859; non manca la tipica bollatura a ferro di cavallo. In questo caso, si comincerà da 13.000 euro. Va citata inoltre l’assicurata della Rsi (lotto 566, base 9.500 euro) spedita da Brescia per Manerba il 20 dicembre 1943, primo giorno d’uso dell’esemplare con cui è affrancata: il 50 lire violetto, tiratura di Brescia con soprastampa “Gnr” del primo tipo.
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Tre dei reperti che caratterizzano l’asta: il lotto 59 di Lombardo-Veneto, il 311 di Sicilia ed il 566 della Repubblica sociale italiana |
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Dopo la Russia, si sono piazzate Svezia e Lettonia. Così ha deciso la giuria internazionale incaricata di individuare le migliori produzioni 2015
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Russia, Svezia e Lettonia hanno vinto, nell’ordine, il primo, il secondo ed il terzo posto al concorso per il miglior francobollo PostEurop 2015. A comunicarlo è la stessa associazione che riunisce gli operatori del Vecchio continente. Cinquantasei i dentelli, dedicati ai giochi di un tempo, in gara. Ad esaminarli, gli otto membri della giuria internazionale; hanno operato in due scrutini facendosi coinvolgere dall’emozione evocata tramite le immagini. Il gruppo era composto da due copresidenti, il segretario generale di PostEurop Botond Szebeny ed il filatelista Guy Coutant. C’erano inoltre l’ex direttore generale di Joh. Enschedé stamp printing Arie Piet, il segretario generale della Fédération internationale de philatélie Andrée Trommer, il collezionista Eric Contesse, i grafici Olaf Neumann e Stefan Klein, il referente per l’Europa-stamps.blogspot.com Jürgen Haepers. “L’iniziativa -ha precisato Botond Szebeny- riscuote sempre più successo; apprezziamo il tempo e gli sforzi consacrati da ciascun partecipante al processo selettivo. Rappresenta inoltre un’occasione unica per riunire regolarmente un gruppo di esperti”. “L’insieme sottoposto era improntato alla nostalgia”, ha detto Guy Coutant. “Tutti questi giochi ci hanno ricordato la nostra gioventù. Alcuni Paesi hanno presentato balocchi tipici locali, e ciò ha dato un valore supplementare all’insieme. Ad ogni modo, saranno apprezzati pure dai ragazzi di oggi, che vedranno come si intrattenevano i loro genitori”. Alla conta manca solo l’esito della gara pubblica, svolta tramite internet.
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I tre francobolli preferiti dalla giuria provengono da Russia, Svezia e Lettonia |
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Omaggio, da parte delle Poste melitensi, a Salvator Rosa, di cui ricorrono i quattro secoli trascorsi dalla nascita. Due i francobolli realizzati
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Fu pittore e poeta, vissuto tra il 1615 ed il 1673; il protagonista della notizia è Salvator Rosa. A quattro secoli dalla nascita, verrà ricordato dalle Poste melitensi nel gruppo di emissioni fissato al 12 ottobre. Si tratta di due francobolli, nominali da 2,15 euro ciascuno, riuniti in coppia (il foglio contiene sei serie). Propongono altrettanti suoi dipinti: una “Marina con faro”, conservata a Roma presso la Galleria nazionale d’arte antica, ed un “Autoritratto”, appartenente alla collezione Chigi Saracini di Siena. Ottomila per tipo gli esemplari prodotti. L’artista venne commemorato già dall’Italia con un dentello da 25 lire; era il 16 marzo 1973 ed intendeva rammentarlo riprendendo il terzo centenario passato dalla morte.
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Pinacoteca dentellata per Salvator Rosa
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Roma - La mostra “La Grande guerra. La Liberazione. Cento gemme della filatelia italiana” resterà aperta tra il 15 ed il 28 ottobre; potrà essere prenotata via internet
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Verso la dirittura di arrivo per “La Grande guerra. La Liberazione. Cento gemme della filatelia italiana”. È la mostra collettiva, nel suo nome definitivo, voluta da Federazione fra le società filateliche italiane e Gruppo parlamentari amici della filatelia, che vede Poste italiane come sponsor. Curata da Bruno Crevato-Selvaggi, verrà accolta dal 15 al 28 ottobre presso il più emblematico complesso edilizio nazionale, il Quirinale. Sarà raggiungibile nel pomeriggio del primo giorno (in questo caso dalle 15.30, ma solo prenotandosi fino ad esaurimento dei posti disponibili ad info@fsfi.it) e poi dal 16 all’ultimo con orario 10-18 (tranne il lunedì, quando il percorso resterà chiuso). La visita è gratuita. Sul sito del Quirinale -viene spiegato- ci sarà una zona volta a promuovere la rassegna, con la possibilità di prenotare la visita. L’atto non è obbligatorio, “si tratta di un’opzione in più”. Ovvero, quanti giungeranno per entrare senza appuntamento accederanno tranquillamente. Dovranno, però, passare all’Infopoint, che gestisce ogni genere di ingresso, e versare una quota di 1,50 euro. Due gli annulli in uso: uno per il primo giorno, l’altro impiegato lungo tutta la manifestazione.
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“Dal cielo di Trieste”, appena liberata: cartolina lanciata da un dirigibile il 3 novembre 1918. È uno dei reperti proposti alla mostra nella sezione inerente la Prima guerra mondiale (collezione Fiorenzo Longhi) |
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Il carteggio tra Clemente Rebora e Vanni Scheiwiller raccolto da Gianni Mussini e divenuto libro, edito da Interlinea
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Lettere… |
Da una parte, Clemente Rebora (1885-1957), uno dei principali poeti italiani del Novecento, modello per Eugenio Montale e per altri autori successivi. Nella maturità, dopo una profonda crisi esistenziale, entrò nell’Ordine dei rosminiani. Tra le sue opere, si annoverano “Frammenti lirici”, “Canti anonimi” e “Curriculum vitæ”. Sul fronte opposto, Vanni Scheiwiller (1934-1999), che dal padre, già direttore della libreria Hoepli, ricevette una piccola casa editrice specializzata anche in microlibri, capaci di ospitare tanti nomi che sarebbero divenuti famosi. Dal loro rapporto epistolare è nato il saggio “Passione e poesia. Lettere (1954-1957)”, curato da Gianni Mussini e realizzato attraverso Interlinea. In 142 pagine (20,00 euro), tratteggia il confronto a distanza tra il grande poeta, ormai anziano e malato, e l’operatore alle prime armi. Un carteggio inedito, che testimonia il legame foriero di diversi lavori. Le missive si intrecciano tra affetto e stima reciproca, come dimostra lo stesso Rebora quando si commuove “nel vedere un’edizione così amorevolmente curata”. Storia di passione.
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Al “battesimo”, i presidenti dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, e di Poste italiane, Luisa Todini
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Emesso oggi |
“Sottolineare e fermare in un’immagine quei valori democratici, oggi oltremodo attuali, che settanta anni fa portarono alla rinascita dell’Associazione bancaria italiana. In un’Italia che sta facendo complessivamente notevoli cambiamenti, innanzitutto con le riforme della legislazione del lavoro e nel diritto dell’economia, le banche sono in prima linea nel promuovere e sostenere la ripresa. È di importanza cruciale continuare a investire nelle potenzialità di ripresa e sviluppo del Paese”. È quanto ha detto oggi il presidente della stessa Abi, Antonio Patuelli (nonché autore del bollettino illustrativo), alla presentazione del francobollo da 95 centesimi volto a sottolineare il tempo trascorso dalla rifondazione della struttura. La cerimonia si è tenuta a Roma presso palazzo Altieri. Ad essa è intervenuta anche la presidente di Poste italiane, Luisa Todini. “La filatelia -ha precisato- racconta una realtà importante come l’Abi per il suo ruolo nella crescita dell’Italia, che Poste ricorda anche con un suo annullo speciale. Il settore del credito è una leva importante per lo sviluppo economico e finanziario del Paese, un ruolo di supporto all’avanzamento socio-economico che anche Poste italiane ha assunto nella sua peculiare veste di azienda di mercato con funzione sociale, promuovendo l’innovazione per accompagnare le persone e le imprese verso il digitale grazie ai suoi servizi, alla sua capillarità e alla tradizionale vicinanza a privati, aziende e Pa”. A rappresentare il ministero allo Sviluppo economico, il capo di gabinetto Vito Cozzoli.
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Foto ricordo dei presidenti: per Poste italiane Luisa Todini, per l’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli |
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Il sito dell’operatore chiarisce ogni dubbio residuo circa il nuovo servizio. Sostanzialmente analoghe le indicazioni per il postapriority internazionale
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Sono oltre cinquantamila le cassette utili per spedire i plichi del nuovo regime di posta1. Lo ricorda dal suo sito Poste italiane, così da mettere chiarezza sulla procedura riguardante quello che una volta era definito invio prioritario. Solo se la busta è troppo grande, e dunque non entra nella feritoia, occorre presentarsi giocoforza all’ufficio postale. Tra gli altri aspetti definiti, quello dell’affrancatura: si possono utilizzare le cartevalori della “Leonardesca”, emesse l’1 ottobre (quelle senza nominale espresso). Ma possono essere utilizzati pure i francobolli con il valore in lire o in lire/euro, se necessario integrati con impronta di macchina affrancatrice apposta direttamente allo sportello. Basta, insomma, che la cifra corrisponda all’attuale tariffario: 2,80 per invii entro i cento grammi, 5,50 se arrivano a mezzo chilo, 7,00 fino ai due. Compresa nel prezzo c’è la funzionalità che al debutto ha dato problemi: applicando sull’involucro il talloncino (che deve essere richiesto quando si acquista il dentello) con il codice declinato in caratteri alfanumerici ed in linguaggio macchina, è possibile conoscere -seguendo una determinata procedura- l’esito di consegna. Può essere attaccato a circa cinque millimetri superiori dall’indirizzo del destinatario o nella parte a sinistra dell’involucro. I tempi di consegna -viene ricordato- dovrebbero essere un giorno lavorativo seguente a quello di accettazione per almeno l’80% dei casi e quattro per il 98%. Sapendo che, con il ritiro ed il recapito a giorni alterni cui sono destinati numerosi comuni, tale obiettivo può variare da uno a tre giorni “a seconda della zona di raccolta/destinazione degli invii”. Sostanzialmente analoghe le procedure con l’estero, dove il servizio di riferimento si chiama postapriority internazionale. A cambiare sono scaglioni e tariffe (il primo, entro i cinquanta grammi, richiede 3,50, 4,50 o 5,50 euro a seconda l’area geografica: Europa e Mediterraneo; Africa, America ed Asia; Oceania), nonché le tempistiche (dai tre ai nove giorni lavorativi oltre a quello di spedizione nell’85% dei casi). In questo caso, la tracciatura termina al confine. Dettaglio finora trascurato: “è obbligatoria” -si legge nelle istruzioni- pure l’etichetta blu autoadesiva “By airmail / via aerea”, disponibile presso gli uffici postali e le tabaccherie. Non si poteva aggiungere tale indicazione nell’etichetta con il datamatrix?
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Dove applicare il talloncino con il codice |
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Oggi pomeriggio un annullo rammenterà l’alluvione registrata nella località pugliese tra il 7 e l’8 ottobre 2013, costata la vita a quattro persone
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Commemorazione |
“Il ricordo dell’alluvione del 7 e 8 ottobre 2013, purtroppo, è ancora vivo e sicuramente, nel tempo, non sarà mai cancellato dalla storia. Oltre agli irreparabili danni al nostro territorio, le nostre comunità sono state colpite dalla morte di ben quattro persone, pagando, con la loro vita, un prezzo molto alto”. Così si espresse, nel Tarantino, l’allora sindaco di Ginosa, Vito De Palma. Era il 14 novembre di due anni fa, nel momento in cui si stava preparando una fiaccolata organizzata dalla comunità locale in memoria dei fatti. Ora il primo cittadino è stato sostituito da un commissario straordinario, Malgari Trematerra, ma la ricorrenza verrà sottolineata comunque. Non a caso, ci sarà l’iniziativa marcofila. Quest’ultima, tuttavia, è formalmente di origine privata, poiché richiesta da una società commerciale del luogo. L’annullo sarà impiegato oggi pomeriggio dalle 15.30 alle 20.30 in piazza IV Novembre.
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Il presidente dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani, Enrico Borghi: l’atteggiamento di Poste è “al limite della provocazione”
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Recapito a giorni alterni, la confusione regna ancora sovrana. Conseguenza tipica di decisioni adottate all’ultimo momento dopo mesi passati a schermaglie inconcludenti. Poste italiane, seppure con colpevole ritardo, il 5 ottobre ha chiarito pubblicamente che -nei 256 comuni settentrionali interessati dal dimezzamento della consegna- solo i giornali sarebbero stati consegnati quotidianamente, attraverso un servizio speciale in essere dall’1 ottobre al 31 dicembre. Il resto sarebbe stato portato un giorno lavorativo sì ed uno no. Il presidente dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (nonché dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna), Enrico Borghi, e sicuramente non solo lui, aveva capito diversamente. Così, ieri è scattata la protesta. “Nonostante le rassicurazioni giunte nelle scorse ore dal Governo, circa la sospensione trimestrale della misura di consegna della corrispondenza a giorni alterni sul 25% del territorio nazionale, stanno fioccando segnalazioni da diverse parti d’Italia circa la volontà di Poste italiane spa di procedere come un panzer incurante di tutto ciò che gli accade attorno. L’atteggiamento è al limite della provocazione. A ciò si giunge dopo la sostanziale incuranza da parte dell’azienda di un sistema corretto di relazioni con gli enti territoriali, che lamentano da ogni dove assenza di concertazione e di confronto”. Vi si arriva “dopo che numerose mozioni votate dalla Camera, nelle quali si faceva esplicito riferimento alle necessità di garantire il livello dei servizi uniforme sull’intero territorio nazionale, sono state messe nei cassetti”. “Ora le stesse indicazioni del Governo vengono mandate in cavalleria. Domando: ma Poste italiane spa si rende conto della sua natura di concessionario pubblico? Oppure l’aria della City ormai ha inebriato tutti? E che ne facciamo dei 300 milioni di soldi pubblici che entrano nel bilancio aziendale ogni anno (il rimborso 2015 è stato fissato in 262,4 milioni, ndr) con i quali si dovrebbe garantire il servizio universale?”. “Mi auguro che le prossime ore segnino un soprassalto di resipiscienza e di responsabilità. Per quel che ci riguarda, non resteremo inerti ad assistere a questo incredibile atteggiamento”.
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Recapito - Un regime diverso solo per la stampa |
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Riscoperta dalla rete una raccolta di cartoline realizzata da Jean-Marc Côté oltre un secolo fa. Filo conduttore: il nuovo millennio
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I siti d’informazione “divorano” le immagini. Nel senso che queste fungono da richiamo per veicolare il resto delle notizie, pubblicitarie incluse. Basta vedere cosa fanno le redazioni on-line dei quotidiani: ogni giorno offrono gallerie di illustrazioni curiose, divertenti o che fanno riflettere. Nello sforzo, pare che il settore postale si presti bene, soprattutto quando si intende ripescare dal cassetto scene d’antan. Se “Il post”, poco tempo fa, ha offerto una carrellata fotografica dedicata al portalettere, ora “La repubblica”, riprendendola da “The public domain review”, ne ha individuata un’altra. Questa, però, è più omogenea; si tratta di una ventina di immagini, servita anche per veicolare saluti a distanza. I reperti vennero firmati dall’artista francese Jean-Marc Côté. Rappresentano altrettante, ipotetiche scene immaginate nel 2000, ma tratteggiate un secolo prima. Fra esse, quella con il postino rurale. Curata da Giacomo Talignani, la rassegna propone uno sguardo “in cui vengono azzeccate diverse previsioni: dai robot per le pulizie e la cucina alle macchine in campo agricolo fino al moderno concetto di elicottero o di camper”.
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Il postino rurale, tra le immagini di Jean-Marc Côté ora lanciate in rete |
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Gli incontri con i direttori degli uffici postali sottolineati attraverso annulli. Oggi è stato il turno di Milano, ma già si sono prenotate, per le rispettive aree territoriali, Salerno e Padova
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L'annullo di oggi |
Mercato privati, ossia la struttura che all’interno di Poste italiane segue gli uffici postali, (ri)scopre la filatelia. O, ad esser più precisi, la marcofilia. Oggi è accaduto a Milano, in occasione del “meeting” aziendale (lo si legge nell’impronta ma, chissà perché, non vengono impiegati termini come “incontro” od “assemblea”). Si è svolto al Milan Mariott di via Washington, coinvolgendo qualche centinaio di direttori, ossia gli operativi in Lombardia. Tutti hanno ricevuto in omaggio la cartolina affrancata con un dentello dedicato alla “Giornata della filatelia”: un chiaro messaggio volto a far conoscere il settore ed a segnalare l’importanza che ad esso deve essere riconosciuta. Il manuale -che nell’impronta vede il motto in questo momento onnipresente, “Il cambiamento siamo noi”- resterà a disposizione degli interessati allo spazio filatelia cittadino per sessanta giorni lavorativi. L’esperienza con la bollatura non è stata vissuta ad esempio a Roma, dove un analogo appuntamento ha avuto luogo ieri. Lo sarà, invece, a Salerno il giorno 9 ed a Padova il 13. Nel primo caso convergeranno i colleghi di Calabria e Campania, nel secondo quelli di Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto. Aggiornamenti del 7 e del 9 ottobre 2015: il 16 ottobre si aggiungerà Torino, il 20 Firenze, il 23 Bologna.
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La postazione dotata di manuale, francobolli e cartoline |
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Una petizione on-line per modificare il previsto emendamento alla legge. In gioco ci sarebbero diverse conseguenze sul mondo del collezionismo
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In corso la petizione on-line |
Persino una petizione on-line per cercare di cambiare l’emendamento alla legge sulla protezione del patrimonio culturale. Accade in Germania: la normativa -secondo gli oppositori alla modifica- diverrebbe talmente onnicomprensiva da comprendere pure le collezioni tradizionali, come quelle di francobolli, libri, mobili, ceramiche, monete, auto d’epoca e dipinti. Prevedendo obblighi retroattivi che neppure l’appassionato più coscienzioso potrebbe permettersi. Il testo, ad esempio, contemplerebbe, in caso di contestazioni, l’inversione dell’onere della prova: toccherà dunque al detentore dimostrare la proprietà lungo gli ultimi vent’anni per gli oggetti dal valore superiore a 2.500 euro (per i reperti archeologici il minimo sarebbe 100 euro). I collezionisti -viene ricordato- nel tempo hanno salvato i beni culturali. Le collezioni private integrano gli sforzi pubblici e garantiscono una diversità di tradizioni, come i musei da soli non potrebbero fare. Il collezionismo è un patrimonio immateriale, minacciato dalle attuali bozze legislative. Quanto si stabilisce non è realistico, considerando che lo scambio della maggior parte degli oggetti oggi sul mercato dell’arte nazionale ed estero diverrebbe atto illegale. Per questo si chiedono perlomeno la non retroattività della legge; nessuna inversione dell’onere della prova; una chiara definizione del concetto di “patrimonio culturale nazionale” ed un limite nelle richieste da parte dello Stato; alcun ostacolo burocratico al traffico di quei beni culturali non definiti come patrimonio culturale nazionale all’interno dell’Unione Europea, in conformità al principio della libera circolazione delle merci; un adeguato coinvolgimento dei rappresentanti dei collezionisti e dei commercianti nel processo legislativo.
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Rinnovo del gruppo dirigente all’Associazione per lo studio della storia postale toscana. Che nel 2015 ha festeggiato i vent’anni di attività
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Alessandro Papanti confermato alla presidenza |
Rinnovato -sia pure nella continuità- il nucleo dirigente dell’Associazione per lo studio della storia postale toscana. Lungo il prossimo triennio, al vertice resterà Alessandro Papanti, annotando come vice Paolo Saletti. Nel consiglio direttivo siedono inoltre Daniele Bicchi (che ha il ruolo di segretario), Giacomo Giustarini (tesoriere) e Franco Canepa. Quali probiviri vi sono Roberto Monticini (presidente), Giovanni Guerri (segretario) e Lorenzo Carra (consigliere). Il gruppo è già al lavoro, in quanto dal 23 al 24 ottobre parteciperà ad “Italiafil”, la manifestazione organizzata a Firenze da Poste italiane, proponendo una collezione collettiva impostata sul secolo e mezzo della città nel ruolo di capitale. L’appuntamento successivo sarà con “Toscana 2016”, in calendario ad Empoli (Firenze) dal 2 al 3 aprile. Tra le iniziative, la visita al Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di Trieste e periodici incontri in varie località della regione, nel corso dei quali uno o più soci trattano un argomento, cui segue il dibattito. Il sodalizio -ha ricordato lo stesso Paolo Saletti nel periodico interno, “Il monitore della Toscana”- nacque l’11 marzo 1995 a Livorno come Associazione di storia postale toscana, per poi modificare il nome in quello attuale, pur non cambiando la sigla. L’intento, sostenuto da Pietro Lazzerini ed avviato nell’ottobre precedente, era “organizzare un distacco” dall’Associazione italiana di storia postale. Questa -ha aggiunto Roberto Monticini- avrebbe dovuto assumere un ruolo più nazionale, di coordinamento su altre realtà a carattere “ducale-regionale”. Le cose sono andate in modo diverso, ma l’Aspot ha saputo ricavare un proprio spazio, come testimoniano le mostre, le pubblicazioni, il premio dedicato alla memoria di Piero Pantani. Cinque i presidenti che si sono avvicendati in questo lasso di tempo: Giuseppe Pallini (in carica dal 1995 al 2000), il medesimo Piero Pantani (2000), Pietro Lazzerini (2000-2006), Roberto Monticini (2006-2009) ed Alessandro Papanti (dal 2009). Oggi vi aderiscono circa ottanta appassionati; la quota annuale è di 40,00 euro.
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La festa per le venti candeline dell’Aspot |
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Le iniziative dei prossimi giorni: convegno commerciale a Pisa, esposizioni a Rovereto (Trento), Torino e Genova
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Convegno commerciale a Pisa |
Quattro nuovi appuntamenti per le prossime giornate, tutti ad ingresso libero. E tutti segnalati a “Vaccari news” dai rispettivi organizzatori. La lista comincia con “Pisa colleziona 2015”, in calendario dal 9 al 10 ottobre al palazzo dei Congressi della città toscana, ubicato in via Matteotti 1. Si tratta di un convegno commerciale organizzato da Nuova Kros ed aperto venerdì dalle ore 15.30 alle 19, sabato dalle 9 alle 18.30. Più lunga, dal 9 all’11, è l’iniziativa firmata a Rovereto (Trento) dal locale Circolo culturale numismatico filatelico. È la “XXI Mostra di filatelia numismatica e cartofilia”, ospitata al polo culturale del Mart, quindi in corso Bettini 43; sarà raggiungile venerdì e sabato nelle fasce 9-13 e 15-20, domenica fra le 9 e le 11. È dedicata al centenario dei profughi della Vallagarina, vicenda inquadrata nel contesto della Prima guerra mondiale. Previsto, tra l’altro, un numero unico. “Torino 2015” sarà di turno dal 12 al 14. La sezione filatelica del Circolo università di Torino proporrà una mostra a tema sportivo; la rassegna è stata fissata in concomitanza con lo svolgimento del 29° Campionato europeo maschile di pallavolo. Gli interessati dovranno recarsi al rettorato (si trova al piano terreno) dell’Università, in via Po 17, lunedì tra le 12 e le 18, martedì e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Dal 12 al 31, infine, sarà di turno Genova, pronta con il “Columbus day”. L’Associazione filatelico-numismatica “La lanterna”, presso lo spazio filatelia di Poste italiane (via Dante 4, da lunedì a venerdì 8.20-13.35, sabato 8.20-12.35), offrirà una rassegna di documenti dedicati al navigatore. Garantite le… sorprese.
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Mostre, invece, a Rovereto (Trento), Torino e Genova |
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Omaggio, con un francobollo da 3,30 euro, all’Istituto musicale sammarinese. La carta valore è attesa, insieme a diverse altre, per il 23 ottobre
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Solo musica |
Da quarant’anni tra tamburi e clarinetti. È l’Istituto musicale sammarinese, che appunto mosse i primi passi nel 1975, quando nacquero i corsi di istruzione specialistica nell’ambito della Società corale. Il successo fu significativo; dodici mesi dopo, la struttura acquisì il nome che ancora adesso la identifica. Con una graduale crescita: nel 1979 divenne completamente autonoma e più avanti ottenne il riconoscimento giuridico di ente morale avente lo scopo di “promuovere la cultura musicale e la preparazione tecnico-professionale intesa ad avviare i giovani all’esercizio dell’attività artistica”. Nel 1994, infine, la sua costituzione come ente pubblico con autonomia amministrativa e gestionale. Attraverso gli oltre quattrocento iscritti ad ogni ciclo, rappresenta l’istituzione di riferimento per il settore, proponendo un’offerta formativa che spazia dalla propedeutica per i più piccoli ai moduli preaccademici e di diploma accademico. Il giro di boa verrà sottolineato il 23 ottobre attraverso un francobollo da 3,30 euro, utilizzabile per una raccomandata interna di peso contenuto tra i cento ed i duecentocinquanta grammi. Firmato dall’artista locale Eleonora Mazza, intende “elogiare lo spirito educativo rivolto alle nuove generazioni”. In primo piano, infatti, compare una bambina intenta a suonare la chitarra. Il taglio è stato tirato in quarantamila esemplari, organizzati in fogli a venti.
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In agosto il tifone “Soudelor” ha piegato due contenitori postali di Taipei, facendole diventare un’attrazione turistica. Ed ora...
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Il Museo postale di Formosa temporeggia, e le due cassette per le lettere piegate dalla furia del tifone “Soudelor” ad agosto rimangono dove erano, ossia accanto alla strada. “Considerando che si trovano lungo un percorso pedonale, all’inizio avevamo pensato di spostarle in un altro luogo affinché non venissero danneggiate dal traffico, per la sicurezza dei passanti e per il decoro dei residenti”, spiegano a “Vaccari news” dalla sede culturale. “In realtà, la nostra decisione ha attirato l’attenzione pubblica ed in tanti hanno chiesto di lasciarle lì. Vedendo poi che i contenitori sono divenuti meta turistica della città, abbiamo ritenuto, almeno per il momento, di non rimuoverli, aggiungendovi però una protezione per mantenere l’incolumità”.
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Le due cassette “modellate” dalla furia della natura; ora sono transennate |
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L’invidiabile longevità raggiunta da Lina Spano, un passato tra Treviso e Venezia a seguire raccomandate, pacchi e vaglia
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Dietro allo sportello postale s’invecchia lentamente? Almeno in un caso, la risposta è senza ombra di dubbio positiva. Il frangente riguarda Lina Spano, che il 30 settembre ha compiuto centosette anni, trentasette dei quali passati negli uffici tra Venezia e Treviso. Nella sua casa di quest’ultima città, vicino alla chiesa di san Nicolò, è stata festeggiata da figli e nipoti. Fino a pochi anni fa la si poteva incontrare per le strade del centro storico: accompagnata, non rinunciava ad andare di persona alla sede di piazza Vittoria 20 per riscuotere la pensione e fare qualche altra operazione. Classe 1908, nel 1927, dopo aver ottenuto l’abilitazione magistrale presso il Regio istituto Niccolò Tommaseo di Venezia, viene assunta come supplente nella sede di Venezia 9, presso il popoloso quartiere di Castello, dove alloggia per lungo tempo in alcuni locali adiacenti. Nel 1932 si sposa con Giuseppe. Diventa mamma di Eleda, Aldo e Mario. Dal 1942 al 1943 fa la gerente nello stesso ufficio e subito dopo viene nominata direttrice, sino al 1954. Pochi mesi ancora ed ottiene il trasferimento raggiungendo Maser, nel quale ricopre la medesima funzione; con il 1960 passa a Dolo. Nel frattempo si trasferisce a Treviso e, lungo il 1961, assume la competenza del presidio ubicato a Mogliano Veneto. Raggiunge la pensione nel 1964. È una donna -spiegano dall’attuale azienda, ben diversa dalla realtà ministeriale che lasciò oltre mezzo secolo fa- abbastanza scolarizzata per l’epoca; conosce bene la lingua francese, che parla e scrive. Il suo apporto professionale e la sua preparazione sono sempre stati considerati ottimi nelle note di valutazione personale.
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Lina Spano all’ufficio postale, meta raggiunta fino ai cent’anni |
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Tre grandi personaggi che l’Australia onorò ufficialmente anni fa. E che ora ha riunito in una serie di francobolli uscita oggi
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Tre personaggi che si sono caratterizzati per il loro grande impegno umanitario e, proprio per questo, a suo tempo onorati ufficialmente dall’Australia. Oggi hanno avuto un bis con altrettanti francobolli, realizzati da Sonia Young e dal costo unitario pari a 70 centesimi di dollaro. Il primo cita Madre Teresa di Calcutta (1910-1997), che nel 1982 divenne membro onorario dell’Order of Australia per il rilevante aiuto garantito ai poveri, sostegno che continua tuttora attraverso la struttura che ha lasciato. Nelson Mandela (1918-2013), distintosi per la lunga lotta contro la discriminazione razziale cominciata nel Sudafrica dell’apartheid, lungo il 1999 ricevette lo stesso trattamento. Raoul Wallenberg fu proclamato cittadino onorario tre anni fa; nato nel 1912, non si seppe mai che fine fece per davvero, ma il suo sforzo in favore degli ebrei non è stato dimenticato, rifiutando -è stato detto- “di essere indifferente davanti a disumanità e odio”. Ogni dentello è proposto in fogli da cinquanta (ognuno ha cinque etichette, uguali nel contenuto ma diverse nel disegno) o, nella versione autoadesiva, in libretti da dieci.
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La riscossa del Novecento sintetizzato in tre grandi personaggi |
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Il testo riguarda le novità introdotte l’1 ottobre nei comuni più piccoli; è datato 2 ma è stato messo a disposizione pubblica solo oggi
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Riferita all’1 ottobre, ma datata 2 e poco professionalmente messa a disposizione pubblica soltanto oggi. Con una nota, Poste italiane ha dato la sua versione su cos’è successo alla fine del mese scorso. Nell’ambito del tavolo dell’editoria convocato dalla Presidenza del Consiglio e dal ministero allo Sviluppo economico, ed in accordo con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è stata definita -spiega il laconico messaggio- “una iniziativa per proseguire la consegna dei giornali, fino al 31 dicembre”. A carattere commerciale, essa “non rientra nel perimetro del nuovo servizio universale postale”. Naturalmente, il provvedimento riguarda le zone interessate dal contestuale dimezzamento del recapito. Quanto al resto, l’azienda ha confermato il regolare avvio del piano di riorganizzazione, che “prevede tra l’altro la consegna della posta a giorni alterni in alcuni comuni italiani”. Bizzarro l’impiego del termine “alcuni”: nella prima fase saranno 256, ma a regime dovrebbero essere 5.267. E sugli 8.047 esistenti...
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Poste italiane, finalmente, ha comunicato |
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Dalla “Donazione di Costantino” alla “catena di sant’Antonio” pubblicata su Facebook. Presso il Castello di Verrone (Biella), un percorso dedicato agli imbrogli. Quanto alla filatelia...
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Appuntamento a Verrone (Biella) |
Se Arezzo da sabato scorso ha il proprio Museo nazionale del collezionismo storico, il Castello di Verrone (Biella) ha quello dedicato al falso. È il Falseum. L’umanità -è la premessa- “dalla notte dei tempi, falsifica, inventa, inganna. Questo Museo racconta di come l’uomo sia riuscito a cambiare il corso della storia usando il falso. Qui i visitatori potranno sviluppare una visione critica, con una vera e propria palestra maieutica, per apprendere l’arte di interrogare, consentire l’esercizio del porre domande, analizzare e sviluppare competenze, per allenarsi a costruire criticamente il proprio punto di vista, soprattutto nel caso di bambini e ragazzi”. Per questo ogni stanza propone interrogativi e domande, oltre che narrare ed informare. Dalla “Donazione di Costantino” al gonnellino scozzese, dalle teste di Modigliani al mostro di loch Ness, dallo sbarco sulla Luna al crollo delle Torri gemelle e fino alla “catena di sant’Antonio” pubblicata su Facebook, “ci sono casi di falso che hanno «fatto la storia»”. Sapendo che si mente per molte ragioni, “come difendersi, attaccare, arricchirsi, divertirsi”, è possibile esplorare un aspetto culturale ed antropologico fondamentale della specie. Insomma, in un’epoca in bilico tra reale e virtuale, si scopre che “il sogno, l’immaginazione, la bugia contano”. Ideato da Errico Buonanno, è curato da Massimo Venegoni e Laura Giorni; si presenta come un percorso interattivo permanente. Non espone oggetti contraffatti, ma propone una riflessione sul tema del falso attraverso un allestimento capace -viene assicurato- di coinvolgere. “Attualmente -spiegano a «Vaccari news» dagli uffici- nel Falseum non si parla esplicitamente di francobolli, ma abbiamo ricevuto già alcune sollecitazioni e valuteremo nel tempo lo sviluppo del tema”. La sede è raggiungibile in via della Valletta 1; resta aperta di venerdì (dalle 17 alle 22), sabato (15-19) e domenica (11-19). Il biglietto intero -ma ci sono diverse tipologie di ridotti- costa 7,00 euro.
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L’uomo mente per molte ragioni, “come difendersi, attaccare, arricchirsi, divertirsi” |
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L’entomologo francese scomparso cento anni fa è particolarmente apprezzato dai giapponesi. Non a caso, per la sua rappresentazione postale è stato coinvolto un artista nipponico
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Jean-Henri Fabre mentre osserva alcuni degli insetti che ha studiato per tutta la vita. È così che la Francia ha voluto ricordare l’entomologo (ma anche ricercatore, insegnante, scrittore e poeta) vissuto tra il 1823 ed il 1915. Egli ha saputo rivoluzionare la disciplina osservando tali animali nel loro ambiente naturale, fosse un’area a verde o durante le famose camminate sul monte Ventoux. Ora la sua abitazione ed il collegato giardino a l’Harmas, in Provenza, dove ha passato gli ultimi trentacinque anni dell’esistenza, sono stati trasformati in un museo, volto a far scoprire le collezioni e l’universo che attirò il personaggio. Ammirato nel mondo intero, è particolarmente famoso in Giappone, dove la sua filosofia, la visione della natura e l’opera più nota, “Ricordi di un entomologo”, sono materia di insegnamento nella scuola primaria. Per questa ragione, nel progettare l’omaggio dentellato, Parigi ha coinvolto l’artista nipponico Mikio Watanabe. L’esito è un foglietto poi impaginato da Marion Favreau, al cui interno è ricavabile un francobollo da 2,60 euro. È disponibile dal 2 ottobre come prevendita; la distribuzione verrà completata oggi.
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Jean-Henri Fabre raccontato da Mikio Watanabe |
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Una bella occasione per incontrarci e condividere una passione
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Venerdì 23 e sabato 24 ottobre si svolge “ITALIAFIL - Firenze 2015”, presso la Fortezza da Basso (Viale F.Strozzi 1 - Padiglione Cavaniglia). Ad ingresso libero dalle 9.30 alle 19. Visita il più grande evento italiano dedicato al francobollo, quest’anno a Firenze, un momento importante per collezionisti, operatori del settore, amministrazioni postali.
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Massimo Orlandini repertoria tutto quanto conosce sull’argomento. Ne sono emerse 368 pagine con illustrazioni a colori e valutazioni economiche
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Tempi bellici, e non solo |
Un argomento spinoso, e l’autore, Massimo Orlandini, ne è consapevole. Però -annota- “da tempo mancava un lavoro che va anche a ricordo di quanti oggi purtroppo ci hanno lasciato... che hanno fatto tanto, donando la propria vita o dedicando la propria esistenza, per regalarci e garantirci la nostra libertà”. Da tale contesto, la scelta di realizzare il “Catalogo specializzato dei francobolli dei Cln” (35,00 euro). Un primo capitolo elenca le produzioni definite “documentate”, a loro volta separate fra tirature precedenti la Liberazione (ad esempio di Aosta e Ravenna), concomitanti (fra cui Belluno e Garbagnate), successive (Ariano Polesine, Cuvio…). Si aggiungono le “non documentate” (fra le tante, quelle targate Barge, Cogne, Maccagno, Verona) e le disconosciute a vario titolo, senza dimenticare le private e di recapito. Sapendo -lo ricorda nella sua “Opinione storico filatelica” in apertura del lavoro Fabio Vaccarezza- che alcune serie furono stampate per beneficenza, altre per celebrare la libertà ritrovata, altre -magari predisposte a distanza di tempo- ebbero solo uno scopo speculativo. Pagina dopo pagina, e sono 368, c’è spazio per capitoli che esulano dal periodo storico sottinteso nel titolo, come quelli della Cooperativa Fattorini, attiva a Milano nel 1897, o del Comune di Udine, datato 1918. I reperti sono riprodotti a colori; le valutazioni vengono espresse parte in euro e parte in punti. Ampio lo spazio lasciato alle famose vignette stampate nel secondo dopoguerra dall’Istituto poligrafico dello stato per conto del Comitato nazionale pro vittime politiche, etichette che in qualche caso furono scambiate per cartevalori postali, originando una collezione nella collezione.
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Nel nuovo allestimento non mancano la filatelia e la storia postale, affidate a Roberto Monticini e Franco Stocchi
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Tra le citazioni, quella del “Penny black” |
Naturalmente, al Museo nazionale del collezionismo storico, che verrà inaugurato ad Arezzo oggi pomeriggio (news precedente), non mancano la filatelia e la storia postale. “Ognuno di noi -spiega a «Vaccari news» uno dei protagonisti, Roberto Monticini- racconta una storia attraverso i propri oggetti. Io, storico postale, ad esempio racconto la storia del francobollo attraverso i francobolli e faccio vedere quei francobolli di cui tutti hanno sentito parlare ma probabilmente non hanno visto”. Un percorso che privilegia i grandi nomi, dal “Penny black” al “Gronchi rosa”, ma non trascura i primi esemplari degli Antichi Stati, dei Governi provvisori, del Regno, della Rsi, della Repubblica. Fino, appunto, al più famoso della stessa, il 205 lire dedicato alla visita presidenziale in Perù. “Solo un francobollo usato: quello che serviva a rendere franca una lettera semplice per l’interno, ma poiché il francobollo è troppo piccolo, ho aggiunto l’immagine grande di uno allo stato di nuovo”. Le vetrine, due, hanno anche una base di circa trenta centimetri, dove sono state aggiunte alcune lettere ottocentesche e poi penna, calamaio, timbro, lente, catalogo datato. Una seconda partecipazione è di Franco Stocchi; tratta il sistema introdotto durante l’occupazione francese di Napoleone, quando Arezzo ebbe i suoi primi bolli postali. Lo specialista ne fa un rassegna, comprensiva di alcuni pezzi considerati quasi unici.
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Una delle vetrinette dedicate al settore postale |
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Dagli spartiti musicali all’archeologia industriale: un allestimento dedicato alle raccolte storiche che ogni sei mesi si rinnova, toccando altri argomenti. L’inaugurazione oggi pomeriggio
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Sezioni appartenenti ad oltre venti collezioni di concittadini: dagli spartiti musicali alla storia del gioco negli ultimi duecento anni, dalla medaglistica napoleonica alla numismatica, dall’archeologia industriale alla stiratura degli abiti. Ad offrirle è il nuovo Museo nazionale del collezionismo storico, dietro al quale vi è l’associazione culturale Collezionisti storici aretini. Si trova, proprio ad Arezzo, presso l’ex chiesa intitolata a san Sebastiano, collocata in via Ricasoli 1. Verrà inaugurato oggi alle ore 17; resterà aperto tra il mercoledì e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30. Il costo del biglietto è di 3,00 euro, gratuito per i minori di dodici anni. Non sarà un allestimento fisso, poiché i materiali, resi disponibili in comodato, ruoteranno ogni sei mesi. Si aggiungeranno lavori di appassionati provenienti da altri lidi, protagonisti di ulteriori mostre specialistiche, queste a cadenza trimestrale; si comincia ora con, guarda caso, i biglietti d’ingresso a musei e luoghi visitabili in genere ed un secondo percorso sulla carta intestata risalente alla fine del XVIII secolo. Ogni segmento -preannuncia il direttore, Alain Borghini- rappresenta una vera e propria isola a sé stante, con l’obiettivo di far comprendere come il collezionismo “sia una nobile attività portata avanti dall’uomo sin dalla notte dei tempi”. L’obiettivo di fondo, però, è un altro: “diventare il punto di riferimento di tutti i collezionisti storici italiani”, sia attraverso la loro partecipazione agli allestimenti temporanei, sia ospitando incontri, raduni, congressi e qualsiasi altra attività correlata.
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Si inaugura oggi alle ore 17 |
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Nuovo appuntamento con i vini a denominazione di origine controllata e garantita. La serie, che conferma l’approccio del passato, debutterà il 10 ottobre
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Appena smaltita la “Leonardesca” (a proposito: qualche lettera spedita ieri con i nuovi francobolli già è arrivata a destino, anche se non annullata), all’attenzione si presentano le successive. Il tributo per l’Associazione bancaria italiana verrà enfatizzato lo stesso giorno dell’emissione, il 7 ottobre, a Roma presso palazzo Altieri. Parteciperanno, tra l’altro, i presidenti, dell’Abi Antonio Patuelli e di Poste Luisa Todini. Intanto, questo pomeriggio sono state rivelate le immagini della nuova tappa riguardante i vini a denominazione di origine controllata e garantita, attesa tre giorni dopo. Inserita nel percorso “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico” e dedicata alle eccellenze enogastronomiche, si compone di quindici esemplari, tutti da 95 centesimi, autoadesivi e raccolti in fogli da una serie, questa tirata in quattrocentomila unità. Buona parte dei dati tecnici è nota; vi hanno lavorato Cristina Bruscaglia, Claudia Giusto, Stefano Maggi e Tiziana Trinca, mentre il progetto grafico è di Gaetano Ieluzzo. Gli annulli fdc saranno impiegati ad Alba, provincia di Cuneo (per il Dolcetto di Diano d’Alba), Asti Dante (Asti), Avellino De Sanctis (Fiano di Avellino), Bagnoli di Sopra, Padova (Friularo di Bagnoli), Corato, Bari (Castel del Monte rosso riserva), Firenze Vr (Chianti classico), Gavi, Alessandria (Gavi), Ghemme, Novara (Ghemme), Jesi, Ancona (Verdicchio di Matelica riserva), Montebelluna, Treviso (Asolo prosecco superiore), Negrar, Verona (Recioto della Valpolicella), Ovada, Alessandria (Ovada), Portoferraio, Livorno (Elba aleatico passito), Portogruaro, Venezia (Lison) e Sondrio Centro (Valtellina superiore). Per il bollettino illustrativo è competente il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.
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Confermata la formula abituale: quindici francobolli per altrettante etichette in un unico foglio
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Sei francobolli per sei vecchie citazioni postali inerenti i Mondiali di calcio. Così Mosca ha firmato una nuova serie dedicata al Campionato “Russia 2018”
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In vista di “Russia 2018”, ora Mosca cerca di individuare nel proprio passato postale gli eventi che hanno portato alla volontà, ed al conseguente riconoscimento internazionale, di organizzare in casa un Campionato mondiale di calcio. È forse per questo che ieri ha varato una nuova serie promozionale. Impostata da Olga Shushlebina, si compone di sei francobolli da 26,50 rubli, che citano altrettanti dentelli del passato. Naturalmente, con soggetto il pallone. Anzi, per essere precisi, la partecipazione della squadra, d’epoca sovietica, alla manifestazione planetaria. La sequenza è temporale: ecco il 60 copechi del 5 giugno 1958 (nel torneo, l’équipe arrivò ai quarti), il 12 del 27 giugno 1962 (quarti), il 6 del 31 maggio 1966 (quarto posto), il 16 del 29 maggio 1970 (quarti), il 20 del 4 giugno 1982 (secondo turno) ed il 5 del 31 maggio 1986 (ottavi di finale). Gli esemplari sono confezionati in minifogli con la serie completa.
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Minifoglio - Sei francobolli d’antan riscoperti per promuovere “Russia 2018” |
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Sarebbe dovuto entrare in vigore ieri, ma la Federazione italiana settimanali cattolici, citando “fonti certe”, sostiene il contrario. Il silenzio di Poste italiane
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Il commento è della Fisc |
La notizia è stata data ieri dalla Federazione italiana settimanali cattolici, che ha ripreso un annuncio diffuso dal Servizio informazione religiosa. Secondo di esso, il piano di Poste italiane che prevede la consegna della stampa a giorni alterni sarebbe stato accantonato. Provvisoriamente, poiché rinviato dall’1 ottobre al 31 dicembre. La novità è attribuita a non meglio identificate “fonti certe”. “Siamo molto contenti”, ha commentato il presidente della Fisc, Francesco Zanotti. “Ringraziamo il Governo che ha ascoltato quanto da noi chiesto giovedì della scorsa settimana con una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, ai vertici di Poste italiane e al presidente dell’Agcom... Ora, si può ragionare con più calma con tutte le parti in causa”. Se confermata, la scelta sottolinea ancora una volta la pessima modalità lavorativa nazionale. Da una parte arrivare ad una decisione all’ultimo momento, e dall’altra limitarsi a procrastinare l’avvio di una procedura peraltro stabilita da mesi. E Poste italiane? Naturalmente -altra abitudine consolidata- è silente... Aggiornamento del 3 ottobre 2015: ad esempio “Il sole 24 ore” conferma la notizia, focalizzandola sui soli giornali. Ovvero, per il resto del corriere il nuovo approccio sarebbe stato introdotto come previsto. Ed i canali ufficiali di Poste italiane restano sempre silenti.
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È la bandiera del Consiglio d’Europa, protagonista di un nuovo francobollo di servizio da 95 centesimi. Avvenuta oggi la prevendita
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Sul pennone da sessant’anni: è la bandiera del Consiglio d’Europa, azzurra con dodici stelle dorate, che cominciò ufficialmente a sventolare al castello de la Muette, quindi a Parigi, il 13 dicembre 1955. Ideata da Arsène Heitz, rappresenta l’unione, la solidarietà e l’armonia. In ultima analisi, richiama l’edificio politico continentale esprimendo, al tempo stesso, la volontà di promuovere la pace ed il benessere nel rispetto dei valori comuni quali la democrazia, lo stato di diritto, le diversità. Dietro, un’istituzione specializzata soprattutto nei diritti dell’uomo, che opera rappresentando 820 milioni di cittadini appartenenti a 47 Paesi. Per il giro di boa, il drappo (nel frattempo eletto a proprio simbolo pure dall’Unione Europea) è stato citato in un nuovo francobollo di servizio. Messo in pagina da Bruno Ghiringhelli utilizzando una foto istituzionale, vale 95 centesimi ed è da oggi in prevendita. La disponibilità generale sarà con il 5 ottobre.
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Stelle dorate in campo blu |
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L’obiettivo di Poste italiane: formare ed informare i dipendenti che ancora non hanno percepito la novità. È anche in questo modo che poi le indicazioni arriveranno al pubblico
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La “Leonardesca” ha debuttato |
Troppa attenzione su altri temi, a cominciare con la prossima quotazione in Borsa, di cui settimana prossima dovrebbero registrarsi nuovi, sostanziali, capitoli? Può darsi. Resta il fatto che Poste italiane ancora deve formare ed informare parte dei dipendenti, ieri spesso presa alla sprovvista del nuovo regime del corriere a doppio binario, ordinario e veloce. E dietro agli sportelli non hanno problemi ad ammetterlo. L’obiettivo è superare i disagi che si sono evidenziati. Sia nella disponibilità delle informazioni corrette da condividere con il pubblico, sia -dove necessario- nel mettere a disposizione i francobolli appositamente creati della serie “Leonardesca” (anche se -dettaglio importante- si possono usare tranquillamente gli altri) e le correlate etichette per consentire la tracciatura degli invii. Magari queste ultime ripensate nei testi (in modo da aiutare il pubblico e non confonderlo ulteriormente con una procedura che sta muovendo i primi passi) e nei colori (così da differenziare la modulistica per l’interno, ossia il posta1, da quella per l’estero, il postapriority internazionale). Ci si riuscirà?
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