quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
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Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
- i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
- l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
- i comunicati diramati alla stampa;
- l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
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“Milanofil” - Sono le tre classi che la Federazione fra le società filateliche italiane metterà a concorso. Le iscrizioni entro il 31 gennaio
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Dopo il via libera da parte di Poste italiane, è partita la macchina organizzativa della Federazione fra le società filateliche italiane. La quale, per “Milanofil”, quindi dal 22 al 23 marzo, organizzerà l’esposizione nazionale e di qualificazione riguardante le classi di aerofilatelia, filatelia tradizionale e storia postale, le ultime nella doppia versione, classica (ossia anteriore al 1900) e diacronica. Prevista inoltre la sezione campioni. Il riferimento è il delegato a manifestazioni e giurie, Luca Lavagnino, casella postale 67, 12016 Peveragno (Cuneo); telefono 347.46.74.132, e-mail lavagnino.luca@gmail.com. Gli interessati hanno tempo fino al 31 gennaio per iscriversi contattandolo, sapendo che il costo è di 8,00 euro a quadro. Entro il 6 febbraio arriveranno le risposte.
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A “Milanofil” di turno aerofilatelia, filatelia tradizionale e storia postale |
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Rifatto il sito dell’Associazione italiana di storia postale. Le novità presentate ai lettori di “Vaccari news” dal presidente del sodalizio, Luca Lavagnino
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Babbo Natale ha… portato un nuovo sito all’Associazione italiana di storia postale, ulteriore scelta tesa a evidenziare il rinnovamento in atto nel sodalizio fondato lungo il 1966. “Pur ricalcando nell’impostazione quanto era previsto nella vecchia versione, specie nelle sezioni istituzionali, offre al visitatore, socio o meno che sia, un ambiente di navigazione più moderno, funzionale ed esteticamente accattivante”, spiega a “Vaccari news” il presidente, Luca Lavagnino. Mostra infatti aree che “seguono le attività introdotte recentemente dall’Aisp per decentralizzare” da Milano. In particolare, ecco la sezione “delegati regionali”, dov’è specificato il ruolo di questa figura, e l’area riservata agli iscritti, che consentirà loro di accedere ai video e ai file delle conferenze programmate nei mesi a venire. Andando nel dettaglio, la pagina dedicata alla rivista semestrale “Cursores” è al momento limitata ai numeri 21 e 22 usciti nel 2018, ma presto verrà espansa agli anni precedenti; contiene un estratto degli articoli in formato pdf. La rubrica “News e approfondimenti” annovera segnalazioni di eventi legati al mondo storico-postale, non necessariamente riguardanti l’attività interna, oltre che le newsletter periodicamente inviate ai membri. Inoltre, il sito è predisposto per navigare attraverso lo smartphone e permette interazioni con Facebook e Twitter, due tra i più diffusi social network. Dal punto di vista multimediale, il sodalizio propone a aderenti e frequentatori della propria pagina Facebook la possibilità di seguire in diretta streaming le stesse conferenze. Il primo esperimento è avvenuto il 15 dicembre, in occasione del pranzo natalizio con l’Unione filatelica lombarda; è stato trasmesso in diretta l’intervento di Angelo Teruzzi dal titolo “I rapporti postali Italia-Austria 1861-1875 (particolarità e aspetti poco noti)”.
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L’Aisp si rinnova |
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Risolto il problema alla Posta svizzera, che non ha avuto difficoltà ad ammettere l’inconveniente. Non sempre le firme dei destinatari di lettere e pacchi sono state memorizzate
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Vista dall’Italia, la Posta svizzera spesso colpisce per la correttezza nella comunicazione. L’ultimo esempio giunge a proposito degli scanner manuali impiegati nel recapito. A causa di un inconveniente al programma, quando il lettore non poteva accedere ai geodati per localizzare il luogo, non memorizzava la firma del destinatario di raccomandate e pacchi, senza segnalare però l’errore. Tra l’11 agosto ed il 13 ottobre non tutte le certificazioni sono state salvate: all’appello ne mancherebbero 74mila per le missive e 440mila relative ai colli. Da qui l’impegno a trovare una soluzione, attraverso un intervento informatico che ha permesso di aggiornare tutti i 18.800 apparecchi. Sapendo comunque che il percorso concreto di un invio “può essere tracciato indipendentemente dalla firma”. Questo vale anche per i nominativi dei riceventi. In altre parole, l’operatore, se necessario, può ricostruire l’iter e confermare l’avvenuta consegna.
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Il problema ha riguardato gli scanner in alcune situazioni specifiche |
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Il progetto del Cift “La Grande guerra” ha coinvolto, per una sola collezione, diciannove tematici. Ora il lavoro è stato raccolto in una pubblicazione da 376 pagine
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“La Grande guerra” |
Pure questo progetto del Centro italiano filatelia tematica si è chiuso con il volume, nel caso specifico da 376 pagine; riproduce, a colori, l’intera collezione collettiva, che ha coinvolto diciannove appassionati per diciassette capitoli. S’intitola, come l’iniziativa alla base, “La Grande guerra” ed “ha visto ancora una volta insieme un nutrito gruppo di soci”, annota il presidente Paolo Guglielminetti. Dopo le tante mostre, “volevamo che ne restasse traccia anche editoriale”; da qui la pubblicazione, edita grazie al supporto del Circolo filatelico “Vastophil”. “Sono stati mesi di intenso e soddisfacente lavoro”, commenta il coordinatore dell’esperienza, Carlo Doria. “Il materiale esistente su questo tema, parlando di francobolli, non è abbondante ma le poste di molti Paesi coinvolti a suo tempo nell’immane conflitto ci hanno dato una mano per ampliare i nostri elaborati permettendoci alla fine di avere un quadro piuttosto completo dell’avvenimento”. “La storia postale è stato l’altro campo da cui abbiamo potuto attingere per conoscere più dettagliatamente gli eventi storici-militari, non trascurando neppure il mondo dell’interofilia di cui fanno parte le migliaia di cartoline in franchigia che i soldati di tutti gli eserciti belligeranti avevano a disposizione per comunicare con i propri congiunti”. Il volume -senza indicazione di prezzo- è stato donato a ciascun socio del Cift.
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La Polonia festeggia la propria Nazionale che a Torino ha conquistato il Campionato mondiale di pallavolo maschile. Sedici (!) i francobolli
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Davanti al grande pubblico, tutto sommato, il Campionato mondiale di pallavolo maschile 2018 è passato sotto tono. Eppure si è svolto, dal 9 al 30 settembre, in sei città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino) e tre bulgare (Ruse, Sofia, Varna). Certo, ci sono stati -ad esempio- gli annulli impiegati nel capoluogo piemontese tra il 26 ed il 30 dello stesso mese pensando alle dispute finali, ma la manifestazione ha raggiunto l’attualità postale solo ora, in vista dell’emissione in calendario per domani. Perché il Paese vincitore, ossia la Polonia, ha voluto ricordare con grande generosità la propria squadra. Le cartevalori attese da Varsavia, sulle quali è intervenuto Jarosław Ochendzan, sono sedici, da 1,00 zloty e raffiguranti i membri dell’équipe (nell’ultimo appaiono la coppa e la medaglia). A completare il foglio, quattro bandelle: tre con il gruppo festeggiante e l’ultima comprendente le indicazioni di contesto.
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La serie attesa in Polonia per domani |
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Il tenore, vissuto tra il 1888 ed il 1965, verrà ricordato domani nella sua città, Lecce, nel centotrentesimo anniversario dalla nascita
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Nel centotrentesimo |
Non sono noti francobolli espressamente lui dedicati, almeno stando alla sola area italiana. Al centro della notizia vi è Raffaele Attilio Amedeo Schipa, più noto come “Tito” (che nel suo dialetto significa “piccoletto”) Schipa. Eppure, è stato tra i maggiori tenori di grazia attivi lungo il Novecento, oltre ad aver svolto il ruolo di attore. Domani, ad ogni modo, lo ricorderà a Lecce l’associazione “Cosimo e Rachele Della Ducata”, la quale ha commissionato un annullo speciale volto a commemorare l’artista nel centotrentesimo anniversario della nascita, avvenuta nella città pugliese negli ultimi giorni del dicembre 1888 (morì a New York il 16 dicembre 1965). Il riferimento per gli interessati è lo spazio allestito in piazzale Carducci, dove gli addetti mandati dalla società al cui vertice si trova Bianca Maria Farina saranno disponibili tra le ore 15.30 e le 20.30 (fine).
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È “Il podio”, periodico quadrimestrale del gruppo musica che fa capo al Centro italiano filatelia tematica. Nacque nel 1974
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Il numero duecento |
“Un traguardo formidabile”, che la pone “ai primissimi posti tra le pubblicazioni di un’associazione dedicata ad un singolo ambito”. Sapendo che l’area è “una delle più ricche, sia dal punto di vista tematico sia da quello filatelico, e quindi anche una delle più appassionanti e meritevoli di studi dedicati”. Sono alcuni dei concetti espressi dal presidente del Centro italiano filatelia tematica, Paolo Guglielminetti, in apertura dell’ultimo quadrimestrale realizzato da Valeriano Genovese (valerianogenovese@tiscali.it). È “Il podio”, che si rivolge agli specialisti del comparto musicale ed è arrivato al numero duecento. Egli -precisa Giancarlo Morolli- “continua a raccogliere puntualmente il contributo dei soci più attivi e unirlo al suo, frutto di un impegno collezionistico di tutto rispetto, realizzando una pubblicazione che intende divulgare, informare, approfondire i molteplici aspetti”. Il periodico nacque praticamente insieme al gruppo nel 1974 come supplemento al “Notiziario tematico” del Cift, ricorda lo stesso Valeriano Genovese. Nei primi tempi vi lavorò Ugo Bongioanni, poi la gestione passò ad Ilio Gasparri e dal 1998 all’attuale coordinatore. Con 60 pagine fotocopiate in bianco e nero, informa gli interlocutori delle novità, marcofile comprese, e poi dettaglia temi più strutturati, nel caso specifico riguardanti ad esempio Niccolò Paganini, la fisarmonica, la Scuola napoletana, il “Rossini opera festival”, Maria Callas, l’“Eroica” di Ludwig van Beethoven, i perfin musicali, “Stille nacht”, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (continua).
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Oltre i container. Scarpe, occhiali e gioielli contraffatti arrivano attraverso spedizioni meno appariscenti, che varcano i confini grazie a servizi postali e corrieri espresso
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I dati vengono dall’Euipo |
Accantonato il Natale, è tempo di tornare alla cronaca, riflettendo ad esempio sui pacchi originati dal commercio elettronico, provenienti dall’estero e magari aperti ieri. Dietro al boom, non sempre vi è una realtà cristallina. A snocciolare le informazioni è l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, agenzia comunitaria decentrata con sede ad Alicante (Spagna). Secondo i dati raccolti insieme all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici, il 63% di tutti i sequestri per prodotti farlocchi e usurpativi eseguiti dalle autorità doganali è contenuto in piccole confezioni. Oltre la metà degli involucri giunti tramite i servizi postali o di corriere espresso e requisiti cela un solo articolo. Sebbene le grandi spedizioni mediante container rappresentino il traffico di merci falsificate più importante in termini di volume e di valore, lo studio ha evidenziato che gli addetti alle verifiche procedono sempre più spesso al sequestro di invii meno appariscenti. Nei colli fermati si trovano soprattutto calzature; poi prodotti ottici, fotografici e medici (per lo più occhiali da sole); quindi orologi, articoli in pelle (cinture), borsette e gioielli. Da qui la convinzione che i dati forniti dagli stessi vettori “potrebbero rivelarsi una preziosa risorsa per le attività di contrasto”. Il fenomeno si inserisce in un flusso più ampio, segnalato dal direttore esecutivo della medesima Euipo, Christian Archambeau. “Una nostra ricerca condotta in precedenza congiuntamente all’Ocse ha rivelato che il 2,5% del commercio mondiale, pari a 338 miliardi di euro l’anno, e il 5% delle importazioni nell’Ue sono contraffazioni”.
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Sotto l’occhio degli esperti la lettera spedita da Pontremoli a Mâcon (Francia) nel febbraio del 1859. Presenta quattro francobolli ducali da 40 centesimi
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“La striscia è di grande qualità ed è una rarità assoluta”. Così la ritengono gli specialisti che conoscono la collezione di Parma. Si riferiscono alla lettera spedita da Pontremoli a Mâcon (Francia) nel febbraio del 1859. È affrancata per 1,60 lire, equivalente ad un doppio porto da 80 centesimi; per raggiungere la cifra, il mittente impiegò quattro esemplari del taglio da 40 della terza emissione ancora attaccati fra loro. Il terzo francobollo presenta lo “0” di “40” stretto. La missiva mostra inoltre l’annullo a doppio cerchio di Pontremoli senza millesimo, il bollo di “porto a destino” (indicava che la tassa di spedizione pagata copriva l’intero percorso), quello di transito “Via di Sarzana” e il doppio cerchio rosso di instradamento francese “Sardaigne-Culoz” datato 6 febbraio 1859.
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In striscia
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I conduttori del programma di Radio 2 “I lunatici” hanno invitato gli ascoltatori a scrivere cartoline alla redazione. E queste sono finite appese
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Un albero di Natale che si è fatto notare per l’inconsueto addobbo. Si trova nella sede della Rai in via Asiago 10 a Roma, ad essere precisi presso la redazione del programma “I lunatici”. Quest’ultimo viene presentato così: “un filo diretto con chi di notte vive, lavora, è insonne e invece di dormire ha qualcosa da raccontare”, “un contenitore effervescente, scanzonato, garbatamente irriverente, un vero e proprio confessionale di un popolo di nottambuli che vaga spesso alla ricerca di una «casa» fino alle prime luci dell’alba”. È trasmesso in diretta su Radio 2 da lunedì a giovedì fra le ore 1.30 e le 6.00, il venerdì dall’1.30 alle 5.00, il sabato dalle 0.00 alle 5.00, la domenica dalle 2.00 alle 6.00. All’inizio di novembre, i due conduttori, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, hanno invitato i propri ascoltatori a spedire loro cartoline. Due le promesse: la lettura dei testi ai microfoni e poi la trasformazione del supporto postale in decorazione. L’esito è il “lunalbero”, un albero “intenso. Tanto intenso. Centinaia di cartoline sono arrivate da ogni parte del Paese. Ma anche dal resto del mondo. Centinaia di storie. Emozioni, pensieri, speranze, gioie, identità che si sono intrecciate, incontrate, sfiorate, per certi versi conosciute” (fine).
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Parte delle cartoline spedite dagli ascoltatori addobbano l’albero legato al programma |
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Anche per il 2018, le Poste vaticane hanno predisposto un annullo che rammenta la giornata odierna. Riprende i protagonisti del presepe tratti da una miniatura del XV secolo
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Il manuale con la data odierna
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Molto tradizionale l’annullo che le Poste vaticane hanno previsto per sottolineare il Natale; riporta, simbolicamente, la data odierna e resterà disponibile sino al 26 gennaio. Vede insieme i principali protagonisti del presepe: Giuseppe, Maria, Gesù, l’asino ed il bue. L’immagine riproduce il particolare di una miniatura tratta dal “Vangelo secondo Giovanni”, foglio 239r de “La Bibbia di Federico da Montefeltro”, un’opera risalente al XV secolo. Ora è conservata presso la Biblioteca apostolica vaticana, all’interno della collezione “Urbinati latini 2”. Per il frangente sono state realizzate anche due buste, affrancate con la serie augurale emessa il 9 novembre, poi resa inservibile con tale obliterazione. La coppia di plichi costa 5,00 euro, 10,00 se in folder, più le spese di invio tramite raccomandata: 1,50 nel primo caso, 2,50 nel secondo (continua).
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È accaduto a Lovere (Bergamo). Il 70 centesimi turistico dedicato alla cittadina è stato interpretato da due studentesse; il lavoro adesso è esposto sul lungolago
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Onore al merito di Lovere (Bergamo), tra le località che hanno ottenuto un francobollo, ne sono orgogliose e cercano di promuoverlo anche a distanza di tempo. Il dentello è stato emesso -dopo una serie di rinvii- il 19 luglio 2014; si tratta di un 70 centesimi. Ora figura come logo della pagina Facebook firmata da Lovere eventi, realtà che fa capo al Comune. Ma non basta. Opportunamente ingigantito, campeggia su un pannello (misura 1,40 per 1,20 metri) posto in lungolago Divisione Acqui. Però, non è un semplice ingrandimento. Dietro c’è il lavoro dalle studentesse Silvia e Monica, che a Brescia frequentano l’Accademia di belle arti “Santa Giulia”. Si tratta di un mosaico. “È stato realizzato -precisa il professor Claudio Gobbi, che ha coordinato il lavoro delle ragazze- con il metodo indiretto ed è costituito da 12mila tessere miste, in marmo e/o in smalti veneziani, tagliate manualmente una ad una con pinza giapponese, martellino o tagliolo, così come previsto dalla tecnica tradizionale usata duemila anni fa”. I singoli pezzi variano tra i 7 ed i 100 millimetri. “Rappresenta -aggiunge il sindaco, Giovanni Guizzetti- in forma artistica il francobollo”, inserito nella serie ora denominata “Il patrimonio naturale e paesaggistico”, che da oltre quarant’anni prevede il debutto periodico di cartevalori dedicate a località d’interesse turistico. Tali cartevalori sono state disperse nel mondo, ma l’opera resterà. “Oltre ad arredare questi splendidi lungolaghi, consentirà ai visitatori di trovare sempre spunti e occasioni di conoscere anche la nostra storia”.
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L’opera con a sinistra il sindaco Giovanni Guizzetti e a destra il professor Claudio Gobbi, che ha coordinato il lavoro |
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Tre i provvedimenti sottoscritti dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Uno riguarda le informazioni sul sito web aziendale, gli altri il servizio universale
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C’è chi attende i regali e chi ha ricevuto sanzioni amministrative dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Tra gli ultimi atti resi noti, una penalità è stata destinata a Brt e due a Poste italiane. All’ex Bartolini, società per azioni ora controllata dal gruppo francese Dpd, sono state contabilizzate tre violazioni per un valore complessivo di centottantamila euro. Tutte riguardano inosservanze, riscontrate sul sito aziendale, alla “Direttiva generale per l’adozione da parte dei fornitori di servizi postali delle carte dei servizi”. Nello specifico, non sono stati trovati la descrizione dei supporti offerti con l’indicazione dei prezzi e degli standard di qualità per ciascuno, lo schema riassuntivo dei rimborsi o degli indennizzi per i disservizi, la modulistica inerente ai reclami, la domanda di conciliazione e risoluzione delle controversie dinnanzi all’Agcom, il numero telefonico gratuito per l’assistenza ai clienti. All’azienda diretta da Matteo Del Fante, invece, è stata contestata la violazione degli obblighi inerenti all’espletamento del servizio universale. Prima a Thiene (Vicenza) e Pomigliano d’Arco (Napoli), cosa che ha provocato il pagamento di una multa pari a ventimila euro. Poi ad Aprilia (Roma), Scandicci (Firenze) e Rovereto (Trento), faldone che ne ha richiesti altri quarantamila. In entrambi i casi l’operatore ha accettato di chiudere subito la controversia, pagando l’ammenda ridotta.
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Uno dei provvedimenti ha riguardato Brt, nella foto rappresentata da un’imbarcazione a Venezia |
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Tra gli oggetti esposti alla mostra di Roma, quella lettera per chiedergli una foto con dedica. Riguarda, come il resto, Marcello Mastroianni
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Il francobollo di San Marino: il manifesto riprodotto è in mostra |
Viene presentata come “la prima lettera di un’ammiratrice”, datata 25 ottobre 1954. La mittente, di Camaro Superiore (Messina), esordisce con un “Gent.mo Divo” e, in otto righe scritte a mano, chiede una foto con dedica (“è il mio più grande desiderio”, vi si legge). Terminando il testo con “Grazie infinite e mille affettuosità”. Il curioso reperto resterà sotto teca fino al 17 febbraio, a Roma presso l’Ara pacis, dov’è in corso la mostra “Marcello Mastroianni”. Non è l’unico elemento postale presente. Si aggiungono -sempre tratti dagli archivi di famiglia- cartoline illustrate e soprattutto infrequenti interi con risposta pagata. Senza trascurare il manifesto del film “La dolce vita”, lo stesso rappresentato nel francobollo da 900 lire di San Marino; il dentello venne emesso l’8 luglio 1988 nell’ambito di una serie che, con altri due esemplari, intendeva rendere omaggio a Federico Fellini, di cui -spiegano i curatori dell’esposizione- l’attore (1924-1996) diventò alter ego. L’allestimento, promosso dalla Cineteca di Bologna, ne ripercorre la carriera, iniziando dagli esordi con Riccardo Freda lungo il 1948. Più di cento i film in cui lavorò tra gli anni Quaranta e la fine dei Novanta, ottenendo molti riconoscimenti internazionali: tre candidature all’Oscar come miglior attore, due “Golden globe”, otto “David di Donatello”, due premi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e due Coppe “Giuseppe Volpi” a quello di Venezia. Entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo ed anche se viene identificato dal semplice profilo, su di lui “c’è ancora molto da scoprire”, convengono gli organizzatori. Partendo dalle origini di estrazione popolare, e dall’infanzia in Ciociaria (fatto che lo accomuna a due altri giganti, Vittorio De Sica e Nino Manfredi), poi arrivando a Cinecittà ed al teatro. Il tutto raccontato attraverso scritti, testimonianze, recensioni, poster, foto e proiezioni, così da accompagnare lo spettatore attraverso mezzo secolo di cultura e costume italiani.
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Gli ultimi francobolli di Ucraina annunciano il cambio di calendario, l’“Anno del maiale” e l’arrivo di san Nicola
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Sarà pur vero che l’Ucraina, in questo periodo, debba pensare a tutt’altro, con la guerra nel proprio territorio. Però, non ha perso l’abitudine di sottolineare le festività. Sull’argomento, si fanno notare i francobolli emessi negli ultimi tempi. Uno -datato 14 dicembre- sintetizza nella vignetta due ricorrenze: il cambio di calendario e l’“Anno del maiale”. L’altro, giunto il 19 nella giornata topica, ricorda san Nicola e indirettamente la sua tradizionale abitudine di portare regali. Entrambi i dentelli non hanno un valore nominale espresso in chiaro. È stato sostituito con la lettera “V”, che corrisponde all’invio di una missiva ordinaria nazionale compresa nei venti grammi. Adesso il servizio richiede 7,00 grivnia.
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I due francobolli ucraini emessi per le ricorrenze |
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Le riviste filateliche dell’epoca seguirono le vendite all’incanto dello stock ministeriale; l’elenco dei lotti fissato in un catalogo stampato nell’ottobre precedente
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Babbo Natale e stock filatelico nel dicembre 1962 |
Dall’attualità (segnalata nelle news di ieri e oggi) al passato. Giova capire come, oltre mezzo secolo fa, fu vissuta la serie di vendite dello stock filatelico di allora, ben più interessante poiché conteneva materiale dall’Ottocento in poi. Stando al volume stampato nell’ottobre del 1961, il “Catalogo d’asta delle cartevalori postali fuori corso dell’Amministrazione postale italiana”, l’insieme conteneva, ad esempio, Pontificio e Sardegna, Regno e Rsi servizi compresi, Occupazioni, Trieste, Levante, Colonie e poi naturalmente Repubblica, fino al 1953. Le riviste del tempo seguirono i tentativi del dicastero a Poste e telecomunicazioni di proporsi sul mercato. Basta, ad esempio, sfogliare “Il collezionista” per trovare annotazioni in ogni numero. Sinora -si legge nell’editoriale del maggio 1962, intitolato “Corsa all’abisso” e sottoscritto dal direttore Giulio Bolaffi- “sono stati dunque offerti nove lotti, valutati complessivamente lire 572.462.110, con un minimo per l’aggiudicazione di 83 milioni, pari a neppure il 15% della valutazione. Poiché l’intero stock venne a suo tempo considerato del valore di catalogo di circa 9 miliardi, per realizzare i 3 miliardi previsti dall’onorevole Spallino (Lorenzo Spallino era il ministro a Poste e telecomunicazioni, ndr) i minimi avrebbero dovuto aggirarsi almeno sul 33% del valore di ogni lotto; con i ribassi da… liquidazione forzata che sono stati effettuati all’evidente scopo di riuscire a vendere i lotti a qualsiasi prezzo pur di ottenere una affermazione «di prestigio», le speranze del ministero scadono assai giacché l’intero lotto non potrebbe matematicamente fruttare più di 1 miliardo e 350 milioni. Sempre che, naturalmente, i lotti fossero venduti; ma esaminando i risultati sinora raggiunti -e senza tener conto dell’assoluta invendibilità della maggior parte dei rimanenti lotti- si può preventivare un incasso totale di circa 150 milioni!” L’onorevole Lorenzo Spallino -viene aggiunto- “continua dunque, come sin dal primo momento avevamo previsto, a marciare imperterrito su una strada disastrosa non soltanto per la filatelia ma soprattutto per il buon nome dell’Italia nel campo filatelico internazionale. Per quanto poi riguarda il bilancio delle Pt, la voce «vendite dei francobolli per collezione» sta regredendo paurosamente. Questo comportamento provoca in tutte le persone oneste ed oculate un senso di autentico smarrimento; e ci si chiede come sia possibile che un ministro assolutamente incompetente di filatelia tenti di distruggere con acrimonia e cieca cocciutaggine quanto è stato fatto di buono dalle stesse autorità postali in unità d’intenti con i dirigenti il commercio filatelico, dal 1934 sino al ministero Spataro”. A dicembre, una nota redazionale dello stesso mensile, denominata “12 Aste, 12 fiaschi!”, commenta: “La serie delle aste deserte continua, coprendo di ridicolo la nostra Amministrazione delle Pt, la quale tuttavia prosegue imperterrita ad indire vendite ed a registrare insuccessi. Ma tant’è; ed a noi non resta che segnalare i risultati delle aste che hanno avuto luogo nei giorni 6, 7, 21 e 22 novembre”. “Sui dodici lotti soltanto due hanno avuto le solite offerte a «la va o la spacca», inferiori ai già ridottissimi minimi; gli altri non sono stati neppure presi in considerazione” (fine).
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Le dichiarazioni “a caldo” dei presidenti di Associazione italiana filatelisti professionisti, Sebastiano Cilio, e Federazione fra le società filateliche italiane, Piero Macrelli
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Dopo il commento dell’ex presidente del Gruppo parlamentari amici della filatelia, Carlo Giovanardi (news precedente), “Vaccari news” ha chiesto dichiarazioni ai presidenti dell’Associazione nazionale filatelisti professionisti (ossia dei commercianti), Sebastiano Cilio, e della Federazione fra le società filateliche italiane, Piero Macrelli. Il soggetto è sempre l’emendamento alla legge di bilancio 2019 che tocca il mondo dei dentelli. Ossia l’autorizzazione conferita a Poste italiane di vendere le giacenze via asta, in qualche modo rifacendo l’esperienza di oltre mezzo secolo fa; strada che già allora (in un contesto ben diverso) si rivelò fallimentare. Il provvedimento, nella versione “bollinata”, ossia vagliata dalla Ragioneria dello stato, ha cambiato numero, diventando 348-bis, pur mantenendo inalterato il testo. “Non credo che un’asta di così grande portata e cifra possa avere successo”, commenta Sebastiano Cilio. “Non vedo al momento possibili acquirenti che possano acquistare miliardi di francobolli. Auspico invece, come già proposto dalla nostra associazione e da tutte le componenti del mercato filatelico, un incenerimento dello stock ormai inutilizzabile. L’impatto mediatico sarebbe di enorme portata e rivitalizzerebbe il nostro mercato, dando fiducia ai collezionisti e ai commercianti e valorizzando gli stock rimasti in mano ai commercianti, gli investimenti degli investitori privati e le collezioni dei collezionisti”. “È evidente -aggiunge Piero Macrelli- che i senatori che hanno firmato l’emendamento non sono a conoscenza del fatto che i francobolli emessi dall’1 gennaio 1967 sono ammessi all’affrancatura senza limiti di validità: dire che il fornitore è autorizzato a procedere direttamente alla vendita «come francobolli da collezione…» è una sciocchezza bella e buona. Chi li acquistasse, potrà usarli per affrancare. E ancora: «...a prezzi diversi da quelli nominali…», significa ovviamente a prezzi inferiori: in pratica si tratterebbe di un tentativo di svendere a prezzi di saldo francobolli ancora in corso. Il risultato sarebbe di far perdere il valore nominale anche alle centinaia di milioni di francobolli che i collezionisti hanno acquistato per le loro collezioni, con un danno difficilmente quantificabile, ma che potrebbe indurre ad una action class, con una richiesta di danni di cui per ora non ho idea. L’unica cosa da sperare è che le aste, se verranno fatte, vadano deserte e tutto finisca con un bel falò, come è avvenuto nel febbraio del 1967” (continua).
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La versione “bollinata” dell’emendamento: cambia solo il numero, ora 348-bis |
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Così l’ex presidente del Gruppo parlamentari amici della filatelia, Carlo Giovanardi, commenta l’emendamento inserito nella legge di bilancio che prevede la vendita all’asta dei vecchi francobolli giacenti a Poste italiane
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Carlo Giovanardi |
Il tempo di approfondire e di riflettere, ed ecco la prima reazione al disposto sullo stock filatelico presente nella legge di bilancio 2019. “Leggendo questo comma sono rimasto allibito, non potendo pensare che l’emendamento sottoscritto da cinque senatori del gruppo Lega-Salvini premier-Partito sardo d’azione potesse essere mai fatto proprio dal Governo. Che, se non altro, avrebbero dovuto conoscere i disastrosi risultati, in termine di invenduto, che il tentativo d’asta del 1961 ebbe per il mondo filatelico e per le Poste, tanto che nel 1967, giustamente, distrussero le rimanenze”. Così commenta con “Vaccari news” l’ex presidente del Gruppo parlamentari amici della filatelia, Carlo Giovanardi. “L’aggravante della scelta odierna è che si tratta di più di un miliardo di francobolli in euro, in lire-euro e in lire (quelli dal 1967 ancora sono validi ai fini postali), purché non rispondenti ad alcuna tariffa in vigore. Come chi conosce la posta sa, la tariffa può essere assolta con un solo francobollo o con più, e quindi già non si capisce quali francobolli possano essere venduti e quali no, anche al di fuori dal territorio dello Stato, a prezzi diversi dai nominali (bisogna tenere conto che alla fine degli anni Sessanta la tariffa delle lettere era 50 lire, pari a 0,02 euro circa). Inoltre, gran parte di questi francobolli attualmente sono venduti all’ingrosso al di sotto del valore facciale. I casi sono due: o i francobolli verranno venduti a prezzi uguali o superiori a quelli nominali, e non troveranno mai acquirente, anche perché la norma dice chiaro e tondo che possono essere venduti soltanto come francobolli da collezione. Oppure verranno venduti a lotti sotto il facciale, come la legge autorizza, ed allora avremo un caso di clamoroso autogol dello Stato, che si metterebbe in concorrenza con se stesso vendendo un miliardo di francobolli sotto il valore facciale, mentre è obbligato a vendere al pubblico senza sconto, e quindi al valore facciale, le emissioni attuali”. “C’è poi da verificare se il miliardo e oltre di pezzi, alcuni dei quali in giacenza da decenni, risulta in condizioni tali da soddisfare le esigenze dei collezionisti o è irrecuperabile per tale funzione”. “In sostanza -prosegue Carlo Giovanardi- questo incredibile pasticcio avrebbe potuto essere evitato approfondendo un attimo la materia, con la Federazione fra le società filateliche italiane, l’Unione stampa filatelica italiana, gli editori e gli operatori che fanno capo all’Associazione nazionale professionisti filatelici e magari gli addetti al settore di Poste italiane che -a quanto mi risulta- hanno saputo dello sciagurato emendamento nel momento in cui, purtroppo, sta diventando legge”. “Spero proprio -conclude- che nel prossimo, inevitabile, decreto modificativo dei troppi errori ed incongruenze di questa finanziaria, ci sia la saggezza di abrogare la norma e finalmente, come nel 1967, inviare queste giacenze al macero, con grande soddisfazione di tutto il mondo della filatelia e di Poste italiane, che risparmierebbe gli ingenti costi dell’inutile conservazione” (continua).
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È raccontata nel libro, di Alessandro Arseni, “La Compagnia transatlantica di navigazione a vapore 1852-1858”. L’occhio alla parte postale
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Sei anni sull’oceano |
“Quest’anno ricorre il bicentenario dall’introduzione della forza meccanica applicata ad una nave, e nel 1818 gli italiani furono i primi ad utilizzarla su una imbarcazione in servizio sul Mediterraneo”. A ricordarlo è Alessandro Arseni, introducendo il suo ultimo libro, intitolato “La Compagnia transatlantica di navigazione a vapore 1852-1858”, quarto dedicato al settore. Tra i protagonisti, quel Raffaele Rubattino che convinse un gruppo di investitori e deputati del Regno di Sardegna a seguirlo nella creazione di un vettore “che potesse trasportare in Argentina, Uruguay o Brasile le famiglie di contadini, operai e manovali desiderosi di rifarsi una vita, o costruirne una migliore, approfittando della straordinaria abbondanza di terra che offrivano gli Stati del Sud America ed attratti dal basso prezzo delle terre messe in vendita”. In 112 pagine di formato “A4” con immagini a colori (60,00 euro, The postal gazette editore), si racconta la storia di tale azienda, “che contribuì alla creazione di una importante colonia italiana oltreoceano, e influì sui destini di migliaia di persone”. Ad ogni nave (sono sei: “Sardegna”, “Genova”, “Torino”, “Italia”, “Conte di Cavour” e “Vittorio Emanuele”) è dedicata una sezione; fra gli altri argomenti, la Guerra di Crimea, le tariffe degli invii, timbri postali e bolli amministrativi, gli orari ed un’appendice con testi dell’epoca: resoconti ufficiali, statuti, articoli da giornali…
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Un emendamento di cinque senatori -se approvato definitivamente- prevedrebbe la vendita all’asta dei francobolli giacenti presso Poste italiane e non più utilizzabili per l’affrancatura
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Torna lo spettro dello stock ministeriale, oltre mezzo secolo fa risolto -dopo anni di discussioni e tentate vendite- con la distruzione del presunto tesoro. Allora venne introdotto -lo prevedeva, all’articolo 3, la legge 2.521 dell’11 dicembre 1952- per costruire case in favore dei postelegrafonici. Torna adesso con un emendamento (è l’1.1.861) alla legge di bilancio (formalmente “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”), emendamento transitato in commissione bilancio e sottoscritto dai senatori Roberta Ferrero, Enrica Rivolta, Massimiliano Romeo, Christian Solinas e Cristiano Zuliani, tutti del gruppo Lega-Salvini premier-Partito sardo d’azione. Propone di integrare, come comma 348-bis, l’articolo 215 (intitolato “Smercio delle cartevalori”) presente nel decreto del presidente della Repubblica 655 del 19 maggio 1982 (“Approvazione del regolamento di esecuzione dei libri I e II del codice postale e delle telecomunicazioni (norme generali e servizi delle corrispondenze e dei pacchi)”). Testualmente: “Al fine di promuovere e diffondere, anche nel contesto internazionale, la cultura filatelica nazionale e di valorizzare immobilizzazioni di cartevalori evitandone il rischio di depauperamento nel tempo, nei casi di giacenza presso il fornitore del servizio postale universale di una ingente quantità, non inferiore a un miliardo di esemplari, di cartevalori postali con il valore facciale, anche espresso in valuta non avente più corso legale, non più rispondente ad alcuna tariffa in vigore, il suddetto fornitore è autorizzato a procedere direttamente alla vendita, come francobolli da collezione, a prezzi diversi da quelli nominali ed anche fuori dal territorio dello Stato, attraverso aste filateliche anche in più lotti non omogenei decorsi trenta giorni dalla comunicazione al ministero dell’Economia e delle finanze e al ministero dello Sviluppo economico”. Se davvero diventasse legge, sarebbe capace di creare pesanti conseguenze, in un mercato colpito dalla crisi economica e dove quel materiale -è cosa nota- gira, soprattutto all’ingrosso, al sottofacciale. Si sa che perlomeno due magazzini di Poste italiane sono pieni di queste giacenze non più utili e da anni il mondo del collezionismo chiede che esse vengano distrutte.
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Quando si tentò l’asta. Una pagina del catalogo firmato nel 1961 dall’allora ministero delle Poste e delle telecomunicazioni |
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L’offerta, valida fino al 31 gennaio, è rivolta alle aziende che sfruttano il commercio elettronico e non hanno mai impiegato tale prestazione
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Accanto ai nuovi supporti per la logistica (news precedente), la promozione. Riguarda la linea dei pacchi rivolta alle aziende che fanno commercio elettronico nel Paese, linea nelle versioni “crono” (il recapito non è considerato urgente, si parla di circa quattro giorni lavorativi), “crono express” (la tempistica si riduce a uno o due giorni) e “crono reverse” (concerne i resi). Devono pesare al massimo trenta chili e si possono consegnare negli uffici postali o presso i puntoposte. In alternativa, Poste italiane può ritirarli presso la sede del mittente. Fin qui, gli aspetti consolidati. La novità è il prezzo, rivolto alle ditte che non hanno impiegato mai tale servizio: devono aderire entro il 31 gennaio e, per sei mesi dall’attivazione del contratto, pagheranno 5,00 euro ad invio, per colli dal peso contenuto nei cinque chili (fine).
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La campagna è valida sino al 31 gennaio |
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Sono come i puntoposte, ma risultano destinati a condomini o sedi di aziende che possono garantire un certo traffico. Secondo le attese, in futuro appariranno anche più versatili
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I contenitori si trasferiscono in condomini ed aziende |
Impegnatissima con il recapito dei pacchi in vista del Natale, Poste italiane rilancia, guarda caso, in materia di consegne. Accanto ai puntoposte, propri o basati sulla rete Inpost, ecco ora i puntopostedate. Sono sempre armadi che permettono principalmente il deposito da parte dell’operatore dei colli ed il ritiro effettuato dai destinatari nel momento in cui sono disponibili ma, invece di essere posizionati in luoghi esterni o comunque aperti al pubblico, vengono collocati in condomini o sedi di aziende ed enti pubblici, interlocutori scelti fra quelli che potrebbero assicurare un traffico significativo. Garantiscono il ritiro ma anche la spedizione di oggetti preaffrancati o prepagati, nonché i resi originati dal commercio elettronico. Contemporaneamente -ed è la novità- consentono il recapito di oggetti a firma, il pagamento di bollettini, la ricarica di carte “Postepay” e telefoniche. Più avanti potrebbero essere aggiunte ulteriori prestazioni. Si comincia ora con una ventina di contenitori posizionati tra Latina, Napoli e Roma; nella seconda metà del 2019 dovrebbero aggiungersene 450 (continua).
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Pure la Wamgroup ha scelto la prestazione di Poste italiane per farsi conoscere dal pubblico generico e festeggiare un anniversario, nel caso specifico il mezzo secolo. Sarà impiegato lunedì
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Da mezzo secolo |
Un’altra azienda ha scelto Poste italiane e, in particolare, l’impiego di un annullo per farsi conoscere dal pubblico generico e festeggiare insieme un anniversario, nel caso specifico il mezzo secolo di attività. È la Wamgroup, esperta nello sviluppo e nella produzione di apparecchiature e componenti per impianti di movimentazione e trattamento materiali alla rinfusa, dal 2010 rappresentata nel Paese attraverso una filiale commerciale dedicata alla distribuzione di quanto realizzato, Wam Italia. L’obiettivo di quest’ultima è “fornire prodotti di qualità industriale studiati appositamente per le diverse esigenze di un’ampia varietà di settori a prezzi competitivi”. Le due realtà si trovano a Ponte Motta, frazione di Cavezzo in provincia di Modena. Curiosamente, il manuale non verrà portato in ditta, ma impiegato presso l’ufficio postale denominato Motta sulla Secchia, che si trova in via Cavour 289. Sarà utilizzato il 24 dicembre dalle ore 9 alle 12: un modo inconsueto per affrancare gli auguri natalizi…
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È Vittorio Pozzo, scomparso il 20 dicembre 1968. Oggi il francobollo che lo ricorda: si tratta di un “B”, venduto a 1,10 euro
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Il francobollo… |
Il nastro tricolore per ravvivare delle foto in bianco e nero: mostrano il protagonista, cioè il calciatore, giornalista e soprattutto allenatore Vittorio Pozzo (1886-1968) scomparso cinquant’anni fa oggi, e parte della Nazionale che nel 1934 vinse i Mondiali (la scena fu immortalata il 10 giugno, prima della finale contro la Cecoslovacchia). Anche se grossolanamente cancellati, si possono riconoscere ad esempio Angelo Schiavio (secondo da sinistra), Raimundo Orsi (terzo), Giovanni Ferrari (quarto), Enrico Guaita (quinto) e, con la bandiera, Giuseppe Meazza. L’autrice del bozzetto è Maria Carmela Perrini. Si tratta di un “B”, quindi impiegabile per gli invii ordinari nazionali di primo porto, ora dal costo di 1,10 euro. Disponibile da stamani, è inserito nella serie “Lo sport”. Com’era stato anticipato, è su carta gommata, anche se sfugge la ragione. È organizzato in fogli da cinquanta, raggiungendo il milione di unità. Due gli annulli fdc; sono in uso presso gli uffici Roma Vr e Ponderano (Biella), centro, quest’ultimo, di origine della famiglia, che accoglie un museo dedicato al personaggio e le sue spoglie. Dal paese del Piemonte giunge il testo del bollettino illustrativo, sottoscritto dall’addetto stampa del Comune, Giacomo Fiora. Che lo presenta come un uomo dall’inflessibile morale, cosmopolita e dotato di un carisma fuori dall’ordinario. Partecipa alla fondazione del Torino football club, guida gli azzurri alle Olimpiadi del 1912 e del 1924, poi ai Campionati mondiali di calcio svoltisi nel 1934 e nel 1938, vincendo entrambe le competizioni. Il suo ruolo si chiude nel 1948.
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…e la foto impiegata per lo sfondo. Risale al 10 giugno 1934, prima della finale contro la Cecoslovacchia al Campionato mondiale di calcio |
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Confermata la formula del 2018. La manifestazione organizzata da Poste italiane si svolgerà il 22 ed il 23 marzo, ancora presso Superstudio
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La comunicazione data oggi da Poste italiane chiude tutte le voci che da settimane si rincorrevano. Sia quelle che “Milanofil” edizione 2019 non si sarebbe tenuta, sia quelle che la davano addirittura sviluppata su tre giorni. In realtà, è stata fissata a venerdì 22 e sabato 23 marzo. Immutata la sede: è la stessa impiegata già quest’anno: Superstudio, in via Tortona 27. L’aver un riferimento preciso per la manifestazione maggiore permette anche agli organizzatori delle altre iniziative di orientarsi con tranquillità. Evitando dannose sovrapposizioni. Ed è quello che -almeno è l’auspicio- dovranno risolvere i promotori del bolognese “XXVII Convegno di primavera” e di “Toscana 2019” ad Empoli (Firenze), in questo momento fissate per il 5-6 aprile e per il 6 aprile.
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Dal 22 al 23 marzo |
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Assopostale, che ora accoglie sei marchi del mercato nazionale, è entrata nella Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica
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Trasporti e logistica |
La Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica ha accolto al suo interno Assopostale, realtà che accomuna gli operatori postali privati. Quest’ultima, nata un anno fa, ora coinvolge sei marchi, i fondatori Friend post, Globe postal service e Sail post (Citypost) nonché Esseci, Icarry e Uniposte. Quanto a Confetra, collega venti federazioni nazionali di categoria (tra cui corrieri espressi, imprese di logistica, terminal portuali, trasporto ferroviario merci, cargo aereo, imprese di spedizione, agenti marittimi, servizi doganali e di controllo sulla merce, magazzini, retroporti e interporti, trasporto su gomma, intermodalità) e sessantacinque associazioni territoriali, in rappresentanza di oltre 60mila aziende e 500mila addetti. “Ringraziamo Assopostale per la fiducia accordataci”, hanno commentato per gli interlocutori il presidente e il direttore generale, Nereo Marcucci e Ivano Russo. Convinti “che una forte rappresentanza sia alla base della nostra attività a sostegno della logistica e della infrastruttura, basilare per la crescita della manifattura e dei servizi”.
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