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editor Fabio Bonacina

27309 news from 8/3/2003

Francobolli e cartoline, ma anche orologi, bottiglie, poltrone, statuette, figurine e prodotti alimentari ne raccontano il mito. Fino al 15 novembre

Uno dei francobolli in foglio esposti
Uno dei francobolli in foglio esposti

Certo, ci sono alcuni francobolli, come, in fogli interi, quelli riguardanti il 20 lire del 15 ottobre 1970 per il centenario della battaglia di Digione o l’8 centesimi statunitense del 2 novembre 1960 “Champion of liberty”. Ma, dal punto di vista postale, forse si fanno più notare le centoventi cartoline riguardanti altrettanti monumenti eretti in suo onore in Italia e all’estero.

Eroe dei due mondi al centro della mostra aperta a Firenze fino al 15 novembre in occasione dei centotrenta anni trascorsi dalla sua morte. È “La cultura popolare racconta Garibaldi - Oggetti e curiosità da una collezione fiorentina”, promossa dall’Ente Cassa di risparmio cittadina ed ospitata nello spazio mostre di via Bufalini 6 (da lunedì a venerdì 10-19, sabato e domenica 10-13.30 e 15-19; ingresso libero).

L’esposizione è articolata in due sezioni, una con il materiale risalente al periodo nel quale egli era ancora in vita, l’altra per la fase successiva alla sua morte. Nelle teche, dagli orologi ai piatti, dai vasi alle bottiglie, dalle caraffe ai coperchi per teiere, dalle poltrone alle tende, dalle piccole statue agli orologi, dalle figurine alle sigarette. Senza dimenticare il cibo: il suo viso rassicurante permetteva di caratterizzare “maccaroni”, vino, biscotti, antipasti, acciughe… E c’è spazio persino per un mouse prodotto nel 2011! Testimoniano la straordinaria notorietà internazionale di cui ha goduto: questa, superando la dimensione dei ritratti e della statuaria monumentale, nell’Ottocento e agli inizi del Novecento è entrata nell’immaginario collettivo con un’infinità di articoli per l’uso individuale e domestico.

Dietro, c’è la raccolta di Alessandro Zuri, una selezione della quale già ospitata fra il 2007 e il 2008 a Genova per la rassegna “Garibaldi. Il mito”. Cinquantenne, dirigente d’azienda nel settore dell’alta moda, appassionato al condottiero da sempre, fin da bambino. Le sue prime raccolte hanno riguardato album della Panini sul Risorgimento, stampe di volontari garibaldini, bambolotti che raffigurano il patriota. In quattro decenni ha raccolto circa settecento cimeli, dai più istituzionali (uniformi, armi e persino un cappello appartenuto a Garibaldi, un “bonetto all’ungherese”, anche questo ora nel percorso fiorentino) ai più divertenti e curiosi.

“Ci fa piacere -osserva il direttore generale dell’Ente, Renato Gordini- poter ospitare nella nostra sede una mostra così particolare che unisce il Garibaldi istituzionale con quello più popolare, vicino al cuore della gente che lo ha ricambiato con un affetto straordinario. Ancora non si sono spenti del tutto gli echi delle celebrazioni per i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia e abbiamo ospitato questa «coda»”.

“Il personaggio e il carisma di Garibaldi -osserva il medesimo Alessandro Zuri- hanno avuto una presa incredibile proprio a livello di popolo che, nel momento stesso in cui ne ha fatto una leggenda, vi ha costruito attorno un repertorio quasi inesauribile di rappresentazioni e icone tradotte nelle più disparate forme visive e in una casistica davvero incredibile di oggetti e ricordi. Forse mai personalità pubblica aveva ricevuto, fino a questo momento, una simile attenzione sia in vita che post-mortem e che, praticamente, si protrae fino ai giorni nostri”.

Edito un catalogo da 24 pagine, in vendita a 3,00 euro.

Alcune delle cartoline dedicate ai monumenti; riguardano Fiesole, Firenze, Lerici e Peretola
Alcune delle cartoline dedicate ai monumenti; riguardano Fiesole, Firenze, Lerici e Peretola



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