Attendendo la seduta della Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia, che si potrebbe svolgere nelle prossime settimane così da completare -integrazioni a parte- il programma del 2013, da Adrano (Catania) arriva un’ulteriore proposta. Riguardante addirittura il 2017, quando scoccheranno i novecento anni dalla nascita e gli ottocentocinquanta dalla morte di Nicolò Politi. Dietro, l’associazione filatelica Adranofil, impegnata nel progetto per “devozione verso il proprio santo patrono ed in secondo luogo per amore verso la filatelia”.
Il primo passo è la costituzione di un tavolo tecnico nel quale si confronteranno vari gruppi, associazioni, comitati e rappresentanti sia istituzionali che ecclesiastici. Il ruolo che i proponenti si sono ritagliati è di facilitatori, in modo da contribuire a rendere più semplice “un processo di decisione consensuale, e fare in modo che tutto prosegua nella massima trasparenza”. Sapendo che l’iter per ottenere l’omaggio dentellato, “è lungo e complicato, ed è per questo che ognuno deve giocare il proprio ruolo attivo all’interno del gruppo con molta passione, determinazione ed umiltà”.
Il protagonista della celebrazione -spiegano dal Comune- “nacque in Adernò il 3 agosto 1117 da Almidoro e Monna Alpina. La sua nascita fu prodigiosa, esemplare la giovinezza, di eminente santità tutta la vita. Ancora giovane fece voto di verginità; e, quando i genitori avevano disposto per lui un matrimonio con una giovinetta di nobile famiglia, egli, ascoltando la chiamata di Dio, personificata nell’apparizione di un angelo, fuggì prima in una spelonca della zona nord-occidentale dell’Etna chiamata «Aspicuddu» e, dopo tre anni, per maggiore sicurezza, in quella del monte Calanna, nei pressi di Alcara, in provincia di Messina. Là passò trentatré anni di vita eremitica in penitenza austera, nel fervore della preghiera e della contemplazione, ringraziando Iddio delle grazie singolari e dei prodigi segnalati che operava nel suo umile servo. Ogni sabato si recava a due chilometri di distanza, nel cenobio del Rogato, per ricevere la comunione”. Morì il 17 agosto 1167, nella sua spelonca mentre pregava. Fu elevato agli onori degli altari da papa Giulio II nel 1507.