“Una fortuna rara per la scienza ed un aumento eccezionale della raccolta”. Così si esprime con “Vaccari news” la rappresentante del Lübecker museen, Kathrin Schröder.
I nipoti dello scrittore tedesco Heinrich Mann (1871-1950), Jindrich e Ludvik, hanno trovato fra i vecchi documenti della madre Leonie un fagotto di 81 manoscritti. Sono cartoline di vario tipo che il futuro premio Nobel Thomas (1875-1955) scrisse al fratello maggiore tra il 1901 ed il 1914 e -dopo una fase di allontanamento dovuta a contrasti- tra il 1922 ed il 1928. L’acquisizione è stata possibile grazie al supporto economico della Fondazione culturale dei länder, del ministero federale a Cultura e media e della Fondazione Possehl e Dräger.
“Dopo una prima classificazione, possiamo dire che esse danno una visione intima della comunicazione tra i congiunti. Parlano, tra l’altro, di loro sentimenti personali, appuntamenti, congratulazioni, piani comuni, e questo con grande familiarità ed apertura. Dal punto di vista scientifico, i materiali sono interessanti anche per la nuova luce che danno: l’interazione tra Thomas e Heinrich Mann è molto più personale e profonda di quanto si supponesse. Finora il rapporto sembrava esser stato difficoltoso e labile; tali carte danno una visione differente”.
Al Museo di Lubecca fa capo la Buddenbrookhaus, casa di famiglia il cui nome si ispira al romanzo “I Buddenbrook”. Ora è stata trasformata in allestimento permanente dedicato ai due letterati; una selezione dei reperti è qui in mostra fino al 4 gennaio.