Conosciuto soprattutto come pittore ed incisore, noto anche per aver realizzato l’emblema della Repubblica, Paolo Paschetto è stato -spiegano da Torre Pellice (Torino), dove ieri si è aperta la mostra sui suoi lavori postali- un artista versatile e poliedrico.
Nasce proprio nel paese piemontese, che ora lo ricorda avendogli intitolato persino una strada. Il padre Enrico, originario di Prarostino, è pastore della locale chiesa battista. La madre, Luigia Oggioni, proviene da una famiglia milanese della Chiesa libera. La famiglia si trasferisce a Roma nel 1887, dove il genitore è chiamato ad insegnare ebraico ed esegesi biblica presso la facoltà di Teologia metodista e poi presso quella battista. Avviato agli studi classici, Paolo li lascia nel 1903 per iscriversi all’Istituto di belle arti: si diploma nel 1909 e, cinque anni dopo, è chiamato alla cattedra di Ornato, incarico che mantiene sino al 1949. La vita ed il lavoro nella capitale non interrompono l’intenso legame con le valli valdesi e con Torre Pellice in particolare, dove si ritira nel 1962, pochi mesi prima della morte, avvenuta il 9 marzo 1963.
Nel campo della decorazione d’interni realizza affreschi e vetrate; in quello della grafica, copertine, testate, marchi, illustrazioni per le numerose case editrici e riviste cui collabora. È autore, oltre che di francobolli, anche di manifesti ed opuscoli pubblicitari, cartoline illustrate, ex libris, banconote. In un ambito soprattutto privato, con la moglie Italia, si dedica all’arte applicata, disegnando mobili ed arazzi, misurandosi con la ceramica, il ferro battuto, il legno ed il cuoio a sbalzo. Partecipa all’ideazione di edifici privati e di culto, di musei e monumenti. “Tutto per lui è arte e l’arte è anche il modo attraverso cui egli dà testimonianza di una fede profonda ed esprime una religiosità «sentita ed espressa con forme non tradizionali», come egli stesso ebbe a scrivere in una sua nota autobiografica”. La sua ultima opera pubblica è costituita dallo stemma del Comune di Torre Pellice, realizzato nel 1958.
A partire dal prossimo mese di giugno, sono previste iniziative che si terranno fra Torre Pellice, Torino e Roma.