Parla meneghino il francobollo che il Bel Paese dedicherà a Donato o “Donnino” di Pascuccio di Antonio, meglio noto come Bramante, l’architetto e pittore vissuto dal 1444 al 1514. Non solo perché la carta valore debutterà, il 22 marzo, nel contesto di “Milanofil”.
Ma soprattutto in quanto propone un particolare del dipinto “Cristo alla colonna” che gli venne commissionato dall’abbazia di Chiaravalle, posizionata in quella che ora è l’estrema periferia meridionale della città. Lavorò all’opera tra il 1480 ed il 1490 e adesso è esposta alla Pinacoteca di Brera.
L’omaggio, dal costo di 70 centesimi, è inserito nella serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano”. È autoadesivo, tirato in due milioni e settecentosedicimila esemplari predisposti in fogli da ventotto.
Stranamente, del protagonista non sono note citazioni tricolori precedenti, se si esclude il tempietto a San Pietro in Montorio, sul Gianicolo, che figura nel 50 lire emesso l’8 aprile 1971.
Il mezzo millennio trascorso dalla morte sarà ricordato, lungo l’anno, pure da Smom e Vaticano.