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editor Fabio Bonacina

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Il francobollo verrà emesso il 15 ottobre nel centenario della nascita, scoccata però il 7 gennaio scorso. Dietro, una biografia articolata. Il bollettino illustrativo compilato dal sottosegretario Antonello Giacomelli

Un personaggio dalla storia articolata quello cui l’Italia renderà omaggio con un francobollo da 95 centesimi; arriverà il 15 ottobre nel centenario dalla nascita scoccato, però, il 7 gennaio. E già il modo con cui il titolo improvvisamente è stato inserito nella lista -cioè con l’esagerata integrazione del 9 giugno- non ha convinto il mondo degli appassionati. È il docente e partigiano Teresio Olivelli, morto il 17 gennaio 1945 in campo di concentramento e destinatario di una medaglia d’oro al valor militare. Il 14 dicembre scorso è stato dichiarato venerabile.

Fu attivo nell’Azione cattolica, nella Federazione universitaria cattolica italiana e nelle iniziative sportive del Gruppo universitario fascista, annota la specialista Saretta Marotta sul “Dizionario biografico” della Treccani. Secondo il filosofo Alberto Caracciolo, la sua adesione al Fascismo risultò “di natura più psicologica che ideologica”. Era convinto, in linea col magistero di Pio XI e con l’operato di Agostino Gemelli, che esso potesse essere “cristianizzato”, rettificandone gli errori dall’interno. Lavorò per l’Istituto nazionale di cultura fascista; con il conflitto fece spontaneamente domanda per il fronte russo; quando rimpatriò, il 6 aprile 1943, il suo distacco dal regime era ormai consumato. L’8 settembre, rifiutatosi di giurare fedeltà a Salò, fu deportato in Austria. Riuscì a fuggire al termine di ottobre percorrendo a piedi il tragitto fino al confine italiano. Stabilitosi clandestinamente a Milano, svolse funzioni di coordinamento e collegamento tra il locale Comitato di liberazione nazionale e le Fiamme verdi di Brescia e Cremona. L’impegno maggiore -prosegue la ricostruzione di Saretta Marotta- lo profuse nel compito formativo e di propaganda degli ideali resistenziali cattolici, svolto attraverso conferenze segrete. Venne arrestato il 27 aprile 1944 e trasferito nel campo di concentramento di Fossoli (Modena), poi a Bolzano-Gries, a Flossenburg, ad Hersbruck, dove si distinse, anche come interprete, nell’aiutare i compagni. E dove trovò la morte.

La carta valore che lo cita è autoadesiva, realizzata in seicentomila unità predisposte in fogli da quarantacinque. Alla vignetta ha lavorato Claudia Giusto utilizzando una foto che lo ritrae da ufficiale degli alpini. L’annullo del primo giorno verrà impiegato nel Comasco, a Bellagio (paese natale) ed a Lenno. Per il bollettino illustrativo si è incaricato direttamente il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli.

Dallo scatto alla carta valore
Dallo scatto alla carta valore



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