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editor Fabio Bonacina


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L’Unione postale universale raccontata dal suo interno grazie all’intervista a Diego Avaria, funzionario di quella che ora è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite

Intervistato all’Upu: è Diego Avaria
Intervistato all’Upu: è Diego Avaria

L’Unione postale universale è stata creata il 9 ottobre 1874 e quest’anno festeggia il suo centocinquantesimo anniversario. “Vaccari news” vuole celebrarla anche attraverso questa intervista con Diego Avaria. Funzionario presso lo stesso organismo, ha conseguito un dottorato in Relazioni internazionali con specializzazione in Storia internazionale presso il Graduate institute of international and development studies di Ginevra e un master in Pubblica amministrazione all’École nationale d’administration in Francia. È stato diplomatico e professore; ha scritto e curato saggi, capitoli di libri e articoli sulle relazioni internazionali e di storia.

“L’Upu -ricorda l’interlocutore- è una delle prime organizzazioni internazionali a promuovere la cooperazione e l’integrazione tra i Paesi. Ha aperto la strada a una forma unica di multilateralismo, coinvolgendo esperti postali di tutto il mondo, non diplomatici. Questi conoscevano bene la materia e desideravano soluzioni innovative, interconnesse e interdipendenti. Hanno trasformato problemi apparentemente insormontabili in successi che continuano ancora oggi”.


Modello per nuove organizzazioni

Fondata a Berna, l’Unione divenne un modello per nuove organizzazioni, anche dopo i disastri e il caos della Prima guerra mondiale. A questo proposito, il giornalista Leonard Woolf scrisse nel 1916: “L’Upu, dopo una vita di oltre quarant’anni, rimane il più completo e importante esempio di amministrazione internazionale… avendo con la sua nascita effettuato una rivoluzione”.

La parola “«rivoluzione» è molto appropriata poiché, prima dell’Upu, il sistema postale mondiale era frammentato. Una lettera che partiva da Torino e andava negli Stati Uniti poteva prendere uno qualsiasi di sei percorsi diversi. A seconda dell’itinerario, c’era una differenza di quasi venti volte nelle spese di spedizione. Il calcolo coinvolgeva non solo valute diverse, ma ogni Paese applicava tariffe con sistemi di pesi e misure differenti”.

“In risposta, i delegati di ventidue Stati, inclusa l’Italia, si riunirono nel 1874 ed elaborarono il Trattato di Berna. Ha definito tariffe postali uniformi (25 centesimi con oggetti inferiori a cinquanta grammi) per le lettere spedite all’estero in qualsiasi parte del mondo all’interno di trenta Nazioni firmatarie, concretizzando un unico territorio. Tale scelta è ora un modello unico e di successo per risolvere i problemi in questo mondo che cambia molto velocemente” (continua).

La diffusione dell’Unione agli esordi (da “L’Union postale universelle - Sa fondation et son développement”, Bureau international, 1900)
La diffusione dell’Unione agli esordi (da “L’Union postale universelle - Sa fondation et son développement”, Bureau international, 1900)

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