“Il francobollo è stato trovato dal nostro grafico e per una prossima data ancora non sappiamo quando”. Così risponde a “Vaccari news” il regista di “Osteria da Shakespeare & Co.”, Gianni Abbate. Lo spettacolo di Teatro null è stato promosso da una cartolina pubblicitaria con stampata un’effettiva carta valore, sia pure di misure differenti rispetto all’originale. È il 2,00 fiorini con cui, il 31 maggio 1964, l’Ungheria festeggiò i quattro secoli dello scrittore che ha dato il nome all’ipotetico locale. Nei drammi del letterato inglese -viene spiegato dall’associazione- “cibi e bevande accompagnano i temi e le vicende dei testi come riferimenti di costume, oppure come allusioni simboliche. Così il personaggio malvagio viene spesso definito «rotten apple» (mela marcia), mentre la «human kindness» (l’umana gentilezza) viene rappresentata attraverso il latte, e la ferocia omicida trova nel vino rosso la rappresentazione più esplicita del sangue che scorre”. Tra amanti sfortunate, re pazzi e cortigiani maldestri, egli parla di cibo in ognuna delle sue opere. La particolarità dell’attuale proposta “è che gli spettatori-commensali si troveranno immersi in atmosfere e contesti shakespeariani, divenendo così essi stessi involontari personaggi. Seduti a una tavola dell’epoca elisabettiana, saranno serviti di tutto punto, si fa per dire, da personaggi tratti dalle opere del Bardo. Qualcuno si chiederà: ma perché uno spettacolo che si articola intorno a un tavolo? Perché attorno a un tavolo non si consuma solo un pasto, ma si scambiano anche esperienze, gioie e dolori”. I responsabili dell’osteria risultano re Lear, lady Macbeth e due sicari prezzolati tutto fare (sono lo stesso Gianni Abbate e poi Giovanna Vassallo, Ennio Cuccuini e Simone Precoma). Appaiono personaggi ridotti all’essenziale, come intrappolati in un mondo in avanzata fase di disgregazione sociale, privo di valori e di conseguenza anche del senso del tragico, divenendo così comici e grotteschi. In tavola, filetto di serpente guarnito con funghetti trifolati e pelo di nottola, zampe di ramarri e ali di civette in brodo di fiele, stomaco di squalo marino stufato, mummia di strega in guazzetto. Buon appetito!