L’Associazione italiana collezionisti di posta militare alla ricerca di nuovi soci, nonostante che dal giugno 2003 al gennaio 2008 sia passata da 250 a 700 iscritti. “È opinione diffusa -dice il presidente, Piero Macrelli- che l’associazionismo sia in crisi: credo invece che il problema sia spesso delle associazioni che non riescono a stare al passo con i tempi e ad interpretare nel modo giusto le aspirazioni e le esigenze dei soci e dei potenziali iscritti”. Lo dimostra l’attività dell’Aicpm: quanto ha fatto è “un bel risultato ma credo non sia impossibile raggiungere obiettivi ancora più importanti”.
Da qui, la volontà di riproporsi, rivolgendosi a chiunque abbia interesse alla storia postale, nei suoi vari settori; “in particolare alla posta militare di tutte le guerre, alle occupazioni e alle colonie, agli uffici all’estero, alla posta navale e lacuale, alla posta dei prigionieri, ma anche agli annullamenti, alle tariffe, alla storia postale locale, alle destinazioni, agli instradamenti”.
La quota per il primo anno è di 20,00 euro (40,00 quella standard). Dà la possibilità di ricevere lungo il 2009 i quattro numeri della rivista interna e i quattro di quella federale “Qui filatelia”; il volume “Aicpm 1974-2004” contenente fra l’altro le tariffe postali del periodo 1863-2000; il nuovo lavoro, cui stanno lavorando Beniamino Cadioli e Benito Carobene, riguardante il catalogo inventario della Prima guerra mondiale e la seconda parte delle tariffe (atteso per novembre); un’ulteriore pubblicazione pronta l’anno prossimo.