Un accordo quadro, sottoscritto nel 2011 e rinnovato nel 2014, che ha definito le regole di confronto ed ha istituito il cantiere consumatori, un tavolo permanente di consultazione teso a migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Coinvolge Poste italiane e diciannove sodalizi (Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Arco, Assoconsum, Assoutenti, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori e utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori), quest’anno divenuti venti. Il documento -si legge nella relazione finanziaria per il 2017- garantisce stabilità nei rapporti con gli interlocutori, “aumentando il dialogo e la collaborazione”. Dà vita “a diversi progetti di informazione congiunta verso la clientela, riguardo tematiche importanti come nuovi prodotti, tariffe e riorganizzazioni del servizio”. E poi -ricorda sempre il bilancio- vi sono le procedure di conciliazione, che hanno continuato a rappresentare uno strumento di risoluzione bonaria delle problematiche sorte con il pubblico. Dal 2015 fanno parte del sistema di gestione del contenzioso dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, inserite nell’elenco delle attività riconosciute dalla legge, anche nei confronti dell’Unione Europea. Nell’ultimo biennio esse hanno registrato complessivamente 3.043 pratiche, di cui 2.452 sono state discusse. Nel 75% dei casi si è raggiunto un accordo fra le parti (continua).