Gli utenti del Bancoposta sono distratti? Ad analizzare le cifre si direbbe proprio di sì. A pochi giorni dal passaggio della competenza sui depositi non movimentati da almeno dieci anni fra i singoli istituti bancari e il ministero ad Economia e finanze, risulta che quanto contabilizzato finora (i dati diffusi sono aggiornati al 15 novembre) ammonta a 781.755.444,35 euro in denaro, cui occorre aggiungerne altri 16.648.655,15 in strumenti finanziari, ossia fondi, titoli e così via. Totale, 798.404.099,50 euro, distribuiti su 1.071.590 conti. La vera sorpresa, però, interessa Poste italiane: considerando l’insieme dei contratti in sospeso, da sola vale per 328.181.000 euro, cioè il 41% della torta, riguardante circa 750mila intestatari “scomparsi” (il 70%). Fino al 15 dicembre -precisa una nota del dicastero- “gli interessati possono rivolgersi all’intermediario stesso per far cessare lo stato di dormienza”. Lunedì le disponibilità dovranno essere versate al fondo istituito dal Governo. Dopo quella data, quindi, gli aventi diritto “potranno richiedere la restituzione delle relative somme direttamente a questo ministero, entro il normale termine prescrizionale”.