Se Tnt post già lo impiega, Poste italiane lo sta sperimentando. È il palmare satellitare, utilizzato per tre mesi da 120 fra portalettere e operatori di back office che dipendono dai centri di distribuzione di Roma Aurelio e Castel Gandolfo.
Gli esiti, raccolti attraverso un questionario, sono significativi: il 79,5% degli operatori (portalettere, capisquadra e responsabile del centro di Roma Aurelio) ha giudicato il supporto come molto positivo (31,8%) o positivo (47,7%) ed il 75% considera utile proseguire nelle prove.
Stando agli intervistati, anche la clientela ha gradito, perlomeno nel 63,6% dei casi. Il 27,3% dell’utenza, però, è rimasta indifferente ed il 9,1% restante ha mostrato un atteggiamento negativo.
Ad ogni modo, nel 77,3% delle risposte c’è la consapevolezza che la tecnologia sia necessaria, anche perché migliora la qualità del lavoro (81,9%). Anzi, il 61,4% dei dipendenti coinvolti ritiene che ci siano margini per sviluppare ulteriormente l’approccio in altri servizi o funzionalità, come l’accettazione o il “doveequando” a domicilio, i pagamenti di bollettini, le ricariche telefoniche, le mappe di supporto per i sostituti.
Tra i vantaggi del cambiamento, la possibilità di monitorare in tempo reale l’effettiva consegna dei plichi registrati, come raccomandate e assicurate. L’eccessivo ingombro e il peso del computerino rappresentano, invece, delle criticità.
Poste italiane ha deciso di prorogare l’esperimento per altri quattro mesi, così da impiegare dispositivi più maneggevoli e leggeri, al tempo stesso coordinando meglio il processo di consegna della posta registrata con l’utilizzo del palmare.