Soddisfazione, da parte del Codacons, per l’apertura dell’istruttoria contro Poste italiane.
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori va poi oltre. “I cittadini italiani pagano carissimi i servizi postali –afferma il presidente, Carlo Rienzi- ed eventuali limitazioni alla concorrenza finiscono per penalizzare economicamente gli utenti, mantenendo elevate le tariffe nel settore. Chiediamo all’Antitrust di accertare anche la correttezza di Poste relativamente ai vaglia. Dallo scorso mese, infatti, gli utenti che incassano un vaglia postale sono costretti a sostenere una nuova commissione pari a 2,50 euro, importo questo che viene sottratto dalla somma riconosciuta al beneficiario”.
“Si tratta –conclude Carlo Rienzi- di un provvedimento abnorme ed ingiusto, che introduce un aggravio di spesa arbitrario e sproporzionato nei confronti degli utenti del servizio universale, e sul quale speriamo l’Antitrust voglia fare luce”.
Alla chetichella, Poste italiane ha infatti introdotto alcune novità: ora chi vuole inviare un vaglia paga la cifra fissa di 5,00 euro (prima era 2,58 o 5,16 euro in funzione dell’importo). Sceso da 10,33 a 10,00 euro il balzello per il vaglia veloce. Più conveniente resta il vaglia on-line: per l’emissione bastano 2,50 euro (il massimo era prima 5,16 euro) che salgono a 5,00 se veloce (prima era 10,33). In tutti i casi, chi incassa l’ammontare in contanti si vede defalcata la somma di 2,50 euro, mentre l’accredito su conto bancoposta o bancario è gratuito.