Per certi versi hanno rappresentato la “liberazione” degli utenti: file sì (e spesso che esigono parecchio tempo), ma in ordine sparso magari seduti e, se il tempo lo permette, si rimane fuori, all’aria aperta. A permettere il “miracolo” sono gli apparecchi per la gestione delle attese che gradualmente vengono introdotti in tutti gli uffici più frequentati. Basta aver chiaro il pulsante da schiacciare (in alcune sedi vi è anche quello per la filatelia, ma in base ai rilievi compiuti da “Vaccari news” emette solo avvisi del tipo: “il servizio non è attivo” o “servizio non prenotabile”) e poi attendere il proprio turno.
Nonostante l’aspetto, tali strumenti sono veri e propri computer e, quando vanno in tilt, spesso occorre chiamare tecnici specializzati. Da qui la gara per la loro manutenzione, indetta da Poste e in scadenza il 26 settembre. La cifra massima stanziata ammonta a 2.783.222,00 euro, iva nonché eventuali opzioni e rinnovi a parte. Concerne 2.914 sistemi, di cui 1.353 standard e 1.561 “light”, da seguire per ventiquattro mesi.
Lo stesso bando riguarda un altro strumento tecnologico, la web-tv, organizzata in 414 sistemi Savds, composti da 747 monitor al plasma da 42 pollici, altrettanti apparati audio e 463 splitter. Introdotto alcuni anni fa, ora, invece delle notizie elaborate da Adnkronos ed Ansa, punta soprattutto a promuovere prodotti e servizi dell’operatore. In fondo, un altro sistema per ingannare l’attesa…