Fotografi e giornalisti delusi: da Venezia a Napoli, pare non si siano registrate le temute (o auspicate?) code agli uffici postali per formalizzare la pratica inerente al reddito di cittadinanza. Pure dai centri di assistenza fiscale non risultano emerse, almeno finora, grandi problematiche. Varie le ipotesi che circolano, la prima delle quali è che i potenziali interlocutori non hanno capito ancora come muoversi (oltre al fatto che i documenti presuppongono una minima competenza tecnologica). Si vedrà nei prossimi giorni. L’azienda diretta da Matteo Del Fante -va ricordato- ha schierato l’organizzazione delle grandi occasioni, variando anche gli orari in una cinquantina di sedi e chiedendo presenze di polizia nelle più grandi. Inoltre, ha suggerito al pubblico di scaglionarsi: oggi, ad esempio, avrebbero dovuto farsi avanti le persone con il cognome che comincia per “A” o per “B”. Secondo informazioni raccolte da “Vaccari news”, sembra poi che gli apparati per la gestione delle attese siano stati riprogrammati: invece di dare la solita precedenza ai correntisti, i taglia code garantiscono la priorità a coloro che hanno tali pratiche da svolgere. Intanto, c’è chi guarda ai possibili sviluppi. Secondo l’assessore ad istruzione, formazione e lavoro della Lombardia, Melania Rizzoli, “questa è stata presentata come la più grande riforma del lavoro nel Paese e una misura di contrasto alla disoccupazione. Noi non siamo prevenuti, però vogliamo agire secondo legge, perché se non dovesse funzionare non vorremmo che le responsabilità venissero attribuite alle Regioni”.