La mostra “150 Anni dedicati al futuro” (news precedente), ma anche il confronto sulle problematiche attuali. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, questa mattina ha incontrato a ca’ Farsetti l’amministratore delegato ed il presidente di Poste italiane, Massimo Sarmi e Giovanni Ialongo. Ha loro manifestato -spiega una nota- “la sua preoccupazione riguardo il processo di riorganizzazione delle strutture territoriali nel veneziano che, secondo fonti sindacali, attesterebbe l'intenzione di ridurre pesantemente l’organico del centro meccanizzato di Tessera”. Evidenziando il timore “per l’impatto economico ed occupazionale che una eventuale decisione di questa natura comporterebbe, incidendo su un territorio già pesantemente colpito da numerose chiusure e delocalizzazioni”.
Anche se oggi i vertici della società hanno detto che sono solo delle ipotesi sulle quali occorre confrontarsi, effettivamente i rappresentanti dei lavoratori si mostrano allarmati. “Le scelte che l’azienda postale pubblica mette sul tavolo del confronto nazionale con le organizzazioni sindacali -dicono, in particolare, Slp-Cisl, Slc-Cgil e Uil poste- prevedono 233 lavoratori in esubero su un organico in atto di 290, che oggi lavora le corrispondenze di Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Non bastasse, nello stesso progetto è prevista anche una riduzione di 94 portalettere in provincia di Venezia, la gran parte della quale inciderà sull’attività di recapito del capoluogo e dell’hinterland”. Già nel 2004 l’operatore aveva previsto la chiusura di questo Cmp e poi il suo ridimensionamento, “limitando i danni a fronte della forte battaglia dei lavoratori e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica. La posta e i lavoratori furono spediti massicciamente al centro di meccanizzazione di Padova e ne nacquero due anni di disastrosi disservizi”. Poi, seguì l’installazione a Tessera di nuovi impianti ed il ritorno degli addetti.