Allo scopo di sbloccare il problema del “Superbonus”, introdotto per reagire ai danni economici e sociali del coronavirus, è dovuto intervenire il Governo, che ha approvato un provvedimento specifico. È il decreto-legge 13 del 25 febbraio, pubblicato in “Gazzetta ufficiale” lo stesso giorno con il titolo “Misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”. Introduce -ricordano da palazzo Chigi- “misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”. “Interviene per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso. La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate”. Ecco perché è stato introdotto un codice identificativo univoco, così da consentirne la tracciabilità. Quanto a Poste italiane, riaprirà il servizio il 7 marzo, “dopo aver allineato i processi al nuovo quadro normativo”, come ha precisato l’amministratore delegato Matteo Del Fante Preoccupati i sindacati (Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil poste, Failp-Cisal, Confsal comunicazioni e Ugl-Fnc comunicazioni) per i problemi interpretativi circa “le responsabilità annesse alla procedura di adeguata verifica, presumibilmente gravante in capo ai direttori degli uffici” (fine).