Ripensamento necessario per i Poste shop, ossia per i negozi (tecnicamente denominati “shop in shop”) che gli uffici postali maggiori ospitano al proprio interno. Offrono un ampio numero di articoli, dagli oggetti di cartoleria ai libri, dai biglietti per i concerti ai gadget (ma nel tempo sono passati, ad esempio, pure i motorini).
Secondo i dati aziendali, la redditività risulta in calo; il declino si è notato negli ultimi anni e soprattutto con il primo semestre del 2014, anche se naturalmente dipende dai prodotti specifici: gli esiti negativi si addensano in particolare su editoria, musica e video.
Bisogna aggiungere, inoltre, il problema dei furti, gli elevati costi e l’occupazione dello spazio che magari potrebbe essere lasciato a prestazioni ora più redditizie, come la telefonia e le assicurazioni.
Le novità sono attese da aprile, quando tali presenze -oggi 207- dovrebbero essere ridimensionate pesantemente. Si salverebbero articoli quali buste e pacchi, funzionali alle necessità degli sportelli.
Così non sarebbe per l’analoga struttura on-line, dove si offrono persino articoli dedicati a cucina, casa e giardino, animali…