Ci si stupiva, tempo fa, che nell’aumento dei costi postali introdotto con l’1 ottobre fossero state dimenticate le raccomandate. Il… problema verrà risolto presto, poiché i ritocchi arriveranno l’1 dicembre. Il regime base per l’interno, ossia entro i venti grammi, passerà da 4,00 a 4,50 euro, mentre quello per l’estero -nelle stesse condizioni di peso- andrà da 5,30 a 5,95 (se la missiva è diretta in Europa o nel Mediterraneo), da 6,20 a 7,00 (Africa, America ed Asia), da 6,70 a 7,55 (Oceania). Naturalmente, anche i porti superiori sono stati rivisti, così come quelli per gli invii on-line. Revisioni pure con i supplementi per il contrassegno. Nel momento in cui il plico è diretto nel Bel Paese e l’accredito deve essere versato su un conto corrente postale, adesso il mittente deve aggiungere all’affrancatura 2,07 euro (se la procedura avviene tramite vaglia paga 0,77, ma la tariffa di questo è decurtata dall’importo riscosso). Dall’1 dicembre costerà 2,27 euro. Nei rapporti oltre frontiera -naturalmente con gli Stati per i quali la prestazione è contemplata- le cifre sono le stesse: è 2,07 e sarà 2,27. Novità, infine, per le prestazioni connesse agli atti giudiziari: la tariffa della comunicazione di avvenuto deposito (Cad) è pari a 5,45 euro; quella della comunicazione di avvenuta notifica (Can) a 4,50.